martedì 2 giugno 2015

Confronto Derby d'Italia dall'avvento della Triade alla stagione attuale

Prima parte : semplici statistiche

Era Moggi 1994-2006 :

1994-95
02/10/1994 Juventus - Inter 0-0
05/03/1995 Inter - Juventus 0-0

1995-96
17/12/1995 Juventus - Inter 1-0
20/04/1996 Inter - Juventus 1-2

1996-97
20/10/1996 Juventus - Inter 2-0
09/03/1997 Inter - Juventus 0-0

Coppa Italia quarti di finale
13/11/1996 Juventus - Inter 0-3
18/12/1996 Inter - Juventus 1-1

1997-98
04/01/1998 Inter - Juventus 1-0
26/04/1998 Juventus - Inter 1-0

1998-99
25/10/1998 Juventus - Inter 1-0
27/02/1999 Inter - Juventus 0-0

1999-00
12/12/1999 Juventus - Inter 1-0
16/04/2000 Inter - Juventus 1-2

2000-01
03/12/2000 Inter - Juventus 2-2
14/04/2001 Juventus - Inter 3-1

2001-02
27/10/2001 Juventus - Inter 0-0
09/03/2002 Inter - Juventus 2-2

2002-03
19/10/2002 Inter - Juventus 1-1
02/03/2003 Juventus - Inter 3-0

2003-04
29/11/2003 Juventus - Inter 1-3
04/04/2004 Inter - Juventus 3-2

Coppa Italia quarti di finale
04/02/2004 Juventus - Inter 2-2
12/02/2004 Inter - Juventus 2-2

2004-05
28/11/2004 Inter - Juventus 2-2
20/04/2005 Juventus - Inter 0-1

2005-06
02/10/2005 Juventus - Inter 2-0
12/02/2006 Inter - Juventus 1-2

Supercoppa Italiana
20/08/2005 Juventus - Inter 0-1

Riepilogo : durante l'Era Moggi, Juventus e Inter si sono affrontate in gare ufficiali 29 volte. 11 le vittorie bianconere e 6 quelle neroazzurre, 12 i pareggi.

2006-07 In Serie B

Dal ritorno in A

2007-08
04/11/2007 Juventus - Inter 1-1
22/03/2008 Inter - Juventus 1-2

Coppa Italia quarti di finale
23/01/2008 Inter - Juventus 2-2
30/01/2008 Juventus - Inter 2-3

2008-09
22/11/2008 Inter - Juventus 1-0
18/04/2009 Juventus - Inter 1-1

2009-10
05/12/2009 Juventus - Inter 2-1
16/04/2010 Inter - Juventus 2-0

Coppa Italia quarti di finale
28/01/2010 Inter - Juventus 2-1

2010-11
03/10/2010 Inter - Juventus 0-0
13/02/2011 Juventus - Inter 1-0

Era Juventus Stadium

2011-12
29/10/2011 Inter - Juventus 1-2
25/03/2012 Juventus - Inter 2-0

2012-13
03/11/2012 Juventus - Inter 1-3
30/03/2013 Inter - Juventus 1-2

2013-14
14/09/2013 Inter - Juventus 1-1
02/02/2014 Juventus - Inter 3-1

2014-15
06/01/2015 Juventus - Inter 1-1
16/05/2015 Inter - Juventus 1-2

Riepilogo : dal ritorno in Serie A, la Juventus ha affrontato l'Inter 19 volte. Il bilancio è di 8 vittorie bianconere e 5 neroazzurre, 6 i pareggi.

La cosa strana è che se durante l'Era Moggi la Juventus sconfiggeva l'Inter soprattutto a Torino (8 volte su 11), dal ritorno in A lo fa con uguale disinvoltura sia tra le mura amiche sia a Milano, 4 vittorie in casa e 4 in trasferta !

Ora la parte più complicata e lunga, la moviola e qualche annotazione importante : cercherò di essere sintetico, riportando solo l'essenziale quando possibile.

02/10/1994 Juventus - Inter 0-0
Traversa e salvataggio sulla linea permettono all'Inter di uscire imbattuta da Torino. Nessun episodio da segnalare.
05/03/1995 Inter - Juventus 0-0
Juve in inferiorità numerica per metà secondo tempo (Marocchi espulso, Lippi lo rimprovera aspramente), ancora traversa. Nessun episodio da segnalare, solo un paio di fuorigioco inesistenti fischiati alla Juventus.
17/12/1995 Juventus - Inter 1-0
Pagliuca : " Così male, come con la Juve, eravamo andati solo a Padova. E' vero, con la Lazio all'Olimpico abbiamo vinto, ma forse i nostri avversari non erano proprio al massimo. La Juve è una squadra più organizzata della nostra, e poi che grinta ! ci ha aggrediti in ogni parte del campo, senza darci tregua. Una cosa davvero incredibile." Inter con un solo tiro in porta degno di nota nonostante i grandi nomi in campo. Unico episodio da segnalare : Ceccarini concede una punizione in area credendo che Peruzzi avesse toccato la palla con le mani su retropassaggio volontario, ma viene corretto dal guardalinee. 5 gli ammoniti, 3 quelli bianconeri.
20/04/1996 Inter - Juventus 1-2
Pagliuca : c'era la convinzione che la Juve fosse stanca dopo la trasferta di Nantes e quindi è stata sottovalutata. Perdere l'Europa sarebbe un vero fallimento, colpa nostra che abbiamo subito troppo l'avversario, soprattutto nel 1° tempo, quando sembrava che fossimo noi ad avere giocato mercoledì. E infatti eravamo lenti. E non abbiamo dato retta a Hodgson che spesso ci ricordava che la Juve, dopo aver eliminato il Real, aveva vinto a Firenze. Il gol di Lombardo? Beccare una rete dai campioni d'Italia ci può stare, ma non siamo stati capaci di reagire e abbiamo consentito all'avversario di chiudersi e infilarci in contropiede. Non è solo colpa della difesa, ma di tutti. Nel 1° tempo abbiamo fatto un solo tiro in porta. C'è voluta la rete di Conte per farci decidere a giocare bene, ma a quel punto anche la sfortuna ci ha impedito di pareggiare».
20/10/1996 Juventus - Inter 2-0
Hodgson aveva etichettato il derby d'Italia come la svolta, in cui l'Inter avrebbe dovuto mostrare il suo vero volto. E aveva anche detto: «Preferisco i punti allo spettacolo». Ma contro la Juve non è arrivato neppure un punto e, in quanto allo spettacolo, è meglio lasciar perdere, almeno da parte dei nerazzurri. Moratti non ci sta. Lancia una frecciata a Hodgson, pur senza nominarlo: «Senza gioco, punti se ne possono fare davvero pochi». E aggiunge: «Mi sono illuso per una ventina di minuti, poi siamo stati travolti: i bianconeri arrivavano per primi sui tutti i palloni. Niente da dire: la Juve è stata più brava, ha meritato di vincere. E quel Boksic è davvero tremendo». Eccezion fatta per il solito Pagliuca, salvatore dell'Inter in due occasioni, è ben difficile individuare un personaggio positivo tra i nerazzurri, specie nel primo tempo. Boksic prende il palo, poi segna Jugovic, un gol che è un'operazione di giustizia per come è andata la partita fino a quel momento, con un'Inter che addirittura può comodamente trovare nella grandezza della Juventus la spiegazione alle tante sue pochezze. Di nuovo Boksic si mangia un gol come sta nel suo copione, poi segna Zidane, da lontano, un gol meraviglioso. E c'è un palo pure di Ferrara, l'undicesimo palo juventino stagionale.
09/03/1997 Inter - Juventus 0-0
Partita che passa alla storia per il gol annullato a Ganz su assist di Zamorano. Collina prima concede e poi torna sui suoi passi accorgendosi che non c'era stato un retropassaggio di un difensore bianconero. Prima spiega tutto ai calciatori, poi va a spiegarlo a Hodgson e Facchetti. Invece Moratti abbandona San Siro nervoso.
13/11/1996 Juventus - Inter 0-3
Una Juve decimata in vista dell'impegno di Campionato si fa sorprendere da un Inter vogliosa di rivincita. Nessun episodio da segnalare.
18/12/1996 Inter - Juventus 1-1
"Basta mezza Juve per spaventare l'Inter". Nevio Scala :" l'Inter ha qualche apprensione di troppo, mentre la Juve fa tutto con una tranquillità disarmante". Nessun episodio da segnalare.
04/01/1998 Inter - Juventus 1-0
"La Juve ha stradominato nel primo tempo: ha mostrato senza pudore la sua superiorità mentale, direi la sua collaudata cultura da primato. Noi le grandi sfide siamo abituati a giocarle così: attaccando, senza guardare in faccia a nessuno. Il senso della partita imposto dai bianconeri era questo. E l'Inter ne usciva male: timida, rattrappita, incapace di rovesciare quel fronte dove la Juve imperversava con la sua impressionante forza dinamico - muscolare. Ritmo folle, aggressività stordente. Davids, Torricelli, lo stesso Conte frantumavano in partenza ogni tentativo di un'idea da parte degli avversari."
Queste parole, il giorno dopo lo scontro diretto vinto a San Siro dall'Inter 1-0, le scrisse sulla Gazzetta dello Sport colui che 8 anni dopo patrocinerà l'espressione "Moggiopoli".
Prima della partita, si celebra il Pallone d'Oro assegnato da France Football a Ronaldo. Poi la parola passa al campo, dove la Juve prende subito il comando delle operazioni, con un pressing continuo guidato da un Davids che giganteggia e un movimento senza palla che costringe l'Inter a un costante affanno : in tutto il primo tempo l'Inter produce solo un tiro da fuori di Simeone (30'), e a innescare il Fenomeno è solo un goffo tocco di testa all'indietro di Ferrara, con Ronaldo che riesce ad anticipare Peruzzi in uscita e il portiere che devia in angolo. Almeno 3 le grosse occasioni della Juve: al 14' c'è un grande slalom di Torricelli sulla destra, supera un paio di uomini, serve Del Piero che apre benissimo a Davids sulla sinistra: gran tiro in corsa che Pagliuca respinge di pugno. La partita è tutta della Juve, che al 17' confezione un'azione magnifica: Zidane allunga a Del Piero, che dalla linea di fondo calibra un millimetrico traversone sul quale Conte si avvita per una spettacolare sforbiciata; sembra gol, invece all'ultimo, a portiere ormai battuto, West riesce a ribattere, poi sulla respinta arriva per primo Ferrara che fa partire una gran botta che Pagliuca riesce a parare. Al 28' Bergomi atterra al limite della propria area un Davids scatenato, ma la conseguente punizione di Del Piero finisce in angolo; dalla bandierina batte Zidane, la palla piomba sotto porta dove Del Piero devia a colpo sicuro da posizione ravvicinatissima, ma Pagliuca fa il miracolo. Al 34' una mano un po' troppo larga di West fa cadere Del Piero in area nerazzurra, ma Braschi fa segno di continuare, mentre in una precedente gara diretta aveva concesso un rigore per molto meno. In sostanza, si è giocato nella metà campo nerazzurra e si son viste solo le maglie bianconere. La Juve può solo rammaricarsi di non aver concretizzato le occasioni create. Nella ripresa non c'è quasi il tempo di rimettere la palla al centro che Ronaldo prende palla, elude con uno scatto Iuliano e Montero, inventa un diagonale rasoterra che trova pronto Djorkaeff alla deviazione vincente. Lo scontro si fa intenso e in un paio di casi la Juve viene fermata da discutibili decisioni arbitrali: al 25' Fonseca se ne va a destra, centro per Inzaghi che ha la meglio su Galante, dribbling e gol, che però non viene convalidato per un presunto fallo di mani in fase di controllo; in seguito alle successive veementi proteste viene anche ammonito. Lo stesso Inzaghi che era stato affossato in modo plateale ed evidentissimo in area da West nel tentativo di intervenire su un cross, con Braschi che aveva fatto proseguire. Il giorno dopo, sulla Gazzetta, leggiamo che Inzaghi "indietreggia costringendo l'interista all'intervento scomposto". Su youtube ci sono le immagini dei due episodi, ci si può fare un'idea, tenendo conto anche dei piagnistei nerazzurri nell'incontro di ritorno. I bianconeri ci provano fino alla fine del recupero di 5', ma ormai sono troppo lunghi e sfilacciati: Davids e Torricelli, i due giganti del centrocampo juventino, continuano a sorreggere la squadra, ma ormai è un assalto cieco e così la Juve perde un'imbattibilità che durava da 20 partite. L'Inter torna ad avere 4 punti di vantaggio su una Juve che viene raggiunta al secondo posto dall'Udinese. Perdere dopo una partita del genere è difficile da accettare, ma nel dopopartita l'ambiente juventino mostra, oltre all'ovvio dispiacere, serenità e consapevolezza dei propri mezzi, lasciando da parte qualunque tentazione di cercare alibi o alimentare recriminazioni infantili. Su tutte, valgano le parole di Del Piero: "Perdere dispiace sempre. Perdere così, poi, dispiace ancora di più. La sconfitta, infatti, è giunta al termine di una nostra partita buonissima. Peccato che si sia costruito tanto, ma che si sia anche sbagliato tanto. La differenza sta tutta qua: l'Inter è riuscita a concretizzare la sua occasione, noi non ne siamo stati capaci. E sì che ero quasi sicuro che il mio colpo di testa fosse entrato: invece è uscito, non so neppure io come mai. In ogni modo, l'ha spuntata l'Inter ed è questo che conta. Ora, ogni nostro discorso potrebbe apparire quasi una giustificazione".

Anche Simoni deve riconoscere i meriti degli avversari e, parrebbe strano per uno che ha appena vinto, i limiti della sua squadra: "Dobbiamo migliorare, sul piano della personalità la Juventus è ancora migliore di noi. Ha ragione Lippi nel dire che la sconfitta della Juve è immeritata. In effetti dopo quel primo tempo in cui ci hanno messo nell'angolo, posso ben comprendere il suo stato d'animo. E se qualcuno dei miei giocatori dice il contrario, sbaglia.  Nelle partite equilibrate capita spesso che decida un episodio. Lo abbiamo trovato noi con uno dei nostri tipici contropiede chiuso da quell'assist di Ronaldo a inizio ripresa e quindi non abbiamo rubato nulla. Ma trovo logico che il mio collega della Juve parli di sconfitta immeritata. Dobbiamo migliorare, ecco il verdetto di questo incontro. Sul piano tecnico ho avuto la conferma che la mia squadra vale quella bianconera, sul piano della personalità e dell'approccio alla partita invece siamo distanti. La Juve ha disputato un primo tempo di grandissimo spessore, nel quale ha confermato quanta sostanza ci sia dietro i suoi tre anni di successi. Noi invece, io per primo, non eravamo abituati a simili confronti di vertice e lo si è visto in quei primi 45' di enorme sofferenza".

PECCATO CHE, QUALCHE MESE DOPO, LA SPORTIVITÀ DIMOSTRATA DAGLI SCONFITTI DEL 4 GENNAIO VERRÀ RIPAGATA CON BEN ALTRA MONETA.

26/04/1998 Juventus - Inter 1-0
Il clima nel quale si giocò quel giorno era già pregiudicato in partenza, con mesi e mesi di polemiche e vittimismi che avevano trovato il culmine nel gol fantasma di Bianconi. Fino all’episodio clou, l’arbitraggio è sostanzialmente corretto. Anzi, a recriminare semmai potrebbe essere la Juve, per una possibile espulsione del neo-entrato Zamorano che ha una brutta reazione su Iuliano. Poi, la crisi isterica più famosa della storia del calcio italiano: mancano 20’ minuti alla fine, la partita è bloccata. Un lungo lancio impegna Ronaldo e Torricelli, col secondo a respingere di testa. La palla finisce al limite dell’area, dove si avventa Zamorano (che in realtà se Ceccarini fosse stato in malafede non avrebbe certo potuto trovarsi lì, ma sotto la doccia) chiuso da Birindelli, e da lì schizza verso il centro, dove si avventano Ronaldo e Iuliano. Quest’ultimo arriva primo, manca l’aggancio, allarga le braccia e il Fenomeno gli finisce addosso, crollando a terra come morto. Mentre il gioco prosegue: alcuni interisti si avventano sull’arbitro Ceccarini, che fa segno di continuare, e la panchina ospite è una bolgia. Intanto la Juve è già partita in contropiede, la palla finisce a Del Piero che entra in area e viene steso in modo violentissimo da West. L'arbitro decreta il rigore, in realtà netto, e in campo è l’apocalisse: la bile accumulata negli ultimi mesi ha trovato la miccia per detonare e Ceccarini viene accerchiato. A gran fatica si riesce a far battere il rigore a Del Piero, che se lo fa ribattere da Pagliuca. A gioco fermo, riprende così la caccia interista al Ceccarini, e vengono espulsi prima Simoni, che era addirittura entrato in campo per protestare, e, subito dopo, il suo secondo Pini. Un finale vibrante, ovviamente nervosissimo, tanto che viene espulso Zé Elias per una gomitata a Deschamps.

Fin dall'immediato dopogara, gli interisti non fanno che recriminare per l'episodio del 70'. Su tutti, Ronaldo, che rilascia un'intervista a caldo in cui parla di "vergogna" e di gara giocata in 11 contro 12. I suoi compagni lo seguono a ruota, nessuno commenta la partita. L'alibi per la sconfitta è succulento e di mollare l'osso non se ne parla. Dunque, la partita continua ben oltre il triplice fischio finale, e dal Delle Alpi la palla passa sui giornali, in televisione, nelle aule di tribunale e finanche in Parlamento. L’Italia, pallonara e non, viene travolta da un’ondata di anti-juventinismo che ora, a distanza di anni, sembra quasi una prova generale del linciaggio del 2006.

E sì che i tifosi juventini ricordano come fosse oggi le parole a caldo di Massimo Marianella, di Fulvio Collovati e dell'ex arbitro Massimo Chiesa, commentatori per la diretta di Telepiù, sorpresi dalla reazione isterica dei nerazzurri, e in particolare il parere espresso da Chiesa guardando il replay: "Per me non è rigore". Per aver espresso quell'opinione, i tre, nonché l'emittente che li ospitava, vennero messo in croce nelle varie trasmissioni di approfondimento, Processo di Biscardi in testa, perché la vulgata ufficiale divenne, nel giro di poche ore, quella del "rigore netto", eresie non erano ammesse. Gli stessi vertici di Telepiù, scottati dall'episodio, arrivarono a impartire ai propri telecronisti la direttiva di non prendere più posizione nei casi da moviola. Così, a partire dalla stagione seguente, Caressa&friends si limitarono a dare spiegazioni tecniche, "lasciando ai telespettatori la possibilità di farsi un'idea", come si diceva. Già questo dà l'idea del livello di parossismo a cui si giunse. Gli episodi di distorsione anti-Juve in TV furono molti. Tra gli altri, ricordiamo una moviola di Pressing di quella stessa sera, in cui Pistocchi propose al pubblico un montaggio faziosissimo di falli commessi dai bianconeri non sanzionati da cartellino giallo, per inculcare negli spettatori l'idea di un arbitraggio pro-juve al di là dell'episodio Iuliano-Ronaldo.

Oggi la sequenza del commento in diretta di Telepiù alle proteste nerazzurre, professionale e libero da condizionamenti, è pressoché introvabile, come si dice accada in Cina per le immagini sgradite al regime.  L’arbitro Ceccarini, per quella partita, ne subì di tutti i colori. Dirà in seguito: "Non sono stato protetto o tutelato dalla Figc. E nemmeno l'Aia, della quale facevo parte da 20 anni, mi è stata vicina. Mi hanno abbandonato tutti. I media mi hanno massacrato e la mia famiglia ha ricevuto minacce". Solo in una recente intervista ha finalmente avuto l'opportunità di spiegare il suo operato nell’occasione incriminata: "Ero troppo vicino all'azione. Sembra un paradosso, ma qualche volta ti penalizza. Comunque, ho perso i due passi di Iuliano verso Ronaldo. Nei miei occhi lo juventino è fermo, mentre l'interista gli piomba addosso come un tir. Non ho avuto il minimo dubbio nel lasciar continuare. Così come 30 secondi dopo, quando ho fischiato il rigore per la Juve". Interessante la sua precisazione su quale decisione avrebbe preso, una volta rivista la scena in tv: "Il giorno dopo ho rivisto l'azione. Si, ho sbagliato. Cosa avrei fischiato a posteriori? Punizione a due in area. Non vorrei sembrare presuntuoso: per me è ostruzione". Dunque, tutto questo pandemonio venne originato da una percezione errata, niente di eclatante, anche considerando che comunque, al massimo, l'Inter avrebbe potuto guadagnare una punizione a due, nemmeno il rigore. Molto si disse ai tempi, facendo illazioni sulla malafede del fischietto toscano. Nessuno considera che Ceccarini, in quella stagione, era nella rosa dei papabili per il mondiale, e che in occasione di quella partita era già stato scavalcato da Collina. Per i teorici del complotto, quelli per cui la Juve aveva in mano “il Palazzo”, questo è un dato devastante: se fosse stato in malafede, la delusione per l'esclusione dal mondiale avrebbe dovuto spingerlo a prendersela con chi del Palazzo teneva le fila, non certo a favorirlo. Ci furono poi gli strascichi giudiziari.

Il 20 maggio la Juve perde la finale di Champions grazie un gol in netto fuorigioco del madridista Mijatovic. Dopo aver amplificato a dismisura gli episodi arbitrali del campionato nazionale favorevoli alla Juve e aver passato sotto silenzio quelli sfavorevoli a i bianconeri e favorevoli ai neroazzurri, sui media italiani nessuno ritiene di dover sottolineare in alcun modo una svista così cruciale a livello internazionale, giunta a discapito di una formazione italiana opposta a una straniera.

25/10/1998 Juventus - Inter 1-0
Juve Eroica : Al Delle Alpi in una veemente battaglia, in 9 per le espulsioni di Zidane e Davids, doma l'Inter e va a caccia della Fiorentina . E' stata una lezione. I veleni di sei mesi fa lasciano la scena a una contesa vibrante. E' un caso che il gol arrivi soltanto a un pugno di minuti dal termine, in capo a un rigore formalmente ineccepibile (ginocchio di Galante a disarcionare Inzaghi), che Del Piero trasforma in due tempi, sulla respinta di Pagliuca, laboriosa rivincita del penalty fallito il 26 aprile (stessa porta). Messina dirige con quel coraggio che manca all'Inter, e tracima, viceversa, dalle sponde juventine. Simoni gioca per il pari anche quando la superiorità numerica dovrebbe suggerirgli ben altre rotte, al contrario di Lippi, che mai rinuncia e mai si appisola. Ronaldo è un fantasma; il risultato, un atto di giustizia. La partita della Juventus ci ricorda, per intensità agonistica, il primo tempo del 4 gennaio, a San Siro. Ieri come allora, l'Inter viene accerchiata, soverchiata, sballottata. Il 3-4-1-2 di Lippi sprigiona pressing da tutti i pori. Ronaldo e Ventola restano isolati, anche perché Pirlo impiega mezz'ora abbondante per orientarsi, braccato com'è da Deschamps. Simoni corre ai ripari, avvicendando l'acerbo Silvestre con il più smaliziato Zanetti. I campioni d'Italia non riescono a ricavare dai loro martellanti arrembaggi il colpo che faccia piegare le gambe ai traballanti avversari. Ci provano Zidane, su punizione, e Iuliano, in mischia: Pagliuca provvede da par suo. L'Inter si aggrappa al mestiere dei pretoriani e al talento di Pirlo, i cui lampi offrono stimolanti corridoi a Cauet, il più negato al gol. E' grave il raptus di cui si macchia Zidane al 49', entrando a piedi giunti su Paulo Sousa. L'espulsione determina un accenno di rissa, faticosamente sedato. Lippi arretra Di Livio. La Juve non demorde, e cerca in tutti i modi di forzare il destino. Monterò sultaneggia in difesa. Pagliuca si supera su Inzaghi che poi, di testa, si mangia un gol fatto: era stato Del Piero, capitano generoso e coraggioso, a rifornirlo. La partita trascina per ritmo e pathos. Simoni richiama Pirlo e Ventola (in ombra) e sguinzaglia la coppia Moriero-Zamorano. Il coro della Juventus, pur cosi menomato, si batte al massimo delle risorse. L'Inter specula troppo, allettata dal pareggio che si sta profilando. Il rigore della ditta Inzaghi & Del Piero ne brucia il colpevole attendismo. Neppure il rosso di Davids muta il corso della storia. Juve enorme, Inter piccola piccola: per certi versi, questo 1-0 è più avvilente del 5-3 laziale. Il giorno dopo, a scuola, i miei compagni mi dissero : "ci vergogniamo, abbiamo fatto una figura pessima" (realmente  : "e' vrigogna mu dicimu ca simu e l'Inter, amu 'attu na figur 'e mmerda").
27/02/1999 Inter - Juventus 0-0
Pagliuca e Peruzzi migliori in campo. Sassi contro il pullman bianconero, ma noi non chiediamo vittorie a tavolino come loro nel 1983 (e non solo). 3 soli ammoniti, tutti Juventini, ma manca un giallo a Tudor per strattonata su Zamorano.
12/12/1999 Juventus - Inter 1-0
Espulso il portiere bianconero perché secondo l'assistente avrebbe toccato il pallone fuori area con le mani. Le immagini smentiranno clamorosamente, intanto Juve in inferiorità numerica.
16/04/2000 Inter - Juventus 1-2
Un grande Kovacevic e un Davids mostruoso regalano una strepitosa vittoria alla Juventus che sa di scudetto, con il momentaneo +5 sulla Lazio a 4 giornate dal termine (il titolo andrà ai Capitolini all'ultima giornata, quando la Juve perderà nella piscina di Perugia di un Gaucci estremamente voglioso di fermare la Juve per dare una mano all'amico Cragnotti, pena - in caso di mancato successo contro i bianconeri - le mancate vacanze dei giocatori). "La notte di San Siro ribadisce la statura di un gruppo, costretto, dagli scivoloni con Milan e Lazio, a rivincere un campionato già vinto". Partita molto corretta.

03/12/2000 Inter - Juventus 2-2
Juventus 2-0 in 10 minuti, poi l'Inter spolpata a Parma, in coppa, e attesa al varco dai suoi furibondi tifosi, ottiene un insperato 2-2. Mancata espulsione di Montero per un pugno rifilato a Di Biagio per vendicarsi, episodio  non visto dal direttore di gara.
14/04/2001 Juventus - Inter 3-1
Fischiati almeno due fuorigioco inesistenti alla Juventus in azioni molto pericolose. C'era il rigore concesso a Vieri che ha portato al gol della bandiera i Neroazzurri.
27/10/2001 Juventus - Inter 0-0
Juve solita traversa, Inter neanche un tiro.  "L'Inter non gioca un bel calcio, anzi è spesso uno scempio per gli occhi". "La Juve non trova gli spazi che l'Europa le ha sempre elargito ......promossa in Europa, rimandata in Italia".  "Direzione senza sbavature di Braschi". Le parole sono di Beccantini, uno dei più acerrimi nemici della Signora, non certo di un tifoso Juventino.
09/03/2002 Inter - Juventus 2-2
L'Inter parte subito all'arrembaggio, con un quarto d'ora di calcio veloce e convinto, con un rischio al 5', quando Materazzi sbaglia un rinvio e Nedved calcia largo di destro.  Ma la Juve ogni volta che conquista palla aggredisce la fascia sinistra nerazzurra, quella di Gresko, e al 13' Zambrotta si "beve" lo slovacco e recapita al centro un cross sul quale i 55 centimetri di elevazione da fermo di Córdoba sono lo sgabello di un nano nello spazio aereo di Trezeguet: colpo di testa, pareggio e pallino alla Juve, che comincia a fare la Juve. Al 27' Zambrotta dilaga sulla destra e pesca a centro area Del Piero che preferisce un tacco destro al volo verso il sette assai scenografico ma destinato a spegnersi quando Toldo alza l'inesorabile manona. La ripresa comincia con un brivido iniziale quando in area neroazzurra Materazzi si scontra con Davids che finisce a terra. Pian piano l'Inter prende congedo dalla partita mentre la Juve mantiene la pressione, sia pure ostacolata dagli acciacchi di Del Piero (storta alla caviglia al 14') e Trezeguet, che a metà tempo ottiene il cambio da Amoruso.  Per l'Inter, la strada per la porta di Buffon si fa sempre più lunga: al 25' un pretenzioso sinistro da distanza siderale di Recoba vanifica la discesa di Javier Zanetti e indispettisce il pubblico. La Juve, invece, sale accompagnata da un senso di minaccia. Al 29' una punizione pesca pericolosamente Tudor in area, il colpo di testa è alto. Un campanello d'allarme che l'Inter ignora, pagando dazio. Passano sette minuti (con una insidiosa girata di Amoruso in mezzo, al 32'), quando il croato anticipa di testa Materazzi e raddoppia. Pare finita, l'Inter sbatte contro un muro di gomma, entra Kallon ma non c'è il cambio di passo. Poi Clarence Seedorf sgancia il missile e agguanta il 2 a 2.

19/10/2002 Inter - Juventus 1-1
Juve in vantaggio all'87' con Del Piero su rigore. Nervi a fior di pelle ed espulsione per Morfeo e Conte. Poi al 95' sull'ultimo disperato assalto Toldo travolge Buffon in uscita e segna il gol del pareggio con l'aiuto di Vieri. Arbitra Collina che concede la rete ai nerazzurri malgrado le proteste furibonde e giustificate dei giocatori della Juventus. Toldo: "Il gol con la Juve lo lascio a Vieri, doveva vincere la classifica marcatori".

A guardare l'1 a 1 finale sembra quasi una partita come tante. A fermare il cronometro al 43' del secondo tempo sembra, anzi è proprio una partita come le altre. Anche un po' noiosa. Poi dal 43' al triplice fischio di Collina succede di tutto e diventa una partita diversissima dalle altre. Succede che l'arbitro fischia un rigore contro l'Inter per un fallo di Coco su Camoranesi, rigore che Del Piero trasforma. Succede che i nerazzurri protestano, i nervi saltano e ne fanno le spese gli isterici Conte e Morfeo, che si fanno cacciare. Succede infine che l'Inter trova il pareggio in mischia con Vieri, ma grazie alla decisiva collaborazione del portiere nerazzurro Toldo. Ancora proteste, questa volta bianconere per una carica su Buffon. La prima sfida scudetto finisce con un pareggio, che fa felici soprattutto gli inseguitori. Mentre l'Inter al di là dell' aggressività dei singoli non era quasi mai andata, la Juve aveva messo in mostra nel primo tempo due splendidi inserimenti di Nedved (5' e 16') banalmente sciupati proprio al momento del tiro, una bella deviazione di Tudor appena sopra la traversa (3') e una girata di testa di Salas (43'). L'Inter invece, per almeno una buona mezz'ora, era stata a guardare. Sulla base di un presunto schema che prevedeva palla lunga nella speranza che finisse in modo giocabile a Crespo o a Vieri la squadra di Cuper nel primo tempo non era andata. Come il primo tempo, così la ripresa: Juventus a fare la partita, Inter pronta a ripartire secondo lo 'schema' partorito da Cuper: contropiede con palla lunga direttamente calciata da Toldo. Stante così le cose la Juve era tornata a sfiorare il vantaggio all'8', quando Coco non si sa perchè invece di rinviare aveva appoggiato a Del Piero. Grande conclusione di quest'ultimo deviata in angolo dal portiere, e successiva arrabbiatura collettiva nei confronti di Coco. Juve dagli inserimenti centrali costanti di Nedved e Davids, e Cuper costretto a correre ai ripari inserendo Emre al posto di Almeyda (incapace a contenere Davids). L'unica vera fiammata al 27', un clamoroso palo di Crespo con Buffon a terra e porta spalancata. Per il resto era stata noia, nonostante il successivo ingresso di Morfeo al posto di Recoba (e di Conte al posto di Tudor). Alla Juventus il pallone e l'iniziativa, ai nerazzurri la speranza di trovare un gol su una palla sporca. La partita sembrava definitivamente avviata verso un anonimo 0-0 quando, al 43', si è improvvisamente accesa. Di più. Si è fatta scoppiettante come mille botti di capodanno. Al 43', appunto, Camoranesi viene sgambettato in area da Coco. Rigore (e polemiche). Batte al 44' Del Piero e segna il suo primo gol a San Siro contro l'Inter. L'arbitro assegna 5' di recupero. A centrocampo si accende un parapiglia con spinte e spintoni e vengono espulsi Conte (subentrato a Tudor) e Morfeo. 95': sull'ultimo corner sale anche Toldo, che colpisce il pallone. Sta entrando in rete e, dirà "ho segnato io". Ma l'ultimo tocco è di Christian Vieri.
ARBITRO: Collina di Viareggio
RETI: nel st 43' Del Piero su rigore, 50' Vieri Recupero 1' e 5'
02/03/2003 Juventus - Inter 3-0
La sfida tra Juventus e Inter andata in scena il 2 marzo del 2003 non può non essere accostata a Pavel Nedved che disputò una gara fatta di corsa inarrestabile, unita ad un’ottima tecnica e ad una capacità innata nei tiri da fuori area, ma soprattutto grinta, temperamento e voglia di non mollare mai. Al 9’ infatti Nedved, picchiato per tutta la gara grazie anche al permessività dell'arbitro, in un contrasto con Materazzi ebbe la peggio, sbattendo violentemente la schiena a terra: una brutta botta che sembrava doverne decretare l’uscita di scena, con Tudor pronto a subentrare e con un pubblico che temeva l’uscita dal campo di colui che fino a quel momento si stava imponendo come il trascinatore della Vecchia Signora in Italia e in Europa; ma Pavel era scolpito nel marmo e così, dopo qualche scatto con cui diede qualche rassicurazione in più sulle sue condizioni fisiche, al 34’ si guadagnò il “titolo” di match winner: dopo aver ricevuto palla da Camoranesi sulla trequarti, avanzò per un paio di metri per poi scagliare alle spalle di Toldo un sinistro imprendibile con cui portò la sua Juve sul 2-0.  E così Lippi e i suoi uomini si trovarono, dopo solo poco più di mezz’ora di gioco, sul doppio vantaggio, in un match chiave nella corsa allo scudetto; le due pretendenti infatti condividevano la testa della classifica.  Una superiorità netta, ampia e imbarazzante, che cozza terribilmente con la favoletta di chi, negli ultimi anni, ha tentato di mistificare un’intera epoca di successi dichiarando che succedevano cose “strane”. “Strana” era sicuramente la pretesa di scucire lo scudetto dalle maglie bianconere con un Batistuta trentaquattrenne e oramai sul viale del tramonto, con Emre, con Guly (giocatore buono più per generare plusvalenze piuttosto che per sfide da vertice); “strane” apparivano anche le scelte tattiche di Cuper, che si presentò a Torino schierando sulla sinistra Recoba come esterno alto e Cordoba come esterno basso (entrambi vere antitesi dei rispettivi ruoli che avrebbero dovuto interpretare). All’83’ il Ceko mise ancora una volta lo zampino, questa volta per il definitivo 3-0: solita accelerazione sulla sinistra, frenata improvvisa con cui coglieva di sorpresa capitan Zanetti e pallone in mezzo per l’accorrente Camoranesi che di sinistro spiazzò il povero Toldo preso in controtempo.  Tre gol e tre punti messi tra sé e l’Inter, questo il verdetto del campo per la Juve, che balzò così in testa al campionato, facendo così scattare la fuga decisiva per la conquista del titolo.

29/11/2003 Juventus - Inter 1-3
Lippi: «Siamo scivolati, onore agli avversari» . «Sconfitta giusta», ammette Marcello Lippi. «Vittoria meritata», esulta Alberto Zaccheroni. I due tecnici hanno identità di vedute e umori opposti. Il bianconero: «Uno scivolone ci capita ogni anno. Niente da dire. Volete che vi dica come è andata? Semplice. L'Inter è stata più brava di noi in tutto. Faccio i complimenti a questa squadra che ha avuto tutto più di noi: una grande concentrazione, una maggiore determinazione, più qualità, movimento, rabbia. Noi abbiamo subito il gol al primo tiro, poi abbiamo sfiorato subito il pareggio con Camoranesi e Trezeguet. Onestamente, però, non abbiamo fatto molto per vincere. E sapete come va a finire in questi casi? Che si prende, si incarta e si porta a casa, semplice». Conclusa l'analisi della sfida, Lippi prende in esame l'andamento della stagione: «È la nostra prima sconfitta, ma per ora siamo sempre in testa alla classifica. Può darsi che Roma o Milan vincano e ci sorpassino, ma ci troveremmo comunque a un solo punto dal vertice». Zac gongola per la telefonata ricevuta dal presidente Moratti, in Inghilterra per lavoro: «Complimenti vivissimi. Ho visto una grande Inter, una grande squadra - ha detto al tecnico -. E' stata una bellissima vittoria. Bravi tutti i giocatori. E quel Cruz è davvero bravo. Sta dimostrando di essere un grande campione». In casa Juve si prende atto della superiorità dell'Inter. Lo fa Di Vaio: «Vittoria meritata - dice ma la svolta è stata il mancato pareggio di Camoranesi e Trezeguet. Poi i nerazzurri hanno dilagato. Per noi è stata la fine». Nedved, nell'analisi, va oltre ed esprime un duro giudizio: Abbiamo sbagliato tutto, ci è mancata la solita concentrazione. E senza questo diventiamo una squadra battibile». Deluso, Buffon: «Serata no. Abbiamo interpretato male la partita e commesso errori importanti che hanno favorito la grande prestazione dell'Inter». La partita non è stata solo calcio giocato: c'è stata una rissa sotto il tunnel che porta agli spogliatoi tra Montero e Toldo, già nervosi per l'episodio della punizione che aveva dato il vantaggio all'Inter. A fine partita, bocche cucite da parte di entrambe le squadre. Il coraggio di Lippi non è bastato contro l'umiltà e la concretezza di Zaccheroni. TREFOLONI PROMOSSO (SENZA LODE) Nei primi dieci minuti ha risparmiato due cartellini, uno per parte, che un arbitro meno tenero, più avvezzo a questo genere di sfide, avrebbe sventolato senza esitare. Prima a Cordoba, la cui entrata su Nedved a palla già calciata era, oltre che violenta, palesemente intimidatoria e non a caso sull'uomo chiave degli avversari. Poi a Montero, tre minuti più tardi, perché era nettamente ultimo uomo e Martins l'aveva aggirato e superato: giallo in ogni caso, e non rosso, primo perché allargandosi verso l'esterno Martins non aveva la chiara occasione da gol, secondo perché l'entrata di Monterò non era violenta. Ma se per caso qualcuno avesse pensato in quel momento a Racalbuto, e all'ultimo Milan-Juve in cui l'uso dei cartellini era escluso a prescindere, Trefoloni ha subito provveduto a smentirlo: a costo di un pizzico di severità eccessiva, ha poco dopo ammonito Cruz per un'ancata a Thuram, poi Nedved per una pedata a Zanetti, poi Pasquale per l'ennesimo fallo su Nedved. Tutte decisioni azzeccate, cui avrebbero potuto seguirne altre due: un'ammonizione ad Adani per un mani su Nedved apparso volontario, e una a Montero per somma di spinte da dietro su Martins. Ma un bollettino disciplinare tanto dettagliato finisce per essere ingeneroso nei confronti di Trefoloni. Perché al di là dei singoli episodi, come sempre opinabili, il giovane senese ha dato una rassicurante sensazione di credibilità complessiva. Sempre nel vivo del gioco, sempre attento a privilegiare il gioco anziché spezzettarlo come usano i mediocri. Anche le ammonizioni della ripresa, Adani per fallo su Del Piero, Appiah su Zanetti, Montero su Martins, Tacchinardi su Zanetti sono apparse ineccepibili. Così come la valutazione dell'unico impatto d'area dell'intero match, un'uscita di Buffon su Martins in cui il portiere aveva nettamente colpito il pallone. Così, infine, come la gestione di quel paio di scaramucce, Toldo-Montero a fine primo tempo, e poi Almeyda-Montero a metà ripresa, certamente sgradevoli ma di non particolare gravità. Le uniche botte vere, a quanto pare, se le son date Montero e Toldo al riparo del sottopassaggio. Rispetto all'oscena rissa "coram populo" dell'Olimpico, un passo avanti.
04/04/2004 Inter - Juventus 3-2
Beccantini : NON è colpa di Collina se, con lui, la Juventus perde sempre, quattro partite su quattro fra campionato e Coppa Italia, l'ultima per mano dell'Inter (3-2). E non è nemmeno uno scandalo (anzi) che il Fenomeno lasci a uno dei suoi assistenti l'improbo ma legittimo onere di assegnare il rigore che sbriciola definitivamente l'equilibrio della sfida. No, non c'entra Collina: neppure sul rosso a Montero che, già ammonito, sperona Martins. C'entrano, se mai, la tigna di Stankovic, bianconero mancato, un assist, il guizzo del penalty, un gol - gli infortuni e, soprattutto, le scelte di Lippi: la sindrome di Napoleone gli suggerisce di rinunciare per un tempo alla stoffa di Maresca, non ancora un genio, per carità, ma sicuramente uno dei più vivi e creativi. E così, ceduto lo scudetto al Milan, la Juve si dimette anche dal secondo posto, restituito alla Roma. Non stava giocando male, sino agli undici metri della svolta. D'altra parte, non può essere un caso se è l'unica Grande a non aver vinto un confronto diretto. L'unica, ripeto. Quattro pareggi in dieci gare. Coppa Italia compresa. Ci deve essere per forza qualcosa di più profondo, di più serio, dal fallimento della difesa a una cronica carenza di personalità. E poi i meriti degli avversari, certo. Tutto, tranne Collina. Un  notaio, non un sicario.

28/11/2004 Inter - Juventus 2-2
Mancata espulsione di Toldo al 65’e gialli non distribuiti ai neroazzurri rei di falli gravi. Come si scoprirà dopo l’ingiusta condanna della Juventus , era stato deciso di non fare nulla che potesse generare il sospetto di aiutare la Juventus, quindi nel dubbio bisognava decidere a favore degli avversari, specialmente se con 15 punti di ritardo e facili ai piagnistei....
20/04/2005 Juventus - Inter 0-1
Le  polemiche riguardano la squalifica con prova tv di Ibrahimovic (allora alla Juventus) per un duello a base di colpi proibiti con Cordoba. De Santis non nota nulla, le telecamere sì e lo svedese prende 3 giornate saltando il match scudetto di San Siro contro il Milan in cui Trezeguet segnerà la rete della vittoria su assist in rovesciata di Del Piero: scudetto alla Juve. Poi arriva Calciopoli... Queste con le meneghine sono le gare delle intercettazioni in cui si dice : "speriamo che la Juve perda" (telefonata tra Bergamo e la Fazi).
Ammoniti Appiah e Ibrahimovic, salteranno Lazio-Juventus. Ibrahimovic riceverà ulteriori 2 giornate di squalifica con la prova televisiva e salterà così lo scontro diretto con il Milan decisivo per lo scudetto.
20/08/2005: JUVENTUS-INTER 0-1 d.t.s.
Finale di Supercoppa che l'Inter vince grazie a un gol di Veron nei tempi supplementari dopo che alla fine dei primo tempo è stata annullata una rete regolare a Trezeguet (fuorigioco inesistente). Capello di arrabbia. L'arbitro? Massimo De Santis, quello della presunta 'cupola'. E infatti in piena Calciopoli questo episodio viene più volte tirato fuori da Moggi per respingere ogni accusa.

02/10/2005 Juventus - Inter 2-0
NELLO SPORT TIRANNIA BIANCONERA (Roberto Beccantini ) OTTO su otto, il Chelsea. Sei su sei, la Juventus. Sono i tiranni d'Europa. Vincono sempre. Era dal 2 marzo 2003 che i campioni non battevano l'Inter al Delle Alpi. Hanno deciso due punizioni: la prima, con la potenza di Ibrahimovic e la frustata aerea di Trezeguet; la seconda, con un graffio balistico di Nedved. Pioggia autunnale, larghi vuoti e una squadra di ferro. Capello perde le torri (Ibrahimovic, speronato da Materazzi, Thuram, Trezeguet), Mancini aggiunge punte: saranno quattro, alla fine. Con l'uscita dello svedese, la Juve perde molto, dal momento che Ibra ne riassume l'anima guerriera e lo spinto raffinato. E allora gioca di squadra, compatta, sorniona, provinciale sino al midollo. La prendono per mano Vieira ed Emerson. L'Inter paga le polveri bagnate di Adriano e Martins, l'evanescenza di Figo e Stankovic, nonché il disorientamento di Pizarro, inserito al posto di Veron: regista per caso anziché per scelta. La Juve sa trasformarsi in base alle esigenze: per un tempo, investe; poi, risparmia. È la specialità di Capello, che forgia e si adatta. È una lezione che poggia sulla cattedra del centrocampo. L'Inter, già sculacciata a Palermo, ne esce ridimensionata. Troppo timida, per una Signora così spavalda.
12/02/2006 Inter - Juventus 1-2
La prima di tantissime linguacce di Alessandro Del Piero. La Juve passa in vantaggio con un gol di Ibrahimović, dopo un monumentale salvataggio di Thuram su Adriano, poi l'Inter pareggia e all'85 Alex firma su calcio di punizione stupendo e gol "alla Del Piero" la rete della vittoria che permette alla Juve di espugnare San Siro e volare verso il titolo. 5 gli ammoniti, 3 quelli bianconeri.
13.02.2006
La Juventus contro il Processo di Biscardi in onda su La7, tv di Tronchetti Provera, socio di minoranza dell'Inter ed azionista di riferimento
 
Versione incompleta (mancano qualche gara sopra e qualcuna sotto) :

4 NOVEMBRE 2007 Juventus - Inter 1-1
5' (1° tempo): rigore netto non concesso alla Juventus per trattenuta di Cordoba ai danni di Del Piero.
40' (1° tempo): fallo da ultimo uomo da parte di Samuel, con conseguente mancata espulsione, ai danni di Del Piero.
41' (1° tempo): gol di Cruz molto dubbio, alcune moviole di reti private (telelombardia-lunedì di rigore) hanno evidenziato un sospetto controllo con il braccio da parte dell’attaccante argentino al momento dello stop a seguire.
37' (2°tempo): Iaquinta lanciato da Trezeguet, fermato per presunto fuorigiococo, inesistente, in seguito all’azione viene atterrato in area di rigore da Chivu.
Direzione di gara insufficiente da parte di Rocchi e dei suoi assistenti, con grossi errori fin dai primi minuti del match. Gara sostanzialmente corretta da parte delle due compagini. ammoniti 4 giocatori, 2 della Juventus.
22/03/ 2008: INTER-JUVENTUS 1-2
La rete del vantaggio di Camoranesi era da annullare per FG. Primo episodio a favore della Juve e contrario all'Inter in stagione, quasi alla fine del Campionato ! Manca un rigore alla Juve, fallo subito da Del Piero.

22/11/2008 Inter - Juventus 1-0
C'era sullo 0 a 0 un rigore evidentissimo su Marchionni non concesso
18/04/2009 JUVENTUS – INTER 1-1
La capolista non ha mai passeggiato sulle rovine bianconere perché la partita è sempre stata pugna, anche quando Tiago si è fatto cacciare nella seconda parte del secondo tempo, però (for­se) era lecito aspettarsi qual­cosa di più e di meglio da chi ne aveva fatto una questione d’orgoglio. Proprio con l’orgo­glio, comunque, i bianconeri sono riusciti in pieno recupero a raddrizzare la sfida, trasfor­mando la sconfitta in un pareggio ono­revole. Il rosso (diretto) a Tiago, per una manata sulla faccia di Balotelli, a un quarto d’ora dalla fine, ha reso più complicata la rimonta della Juventus. Stankovic ha poi provato ad arrotondare il pun­teggio ma si è trovato Buffon sulla strada. In pieno recupe­ro, la capocciata di Grygera ha riabilitato l’onore.


5/12/2009: JUVENTUS-INTER 2-1 
E' il giorno del primo sfogo anti-arbitri di Mourinho che tre mesi più tardi farà il gesto delle manette a Tagliavento. La vittima è Saccani reo di aver convalidato il gol di Felipe Melo che andava annullato.

28/01/2010 Inter - Juventus 2-1 Coppa Italia
Nei quarti bianconeri avanti con Diego, poi nella ripresa Lucio e Balotelli ribaltano il risultato
Niente Decima per la Juve, ancora una volta eliminata dalla Coppa Italia, stavolta per mano dell'Inter. Come due anni fa decide Balotelli. Mourinho a fine partita: «Nessuno rispetta Ferrara»
44' BALOTELLI! 2-1 INTER!
L'Inter trova il gol che significa qualificazione: conclusione di Motta, Buffon respinge, Balotelli davanti al portiere insacca. L'attaccante sembra in fuorigioco ma l'arbitro convalida.

26' LUCIO! PAREGGIO DELL'INTER!
Punizione guadagnata da Maicon al limite (giallo a Melo), batte Sneijder: palla deviata dalla barriera, Buffon tagliato fuori, Lucio vola in spaccata a mettere dentro. Pari meritato dei nerazzurri
25' DIEGO IN ROVESCIATA, PALLA SPAZZATA
Ottima verticalizzazione di Candreva per De Ceglie, palla dentro per Diego che stoppa e si coordina, pallone deviato prima e spazzato poi da Toldo
22' BALOTELLI VA GIÙ IN AREA, DAMATO LASCIA CONTINUARE
L'attaccante nerazzurro sembra cercare il contatto e va giù appena Chiellini lo anticipa. C'erano gli estremi per il giallo di simulazione

DAMATO INDECISO
Balotelli cade da solo con Chiellini dietro, Candreva viene falciato, Motta entra pulito su Diego: in tutti e tre i casi il direttore di gara prende la decisione contraria a quella che sembrerebbe giusta
10' PALO DI CHIELLINI!
Cross corto di Diego, Chiellini vola a staccare su Lucio, Toldo non ci arriva: palo esterno e palla a lato
7' DIEGO, DIAGONALE DA BRIVIDI
L'attaccante brasiliano sfiora il 2-0 con un diagonale che esce di poco alla destra di Toldo

6' BALOTELLI PERICOLOSO
Gran conclusione in diagonale, palla a lato di un niente. Ma Buffon c'era
3' SNEIJDER CI PROVA, POI BALOTELLI-PANDEV PERICOLOSI
Destro dell'olandese che cerca di sorprendere Buffon, facile la parata. Ancora Inter, Balotelli cerca l'assist a centroarea per Pandev che non ci arriva. L'Inter tambureggia, sostenuta dal pubblico
RIPRESA, C'È SISSOKO
Il maliano tiene duro e resta in campo, stessi 22 di partenza

L'EPISODIO: LO STAFF DELL'INTER ATTENDE ARBITRO E ASSISTENTE
Sembra intimidatoria l'attesa e il comportamento di Mourinho, Oriali e dei dirigenti dell'Inter che al fischio che decreta la fine del primo tempo entrano sul terreno di gioco e vanno incontro ad arbitro ed assistenti, aspettando che passino per entrare negli spogliatoi: sorrisini del tecnico dell'Inter, il dirigente nerazzurro sembra inveire contro l'assistente De Luca. Poi la diretta Rai glissa sull'episodio. 
FINE PRIMO TEMPO: INTER 0, JUVENTUS 1
Il gol fortunoso di Diego finora decide la sfida: i nerazzurri protestano per un rigore negato, evidente. Damato non brilla come direttore di gara
45' MANI DI MELO IN AREA, RIGORE NEGATO ALL'INTER
Cross di Motta, in scivolata Felipe Melo alza le mani: molto vicini i giocatori ma il tocco è evidente, come il calcio di rigore che Damato non assegna. Finora la direzione di gara non è delle migliori
43' GROSSO SU PANDEV, L'INTER CHIEDE IL GIALLO
Ripartenza orchestrata da un lancio di Sneijder per il macedone che cerca e trova il fallo. I nerazzurri chiedono l'ammonizione, in maniera troppo esagerata se paragonata all'episodio
42' MAICON AMMONITO, FALLO SU DIEGO
Il brasiliano della Juve riparte e supera il centrocampo, calcetto da dietro del nerazzurro: fallo e giallo
37' FIAMMATA DI GROSSO!
Azione tambureggiante di Felipe Melo che regge a tre contrasti consecutivi, peraltro fallosi, e lancia l'azione che porta l'esterno alla conclusione: insidiosa, Toldo in tuffo mette in angolo. Dalla bandierina nulla di fatto
30' CAMBIASSO STENDE DIEGO
Quarto fallo subito dal brasiliano, stavolta non cattivo
29' MATERAZZI, ENTRATA KILLER: NEANCHE GIALLO
Un tackle violento del difensore su Amauri, che entra con il destro sul pallone e con il sinistro falcia l'avversario. L'Inter si lamenta per la punizione assegnata, Ferrara chiede inutilmente il cartellino. Punizione di Diego troppo lenta per creare problemi a Toldo
PROBLEMI PER SISSOKO
Il centrocampista sembra non farcela, intanto si scalda Marrone
24' BALOTELLI SCIUPA
Buon contropiede dell'Inter impostato da Sneijder, Balotelli prova un piatto dal limite che finisce tra le braccia di Buffon

20' MAICON VICINO AL PAREGGIO

Bella iniziativa del terzino brasiliano che chiede e trova il triangolo con Pandev ed entra in area e conclude a pochi passi da Buffon, mandando alto. Balotelli era solo in area piccola
18' TOLDO IN DIFFICOLTÀ
Il gol preso in maniera goffa ha tolto sicurezza al portiere che sembra soffrire il pallone scivoloso. Per due volte, su una punizione di Diego e su un tirocross di Grosso, Toldo non blocca deciso
ARBITRAGGIO LIGHT
Un tackle pesante di Maicon su De Ceglie e un'entrata da dietro di Motta su Diego: entrambe le volte il direttore di gara non estrae il cartellino
CONTINUI RIBALTAMENTI DI FRONTE
Squadre molto lunghe, si passa con facilità da una metà campo all'altra
14' SCONTRO CHIELLINI-BALOTELLI
L'attaccante va giù dopo un contatto al limite, l'arbitro lascia continuare
11' BUFFON SALVA SU BALOTELLI
L'Inter reagisce, la partita si infiamma: conclusione dal limite verso il primo palo, il portiere mette in angolo

10' DIEGO! JUVE IN VANTAGGIO!
Destro dal limite del brasiliano, Toldo si lascia sfuggire il pallone che passa sotto le gambe del portiere e si infila in rete. Juve avanti
5' RIENTRA SISSOKO
Nulla di grave per il centrocampista, Ferrara tira un sospiro di sollievo

4' SISSOKO A TERRA
Cade male il maliano dopo un contrasto aereo, entra la barella. Dolore alla spalla destra, esce dal campo camminando
2' PRIME SCHERMAGLIE
Parte bene la Juve: Cannavaro ferma una ripartenza di Sneijder e lancia per Diego in area, anticipato da Toldo. Ribaltamento di fronte, due conclusioni di Balotelli e Motta ribattute dalla difesa
LE FORMAZIONI UFFICIALI
Tutto pronto al Meazza per il quarto di finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus: Ferrara sceglie Diego e Amauri, Mourinho risponde con Sneijder, Pandev e Balotelli. Calcio d'inizio alle 20.45
INTER (4-3-1-2): Toldo; Maicon, Lucio, Materazzi, Santon; Zanetti, Cambiasso, Motta; Sneijder; Balotelli, Pandev.
JUVENTUS (4-4-1-1): Buffon; Grygera, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Candreva, Felipe Melo, Sissoko, De Ceglie; Diego; Amauri.
16/04/2010 Inter - Juventus 2-0
Si comincia dopo un minuto di raccoglimento in memoria di Raimondo Vianello. Pronti via e la Juve si rende subito pericolosa: prima è Iaquinta, ben servito da Zebina, a concludere debolmente fra le braccia di Julio César, quindi è lo stesso portiere nerazzurro a respingere in tuffo una conclusione da fuori area, non molto angolata, di Del Piero. Ancora la Juve in attacco al 5’ con un tiro dalla distanza di Marchisio finito alto sulla traversa. Bianconeri ben messi in campo, con l’Inter che fatica a prendere in mano le redini del gioco. Al 12’ per un fallo di Chiellini su Pandev l’arbitro Damato fischia una punizione dal limite in favore dei nerazzurri. Batte lo specialista Sneijder ma la sua conclusione finisce di poco alta sulla traversa di Buffon. L’Inter inizia a proporsi in avanti in modo più convincente. Al 16’ Buffon è chiamato a una difficile respinta su una sventola mancina, da fuori area, di Thiago Motta. La gara si incattivisce, sono numerosi gli scontri e il signor Damato comincia ad estrarre cartellini gialli da una parte e dall’altra. La partita diventa piuttosto spezzettata. Fra i più nervosi Felipe Melo fra le fila bianconere e Thiago Motta fra i nerazzurri. Da segnalare due fughe sulla fascia sinistra dei nerazzurri: prima di Eto’o, fermato al momento del tiro da un tackle scivolato di Sissoko, poi di Milito, con il suo passaggio filtrante intercettato in uscita da Buffon. Sono ancora i nerazzurri a rendersi pericolosi al 30’ con un tiro centrale di Sneijder. È sempre l’olandese a battere sulla barriera un calcio di punizione da posizione centrale, concesso da Damato per fallo di Sissoko su Milito. Al 37’ il centrocampista maliano guadagna anzitempo gli spogliatoi per un’entrataccia su capitan Zanetti, punita da Damato con il secondo giallo. Juve in 10 e Inter in superiorità numerica. Al 40’ dribbling bruciante di Eto'o in area ma la sua conclusione viene sporcata dal recupero di Zebina. Zaccheroni decide di rafforzare il centrocampo, così al 42’ toglie un deluso Del Piero per mettere dentro Poulsen. Dopo un miglior approccio alla gara della Juve, l’Inter viene fuori alla distanza. Il primo tempo, caratterizzato da un grande agonismo, termina però con il punteggio di 0-0.La ripresa comincia con un cambio fra i nerazzurri. Mourinho inserisce Stankovic per Thiago Motta, che era stato ammonito nel corso del primo tempo. Al 49’ un tiraccio di Poulsen finisce nettamente fuori sulla sinistra della porta difesa da Julio César. Risponde Stankovic, con una conclusione centrale da oltre 25 metri che finisce alta sulla traversa. Al 54’ clamorosa palla-goal fallita da Eto’o: il camerunense prende palla su un errore di Diego, penetra in area con gran velocità, ma a tu per tu con Buffon spara alto mangiandosi letteralmente la rete. Mourinho cambia Pandev per Balotelli. Al 57’ altra occasione fallita dall’Inter: errore di Grosso, Maicon prende palla in area e serve Milito davanti alla porta. Il Principe gira di destro verso l’angolino, ma la sua conclusione sfiora il palo e termina fuori. La Juve si rifà viva in avanti con un colpo di testa di Cannavaro su corner di Diego, parato a terra da Julio César. Al 65’ è di nuovo Stankovic a mettere in difficoltà Buffon con un'altra conclusione dalla distanza deviata in angolo con i pugni dal portiere della Nazionale. Un minuto dopo un tiro da fuori di Maicon finisce fuori sulla sinistra della porta bianconera. Al 69’ corner di Eto’o, Balotelli spizzica di testa per Milito che sempre di testa fallisce una facile occasione da pochi passi. Poco dopo c’è l’ennesima conclusione dalla distanza tentata dai nerazzurri con Sneijder, con palla alta sulla traversa. L’Inter è ormai straripante e la Juve è come un pugile alle corde. Al 75’ arriva il goal nerazzurro. Maicon compie un’autentica prodezza: su una respinta della difesa bianconera controlla due volte con il ginocchio ed esplode il destro dal limite dell’area, con la palla si insacca nell’angolino alla destra di Buffon. Cinque minuti dopo il meritato vantaggio, l’Inter sfiora il 2-0: punizione dalla sinistra di Balotelli, Supermario la batte all’Asprilla, con il pallone che si stampa all’incrocio dei pali a Buffon battuto. All’88’ Julio César blocca con sicurezza un’insidiosa punizione di Diego. Al 91’ un’altra clamorosa occasione per Milito, ma il Principe incespica sul pallone e si fa anticipare in uscita da Buffon, provocando la rabbia del presidente Moratti. Al 92’ ecco il raddoppio dell’Inter: da Milito a Muntari che crossa dentro l’area di rigore per l’accorrente Eto’o, che di piatto sigla il 2-0. Nulla da fare per la Juve. È l’Inter che si aggiudica il derby d’Italia vincendo per 2-0.
La chiave – La sciocchezza di Sissoko regala ai nerazzurri il vantaggio numerico che viene puntualmente sfruttato nella ripresa. L’eccessivo nervosismo non aiuta la Juve a resistere agli assalti degli avversari.
MARCATORI: 75’ Maicon, 92’ Eto’o

03/10/ 2010 : Inter - Juventus 0-0
Tifosi Nerazzurri : Buona la partita della Juve, difensivamente hanno retto davvero bene. D'altra parte credo l'abbiano preparata meglio, merito anche di un buon turn over contro il City e la vocazione al sacrificio di alcuni elementi, Marchisio su tutti. Alcuni dubbi sulla formazione iniziale scelta da Benitez, per esempio Santon ha dimostrato di reggere meglio Krasic (calato nella ripresa, c'è da sottolinearlo), autore comunque di una grande azione proprio nel secondo tempo. Per il resto, sfortunati anche per l'infortunio di Babiany: Coutinho a destra è sprecato, però si sono dovuti arrangiare così. Probabile che Benny abbia dei dubbi sulla tenuta di Davide. Per il resto io recrimino la mancanza di una preparazione adeguata sui calci piazzati, veramente pessimi tranne uno, e la condizione ancora sommaria di alcuni tipo Milito e Sneijder.
29/10/2011 Inter - Juventus 1-2
Non concesso un rigore plateale con rosso diretto annesso al portiere Castellazzi dell'Inter per fallo su Marchisio in piena area di rigore : fosse stato negato all’Inter un rigore così, specie se fosse stato decisivo (non come quello famigerato, dubbio, su Ronaldo, che decisivo non era affatto comunque), cosa si sarebbe scatenato nei nostri media, e magari in parlamento? Pessima direzione arbitrale dimostrata dalla gestione dei cartellini, numero di falli (e gravità degli stessi), sostanzialmente uguale, 15 a 14, ma cinque ammoniti bianconeri contro due interisti, ed uno solo per gioco falloso, mi pare siano la prova che il direttore di gara ha “opportunamente” condizionato soprattutto gli interditori Juventini, mettendoli ben presto a rischio espulsione.

03/11/2012: JUVENTUS-INTER 1-3
L'Inter espugna lo Juventus Stadium interrompendo la striscia record della Juventus. Neanche un minuto di gioco quando non viene segnalato un FG di Asamoah che sugli sviluppi dell'azione regala l'assist dell'1-0 a Vidal. Alla mezz'ora Lichtsteiner, già ammonito, interviene in maniera scomposta su Palacio. Ci sta il secondo giallo, ma non arriva. Nella ripresa volano calcioni nerazzurri ma l'arbitro sorvola per compensare la mancata espulsione dello Svizzero. Bandierina alzata all'indirizzo di Giovinco servito involontariamente da Gargano, decisione sbagliata. Tra le decisioni 'indovinate' un gol giustamente annullato a Palacio per fuorigioco e il calcio di rigore assegnato all'Inter per una trattenuta di Marchisio su Milito. Fischio che arriva dopo la segnalazione dell'arbitro di porta Orsato.
30/03/2013 Inter - Juventus 1-2
La Juve reclama un rigore, sull’1-0, per un’uscita di Handanovic che travolge Vidal. L’Inter pure : fallo di Chiellini nella ripresa su Kovacic. Minuto 49 del secondo tempo, i bianconeri sono avanti 2-1 e ormai la gara sta per terminare: Giovinco, subentrato nella ripresa, prova a gestire il possesso palla a ridosso della linea laterale. È a quel punto che scatta qualcosa nella testa di Esteban Cambiasso. Che, come una furia, corre verso il numero 12 avversario ed entra in scivolata colpendo con il piede a martello la caviglia sinistra di Giovinco. La partita finisce in quel preciso istante, non prima che l'arbitro estragga il cartellino rosso nei confronti del centrocampista dell'Inter. L'espulsione è il primo effetto diretto della follia. È la prima in Serie A per l'argentino, dopo 277 presenze in 9 stagioni. Giovinco infortunato salterà il Bayern Monaco, Cambiasso subirà una breve squalifica graziato dal fatto che fosse la prima espulsione. Efficace l'intervento di Antonio Conte che in campo capisce la situazione, abbraccia subito Cambiasso ed evita che si possa scatenare il parapiglia. Encomiabile il comportamento dei giocatori Juventini, che non inscenano alcuna caccia all'uomo, contrariamente al costume nerazzurro.

14/09/2013 Inter - Juventus 1-1
Campagnaro entra dritto sulla caviglia di Tevez: l’arbitro estrae il giallo, ci può stare anche se l’intervento è brutto. Poco dopo ammonizione per Lichtsteiner, che ferma Alvarez: un po’ fiscale come provvedimento. Arriviamo all’episodio della partita : lancio di Pirlo, in area nerazzurra Vidal lascia rimbalzare il pallone che, salendo su, gli sfiora il braccio sinistro che è largo. Il contatto braccio-pallone è davvero un soffio di vento, ma basta per “sanare” il fallo successivo di Taider, che frana sul cileno della Juve (e quello sì sarebbe stato rigore). Fermato Vucinic in fuorigioco: giusto. Qualcosa la rischia Lichtsteiner, quando entra in ritardo su Taider: già ammonito, lo svizzero si scusa subito, Conte lo toglierà nell’intervallo, non è un episodio clamoroso, probabilmente visto il clima della partita, la decisione di Orsato appare quella più congrua. Pur salendo di toni (due gol), la partita non si innervosisce, e questo grazie anche alla serenità con la quale ha diretto Orsato. Gli episodi da moviola sono pochi, tutti ben interpretati. Vucinic ancora fermato in fuorigioco: giusto. Vidal entra su Cambiasso e trova il cartellino giallo, stessa sorte per Ranocchia, che dà una spinta a Pogba.
02/02/2014 Juventus - Inter 3-1
"Quasi troppo facile. La Juve vince, anzi fa a pezzettini l’Inter." Il primo tempo piace a chi tifa Juve e fa venire il groppo in gola ai cuori nerazzurri. La fotografia più azzeccata è il bilancio dei tiri: 8 quelli della capolista, uno, in contropiede, quelli degli uomini di Mazzarri. All’intervallo Juve avanti nel punteggio e ancor di più nel gioco espresso. Raddoppia in avvio di ripresa e si porta sul 3-0 prendendo anche un legno. Tanta, troppa Juve. Per 72 minuti, fino al gol di Rolando, in campo si è vista una sola squadra. Imbarazzante la forza d’urto dei bianconeri, apparsi affamati, cattivi agonisticamente, letali: 19 vittorie su 22 partite di campionato. "Manifesta superiorità Juventus".
Mazzarri da delirio : “nel primo tempo ce la siamo giocata alla pari, come possesso di palla, potevamo tenere meglio ad inizio ripresa, purtroppo abbiamo preso quel secondo gol che ha complicato le cose, perché se non lo prendevamo, avremmo evitato anche di subire il terzo e potevamo giocarci tutto nel finale, provando ad assediare gli avversari e si poteva fare risultato …” : che partita avrà visto ?

06/01/2015 Juventus - Inter 1-1
Al 34' del primo tempo, sul punteggio di 1-0 a favore della Juventus, c'è una gomitata di Juan Jesus ai danni di Chiellini in piena area di rigore. Era da punire con il cartellino rosso e il rigore per i bianconeri. Non c'era cartellino giallo per simulazione di Morata, anzi è fallo netto di Campagnaro, anche se fuori area. Giusto, infine, il rosso per Kovacic.
16/05/2015 Inter - Juventus  1-2
Edmondo Pinna (Corriere dello Sport) : "C’è un errore nel rigore (giusto) assegnato dal romano Daniele Doveri alla Juventus: se infatti è corretto il provvedimento tecnico (l’intervento di Vidic è scomposto, l’unica parte del corpo con la quale colpisce il pallone è la mano, comunque dopo aver già fatto fallo col corpo), non altrettanto lo è quello disciplinare. Doveri (dopo una consultazione con l’additional Valeri) estrae il giallo, forse ingannato proprio dal tocco del croato sul pallone che lo allontana leggermente dal centro della porta. Ma in realtà, al momento del fallo, Matri ha la porta abbastanza “aperta”, non così defilato (non siamo neanche all’altezza dell’area del portiere), la sua posizione poteva essere considerata in “chiara occasione da rete”. Per questo Vidic doveva essere espulso. " 
Filippo Grassia : "L’arbitro Daniele Doveri, 37 anni, volterrano di nascita, appartenente alla sezione di Roma 1, ha commesso troppi svarioni nella partita Inter-Juventus che doveva lanciarlo verso traguardi ambiziosi. Non mi riferisco tanto al secondo gol annullato a Icardi (sarebbe Brozovic, Icardi aveva segnato deviando di petto su suo tiro il gol del vantaggio dell'Inter, ma la rete del 2-0 era opera di B - NDA), che l’assistente Marzaloni ha ritenuto erroneamente in fuorigioco, quanti al buonismo mostrato in un paio di occasioni. Sul rigore a favore della Juve, il fallo di Vidic su Matri era da rosso, non da giallo, perché l’attaccante bianconero aveva il possesso del pallone ed era in grado di battere a rete. Nella ripresa Doveri non ha mostrato il secondo giallo a Juan Jesus che pure aveva mollato un pestone a Pereyra. Sono convinto che sbaglierebbe di meno se decidesse più spesso di testa sua. Per la ControClassifica il risultato non cambia."
Visto il solito clima mediatico è ovvio che l'arbitro ha ragionato rigore sì ma espulsione no. Errore dovuto a sudditanza mediatica. Il divario è spaventoso. La differenza fra la Juventus e l’Inter è forse pure più ampio dei 30 punti che separano le due squadre in classifica, perché è impressionante come una Juventus senza almeno sei titolari e demotivata riesca a tenere testa e poi battere un’Inter che si gioca l’Europa e scende in campo caricata al massimo. Finisce 2-1, un risultato sostanzialmente giusto (anche se l’Inter può recriminare per un gol regolare annullato a Brozovic, in realtà tenuto in gioco da mezzo piede di Lichtsteiner) e arrivato al termine di una partita in cui l’Inter ha sprecato l’occasione di salvare una stagione. Sul campo sarebbe finita 2-2, ma è comunque una sconfitta per l'Inter che doveva vincere per forza, soprattutto contro la rivale di sempre arrivata a Milano con le seconde linee e senza motivazioni, cercando solo di non subire infortuni.

Su Calciopoli
Nelle stagioni incriminate, 2004-05 e 2005-06, la Juventus ha una media di 1.8 punti a partita con gli arbitri considerati parte della cupola, ha invece una media punti nettamente superiore con quelli considerati onesti, : 2.6 ! quindi come agisse questa presunta cupola rimane un mistero.
Non esistono intercettazioni tra Moggi e un arbitro, parlava invece con i designatori, il che non è reato. Milan e Inter avevano invece sistematici rapporti con arbitri in attività, questo è reato.
Non esistono telefonate in cui Moggi chiede favori  arbitrali e non è stato trovato nulla con cui potesse corrompere la classe arbitrale nonostante numerosissime indagini , quindi con cosa avrebbe corrotto gli arbitri ? cosa gli  dava ?
E’ stato appurato tramite intercettazioni misteriosamente scomparse all’epoca dei fatti e riapparse anni dopo che le grigliate con Bergamo le facevano molti dirigenti della serie A . Questo non è reato.
Inoltre c’è una sentenza di un tribunale penale che accerta il regolare svolgimento dei sorteggi arbitrali nei due campionati incriminati. Impossibile dunque che Moggi scegliesse gli arbitri per le partite, senza truccare il sorteggio.
Dalle statistiche dei due campionati la Juventus risulta essere la squadra più sfavorita dal rapporto diffida –ammonizione e per quanto riguarda le squalifiche in generale, quindi quella delle ammonizioni mirate è una calunnia, infatti se Moggi fosse stato il capo della cupola non ci avrebbe messo molto ad impedire la squalifica di tre giornate inflitta ad Ibrahimovic allora stella della Juventus, tre giornate : il giusto per fargli saltare la sfida scudetto con il Milan.
A parti invertite, anni dopo, gli furono ridotte e giocò contro di noi senza che protestassimo. Inoltre Galliani è riuscito anche nel 2013 a far ridurre da 3 a 2 giornate la squalifica di Balotelli mentre noi pochi anni fa non riuscimmo a far ridurre la squalifica di Krasic o più recentemente Chiellini e Bonucci.
De Santis era considerato l’uomo di fiducia di Moggi, quello Juventino per eccellenza, eppure nel campionato 2004-05 la Juve perde 4 partite e 2 di queste proprio con lui e inoltre perderà la Supercoppa Italiana contro l’Inter proprio a causa di un errore grave di De Santis. Non esistono telefonate tra Moggi e De Santis, esistono invece tra De Santis e Facchetti.
De Santis aveva anche arbitrato Juve-inter in campionato ammonendo Appiah e Ibrahimovic che erano diffidati e saltarono la partita con la Lazio, Ibrahimovic venne poi squalificato altri due turni con la prova televisiva (solo contro di noi applicano la p.t. nonostante la punizione inflitta già in campo dall’arbitro, è l’unico caso in Italia) saltando così Milan-Juventus, decisiva per lo scudetto, erano a pari punti e si giocava a Milano e a noi mancava mezza squadra mentre dei diffidati rossoneri nessuno era stato ammonito nonostante falli gravi e ripetuti, come ammise lo stesso arbitro dopo essere stato scoperto con i continui colloqui con Meani e Galliani e le continue pressioni dei dirigenti milanisti e interisti affinché fosse danneggiata la Juventus, che poi loro fecero retrocedere. Ma quel giorno Alex e David mostrarono al mondo di quali imprese sia capace la Vecchia Signora.
Moggi non parlava agli arbitri con sim svizzere, non è mai stato accertato che anche un solo arbitro possedesse una scheda svizzera, sono intercettabili come tutte le altre eppure non ne sono mai state intercettate. Le chiamate in entrata e in uscita tra Moggi e le utenze attribuite ( secondo l’accusa) non combaciano mai. Inoltre è stato accertato che molti arbitri accusati di avere ricevuto schede svizzere da Moggi si trovassero in un altro luogo rispetto a quello in cui nello stesso momento veniva utilizzata la sim. Evidentemente le usava qualcun altro.
E’ falso che Moggi chiuse Paparesta nello spogliatoio, lo stesso arbitro ha ammesso che l’episodio non è mai avvenuto e la sentenza di un tribunale riguardo a questa vicenda recita : << il fatto non sussiste>>.
Perché le telefonate dei dirigenti di altre squadre,  Inter e Milan su tutte, oggi rivelatesi molto gravi, furono considerate irrilevanti dagli inquirenti ? Perché se i dirigenti del Milan parlavano direttamente con arbitri in attività (questo si che è reato) , il Milan non fu retrocesso in serie B, ma ebbe solo i punti di penalizzazione che comunque gli consentirono l’accesso alla Champion’s League ?
Perché Baldini, principale nemico di Moggi ed ex dirigente della Roma, in una telefonata del 2004, parla di un ribaltone che sarebbe dovuto avvenire circa un anno e mezzo dopo e guarda un po’ il caso dopo circa un anno e mezzo scoppia calciopoli ?
Perché quando l’ex guardalinee Coppola durante l’interrogatorio disse di voler parlare delle pressioni subite dall’Inter, i carabinieri risposero : <<l’Inter non ci interessa?>>
Perché a decidere le sorti del calcio italiano fu incaricato Guido Rossi, ex membro del cda dell’Inter che assegnato lo scudetto a tavolino si ritirò ed ebbe in dono un importante posto dirigenziale ?
Perché il 23.08.2005 Roberto Mancini, allenatore dell'Inter, fece questa strana dichiarazione :
"Non tocca a me rispondere a Moggi [che aveva ironizzato sul piazzamento dei nerazzurri]. E' lui che tra un po' si dovrà preoccupare di rispondere a qualcun altro" ?
Perché il giudice Sandulli che emanò la sentenza del processo sportivo del 2006 dichiarò in seguito : <<il campionato 2004-2005 fu regolare>> ?
Alla luce di questo, in base a che cosa sono stati condannati la JUVENTUS e Moggi ?
Enzo Biagi scrisse :
"Una sentenza pazzesca e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di proporzioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino ? >>. ( da Il Tirreno, 12 luglio 2006).