venerdì 27 giugno 2014

2001-02 e 2002-03 : Il 5 maggio, le 2 Supercoppa Italiana e la Finale di Manchester

2001-2002
Rivoluzioni in casa Juventus: tornò Marcello Lippi in panchina, vennero ceduti Zidane al Real Madrid e Inzaghi al Milan e con i ricavi furono acquistati Buffon e Thuram dal Parma e Nedvěd dalla Lazio. Fino all'ultimo tentò di prendere anche Christian Vieri dall'Inter, ma l'affare non andò in porto, ripiegando sul laziale Marcelo Salas. Anche l'Inter rivoluzionò il suo assetto: Moratti ingaggiò come allenatore l'argentino Héctor Cúper, reduce dalle brillanti stagioni con il Valencia, poi si assicurò il portiere Toldo, i difensori Materazzi, Vivas, Padalino, Sorondo e di nuovo Georgatos, per il centrocampo arrivarono Sérgio Conceição, Cristiano Zanetti (di ritorno da due anni in comproprietà alla Roma) e due turchi a parametro zero dal Galatasaray, Okan ed Emre mentre per l'attacco offrì un'altra possibilità ai rientranti Kallon e Ventola in attesa del recupero di Ronaldo e del rientro di Álvaro Recoba da una lunga squalifica. La Lazio prese Stam, Mendieta e Fiore, il Parma di Ulivieri acquistò Nakata e Frey mentre la Fiorentina confermò l'allenatore Roberto Mancini. Il Milan puntò sull'ex juventino Filippo Inzaghi, sull'ex fiorentino Rui Costa e sull'ex interista Pirlo ingaggiando il turco Fatih Terim alla guida tecnica mentre la Roma campione in carica puntò sul giovane talento Antonio Cassano, preso dal Bari.La stagione partì il 25 agosto 2001, con favorite le milanesi, le romane e la Juventus. In una stagione tanto incerta e combattuta fino alla fine, passò in secondo piano il primo derby della storia per la città di Verona, che diventò la quinta città italiana a poter vantare una stracittadina nella massima serie dopo Milano, Torino, Genova e Roma.I bianconeri di Lippi partirono forte e alla terza giornata erano in testa a punteggio pieno, superati due domeniche dopo dall'Inter di Cúper. La vera protagonista del girone d'andata fu però il neopromosso ChievoVerona del tecnico Luigi Delneri, squadra debuttante in Serie A, che grazie al suo gioco arioso e spettacolare andò in testa alla classifica il 21 ottobre e ci rimase per l'intero mese di novembre, verso la metà del quale si svolse il primo derby col Verona quarto in classifica, conclusosi con la rocambolesca sconfitta del Chievo che lasciò all'Hellas una vittoria in rimonta per 3-2 dallo 0-2. Nel frattempo la Juventus conosceva un periodo di crisi e il Milan cambiava subito la guida tecnica: il turco Fatih Terim venne infatti sostituito con Carlo Ancelotti, lasciato libero dalla società torinese. Il 2 dicembre il Chievo perse il primato in favore dell'Inter, ma i nerazzurri vennero sconfitti in casa nello scontro diretto due domeniche dopo e cedettero il passo ai veronesi e alla Roma campione in carica. La squadra di Cuper concluse comunque l'anno in testa alla classifica, ma venne sopravanzata dalla Roma il 6 gennaio che vinse così per la seconda volta consecutiva il titolo d'inverno.Il girone di ritorno vide l'allontanamento dalle zone di vertice del Milan, che pagò l'infortunio del suo centravanti Filippo Inzaghi, e del Chievo e l'avvicinamento prepotente della Juventus, tornata in splendida forma dopo le difficoltà autunnali. La lotta diventò così a tre e vide le contendenti alternarsi in vetta alla classifica domenica dopo domenica. Il torneo sembrò arrivare ad una svolta il 24 marzo quando l'Inter, battendo la Roma nello scontro diretto di San Siro, andò a +3 sui giallorossi e +4 sulla Juve. La domenica successiva il distacco sulla Juventus crebbe a sei punti e sembrò tagliare fuori i bianconeri; un'inopinata sconfitta casalinga dell'Inter contro l'Atalanta alla trentesima giornata riaprì però i giochi. A tre giornate dalla fine l'Inter affrontò il Chievo, mentre la Juventus giocava a Piacenza: se al novantesimo minuto i nerazzurri avevano già le mani sul titolo vincendo al Bentegodi, mentre le inseguitrici permanevano sul pareggio, nei minuti di recupero le simultanee marcature di clivensi e torinesi portarono d'un colpo da 5 a solo 1 i punti di vantaggio dei milanesi. Le tre squadre arrivarono così all'ultima gara, il 5 maggio, in questa delicata situazione di classifica: Inter 69, Juventus 68, Roma 67. Se per i giallorossi le speranze erano ormai flebili, la Juventus impegnata sul campo dell'Udinese sperava in un regalo della Lazio, che a Roma sfidava l'Inter. Allo stadio Olimpico l'ambiente era però ottimale per i nerazzurri dato che la stessa tifoseria biancoceleste, un po' per gli stretti rapporti d'amicizia coi meneghini, un po' per odio nei confronti della sua dirigenza, era chiaramente disposta a sacrificare l'ingresso in zona UEFA pur di vedere trionfare i neroazzurri: già dopo 10 minuti di gioco la Juventus aveva risolto la pratica con i gol del capocannoniere David Trezeguet e del capitano Alessandro Del Piero. Quando l'Inter andò in vantaggio per la seconda volta nel primo tempo - dopo una rete laziale - tutta Italia credette di star assistendo ad un copione scontato. Ma accadde l'imponderabile: dapprima arrivò la seconda rimonta laziale, poi addirittura nella ripresa i nerazzurri crollarono sotto i colpi dei biancocelesti e la gara finì 4-2. A Udine scoppiò così la grande festa per il 26º scudetto bianconero, uno dei più sofferti e inattesi. Con la contemporanea vittoria della Roma, l'Inter finì addirittura terza, lasciando l'ambiente nerazzurro tra le lacrime e nello scoramento per un obiettivo inseguito 13 anni ed ancora una volta sfuggito. Con la Lazio entrò dunque in UEFA anche il Chievo Verona, splendida neopromossa che si affacciava subito all'Europa. Ad un certo punto i clivensi avevano pensato addirittura ad un posto in Coppa dei Campioni, che invece finì al Milan. In coda si registrarono le discese in B di Venezia, Fiorentina, Lecce che in quell'anno rappresentò da solo l'intero Sud-Italia, e a sorpresa del Verona di Alberto Malesani che nonostante fosse dotato di grandi stelle nascenti del calcio italiano e internazionale, come Oddo, Gilardino, Camoranesi e Mutu, mancò la salvezza, causa anche una classifica stretta per il quindicesimo posto, nella quale fino al fischio finale erano coinvolte anche il Brescia e l'Udinese. Invece la Fiorentina, dopo un campionato anonimo, retrocesse clamorosamente. Per i gigliati fiorentini in estate arriverà addirittura il fallimento della società e il declassamento in Serie C2. Ai veronesi invece fu fatale lo scontro diretto contro il Piacenza dell'altro capocannoniere Dario Hubner, che gettò i veneti nel baratro.
Un ringraziamento speciale ad un calciatore che si mostrò leale fino in fondo anche se tutti gli altri remavano contro:Poborsky; pareggiò due volte le reti interiste regalate dai compagni agli avversari e galvanizzò la squadra che con il suo esempio s’impegnò seriamente e travolse l’Inter.
Moratti aveva chiesto a Cragnotti la vittoria sicura in casa della Lazio e in cambio avrebbe aquistato Nesta (difensore laziale) a una cifra faraonica. Non è un’illazione, ci sono le intercettazioni che lo provano, ma, come sempre avviene con Moratti, qualche santo in paradiso lo ha protetto.

IL 5 MAGGIO 2002
È terminato il campionato 2000/2001 ed il calcio italiano è dominato dalle squadre romane; la Roma di Capello ha appena vinto lo scudetto, strappato ai cugini laziali, vincitori l’anno precedente. Juventus, Milan ed Inter sono le grandi sconfitte e meditano una pronta riscossa. La Juventus è la più furiosa di tutte; i due campionati appena trascorsi, sono finiti fra mille polemiche, errori arbitrali, “diluvi universali”, passaporti falsi e decreti pro giocatori extracomunitari dell’ultimo secondo. La triade juventina (Moggi-Giraudo-Bettega, con la supervisione di Umberto Agnelli) decide di tornare all’antico, scaricando il tecnico Ancelotti e recuperando Marcello Lippi, l’allenatore degli ultimi successi, che viene dal fallimento interista. L’operazione ritorno, che ha visto di recente dei personaggi del calibro di Trapattoni, Sacchi e Capello fallire miseramente, non spaventa il tecnico viareggino, che progetta una squadra rifondata in difesa e potenziata atleticamente a centrocampo. La campagna acquisti è vistosa; arrivano il portiere Buffon ed il campione del Mondo Thuram, gioielli del Parma, per 175 miliardi di Lire complessivi. Dalla Lazio viene ingaggiato il nuovo pilastro di centrocampo, il ceco Pavel Nedved, infaticabile ed illuminato trascinatore, per 70 miliardi. L’esborso è compensato da due addii eccellenti; sua maestà Zidane al Real Madrid, per l’incredibile cifra di 150 miliardi e Filippo Inzaghi, al Milan, per 80. Lippi costruisce una squadra raramente brillante, ma molto compatta, specie dopo qualche aggiustamento tattico: il portiere della Nazionale, Buffon, è una sicurezza, nonostante un avvio incerto; davanti a lui l’assetto definitivo prevede Thuram a destra (dopo l’avvio al centro, posizione che predilige) col recupero del formidabile grande “vecchio” Ferrara accanto a Montero (oppure Iuliano) nel cuore del reparto difensivo, mentre a sinistra Pessotto è sempre molto affidabile. A centrocampo la diga Tacchinardi al centro, il veloce incursore Zambrotta a destra ed il coriaceo Davids a sinistra coprono la straripante vitalità di Nedved, spostato sulla trequarti dopo l’avvio a sinistra, con strepitosi esiti. L’infaticabile Conte completa un reparto atleticamente superbo. In avanti, Trezeguet, un animale da goal che partecipa poco alla manovra, ma infila reti in continuazione e che sale sul trono dei bomber grazie anche all’aiuto del mobile Del Piero, recuperato a grandi livelli, anche sotto rete. Poco fortunato il cileno Salas, alternativa di lusso, presto emarginato da un grave incidente. Anche il Milan pensa in grande; terminato sesto nella stagione precedente, dopo aver alternato tre allenatori (Zaccheroni, Tassotti e Maldini), si affida al turco Fatih Terim, che ha dato spettacolo con la Fiorentina. Arrivano Filippo Inzaghi e Rui Costa e tanto basta per far sognare i tifosi rossoneri.Dopo il fallimento Lippi ed il disastro Tardelli (che ha dalla sua un derby perso per 0-6) anche l’Inter si affida ad un tecnico straniero; è l’argentino Hector Cuper che fatto benissimo in Spagna, sia con il “piccolo” Maiorca che con il Valencia. È soprannominato l’eterno secondo, perché non ha vinto niente d’importante (con la squadra delle Baleari ha perso la Coppa delle Coppe, sconfitto dalla Lazio in finale, con il Valencia è arrivato secondo in campionato ed ha perso due finali di Champions League, contro il Bayern Monaco ed il Real Madrid) ma i tifosi nerazzurri non sono superstiziosi. Finalmente si è ricomposta la grande coppia dei sogni; un allenatore argentino ed un Moratti come presidente, come nell’epoca della “Grande Inter” del Mago Herrera. Come sempre, la campagna acquisti è faraonica; arrivano Toldo, Materazzi, Georgatos, Coincençao, Cristiano Zanetti, Dalmat, Kallon, Ventola, Fontana, gli argentini Guglielminpietro, Sorondo e Vivas, i turchi Emre e Buruk. Ma lo sforzo più imponente è l’ennesimo tentativo di recuperare Ronaldo, per permettere al Fenomeno di formare la coppia da sogno con Christian Vieri. La Lazio, perso Eriksson, si affida a Dino Zoff e si presenta ai blocchi di partenza con molti volti nuovi; Stam, Fiore, Liverani, Giannichedda, Mendieta e Kovacevic, scambiato con Salas, finito alla Juventus. Fabio Capello, invece, non cambia; la sua Roma è fortissima e bastano un paio di acquisti ben mirati. Il primo è il più roboante e riguarda il gioiellino del calcio italiano, Antonio Cassano, grandissimo talento ma caratterialmente impossibile da gestire. Il ragazzo della Bari vecchia costa al presidente Sensi ben 60 miliardi di Lire, ma ha solamente diciannove anni ed un futuro radioso davanti a lui. Arriva anche, dal Monaco, il pupillo di Don Fabio, quel Christian Panucci che ha seguito il tecnico friulano sia Milano che a Madrid. Per il resto, la squadra capitolina si affida all’estro di Francesco Totti ed ai goal del Re Leone Batistuta. Ma la squadra rivelazione del campionato sarà il Chievo, squadra di un quartiere di Verona; uscita dal limbo dei dilettanti nel 1986, approda in serie B nel 1994 e, da quest’anno, si affaccia nel campionato di serie A. Il miracolo porta la firma del giovane presidente Luca Campedelli e del tecnico Luigi Delneri, abile a costruire un meccanismo di gioco spettacolare ed efficace, con giocatori di secondo livello o quasi. Il portiere è Lupatelli, la linea difensiva rigorosamente a quattro, è composta da Moro, D’Angelo, D’Anna e Lanna. Davanti a loro, il regista Corini che risulterà uno dei migliori giocatori del campionato, assistito dal poderoso pistone Perrotta. Il gioco diventa arioso e ficcante sulle fasce laterali, dove corrono il velocissimo brasiliano Eriberto, a destra, e l’agile Manfredini sulla fascia mancina. In avanti la torre Corradi, l’efficace Marazzina ed il sempre valido Cossato, garantiscono gioco e goal. Partono bene le tre grandi deluse; dopo quattro giornate, sono in testa alla classifica con 10 punti. Secondo è il Chievo con solo un punto da recuperare; i campioni d’Italia della Roma sono in netto ritardo, avendo appena cinque punti. Ma proprio la squadra di Capello da il primo scossone al campionato, andando a vincere al Delle Alpi, contro la Juventus; reti di Batistuta, con grandi responsabilità di Buffon, ed Asunçao. Così, l’Inter rimane sola in testa alla classifica, perché anche il Milan comincia a perdere terreno; ma proprio la squadra rossonera, giocando una partita memorabile, sconfiggerà i cugini interisti, nel primo derby della stagione, con un netto 4-2. A proposito di derby; in quello della Mole, la Juventus dilapida un vantaggio di 3 goal, permettendo la rimonta al Torino e fallendo pure un calcio di rigore nel finale, con il cileno Salas. Ma presto si capisce che il Chievo sarà la squadra rivelazione del campionato; i clivensi, infatti, alla dodicesima giornata si trovano da soli al comando, con un punto di distacco dall’Inter (che perde nuovamente Ronaldo, infortunatosi contro il Lecce), 3 dalla Roma, 4 dal Milan (che nel frattempo ha esonerato Terim, sostituendolo con Carletto Ancelotti e che perde Inzaghi per tre mesi) e 6 sulla coppia Juventus e Lazio. I bianconeri giocano male, Lippi non ha ancora trovato l’assetto definitivo della squadra; i problemi nascono sulla fascia sinistra. Infatti, Nedved e Davids si pestano i piedi, senza considerare l’abitudine di Del Piero di iniziare la propria azione da quella fascia. Perdendo a San Siro contro il Milan, il Chievo perde la testa della classifica, proprio a favore dei nerazzurri, ma i clivensi, due giornate dopo torneranno a San Siro e ne usciranno vittoriosi, proprio nel giorno della scomparsa dell’interista per eccellenza, l’avvocato Peppino Prisco. Sono giornate decisive anche per la Juventus; Nedved è tolto dalla fascia sinistra e lasciato libero di esprimersi secondo il suo estro. Lippi sposta anche Thuram sulla fascia destra, rispolverando Ciro Ferrara; la squadra bianconera ne ha un immediato beneficio ed infila una serie di risultati positivi che la porteranno ad effettuare una grandissima rimonta. Alla fine del girone di andata la Roma è Campione d’inverno con 36 punti, seguono l’Inter ed il Chievo ad una lunghezza, la Juventus a 4 ed il Milan a 5. Alla ventiduesima giornata è sempre la Roma a comandare, ma seconda è la Juventus con solamente un punto da recuperare; l’Inter è a meno 2, il Chievo a meno 8, il Milan a meno 11! Dalla giornata successiva l’Inter si riprende la testa della classifica; la Roma e la Juventus faticano a tenere il passo dei nerazzurri, il Chievo ed il Milan sono sempre molto staccate, nonostante, in casa rossonera, si sia corso ai ripari con gli ultimi acquisti Josè Mari e Javi Moreno. Ancora spettacolo nel derby di Torino; i bianconeri ed i granata si danno battaglia a viso aperto e la partita termina 2-2, con un goal di Maresca nel finale che, facendo il verso all’attaccante granata Ferrante, mostra le corna alla panchina del Torino. L’Inter vince il secondo derby della Madonnina, con un goal di Vieri negli ultimi minuti e mantiene la vetta della classifica, con una lunghezza di vantaggio sulla Juventus e due sulla Roma. Finisce 2-2 anche il Derby d’Italia, con un grandissimo goal di Seedorf negli ultimi minuti della partita, dopo che le reti di Trézéguet e Tudor avevano ribaltato il goal iniziale dello stesso olandese; la Roma, vincendo per 5-1 il derby, balza nuovamente in testa alla classifica. L’Inter batte nettamente la Roma, alla ventottesima giornata, grazie alla doppietta di Recoba ed al goal di Vieri e si porta in testa, con 3 punti sui giallorossi, La Juventus esce sconfitta dal Tardini di Parma, subendo la rete decisiva di Lamouchi nella ripresa. Vincono anche il Milan ed il Chievo, quest’ultimo nel derby contro il Verona, grazie a due reti del bomber Cossato. A sei giornate dalla fine la Juventus, pareggiando al Delle Alpi con la Lazio, scivola a sei punti dall’Inter e sembra tagliata fuori definitivamente dallo scudetto; ma mai dare per morta la “Vecchia Signora”.
Già dalla domenica successiva dimezza i punti di svantaggio, grazie alla larga vittoria per 4-0 a Perugia ed all’incredibile sconfitta casalinga dei nerazzurri contro l’Atalanta. Pareggia anche la Roma a Venezia, dopo essere stata in svantaggio per 2-0; grande protagonista l’arbitro Collina, che regala due rigori inesistenti ai giallorossi. A tre giornate dalla fine la rimonta bianconera è quasi compiuta; ma che sofferenza! A pochi minuti dalla fine, l’Inter sta vincendo a Verona contro il Chievo, mentre la Juventus pareggia a Piacenza; la squadra nerazzurra avrebbe cinque punti di vantaggio a due giornate dalla fine, in pratica lo scudetto in tasca. Ma non finirà così; Nedved segna un goal favoloso, mentre il Chievo pareggia in una delle sue ultime azioni. La classifica dice: Inter 66 punti, Juventus 65, Roma 64. La penultima giornata è interlocutoria; i nerazzurri battono 3-1 il Piacenza, i bianconeri 5-0 il Brescia ed i giallorossi battono il Chievo con lo stesso risultato, 5-0. Tutto si decide all’ultima giornata; è il 5 maggio 2002, una data che rimarrà nella storia del calcio italiano. L’Inter è di scena a Roma, contro la Lazio; i tifosi biancoazzurri sono in conflitto con il loro presidente e, per protesta, promettono di tifare per l’Inter. Tantissimi sono i tifosi giunti da Milano e lo stadio Olimpico è completamente vestito di nerazzurro. Atmosfera completamente diversa ad Udine; certo, il colore predominante è il bianconero, ma solo perché sono i colori sociali dei padroni di casa. Tanti tifosi juventini, è vero, ma lo stadio non tifa certamente per la “Vecchia Signora”. La Roma è di scena a Torino, con la squadra granata che non ha più niente da chiedere al campionato. «So già come andrà a finire», dice Capello, allenatore romanista, «vinceranno tutte e tre e la classifica non cambierà». Ore 15:00 si parte. Nemmeno il tempo di controllare le formazioni e la Juventus è già passata in vantaggio; preciso cross di Conte e zuccata decisiva di Trézéguet, capocannoniere insieme al piacentino Hübner. Dopo nemmeno dieci minuti, lo stesso attaccante francese lancia in contropiede Del Piero; diagonale preciso di Ale e la Juventus ha già chiuso la pratica Udinese. Non resta, per i tifosi bianconeri, che rimanere attaccati alla radio per avere buone notizie da Roma; notizie che arrivano subito, ma non sono quelle sperate. Infatti, grazie ad un clamoroso errore del portiere laziale Peruzzi, Bobo Vieri porta in vantaggio l’Inter; lo stadio Olimpico ribolle di entusiasmo, i tifosi juventini sono in un mesto silenzio. Ma il pomeriggio è ancora lungo, dopotutto non sono che passati pochi minuti dall’inizio delle partite. Diciannovesimo minuto, un brivido scuote le due tifoserie; il ceko Poborsky, approfitta di una dormita colossale della difesa interista e realizza il goal del pareggio laziale. Ad Udine è il finimondo, a Roma è una marcia funebre; ma i tifosi juventini non possono festeggiare a lungo, perché quattro minuti dopo Di Biagio riporta avanti l’Inter. Questa volta è davvero finita, pensano gli juventini; si sbaglieranno di grosso. Manca pochissimo alla fine del primo tempo; ad Udine non succede niente, la partita è finita dopo il goal di Del Piero. Ancora un brivido di gioia scuote i tifosi juventini; di nuovo Poborsky, con l’involontario aiuto del suo connazionale Gresko, gonfia la rete nerazzurra e porta il risultato sul 2-2. Fine dei primi tempi; la classifica dice Juventus campione d’Italia, Inter seconda, Roma (ancora ferma sullo 0-0) terza. Inizia la ripresa. Le gambe dei giocatori nerazzurri, già di legno, diventano di marmo ed il pallone è una bomba che fa paura solo a sfiorarlo; la tattica non conta più, la confusione e la rabbia sono le uniche cose che servono in questi momenti. Cuper fuma l’ennesima sigaretta, Massimo Moratti è di pietra; al suo fianco Tronchetti Provera perde la proverbiale abbronzatura. Il trionfo annunciato inizia a trasformarsi sempre di più in una sconfitta storica. Al decimo minuto la tragedia nerazzurra ha la faccia impassibile di Simeone, l’ex interista, che di testa batte Toldo e non esulta. Adesso tutto diventa impossibile, assurdamente impossibile; tra la squadra nerazzurra e lo scudetto ci sono due goal da realizzare, in poco più di mezzora. Allo stadio di Udine, logicamente, si respira tutta un’altra aria; i tifosi, ma anche i giocatori stessi, cominciano a crederci. Lippi cerca di mantenere la calma, ma è quasi impossibile; i tifosi bianconeri cantano, qualcuno piange, il grande sogno si sta avverando. A Torino, intanto segna Cassano e l’Inter scivola al terzo posto, scavalcata anche dalla Roma. La lotta disperata di Vieri, i lampi di classe impotente di Ronaldo e le corse di Dalmat non riescono a spostare il risultato; il cronometro che prima sembrava bloccato, ora nella testa degli interisti corre veloce come mai. L’ultima spallata è di Simone Inzaghi; cross da sinistra e goal di testa per il 4-2 che regala lo scudetto alla Juventus e gela lo stadio Olimpico. La partita più strana del mondo è finita; piangono i tifosi interisti, festeggiano quelli juventini. Allo stadio Olimpico Vieri è immobile, Ronaldo al suo fianco si copre la faccia con le mani e piange disperato. Materazzi impreca contro i giocatori laziali; «Due anni fa vi avevamo fatto vincere, vi avevamo fatto vincere». Gresko singhiozza, Moratti è attonito, Hector Cuper fuma da solo la millesima sigaretta, ripensando alla sua fama di eterno secondo. Ad Udine, invece, è gioia allo stato puro; capitan Conte urla tutta la sua rabbia: «Qualcuno che era a Perugia e rideva, oggi piange … ed io godo, godo, godo». 
Lippi è raggiante; l’avevano definito una minestra riscaldata, ora è un gladiatore che saluta la folla dopo l’ennesimo trionfo. Finisce il campionato 2001/02; come quel giovedì del 1967, la Juventus supera sul filo di lana l’Inter. Come tante altre volte, sono i tifosi juventini a gioire; come tante altre volte, i tifosi nerazzurri rincasano sconfitti, piangenti con la bandiera arrotolata, quella con stampato sopra il 14° scudetto, che qualcuno gli regalerà a tavolino qualche anno dopo. Ma questa, è tutta un’altra storia.

Data
Incontro
Ris
26/08/2001
Juventus - Venezia
4 - 0
09/09/2001
Atalanta - Juventus
0 - 2
15/09/2001
Juventus - Chievo Verona
3 - 2
22/09/2001
Lecce - Juventus
0 - 0
29/09/2001
Juventus - Roma
0 - 2
14/10/2001
Juventus - Torino
3 - 3
20/10/2001
Bologna - Juventus
0 - 0
27/10/2001
Juventus - Inter
0 - 0
04/11/2001
Verona - Juventus
2 - 2
18/11/2001
Juventus - Parma
3 - 1
24/11/2001
Lazio - Juventus
1 - 0
01/12/2001
Juventus - Perugia
2 - 0
09/12/2001
Milan - Juventus
1 - 1
16/12/2001
Juventus - Piacenza
2 - 0
19/12/2001
Fiorentina - Juventus
1 - 1
23/12/2001
Brescia - Juventus
0 - 4
06/01/2002
Juventus - Udinese
3 - 0
13/01/2002
Venezia - Juventus
1 - 2
20/01/2002
Juventus - Atalanta
3 - 0
27/01/2002
Chievo Verona - Juventus
1 - 3
03/02/2002
Juventus - Lecce
3 - 0
10/02/2002
Roma - Juventus
0 - 0
16/02/2002
Juventus - Fiorentina
2 - 1
24/02/2002
Torino - Juventus
2 - 2
03/03/2002
Juventus - Bologna
2 - 1
09/03/2002
Inter - Juventus
2 - 2
17/03/2002
Juventus - Verona
1 - 0
23/03/2002
Parma - Juventus
1 - 0
30/03/2002
Juventus - Lazio
1 - 1
07/04/2002
Perugia - Juventus
0 - 4
14/04/2002
Juventus - Milan
1 - 0
21/04/2002
Piacenza - Juventus
0 - 1
28/04/2002
Juventus - Brescia
5 - 0
05/05/2002
Udinese - Juventus
0 - 2



Squadra
Pt
G
V
N
P
GF
GS
 Juventus
71
34
20
11
3
64
23
 Roma
70
34
19
13
2
58
24
Inter
69
34
20
9
5
62
35
 Milan
55
34
14
13
7
47
33
 Chievo
54
34
14
12
8
57
52
 Lazio
53
34
14
11
9
50
37
 Bologna
52
34
15
7
12
40
40
 Perugia
46
34
13
7
14
38
46
 Atalanta
45
34
12
9
13
41
50
 Parma
44
34
12
8
14
43
47
 Torino
43
34
10
13
11
37
39
 Piacenza
42
34
11
9
14
49
43
 Brescia
40
34
9
13
12
43
52
 Udinese
40
34
11
7
16
41
52
 Verona
39
34
11
6
17
41
53
 Lecce
28
34
6
10
18
36
56
 Fiorentina
22
34
5
7
22
29
63
 Venezia
18
34
3
9
22
30
61


Coppa Italia 2001/02

Ottavi di Finale

11/11/2001
Sampdoria - Juventus
1 - 2

12/12/2001
Juventus - Sampdoria
5 - 2


Quarti di Finale

09/01/2002
Juventus - Atalanta
4 - 2

16/01/2002
Atalanta - Juventus
2 - 1


Semifinali

23/01/2002
Milan - Juventus
1 - 2

06/02/2002
Juventus - Milan
1 - 1


Finale

25/04/2002
Juventus - Parma
2 - 1

10/05/2002
Parma - Juventus
1 - 0



Champions League 2001/02

Girone Eliminatorio E

18/09/2001
Juventus - Celtic Glasgow (SCO)
3 - 2

25/09/2001
Rosenborg (NOR) - Juventus
1 - 1

10/10/2001
Porto (POR) - Juventus
0 - 0
17/10/2001
Juventus - Rosenborg (NOR)
1 - 0

23/10/2001
Juventus - Porto (POR)
3 - 1

31/10/2001
Celtic Glasgow (SCO) - Juventus
4 - 3


Girone 2ª Fase D

29/11/2001
Juventus - Bayer Leverkusen (GER)
4 - 0
04/12/2001
Arsenal (ING) - Juventus
3 - 1

19/02/2002
Juventus - Deportivo La Coruña (SPA)
0 - 0

27/02/2002
Deportivo La Coruña (SPA) - Juventus
2 - 0

12/03/2002
Bayer Leverkusen (GER) - Juventus
3 - 1

20/03/2002
Juventus - Arsenal (ING)
1 - 0



2002-2003
Milanesi in prima fila per il calciomercato, complice la crisi finanziaria della Lazio che ripartì da Mancini allenatore ma perse Crespo, che andò all'Inter, e Alessandro Nesta che andò al Milan. Il Parma ripartì da Cesare Prandelli alla guida tecnica e prese Adriano e Mutu in attacco con Alberto Gilardino terza punta in rampa di lancio. Il presidente del Perugia Luciano Gaucci si fece notare ancora una volta cacciando Ahn, l'autore del golden gol con cui la Corea del Sud eliminò l'Italia negli ottavi di finale dei Mondiali di calcio. La Fiorentina fallì e dovette ripartire dalla C2. La Juventus puntò su Camoranesi e Di Vaio, il Milan prese l'asso brasiliano Rivaldo mentre l'Inter acquistò il già citato Crespo, il difensore Fabio Cannavaro e cedette Ronaldo al Real Madrid e clamorosamente Seedorf al Milan in cambio di Francesco Coco. Il Perugia di Serse Cosmi schierò giovani di sicuro avvenire come Fabrizio Miccoli e Fabio Grosso.Dopo il rocambolesco finale di stagione dell'annata precedente, quando l'Inter aveva perso lo scudetto all'ultima giornata a beneficio della Juventus, quest'ultima si confermò campione, stavolta grazie a una dimostrata superiorità nei confronti degli avversari, che ancora una volta non riuscirono a vincere il tricolore. La stagione passerà però alla storia grazie alle imprese europee delle tre grandi tradizionali del calcio italiano, Juventus, Milan ed Inter, tutte e tre protagoniste fino all'ultimo nella Champions League che vide nella storica finale tutta italiana di Manchester del 28 maggio i rossoneri prevalere ai rigori sui bianconeri dopo aver precendetemente eliminato i cugini nelle semifinali.Il campionato cominciò il 14 settembre 2002 con la seconda giornata in quanto la prima, prevista inizialmente per la fine di agosto, venne posticipata per problemi sui diritti televisivi delle squadre. Ai nastri di partenza tutti si aspettavano il trionfo dell'Inter, regina del mercato insieme ai cugini del Milan dopo la delusione del 5 maggio e, almeno inizialmente, i nerazzurri non delusero le aspettative andando in testa solitari alla quarta giornata.Alla sesta, però, complice il pareggio 1-1 nel big match di San Siro contro la Juventus, i nerazzurri vennero raggiunti dal rinnovato Milan di Carlo Ancelotti, rinforzatosi in estate con gli acquisti di Alessandro Nesta e del brasiliano Rivaldo, prima di staccare nuovamente i rossoneri e di volare in testa per diverse giornate. Il 17 novembre una flessione dei milanesi consentì alla Juventus di andare in vetta, superata due domeniche dopo dalla sorprendente Lazio di Roberto Mancini. I biancocelesti, pareggiando lo scontro diretto con l'Inter del 7 dicembre, lasciarono il passo al Milan, che rimase in testa fino a Natale, quando venne agganciato dall'Inter. I rossoneri si presero comunque il 19 gennaio il titolo d'inverno a +3 su Inter e Lazio, e +4 sulla Juventus.I bianconeri, superato un periodo di calo in dicembre, recuperarono ben presto lo svantaggio e il 16 febbraio agguantarono la vetta insieme all'Inter, con il Milan in flessione a -2 e la Lazio che mano a mano si staccava sempre di più dal vertice. Il 2 marzo si giocò il fondamentale scontro diretto a Torino e i bianconeri diedero una grande prova di forza e di superiorità[1] vincendo con tre gol e staccando l'Inter di altrettanti punti; iniziava così la fuga scudetto che vide i torinesi accrescere il loro vantaggio sulle milanesi inseguitrici domenica dopo domenica, e vincere con due giornate d'anticipo il 27° tricolore il 10 maggio grazie al pareggio casalingo 2-2 con il Perugia. Nelle parti basse della classifica si registrò il campionato disastroso del Torino che chiuse ultimo e scese in B assieme a Como, Piacenza e Atalanta, quest'ultima al termine di un accesissimo doppio spareggio con la Reggina.

Classifica finale 2002-2003
Pt
G
V
N
P
GF
GS
Juventus
72
34
21
9
4
64
29
Inter
65
34
19
8
7
64
38
Milan
61
34
18
7
9
55
30
Lazio
60
34
15
15
4
57
32
Parma
56
34
15
11
8
55
36
Udinese
56
34
16
8
10
38
35
Chievo
55
34
16
7
11
51
39
Roma
49
34
13
10
11
55
46
Brescia
42
34
9
15
10
36
38
Perugia
42
34
10
12
12
40
48
Bologna
41
34
10
11
13
39
47
Modena
38
34
9
11
14
30
48
Empoli
38
34
9
11
14
36
46
Reggina
38
34
10
8
16
38
53
Atalanta
38
34
8
14
12
35
47
Piacenza
30
34
8
6
20
44
62
Como
24
34
4
12
18
29
57
Torino
21
34
4
9
21
23
58

Juventus-Inter 3-0
Un super Nedved trascina la Juventus ad una vittoria schiacciante (3 a 0) che vale tre punti contro una diretta concorrente al titolo e il primato solitario in classifica. La Juve, avvantaggiata dall'autogol iniziale di Guglielminpietro, è apparsa superiore all'Inter. Più forte a centrocampo dove con Tacchinardi, Nedved e Davids ha preso il controllo sin dall'inizio. Ben messa in difesa dove non ha concesso nulla agli attaccanti interisti. E se Trezeguet non ha brillato ci ha pensato Nedved (nonostante avesse subito un pesante fallo) a devastare la difesa interista. Sua la punizione da cui nasce l'autogol, sua la seconda rete, sua l'azione che ha consegnato a Camoranesi la palla del terzo gol. L'Inter, tramortita dal colpo iniziale, non è mai entrata in partita. Vieri e Batistuta isolati in avanti non hanno avuto palle giocabili mentre Recoba non ha praticamente giocato. Ad inventare qualcosa ci ha provato Emre ma l'asfissiante pressing bianconero non ha concesso nulla al turco. E così la partita è finita con l'irridente "torello" bianconero.

Data
Incontro
Ris
15/09/2002
Juventus - Atalanta
3 - 0
21/09/2002
Empoli - Juventus
0 - 2
28/09/2002
Juventus - Parma
2 - 2
06/10/2002
Juventus - Como
1 - 1
19/10/2002
Inter - Juventus
1 - 1
26/10/2002
Juventus - Udinese
1 - 0
03/11/2002
Modena - Juventus
0 - 1
06/11/2002
Piacenza - Juventus
0 - 1
10/11/2002
Juventus - Milan
2 - 1
17/11/2002
Torino - Juventus
0 - 4
23/11/2002
Juventus - Bologna
1 - 1
01/12/2002
Roma - Juventus
2 - 2
08/12/2002
Brescia - Juventus
2 - 0
15/12/2002
Juventus - Lazio
1 - 2
22/12/2002
Perugia - Juventus
0 - 1
12/01/2003
Juventus - Reggina
5 - 0
19/01/2003
Chievo Verona - Juventus
1 - 4
26/01/2003
Juventus - Piacenza
2 - 0
02/02/2003
Atalanta - Juventus
1 - 1
08/02/2003
Juventus - Empoli
1 - 0
16/02/2003
Parma - Juventus
1 - 2
22/02/2003
Como - Juventus
1 - 3
02/03/2003
Juventus - Inter
3 - 0
09/03/2003
Udinese - Juventus
0 - 1
15/03/2003
Juventus - Modena
3 - 0
22/03/2003
Milan - Juventus
2 - 1
05/04/2003
Juventus - Torino
2 - 0
13/04/2003
Bologna - Juventus
2 - 2
19/04/2003
Juventus - Roma
2 - 1
27/04/2003
Juventus - Brescia
2 - 1
03/05/2003
Lazio - Juventus
0 - 0
10/05/2003
Juventus - Perugia
2 - 2
17/05/2003
Reggina - Juventus
2 - 1
24/05/2003
Juventus - Chievo Verona
4 - 3

Coppa Italia 2002/03

Ottavi di Finale

05/12/2002
Reggina - Juventus
0 - 2

18/12/2002
Juventus - Reggina
0 - 1


Quarti di Finale

15/01/2003
Juventus - Perugia
1 - 2

23/01/2003
Perugia - Juventus
2 - 0


Supercoppa Italiana 2002

25/08/2002
Juventus - Parma
2 - 1


Champions League 2002/03

Girone Eliminatorio E


18/09/2002
Feyenoord (OLA) - Juventus
1 - 1


24/09/2002
Juventus - Dynamo Kiev (UCR)
5 - 0


01/10/2002
Juventus - Newcastle United (ING)
2 - 0


23/10/2002
Newcastle United (ING) - Juventus
1 - 0


29/10/2002
Juventus - Feyenoord (OLA)
2 - 0


13/11/2002
Dynamo Kiev (UCR) - Juventus
1 - 2


Girone 2ª Fase D


26/11/2002
Deportivo La Coruña (SPA) - Juventus
2 - 2


11/12/2002
Juventus - Basilea (SVI)
4 - 0


19/02/2003
Manchester United (ING) - Juventus
2 - 1


25/02/2003
Juventus - Manchester United (ING)
0 - 3


12/03/2003
Juventus - Deportivo La Coruña (SPA)
3 - 2


18/03/2003
Basilea (SVI) - Juventus
2 - 1


Quarti di Finale

09/04/2003
Juventus - Barcellona (SPA)
1 - 1

22/04/2003
Barcellona (SPA) - Juventus
1 - 2

Semifinali

06/05/2003
Real Madrid (SPA) - Juventus
2 - 1

14/05/2003
Juventus - Real Madrid (SPA)
3 - 1


Finale

28/05/2003
Juventus - Milan
0 - 0


Champions, i bianconeri battono gli spagnoli 3 a 1

Buffon para un rigore, segnano Del Piero, Trezeguet e Nedved

Real Madrid travolto, la Juve vola a Manchester

In Inghilterra prima finale tutta tricolore contro il Milan

Nedved, ammonito, salterà la supersfida. Le lacrime del ceco

TORINO - Torino, stadio Delle Alpi, 14 maggio ore 20.45: la Juventus butta giù dal trono d'Europa il Real Madrid e vola, insieme al Milan a Manchester dove verrà scritta una pagina indelebile del calcio con una finale di Champions League tutta italiana. E' la prima volta che accade. Quella contro il Real è stata per la Juventus la decima semifinale di Coppa dei Campioni / Champions League, la prima contro un club spagnolo. Il bilancio dei bianconeri è ora di 7 qualificazioni e 3 eliminazioni.Il risultato non ammette repliche: 3-1 per la Juve che ha dato spettacolo, a dispetto di chi non ha avuto parole d'elogio per il calcio italiano e che adesso dovrà ricredersi. L'Italia sale sul tetto d'Europa e con merito. Basta guardare a quanto ha saputo fare la Juventus al Real Madrid delle grandi firme. Ha dominato la formazione di Marcello Lippi, con tutto il collettivo, riuscendo a capitalizzare quanto costruito con i suoi uomini chiave: Trezeguet, Del Piero e Nedved nell'ordine. In mezzo la prodezza di Buffon che ha neutralizzato il rigore a Figo tarpando le ali ad un Real mai realmente all'altezza di una grande Juventus. La squadra di Del Bosque è stata praticamente annichilita dai bianconeri, abili nel gioco d'assieme quando sono andati alla ricerca dei varchi e attenti nelle chiusure.Del resto cosa poteva opporre la Signora alle celebratissime merengues se non la propria determinazione, il cuore, la grande presenza di spirito. Peccato solo che Nedved, l'uomo simbolo di questa squadra, dovrà saltare la finale tutta italiana per un fallo veniale, ingenuo: alla fine anche lui se n'è reso conto ed ha lasciato il campo in lacrime.Nei primi 45' la squadra di Lippi impartisce una vera e propria lezione ad un Real che forse, autocelebrandosi, aveva dimenticato che la Juve ha al suo arco frecce molto pericolose, appuntite e letali: Nedved, Trezeguet e Del Piero. E non a caso sono loro a costruire e concludere le azioni che portano la formazione juventina sul 2- 0 nei primi 45'. Apre il francese, al 12', con un tocco sottomisura, replica il capitano, al 43', con un tiro scoccato dopo aver incantato Hierro e Salgado.Di fronte un Real Madrid timido, in soggezione di fronte all'avversario come non mai. Nemmeno di fronte al Manchester avevano fatto così male le merengues tradite dalle sue stelle: Zidane si vede solo a tratti, e senza la sua luce la squadra non si accende, Figo patisce un Birindelli che si riscatta della partita di andata, e Raul palesa problemi dovuti ai postumi dell'operazione. Il tutto mentre Ronaldo guarda l'evolversi della partita dalla panchina. Quarantacinque minuti di dominio assoluto di una Juventus che, sempre sul terreno del Dele Alpi, era stata sì straripante contro il Milan e l'Inter, ma mai così imponente. Neanche quando il Real si presenta con tutto il proprio potenziale la Juve si lascia intimidire. Forse commette l'errore di aspettare troppo l'avversario, ma lo fa nell'intento di far sbilanciare un avversario che non riesce a cambiare passo.A trovare il bandolo della matassa. L'opportunità di rientrare in gioco il Real ce l'ha al 67' quando Ronaldo scatta in area sul filo del fuorigioco e si ritrova a terra per un intervento di Montero. Lo scoramento cala sul Delle Alpi ma Buffon ridà coraggio e vigore neutralizzando il tiro dagli undici metri di Figo.
Ed è apoteosi quando Nedved va a segnare, in contropiede, il gol più importante della stagione, quello che porta la Juve a Manchester, a giocarsi una storica finale tutta italiana.Peccato che il ceco non ci sarà: una ingenuità (un fallo su McManaman) gli farà saltare l'ultimo atto di una stagione esaltante. Un episodio che fa andare nel pallone la Juventus che subisce la rete del Real, firmata da Zidane, che costringe il popolo bianconero ad un finale al cardiopalma che finisce dopo 5' di recupero. E adesso sotto con le critiche: chissà chi avrà il coraggio di puntare il dito contro il calcio italiano.


Ancora una volta Nedved è l'uomo chiave: suo il primo gol. Poi il pareggio di Xavi e all'8' del sts la rete di Zalayeta. Juve in semifinale con un'impresa storica. I bianconeri non mollano e tornano sul tetto d'Europa, erano 33 anni che non vincevano una partita in Spagna

BARCELLONA - La Juventus torna dopo quattro anni sul tetto d'Europa. I bianconeri approdano alla semifinale di Champions League andando a vincere in casa della squadra che, numeri alla mano, aveva fatto meglio di tutte in questa edizione e che non perdeva(anzi le aveva vinte tutte)davanti al proprio pubblico da un anno. Niente catenaccio: la Juventus, dopo l'1-1 dell'andata, è andata al Camp Nou per giocarsela e l'ha fatto andando fino in fondo, anche in dieci uomini senza risparmiarsi. Uno su tutti: Pavel Nedved, autore della prima rete juventina, che ha corso in lungo e in largo, ha stretto i denti resistendo ad ogni intervento dei catalani che, ad un certo punto, miravano a mettere fuori gioco il motorino della Juve. E dopo il pareggio del Barcellona, seguito dall'espulsione di Davids, forse ingenuo nella circostanza della seconda ammonizione, la Juventus ha tenuto duro rischiando poco e niente ed alla fine ha trovato la forza per andare a segnare il gol della vittoria con Zalayeta. Un successo tanto più significativo se si considera che i bianconeri non vincevano una partita in Spagna da 33 anni.
Concesso un colpo di testa a Saviola (alto da buona posizione), la squadra bianconera comincia a giocarsi la partita e lo fa con buona disinvoltura. Si inizia così come era finita a Torino, ossia con un errore di Di Vaio: l'attaccante, smarcato da Davids, scivola davanti a Bonano perdendo il momento giusto.Poi tocca a Del Piero, decisamente lontano dalla migliore condizione: al 14' Nedved taglia sulla sinistra per il capitano che entra in area, mira il palo opposto ma trova la gamba dell'estremo catalano. E' una Juve che, tuttosommato, non dispiace ed ha tutto il rispetto di un Barcellona che prima di affondare i colpi ragiona.Antic muove le sue pedine cercando il modo di penetrare tra le maglie della difesa avversaria. I suoi uomini chiave Overmans, che Zambrotta e Montero riescono a fermare solo con le cattive maniere, e Luis Enrique, capace di difendere ma anche di attaccare.Marcello Lippi risponde con Nedved e Davids; Del Piero no, lui non ha ancora trovato il ritmo delle partite decisive.Dopo l'avvio deciso della Juventus è il Barcellona a prendere le redini del gioco e pur mettendo in soggezione la retroguardia bianconera non riesce ad impensiere Buffon che nei primi 45' effettua una sola parata: prima del riposo su una conclusione centrale di Overmans. Bonano, invece, è chiamato in causa ancora da Davids che, da sinistra, quasi dalla linea di fondo, tenta la battuta a rete trovando la respinta.La ripresa si apre con una clamorosa palla-gol per il Barcellona che Luis Enrique getta alle ortiche: il capitano azulgrana entra in area da sinistra, salta Montero e davanti a Buffon manda fuori. La Juve nei secondi 45' si presenta con Birindelli a destra, al posto di Camoranesi, e Zalayeta in avanti per Di Vaio. I bianconeri subiscono i primi minuti del Barcellona che va alla ricerca della rete per chiudere i conti, ma alla prima reazione vanno in gol: Nedved riceve palla sulla sinistra, converge al centro e di destro supera Bonano. Il portiere azulgrana poco dopo nega il raddoppio allo stesso ceko che, dalla distanza, aveva mirato l'incrocio.
Il Barcellona sembra essere ritontito ma il suo proverbiale orgoglio lo porta alla reazione e al pareggio che arriva al 21': su un cross da destra, salta bene Thuram a liberare però la palla finisce al limite sui piedi di Xavi, solo, che mira e supera Buffon con un rasoterra. Le cose per la Juve si complicano quando Davids, già appesantito da un giallo, si fa ammonire per un veniale fallo. La squadra di Lippi stringe i denti e riesce a tenere fino al 90' e ad ammortizzare gli attacchi del Barca nei supplementari senza disdegnare le sortite in avanti. Al 7' del secondo over time Buffon respinge una mezza rovesciata ravvicinata di Kluivert e sul capovolgimento di fronte Birindelli offre a Zalayeta la palla del 2-1 che manda la Juve in semifinale.

Il 2003 si conclude con la conquista del pallone d'oro per Pavel Nedved; festeggia il trofeo davanti ai suoi tifosi con un gol da quaranta metri al Perugia (1-0). Pavel, una delle leggende supreme della Juve, pochissimi avrebbero accettato di restare in B o persino in C con noi, specialmente un pallone d’oro, ma lui ha dimostrato di amare i nostri colori realmente rifiutando addirittura offerte pazzesche : non lo ringrazieremo mai abbastanza.

Qualche gara
STAGIONE 2001-02.
Col ritorno di Marcello Lippi sulla panchina, la fortuna torna a sorridere alla Juventus che sale sul gradino più nello stesso modo in cui soltanto due anni prima ne era stata scalzata: all’ultima giornata. E’ lo scudetto che forse i tifosi juventini ricordano con più gioia e soddisfazione, vinto contro un’Inter arrogante che a 90’ dalla fine pensava di averlo già conquistato. E dire che la stagione era cominciata con una campagna acquisti da scalpore: Zidane viene ceduto al Real Madrid per 160 miliardi delle vecchie lire, Inzaghi va al Milan, Kovacevic alla Lazio, Van der Sar (finalmente!) viene spedito oltre Manica. La dirigenza però fa di tutto per non far rimpiangere i partiti e così ecco l’assalto agli assi Gigi Buffon, Lilian Thuram e Pavel Nedved. Ai quali si uniscono il Matador Marcelo Salas e il giovane Christian Zenoni. I primi tre cambieranno radicalmente il volto della Juventus che, guidata ancora una volta saggiamente da Marcello Lippi, tornerà a far sognare i tifosi di tutta Italia. Dopo un inizio di campionato folgorante (tre vittorie consecutive), la Juventus sembra non avere rivali, ma presto il meccanismo si inceppa: in dieci partite arrivano due vittorie, sei pareggi e due sconfitte così da permettere a Roma e Inter di scalzarla dal comando. Le squadra di Capello e Cuper battagliano tra loro alternandosi al primo posto, con la Juve che finalmente ritrova il passo giusto e infila ben 16 risultati utili. A sette giornate dalla fine, i bianconeri sono a quattro punti dalla vetta che diventano sette con la sconfitta maturata a Parma negli ultimi minuti. I giocatori e Lippi non si arrendono e nelle ultime sei partite conquistano cinque vittorie e un pareggio, segnando 14 gol e subendone soltanto 1. Contemporaneamente Inter e Roma hanno una flessione inaspettata e così la Juventus arriva a un solo punto dal comando. Arriva così l’ultima giornata: l’Inter va a fare visita ad una Lazio che sta ancora lottando per la qualificazione per la Coppa Uefa, mentre la Juventus va a fare visita a un’Udinese già salva, con la Roma al Delle Alpi contro il Torino. Tutto farebbe presagire che per l’Inter sia una passeggiata, con i ntifosi della Lazio che pur di non “regalare” lo scudetto alla Roma si schierano dalla parte dei nerazzurri: dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, l'’Inter passa in vantaggio grazie a un’uscita maldestra di Peruzzi, quando ormai a Udine Trezeguet e Del Piero hanno già messo al sicuro il risultato, così come fa la Roma a Torino. E’ all’Olimpico che invece succede di tutto: prima Porborsky (ceco grande amico di Nedved) pareggia, ma poi l’Inter passa ancora. La partita è combattutissima e sarà ancora Porborsky a riportare in parità il match, il primo tempo si chiude sul 2-2. La tensione è alle stelle, in tribuna Moratti e Tronchetti Provera cominciano a temere per il peggio che puntualmente si realizza con la Lazio che infila altre due volte la porta di Toldo vincendo per 4-2 e regalando il 26° scudetto alla Juventus, il meno atteso, il più gustoso, mentre all’Olimpico Ronaldo piange lacrime amare e Materazzi recrimina come un infante. Ancora delusione invece nelle Coppe: in Champions la Juventus non supererà il secondo girone eliminatorio, mentre perderà la terza Coppa Italia contro il Parma.

JUVENTUS – VENEZIA 4-0
Torino, Stadio delle Alpi, 26.08.2001 - 1ª Giornata di Campionato
RETI: 10’ Trezeguet (J); 11’ Trezeguet (J); 44’ Del Piero (J); 81’ Del Piero (J)
JUVENTUS: Buffon, Zenoni, Thuram; Montero (78’ Iuliano), Pessotto, Zambrotta; Tudor (70’ Maresca), Tacchinardi, Nedved; Del Piero, Trezeguet (75’ Salas) – All. Lippi
VENEZIA: Rossi, Algerino (46’ Conteh), Bjorklund; Viali, Cvitanovic, Valtolina (55’ De Franceschi); Bressan, Andersson, Marasco; Vannucchi, Maniero (86’ Di Napoli) - All. Prandelli
ARBITRO: Bertini di Arezzo
CLASSIFICA: Bologna, Chievo, Inter, Juventus p. 3; Brescia, Lazio, Lecce, Milan, Parma, Piacenza, Roma, Torino, Udinese, Verona p. 1; Atalanta, Fiorentina, Perugia, Venezia p. 0

ATALANTA - JUVENTUS 0-2
Bergamo, Stadio Atleti Azzurri d’Italia, 09.09.2001 - 2ª Giornata di Campionato
RETI: 8’ Del Piero (J); 83’ Trezeguet (J)
ATALANTA: Taibi, Zauri, Sala; Carrera, Bellini, Zenoni D.; Berretta, Dabo (64’ Pinardi), Doni; Saudati (64’ Rossini), Comandini (77’ Colombo) - All. Vavassori
JUVENTUS: Buffon, Zenoni C., Thuram; Montero, Pessotto (67’ O’Neill), Zambrotta; Tudor, Tacchinardi, Nedved; Del Piero (70’ Salas), Trezeguet (84’ Amoruso) – All. Lippi
ARBITRO: Borriello di Mantova
CLASSIFICA: Chievo, Juventus p. 6; Brescia, Inter, Lecce, Milan, Verona p. 4; Bologna p. 3; Lazio, Parma, Roma, Udinese p. 2; Perugia, Piacenza, Torino p. 1; Atalanta, Fiorentina, Venezia p. 0

JUVENTUS – CELTIC GLASGOW 3-2
Torino, Stadio delle Alpi, 18.09.2001 - Champions League – 1ª Fase – Girone Eliminatorio - 2ª Giornata
RETI: 43’ Trezeguet (J); 55’ Trezeguet (J); 67’ Petrov (C); 86’ Larsson rig. (C); 90’ Amoruso rig. (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Montero; Iuliano, Zenoni, Tacchinardi; Davids, Pessotto (63’ Birindelli), Salas (69’ O’Neill); Trezeguet, Del Piero (88’ Amoruso) – All. Lippi
CELTIC GLASGOW: Douglas, Balde, Valgaeren; Mjallby, Agathe, Lambert; Lennon, Petrov, Thompson (58’ Petta); Larsson, Sutton - All. O’Neill
ARBITRO: Krug (Germania)

JUVENTUS – TORINO 3-3
Torino, Stadio delle Alpi, 14.10.2001 - 7ª Giornata di Campionato
RETI: 9’ Del Piero (J); 12’ Tudor (J); 25’ Del Piero (J); 57’ Lucarelli C. (T); 70’ Ferrante rig. (T); 83’ Maspero (T)
JUVENTUS: Buffon, Zenoni (65’ Ferrara), Thuram; Iuliano, Pessotto, Zambrotta; Tudor, Tacchinardi, Nedved; Del Piero (73’ Salas), Trezeguet – All. Lippi
TORINO: Bucci, Delli Carri, Galante; Mezzano, Semioli (46’ Vergassola), Asta; De Ascentis, Cauet, Castellini; Lucarelli (79’ Maspero), Osmanovski (46’ Ferrante) - All. Camolese
ARBITRO: Borriello di Mantova
CLASSIFICA: Inter p. 14; Chievo p. 13; Bologna p. 12; Juventus, Milan p. 11; Lecce, Roma p. 9; Piacenza, Verona p. 8; Brescia, Lazio, Parma p. 7; Fiorentina, Perugia, Udinese p. 6; Atalanta p. 4; Torino p. 3; Venezia p. 1
CRONACA: Quella vecchia volpe di Boniperti questo derby l' avrebbe vinto. Se ne sarebbe andato alla fine del primo tempo, sul 3-0. La Juve di Lippi, che è molto meno furba di quel che sembra, ha trovato invece il modo di farsi raggiungere nel più incredibile dei 3-3. E, per completare l' orgasmo dei tifosi granata, ha fallito con Salas (42' della ripresa) il rigore che avrebbe ancora cambiato tutto. Storie di derby, cioè ai limiti dell' incomprensibile. E proprio gli uomini che dovrebbero dare alla squadra le certezze per non naufragare nell' emozione, cioè gli allenatori, hanno inciso nel male dei loro schieramenti. Camolese ha stravolto la formazione abituale, per timore dell' avversario, ritrovando i vecchi schemi e la bussola quando ormai era alla disperazione. Nel primo tempo ha costretto Asta a fare il terzino su Nedved. Doppio disastro: in difesa non ha mai tenuto il ceko e in attacco il Torino non ha mai avuto accelerazioni sulla fascia. Nella ripresa, riportato nel suo ruolo, Asta è stato decisivo procurandosi il rigore del 2-3 (il fallo di Thuram è fuori area alla moviola, ma tutti nello stadio l' hanno visto dentro) e catalizzando con un cross perfetto l' azione del 3-3. Insieme all' ingresso di Ferrante per Osmanovski, è stata la mossa decisiva. Lippi ha invece operato due cambi che hanno segnalato prima la paura (Ferrara per Zenoni) e poi attirato la malasorte che accompagna sempre chi è in confusione (Salas per Del Piero, che forse avrebbe trasformato il rigore finale). Il risultato finale può essere visto come una prova dell' esistenza del Dio pallone - cuore, tradizione, retorica, imprevedibilità - o come conferma che la Juve deve ancora percorrere tanta strada per essere davvero una grande in campo e non solo al calciomercato. Ancora una volta ha dimostrato di andare in crisi se attaccata. Disastroso, ieri, Lilian Thuram. Scavalcato dall' esterno di Ferrante nell' azione dell' 1-3 (13' della ripresa), preso in velocità da Asta nel 2-3 (25' ), assente nella marcatura di Ferrante sul 3-3 (38' , miracolo di Buffon sul colpo di testa dell' attaccante e tocco di Maspero nella porta sguarnita). Gli errori di Salas e del francese hanno così vanificato le due prodezze-assist di Nedved, la spietatezza di Del Piero e l' harakiri del Torino nel primo tempo. Due assist al contrario di De Ascentis e una dormita generale erano costati tre gol tra il 10' e il 23' . Sembrava la fine della partita, era solo l' inizio. La fotografia del derby, però, resterà quella di Cristiano Lucarelli. Uscito con un piede in disordine, sul 2-3, si è seduto in panchina. Al rigore fischiato per fallo (netto) di Delli Carri su Tudor è scappato in spogliatoio per la rabbia. È rientrato poco dopo, braccia al cielo, come se avesse segnato un gol. – da www.corriere.it

JUVENTUS – PORTO 3-1
Torino, Stadio delle Alpi, 23.10.2001 - Champions League – 1ª Fase – Girone Eliminatorio - 5ª Giornata
RETI: 13’ Clayton (P); 32’ Del Piero (J); 47’ Montero (J); 73’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Tudor; Montero, Paramatti, Zambrotta (73’ Zenoni); Tacchinardi, Davids, Nedved; Trezeguet, Del Piero (75’ Maresca) – All. Lippi
PORTO: Ovchinnikov, Ibarra (75’ Junior), Jorge Andrade; Ricardo Carvalho, Mario Silva, Costinha; Soderstrom, Capucho, Deco; Clayton (61’ Postiga), Pena - All. Machado
ARBITRO: Frisk (Svezia)

JUVENTUS – PARMA 3-1
Torino, Stadio delle Alpi, 18.11.2001 - 11ª Giornata di Campionato
RETI: 10’ Trezeguet (J); 23’ Lamouchi (P); 75’ Del Piero (J); 95’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Birindelli, Ferrara; Iuliano, Zambrotta, Tacchinardi; Davids, Pessotto (63’ Zenoni), Del Piero (82’ Maresca); Nedved (61’ Zalayeta), Trezeguet – All. Lippi
PARMA: Frey, Sartor, Djetou; Cannavaro, Benarrivo (78’ Nakata), Appiah; Lamouchi, Almeyda, Junior (71’ Torrisi); Bonazzoli (54’ Boghossian), Di Vaio - All. Passarella
ARBITRO: Paparesta di Bari
CLASSIFICA: Chievo p. 20; Inter p. 19; Bologna, Juventus, Roma p. 17; Milan, Verona p. 16; Brescia, Lazio p. 14; Lecce, Udinese p. 12; Atalanta, Parma p. 11; Fiorentina, Perugia, Torino p. 10; Piacenza p. 9; Venezia p. 3

JUVENTUS – BAYER LEVERKUSEN 4-0
Torino, Stadio delle Alpi, 29.11.2001 - Champions League – 2ª Fase – Girone Eliminatorio - 1ª Giornata
RETI: 8’ Trezeguet (J); 37’ Del Piero (J); 44’ Tudor (J); 60’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Birindelli, Thuram; Iuliano, Pessotto, Zambrotta; Tudor, Tacchinardi, Nedved (89’ Davids); Trezeguet (77’ Amoruso), Del Piero – All. Lippi
BAYER LEVERKUSEN: Butt, Sebescen, Lucio; Nowotny, Placente (66’ Zivkovic), Ballack; Ramelow, Basturk (51’ Schneider), Zè Roberto; Kirsten (75’ Vranjes), Neuville - All. Toppmoeller
ARBITRO: Meier (Svizzera)
NOTE: L'incontro avrebbe dovuto disputarsi prima il 21 e poi il 28.11.2001, ma era stato rinviato entrambe le volte per nebbia

JUVENTUS – SAMPDORIA 5-2
Torino, Stadio delle Alpi, 12.12.2001 - Coppa Italia – Ottavi di Finale – Ritorno
RETI: 5’ Maresca (J); 14’ Ferrara (J); 15’ Luiso (S); 21’ Zalayeta (J); 31’ Amoruso rig. (J); 42’ Amoruso (J); 79’ Possanzini (S)
JUVENTUS: Rampulla, Birindelli (78’ Piccolo), Ferrara; Iuliano (64’ Pessotto), Paramatti, Zenoni; Conte, Davids (64’ Zitulayev), Maresca; Zalayeta, Amoruso – All. Lippi
SAMPDORIA: Casazza, Traversa, Jurcic; Grandoni (33’ Sanna), Sakic, Bonomi; Stendardo, Cucciari (64’ Vasari), Esposito (56’ Bernin); Luiso, Possanzini - All. Bellotto
ARBITRO: Ayroldi di Molfetta
NOTE: Recupero della partita in programma il 28.11.2001 e rinviata per permettere il recupero di Juventus-Bayer Leverkusen (Champions League)

BRESCIA - JUVENTUS 0-4
Brescia, Stadio Mario Rigamonti, 23.12.2001 - 16ª Giornata di Campionato
RETI: 30’ Trezeguet (J); 42’ Del Piero (J); 56’ Ferrara (J); 70’ Davids (J)
BRESCIA: Castellazzi, Petruzzi (77’ Dainelli), Calori; Bonera, Esposito (75’ Schopp), Filippini A.; Yllana, Giunti (69’ Filippini E.), Sussi; Toni, Tare - All. Mazzone
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano (77’ Zenoni), Pessotto, Conte; Tacchinardi, Nedved, Davids; Del Piero, Trezeguet (85’ Zalayeta) – All. Lippi
ARBITRO: De Santis di Tivoli
CLASSIFICA: Inter p. 34; Roma p. 33; Chievo p. 29; Juventus p. 28; Milan p. 27; Bologna, Lazio p. 24; Verona p. 22; Atalanta, Udinese p. 21; Perugia p. 19; Brescia, Piacenza p. 18; Lecce, Torino p. 17; Fiorentina, Parma p. 14; Venezia p. 10

JUVENTUS – UDINESE 3-0
Torino, Stadio delle Alpi, 06.01.2002 - 17ª Giornata di Campionato
RETI: 15’ Zambrotta (J); 26’ Nedved (J); 41’ Davids (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano, Pessotto, Zambrotta (46’ Maresca); Conte, Nedved, Davids (78’ Zenoni); Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
UDINESE: Turci, Gargo, Scarlato; Caballero, Martinez (69’ Pinzi), Helguera; Pizarro, Jorgensen (80’ Pavon), Pieri; Muzzi, Di Michele (73’ Iaquinta) - All. Ventura
ARBITRO: Borriello di Mantova
CLASSIFICA: Roma p. 36; Inter p. 35; Chievo p. 32; Juventus p. 31; Milan p. 30; Bologna p. 27; Lazio, Verona p. 25; Perugia p. 22; Atalanta, Udinese p. 21; Brescia, Piacenza p. 18; Lecce, Parma, Torino p. 17; Fiorentina p. 14; Venezia p. 10

JUVENTUS – ATALANTA 3-0
Torino, Stadio delle Alpi, 20.01.2002 - 19ª Giornata di Campionato
RETI: 34’ Tacchinardi (J); 39’ Trezeguet (J); 73’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara (83’ Montero); Iuliano (90’ Zenoni), Pessotto, Zambrotta; Conte, Tacchinardi (79’ Davids), Nedved; Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
ATALANTA: Taibi, Paganin, Carrera; Sala (46’ Rustico), Pinardi, Rinaldi; Doni, Espinal, Zauri (46’ Cavalli); Comandini (46’ Saudati), Colombo - All. Vavassori
ARBITRO: Pieri di Genova
CLASSIFICA: Inter p. 41; Roma p. 40; Juventus p. 37; Chievo p. 33; Milan p. 32; Bologna p. 31; Lazio, Verona p. 28; Torino p. 23; Atalanta, Perugia, Piacenza, Udinese p. 22; Brescia, Lecce p. 19; Parma p. 18; Fiorentina p. 16; Venezia p. 10

MILAN - JUVENTUS 1-2
Milano, Stadio San Siro, 23.01.2002 - Coppa Italia – Semifinale – Andata
RETI: 39’ Javi Moreno (M); 48’ Birindelli (J); 86’ Del Piero (J)
MILAN: Rossi, Roque Junior (71’ Contra), Chamot; Laursen, Helveg, Brocchi (65’ Shevchenko); Gattuso, Donati, Serginho; Josè Mari (78’ Umit), Javi Moreno - All. Ancelotti
JUVENTUS: Carini, Birindelli, Ferrara; Montero, Paramatti (85’ Pessott), Zenoni; Tacchinardi (66’ Nedved), Davids, Maresca; Amoruso (75’ Del Piero), Zalayeta – All. Lippi
ARBITRO: Braschi di Prato

JUVENTUS – MILAN 1-1
Torino, Stadio delle Alpi, 06.02.2002 - Coppa Italia – Semifinale – Ritorno
RETI: 27’ Josè Mari (M); 62’ Zambrotta (J)
JUVENTUS: Carini, Birindelli, Montero; Iuliano, Thuram (46’ Trezeguet), Tacchinardi; Davids, Pessotto, Zambrotta; Nedved (61’ Del Piero), Zalayeta (77’ Paramatti) – All. Lippi
MILAN: Rossi, Contra, Chamot (46’ Laursen); Roque Junior, Kaladze, Gattuso; Albertini, Ambrosini (15’ Serginho), Pirlo; Shevchenko (70’ Javi Moreno), Josè Mari - All. Ancelotti
ARBITRO: Bertini di Arezzo

ROMA - JUVENTUS 0-0
Roma, Stadio Olimpico, 10.02.2002 - 22ª Giornata di Campionato
ROMA: Antonioli, Panucci, Samuel; Aldair, Cafù (89’ Cassano), Tommasi (62’ Delvecchio); Emerson, Lima, Candela; Totti, Batistuta - All. Capello
JUVENTUS: Buffon, Ferrara, Montero; Iuliano, Thuram, Tacchinardi (64’ Pessotto); Davids, Zambrotta (81’ Paramatti), Nedved; Trezeguet, Del Piero (46’ Conte) – All. Lippi
ARBITRO: Cesari di Genova
CLASSIFICA: Roma p. 45; Juventus p. 44; Inter p. 43; Chievo p. 37; Bologna p. 35; Milan p. 34; Verona p. 32; Lazio, Udinese p. 29; Torino p. 28; Parma, Perugia p. 27; Atalanta p. 26; Piacenza, p. 24; Brescia p. 23; Lecce p. 20; Fiorentina p. 17; Venezia p. 15
Juventus in inferiorità numerica per gran parte della gara a causa dell’espulsione di Iuliano. Monumentale salvataggio di Pessotto su Emerson, un contrasto vinto che valse un Campionato.

JUVENTUS – FIORENTINA 2-1
Torino, Stadio delle Alpi, 16.02.2002 - 23ª Giornata di Campionato
RETI: 11’ Trezeguet (J); 14’ Adriano (F); 30’ Del Piero (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero (46’ Paramatti), Pessotto, Zambrotta (46’ Davids); Conte, Tacchinardi, Nedved (90’ Maresca): Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
FIORENTINA: Manninger, Torricelli, Pierini; Ceccarelli, Tarozzi, Amaral (58’ Equi Gonzalez); Baronio (46’ Palombo), Amoroso, Di Livio; Morfeo (82’ Ganz), Adriano - All. Bianchi
ARBITRO: Borriello di Mantova
CLASSIFICA: Juventus p. 47; Inter, Roma p. 46; Bologna, Chievo p. 38; Milan p. 35; Verona p. 32; Torino p. 31; Lazio, Perugia p. 30; Udinese p. 29; Atalanta, Parma, Piacenza p. 27; Brescia p. 24; Lecce p. 20; Fiorentina p. 17; Venezia p. 15

TORINO - JUVENTUS 2-2
Torino, Stadio delle Alpi, 24.02.2002 - 24ª Giornata di Campionato
RETI: 10’ Trezeguet (J); 64’ Ferrante (T); 80’ Cauet (T); 89’ Maresca (J)
TORINO: Bucci, Galante, Fattori; Delli Carri, Comotto, Asta (46’ De Ascentis); Scarchilli (62’ Maspero), Vergassola, Mezzano; Ferrante (74’ Cauet), Lucarelli - All. Camolese
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano, Zambrotta (64’ Tacchinardi), Conte; Davids (76’ Maresca), Pessotto (77’ Zenoni), Nedved; Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
ARBITRO: Paparesta di Bari
CLASSIFICA: Inter, Roma p. 49; Juventus p. 48; Bologna p. 41; Chievo p. 39; Milan p. 38; Lazio p. 33; Torino, Verona p. 32; Parma, Perugia p. 30; Udinese p. 29; Atalanta, Piacenza p. 27; Brescia p. 25; Lecce p. 23; Fiorentina p. 17; Venezia p. 15

INTER - JUVENTUS 2-2
Milano, Stadio San Siro, 09.03.2002 - 26ª Giornata di Campionato
RETI: 6’ Seedorf (I); 13’ Trezeguet (J); 81’ Tudor (J); 91’ Seedorf (I)
INTER: Toldo, Zanetti, Cordoba; Materazzi, Gresko, Conceicao (90’ Simic); Di Biagio (81’ Ventola), Zanetti C., Seedorf; Vieri, Recoba (72’ Kallon) - All. Cuper
JUVENTUS: Buffon, Birindelli, Thuram (22’ Tudor); Iuliano, Pessotto, Zambrotta; Conte, Davids (77’ Tacchinardi), Nedved; Del Piero, Trezeguet (67’ Amoruso) – All. Lippi
ARBITRO: Borriello di Mantova
CLASSIFICA: Inter, Roma p. 53; Juventus p. 52; Bologna p. 44; Chievo p. 40; Milan p. 38; Lazio p. 36; Verona p. 35; Atalanta, Perugia, Torino p. 33; Piacenza p. 31; Parma, Udinese p. 30; Brescia p. 29; Lecce p. 24; Fiorentina p. 21; Venezia p. 15

JUVENTUS – ARSENAL 1-0
Torino, Stadio delle Alpi, 20.03.2002 - Champions League – 2ª Fase – Girone Eliminatorio - 6ª Giornata
RETI: 76’ Zalayeta (J)
JUVENTUS: Carini, Zenoni, Birindelli; Iuliano, Paramatti (20’ Pessotto), Zambrotta (70’ Amoruso); Conte, Davids, Maresca; Guzman (60’ Pericard), Zalayeta – All. Lippi
ARSENAL: Seaman, Dixon, Luzhny; Campbell, Lauren (81’ Cole), Ljungberg; Vieira, Edu (82’ Wiltord), Pires; Kanu, Henry - All. Wenger
ARBITRO: Nilsson (Svezia)

JUVENTUS – LAZIO 1-1
Torino, Stadio delle Alpi, 30.03.2002 - 29ª Giornata di Campionato
RETI: 25’ Lopez (L); 38’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Zenoni (58’ Montero), Ferrara; Iuliano, Pessotto, Zambrotta; Conte, Davids, Maresca (42’ Amoruso); Trezeguet (70’ Zalayeta), Del Piero – All. Lippi
LAZIO: Peruzzi (46’ Marchegiani), Stam, Nesta; Couto, Favalli, Castroman (62’ Poborsky); Giannichedda, Liverani (84’ Mendieta), Stankovic; Fiore, Claudio Lopez - All. Zaccheroni
ARBITRO: Bolognino di Milano
CLASSIFICA: Inter p. 62; Roma p. 59; Juventus p. 56; Bologna p. 48; Milan p. 47; Chievo p. 46; Lazio p. 41; Torino p. 39; Atalanta, Perugia p. 37; Verona p. 35; Parma, Udinese p. 34; Brescia, Piacenza p. 33; Lecce p. 27; Fiorentina p. 22; Venezia p. 16

PERUGIA - JUVENTUS 0-4
Perugia, Stadio Renato Curi, 07.04.2002 - 30ª Giornata di Campionato
RETI: 9’ Trezeguet (J); 46’ p.t. Del Piero rig. (J); 57’ Zenoni (J); 62’ Del Piero (J)
PERUGIA: Cordoba, Sogliano (46’ Soncin), Milanese; Rezaei, Ze Maria, Tedesco Gio.; O’Neill (64’ Gatti), Blasi, Baiocco; Bazzani, Vryzas (77’ Ahn) - All. Cosmi
JUVENTUS: Buffon, Thuram (74’ Birindelli), Ferrara; Montero, Pessotto, Zenoni; Davids, Zambrotta, Nedved (64’ Maresca, 67’ Tacchinardi); Trezeguet, Del Piero – All. Lippi
ARBITRO: Gabriele di Frosinone
CLASSIFICA: Inter p. 62; Roma p. 60; Juventus p. 59; Bologna p. 49; Milan p. 48; Chievo p. 47; Lazio p. 44; Atalanta, Torino p. 40; Parma, Perugia p. 37; Piacenza, Verona p. 36; Brescia, Udinese p. 34; Lecce p. 27; Fiorentina p. 22; Venezia p. 17

JUVENTUS – MILAN 1-0
Torino, Stadio delle Alpi, 14.04.2002 - 31ª Giornata di Campionato
RETI: 78’ Chamot aut. (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano (68’ Birindelli), Pessotto, Zenoni (52’ Zalayeta); Conte, Davids (66’ Paramatti), Zambrotta; Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
MILAN: Abbiati, Helveg (72’ Roque Junior), Chamot; Laursen, Kaladze, Contra (38’ Albertini); Gattuso, Ambrosini, Serginho (45’ Pirlo); Inzaghi, Shevchenko - All. Ancelotti
ARBITRO: Borriello di Mantova
CLASSIFICA: Inter p. 65; Roma p. 63; Juventus p. 62; Chievo p. 50; Bologna p. 49; Milan p. 48; Lazio p. 47; Atalanta, Torino p. 41; Perugia p. 40; Piacenza, Verona p. 39; Parma p. 37; Brescia, Udinese p. 34; Lecce p. 27; Fiorentina p. 22; Venezia p. 17

PIACENZA - JUVENTUS 0-1
Piacenza, Stadio Galleana, 21.04.2002 - 32ª Giornata di Campionato
RETI: 88’ Nedved (J)
PIACENZA: Guardalben (23’ Orlandoni), Sacchetti, Cardone; Lucarelli A., Tosto, Gautieri; Matuzalem, Statuto (71’ Miceli), Di Francesco; Hubner, Poggi - All. Novellino
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano, Paramatti (70’ Amoruso), Zambrotta (52’ Davids); Conte, Tacchinardi (57’ Zenoni), Nedved; Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
ARBITRO: Bolognino di Milano
CLASSIFICA: Inter p. 66; Juventus p. 65; Roma p. 64; Chievo p. 51; Lazio p. 50; Bologna, Milan p. 49; Perugia p. 43; Atalanta, Torino p. 42; Piacenza, Verona p. 39; Parma p. 38; Brescia, Udinese p. 37; Lecce p. 28; Fiorentina p. 22; Venezia p. 17

JUVENTUS – PARMA 2-1
Torino, Stadio delle Alpi, 25.04.2002 - Coppa Italia – Finale – Andata
RETI: 5’ Amoruso rig. (J); 57’ Zalayeta (J); 91’ Nakata (P)
JUVENTUS: Carini, Birindelli, Thuram; Tudor (46’ Montero), Paramatti, Zenoni; Conte, Davids (58’ Tacchinardi), Nedved (46’ Zambrotta); Amoruso, Zalayeta – All. Lippi
PARMA: Taffarel, Djetou (46’ Gurenko), Boghossian; Benarrivo, Sartor, Appiah (74’ Nakata); Lamouchi, Diana, Marchionni; Micoud, Sukur (58’ Bonazzoli) - All. Carmignani
ARBITRO: Collina di Viareggio

JUVENTUS – BRESCIA 5-0
Torino, Stadio delle Alpi, 28.04.2002 - 33ª Giornata di Campionato
RETI: 8’ Trezeguet (J); 71’ Del Piero (J); 76’ Trezeguet (J); 80’ Del Piero (J); 89’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano, Montero, Nedved; Tacchinardi (33’ Tudor), Davids (81’ Paramatti), Del Piero; Zalayeta (46’ Zambrotta), Trezeguet – All. Lippi
BRESCIA: Castellazzi, Bonera, Calori; Mangone, Filippini A., Filippini E. (66’ Baggio R.); Guardiola (54’ Yllana), Sussi, Binotto; Bachini, Toni (75’ Tare), All. Mazzone
ARBITRO: Racalbuto di Gallarate
CLASSIFICA: Inter p. 69; Juventus p. 68; Roma p. 67; Bologna, Milan p. 52; Chievo p. 51; Lazio p. 50; Atalanta p. 45; Perugia, Torino p. 43; Parma p. 41; Udinese p. 40; Piacenza, Verona p. 39; Brescia p. 37; Lecce p. 28; Fiorentina p. 22; Venezia p. 18

UDINESE - JUVENTUS 0-2
Udine, Stadio Friuli, 05.05.2002 - 34ª Giornata di Campionato
RETI: 2’ Trezeguet (J); 11’ Del Piero (J)
UDINESE: De Sanctis, Kroldrup, Zamboni; Manfredini, Pinzi, Helguera (80’ Almiron); Marcos Paulo, Pieri (65’ Scarlato), Muzzi (73’ Jorgensen); Sosa, Di Michele - All. Ventura
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano (83’ Birindelli), Montero, Conte; Tudor (67’ Zambrotta), Davids (80’ Paramatti), Nedved; Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
ARBITRO: Rodomonti di Teramo
CLASSIFICA: Juventus p. 71; Roma p. 70; Inter p. 69; Milan p. 55; Chievo p. 54; Lazio p. 53; Bologna p. 52; Perugia p. 46; Atalanta p. 45; Parma p. 44; Torino p. 43; Piacenza p. 42; Brescia p. 40; Udinese p. 40; Verona p. 39; Lecce p. 28; Fiorentina p. 22; Venezia p. 18
CRONACA: Una partita alla radio. Questa è Udinese-Juventus perché il suo racconto lo fanno gli altri. Si comincia con l' inno di Mameli seguito dalla marcia di Radetzky, in un miscuglio confuso di patriottismo italico e nostalgie asburgiche, si finisce con Alessia Merz sdraiata sulle ginocchia di Roberto Bettega, in pieno strapaese festaiolo. Madama omicidi compie il delitto perfetto, poi aspetta per vedere se i gendarmi nerazzurri sbucano da dietro l' angolo. Dieci minuti per chiudere con il risultato che i bianconeri volevano, a prova di coronarie (2-0), e 80' appesi all' etere con le medesime in subbuglio, a captare l' onda che prima muove la folla e l' urlo che poi la scuote, quando le cose vanno bene. Non c' è neanche il display a dare conforto. Niente risultati, schermo nero. L' ultima volta della Juve scudettata era l' anno del signor Mortadella e del rigore «grande come una casa» di Iuliano su Ronaldo. Mark Iuliano è forse il migliore della Juve (insieme con Davids, al canto d' addio), argina e riparte. L' ultima volta la Juve doveva vincere con il Bologna e l' aveva fatto, senza problemi. Oggi è diverso, oggi deve vincere e ascoltare. Vincere è facile, saper ascoltare è una virtù rara, spesso se ti tocca sentire cose spiacevoli. La Juve sistema la partita in dieci minuti: al 2' colpo di testa di Trezeguet su cross di Conte; al 10' bellissimo contropiede, tre tocchi, Montero per Trezeguet, taglio per Del Piero, destro nell' angolo vicino a dove l' 8 ottobre del 1998 si frantumò il ginocchio. Un segno dei tempi che svoltano, direbbe Lippi, che il destino ridà quanto si è preso. Contenute le incursioni di Di Michele, l' unico dell' Udinese che ci crede per un certo periodo, superate certe amnesie difensive, ci si dispone all' ascolto. Dirà Marcello Lippi che se non si è sentito male oggi camperà a lungo. Già, perché la Juve, in altalena nel primo tempo tra vantaggi dell' Inter e pareggi della Lazio, va nello spogliatoio con lo scudetto sul petto e da lì alla fine deve solo aspettare mentre in campo si gioca ormai al rallentatore e sulle tribune di fronte si cerca lo scontro fisico. Bettega, Giraudo e Moggi mantengono una certa flemma fino al 3-2 della Lazio. A quel punto anche al loro riserbo scappa una mini-esultanza. Roba minima, ma c' è. Sosa impegna Buffon che vigila. Ma quasi non se ne accorge nessuno, comincia una lenta e discreta invasione, attorno alla panchina bianconera si concentra un mare di gente. Con Lippi, che è stato in piedi per tutta la partita, ora si sono alzati tutti, giocatori, magazzinieri, dirigenti. Finisce la partita qui, ma a Roma no. Lippi, vecchio libero, blocca le esultanze e invita ad attendere la fine di Lazio-Inter. Arriva anche quella. È festa, comincia la caccia al feticcio. Giocatori nudi alla meta, ma felici, Del Piero va sotto la curva dove la gente balla e canta. Giraudo, Moggi e Bettega sono sommersi dai tifosi. Non doveva vincere la Juve, poi si leggono i numeri e si scopre che ha segnato più di tutti (64 gol) e subito di meno (23 gol), si ricorda che dopo la sconfitta di Parma e il pari interno con la Lazio era quasi in vacanza e invece sta qui a far festa. Ha vinto le ultime cinque partite, ha fatto 71 punti. E non ha neanche lo champagne. Qualcuno già dice che Giraudo, con la scusa della scaramanzia, ha dato un altro ritocco al bilancio. – da www.corriere.it

PARMA - JUVENTUS 1-0
Parma, Stadio Ennio Tardini, 10.05.2002 - Coppa Italia – Finale – Ritorno
RETI: 3’ Junior (P)
PARMA: Taffarel, Sartor (87’ Ferrari), Sensini; Benarrivo, Diana, Almeyda; Lamouchi, Nakata (85’ Appiah), Junior; Micoud (82’ Bonazzoli), Di Vaio - All. Carmignani
JUVENTUS: Carini, Birindelli (46’ Del Piero), Ferrara; Montero, Paramatti, Zenoni; Conte, Tacchinardi, Zambrotta; Zalayeta (72’ Salas), Amoruso (56’ Trezeguet) – All. Lippi
ARBITRO: Paparesta di Bari
CRONACA: Serviva la finale di ritorno della Coppa Italia per assistere ad una partita aperta, vera e avvincente come poche volte in campionato. Certo è una consolazione da poco, e giustamente qualcuno eccepirà su tanta benevolenza critica o addirittura abbinerà l' esito allo scarso interesse per il trofeo, però chi ama il calcio non guarda al cartello affisso, ma al contenuto del programma. E, al di là del 3-5-1-1 del Parma e del 4-4-2 della Juve, è piaciuto l' atteggiamento, lo spirito, il modo in cui le due squadre si sono affrontate. In genere, si dice, senza risparmio. Ed è vero anche stavolta, doppiamente, perché la generosità si è vista anche nelle giocate, caratterizzate da molta coralità e altrettanta dedizione. All' avvio, brillantissimo e subito felice del Parma in gol con un sinistro di Junior al primo tiro in porta, la Juve ha tardato a replicare. In parte perché subire una rete dopo così poco non aiuta, molto perché il Parma è sembrato addirittura avventarsi sull' avversario: già un colpo di testa di Sensini poteva risultare decisivo, ma anche tutta una serie di contropiede e azioni alla mano, con Di Vaio unico terminale, hanno avvicinato almeno altre tre volte la squadra di Carmignani al raddoppio. Che Lippi volesse ovviamente vincere la partita era testimoniato dalla qualità, e dal ruolo, del sostituto che avvicendava Birindelli: Alessandro Del Piero infatti si situava dietro Zalayeta e Amoruso, comportando una modifica anche al modulo (dal 4-4-2 al 4-3-1-2) e l' arretramento di Cristian Zenoni, da esterno di destra del centrocampo a esterno di destra della difesa. Undici minuti dopo, a rafforzare la necessità bianconera di provare a vincere con le prime scelte, Lippi provvedeva ad inserire anche Trezeguet (per Amoruso), dirottando Zenoni a sinistra (difesa sempre a quattro, ma con più spinta; centrocampo cui in fase di difesa non era estranea l' assistenza di Del Piero). Non c' è dubbio che, anche in ragione degli innesti e soprattutto del tempo che passava, la Juve della ripresa abbia convinto più di quella del primo tempo. Che abbia alzato il ritmo e costretto il Parma ad operare solo, e sporadicamente, in contropiede. Che abbia tenuto più la palla e regalato una quasi continua apprensione alla difesa parmigiana, opportunamente rafforzata dall' «abbassamento» di Diana. Tuttavia, a stretto rigor di occasioni, non se ne ricorda una, e nitida, dentro la porta difesa da Taffarel. Sinceramente, pur apprezzando Carmignani e avendolo anche elogiato pubblicamente, ci saremmo aspettati un cambio ben prima di quello che ha avvicendato Micoud con Bonazzoli, in modo da dare aiuto a Di Vaio e, soprattutto, per evitare che il Parma venisse schiacciato dal finale arrembante della Juve, ulteriormente caricata dall' ingresso di Salas, assente da sabato 20 ottobre, quando si infortunò, da solo, a Bologna. Sofferenza vera c' è stata solo in prossimità del traguardo: la Coppa Italia, terza della serie parmigiana, viene alzata ed esibita a dieci anni di distanza dalla prima, conquistata, sempre qui al Tardini, e sempre contro la Juve. Allora era il 14 maggio 1992, Benarrivo c' era anche allora e con lui pure Taffarel, però in panchina (giocava Ballotta). Forse adesso, e con l' ottavo successo complessivo, si è davvero chiuso un ciclo. Così è più facile ricominciare. – da www.corriere.it

STAGIONE 2002-03.
La conquista dello scudetto numero 26, convince la dirigenza a puntare nuovamente sulla Coppa dei Campioni, così ecco la squadra rinforzata soprattutto a centrocampo con l’arrivo di Mauro German Camoranesi dal Verona e del battagliero Davide Baiocco dal Perugia. In attacco, per dare fiato a Trezeguet e Del Piero, viene prelevato dal Parma Marco Di Vaio, non prima però di averlo incontato nella Supecoppa Italiana vinta per 2-1 con gol proprio di Di Vaio per gli emiliani. La stagione non comincia nel miglior modo possibile, con la Juventus in difficoltà rispetto a Milan e Inter che sembrano avere una marcia in più. Il girone di andata si chiude con i bianconeri terzi staccati dalle capoliste, ma la Juventus quest’anno ha un’arma in più chiamata Pavel Nedved: il ceco è l’assoluto leader della squadra e la trascina a una rimonta insperata, riuscendo prima a colmare il gap con le milanesi e poi addirittura andando a vincere lo scudetto numero 27.
Il cammino in Champions prosegue sulla stessa falsa riga del campionato, con la Juventus che prima supera brillantemente il primo turno per poi arenarsi nel secondo, qualificandosi soltanto grazie a un gol all’ultimo minuto di Igor Tudor contro il Deportivo La Coruna. E’ la svolta: ai quarti di finale i bianconeri affrontano il temutissimo Barcellona, reduce da 13 vittorie e un pareggio. A Torino finisce con un pareggio sconsolante 1-1, ma al ritorno il miracolo avviene grazie a un gol nei tempi supplementari di Marcelo Zalayeta che permette alla Juventus di vincere 1-2 e di volare in semifinale. Superato lo scoglio catalano, ecco arrivare un’altra bestia nera dei bianconeri, il Real Madrid dell’ex Zinedine Zidane. Sono due partite soffertissime: a Madrid il Real si impone per 2-1, mentre a Torino va in scena la partita perfetta con la Juventus che si porta sul 3-0 grazie ancora a una prova fenomenale di Pavel Nedved che però sul 3-1, quando ormai la qualificazione è a un passo, si fa ammonire saltando così la tanto agognata finale. E’ il 28 Maggio e l’avversaria è il Milan dell’ex avvelenato Carlo Ancelotti, ma alla fine la partita si rivela una delusione finendo 0-0. Neanche i supplementari smuovono il risultato e così si va ai rigori: Trezeguet, Zalayeta e Montero sbagliano rendendo inutili le parate di Buffon su Seedorf e Kaladze. Un’altra Coppa dei Campioni è persa, la terza su quattro finali targate Lippi (4 finali europee su 5 contando anche quella di Coppa Uefa 94-95).

JUVENTUS – PARMA 2-1
Tripoli (Libia), Stadio 11 June, 25.08.2002 - Supercoppa Italiana – Finale
RETI: 38’ Del Piero (J); 64’ Di Vaio (P); 73’ Del Piero (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Iuliano; Montero, Moretti (69’ Birindelli), Camoranesi (46’ Brighi); Tacchinardi, Baiocco, Nedved; Salas (72’ Zalayeta), Del Piero – All. Lippi
PARMA: Frey, Diana, Ferrari, Bonera, Falsini, Marchionni; Lamouchi, Donati (62’ Barone), Nakata; Di Vaio, Adriano (46’ Bonazzoli) - All. Prandelli
ARBITRO: Farina di Novi Ligure
CRONACA: Il primo verdetto della nuova stagione dice Juve. È bianconera la Supercoppa Tim edizione 2002, decisiva la doppietta di Alessandro Del Piero, che ha cominciato nel modo migliore la decima stagione a Torino, ha neutralizzato la rete di Di Vaio e messo in cassaforte l' undicesimo trofeo da quando Marcello Lippi siede sulla panchina juventina. Il Parma non ripete l' impresa del ' 99, quando riuscì a battere il Milan campione d' Italia; la Juve ritira la terza Supercoppa italiana in cinque tentativi, dopo i successi del ' 95 e del ' 97. In tre premiano il capitano della Juve: Galliani, presidente di Lega; Blatter, numero uno della Fifa, eccitatissimo dagli applausi della gente che ha salutato come fosse lui pure un calciatore; Al Saadi Gheddafi, il figlio del colonnello, ingegnere, calciatore, gran tifoso (e azionista) della Juve. La Supercoppa giocata qui è stata una festa, anche se resta da capire se sia giusto privare i tifosi italiani di una finale del genere. È stata una partita migliore di quella giocata a Washington nel ' 93 fra Milan e Torino e migliore di quanto fosse facile immaginare, dopo i disagi della trasferta fino a Tripoli, il caldo. Hanno inciso meno del previsto le condizioni del campo, una distesa di sabbia, con sopra un po' di erba, non si sa fissata come, che ha messo in serio pericolo le caviglie di chi ha giocato. La partita ha confermato la massima affidabilità della Juve, la sua voglia di arrivare in alto, la capacità di superare qualsiasi tipo di difficoltà. Il Parma, apparso in progresso rispetto alle esibizioni di pre-campionato, va ancora registrato: ha alcune accelerazioni interessanti, è stato capace di mettere sotto la Juve prima e dopo il pareggio, ma conosce momenti di amnesia preoccupante, che lo condannano. Alex Del Piero non ha lasciato scampo agli avversari e ha trovato due volte la strada per infilarsi nella difesa gialloblù: la prima dopo 38' minuti di gioco, su assist bellissimo di Salas quando, sull' uscita di Frey, non ha fallito la conclusione di destro; la seconda, raccogliendo al centro dell' area il pallone consegnatogli da Zalayeta, fuggito sulla destra. Doppio capolavoro che ha mandato in estasi il pubblico di Tripoli, in uno stadio molto bianconero, anche se non esaurito come si immaginava. Colpa dei biglietti troppo cari, anche se due spettatori sono tornati a casa in Mercedes, due auto sorteggiate da Gheddafi junior nell' intervallo. Il pubblico, che se ne intende e che ormai è italianissimo anche nei cori (ma dal giro d' onore dei bianconeri con la coppa in mano si è astenuto Buffon, perché il passato parmense non si dimentica), ha apprezzato il gioco dei bianconeri, ma anche quello del Parma, che è stato sempre in partita e che ha dato l' anima, pur dovendo sempre giocare in salita. Poco assistito prima da Adriano e poi da Bonazzoli, Di Vaio ha provato da solo a mettere alle corde la difesa della Juve. E c' è riuscito bene nella ripresa: dopo cinque minuti ha costretto Buffon a una super-parata; dopo 18' ha colpito la traversa; un minuto dopo, ha firmato il gol del pareggio con una conclusione nell' angolo; al 33' ha costretto Montero a salvarsi in qualche modo e al 36' solo Iuliano gli ha negato il pareggio. Se il primo tempo è stato spesso una partita a scacchi, il secondo è stato divertente, con le squadre allungate, sempre decise ad osare. Salas si è visto annullare un gol al 12' (fuorigioco netto); Baiocco ha colpito la traversa al 36' , ma ha dimostrato di essere una delle piacevoli novità della Juve, insieme con Moretti, terzino sinistro proveniente dalla Fiorentina, che ha dimostrato di avere personalità e che mai si è nascosto, mentre nel Parma, a parte Di Vaio, hanno spinto molto e bene Marchionni, che può crescere ancora molto, e Lamouchi. – da www.corriere.it

JUVENTUS – ATALANTA 3-0
Torino, Stadio delle Alpi, 15.09.2002 - 2ª Giornata di Campionato
RETI: 27’ Del Piero rig. (J); 34’ Del Piero (J); 91’ Fresi (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero, Moretti, Camoranesi; Tacchinardi, Baiocco (61’ Fresi), Nedved; Del Piero (81’ Zenoni), Di Vaio (68’ Salas) – All. Lippi
ATALANTA: Taibi, Foglio, Sala; Zauri, Bellini, Gautieri; Zenoni D., Berretta (71’ Carrera), Doni; Rossini, Pià - All. Vavassori
ARBITRO: Paparesta di Bari
CLASSIFICA: Bologna, Chievo, Empoli, Inter, Juventus, Milan, Perugia, Piacenza p. 3; Parma, Udinese p. 1; Atalanta, Brescia, Como, Lazio, Modena, Reggina, Roma, Torino p. 0
JUVENTUS – DINAMO KIEV 5-0
Torino, Stadio delle Alpi, 24.09.2002 - Champions League – 1ª Fase – Girone Eliminatorio - 2ª Giornata
RETI: 14’ Di Vaio (J); 22’ Del Piero (J); 52’ Di Vaio (J); 67’ Davids (J); 79’ Nedved (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero (75’ Baiocco), Moretti, Camoranesi; Tacchinardi (68’ Tudor), Davids, Nedved; Di Vaio (72’ Trezeguet), Del Piero – All. Lippi
DINAMO KIEV: Reva, Peev, Husin; Ghioane, Sablic, Nesmachny; Leko, Cernat, Khatsevich (71’ Melaschenko); Gavrancic, Shatskikh - All. Mikhailichenko
ARBITRO: Stark (Germania)

JUVENTUS – PARMA 2-2
Torino, Stadio delle Alpi, 28.09.2002 - 4ª Giornata di Campionato
RETI: 66’ Nakata (P); 81’ Adriano (P); 87’ Tudor (J); 95’ Del Piero (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano, Birindelli (56’ Zenoni), Camoranesi (67’ Salas); Tacchinardi, Davids (46’ Tudor), Nedved; Del Piero, Di Vaio – All. Lippi
PARMA: Frey, Benarrivo, Bonera; Ferrari, Junior, Brighi; Lamouchi, Filippini E. (86’ Bresciano), Nakata; Mutu (90’ Donati), Adriano (82’ Bonazzoli) - All. Prandelli
ARBITRO: Cassarà di Palermo
CLASSIFICA: Inter p. 9; Juventus, Milan p. 7; Empoli, Modena, Piacenza  p. 6; Parma p. 5; Lazio, Udinese p. 4; Brescia, Chievo, Perugia, Roma p. 3; Atalanta, Como, Reggina p. 1; Torino p. 0

JUVENTUS – NEWCASTLE 2-0
Torino, Stadio delle Alpi, 01.10.2002 - Champions League – 1ª Fase – Girone Eliminatorio - 3ª Giornata
RETI: 65’ Del Piero (J); 81’ Del Piero (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Iuliano; Montero, Moretti, Baiocco (86’ Fresi); Tudor (84’ Birindelli), Davids, Nedved; Del Piero, Di Vaio (19’ Trezeguet) – All. Lippi
NEWCASTLE: Given, Griffin (79’ Ameobi), O’Brein; Dabizas, Hughes, Solano (70’ Viana); Speed, Jenas (79’ Lua Lua), Robert; Dyer, Shearer - All. Robson
ARBITRO: Temmink (Olanda)

INTER - JUVENTUS 1-1
Milano, Stadio San Siro, 19.10.2002 - 6ª Giornata di Campionato
RETI: 90’ Del Piero rig. (J); 96’ Vieri (I)
INTER: Toldo, Cordoba, Materazzi; Cannavaro, Zanetti, Almeyda (62’ Emre); Di Biagio, Coco, Recoba (77’ Morfeo); Vieri, Crespo - All. Cuper
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano, Birindelli (62’ Zambrotta), Camoranesi; Tudor (82’ Conte), Davids, Nedved; Del Piero, Salas (68’ Zalayeta)  – All. Lippi
ARBITRO: Collina di Viareggio
CLASSIFICA: Inter, Milan p. 13; Bologna p. 11; Lazio p. 10; Juventus, Modena, Roma p. 9; Empoli, Piacenza, Udinese p. 7; Chievo, Parma p. 6; Brescia, Perugia p. 4; Como, Torino p. 3; Reggina p. 2; Atalanta p. 1
Toldo in avanti al 95’ ostacola Buffon facendo carambolare il pallone a Vieri che insacca in evidente posizione di fuorigioco, ma la rete viene convalidata  ugualmente.

JUVENTUS – FEYENOORD 2-0
Torino, Stadio delle Alpi, 29.10.2002 - Champions League – 1ª Fase – Girone Eliminatorio - 5ª Giornata
RETI: 4’ Di Vaio (J); 69’ Di Vaio (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram (71’ Iulianov), Ferrara; Tudor (89’ Zambrotta), Birindelli, Camoranesi; Tacchinardi, Davids, Nedved (82’ Moretti); Di Vaio, Del Piero – All. Lippi
FEYENOORD: Zoetebier (46’ Lodewijks), Song, Van Wonderen; Paauwe, Rzasa, Emerton; Bosvelt, Ono, Lurling; Buffel, Bombarda - All. Van Marwijk
ARBITRO: Veissiere (Francia)

JUVENTUS – MILAN 2-1
Torino, Stadio delle Alpi, 10.11.2002 - 9ª Giornata di Campionato
RETI: 8’ Di Vaio (J); 21’ Thuram (J); 32’ Pirlo rig. (M)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara (86’ Fresi); Iuliano (69’ Moretti), Birindelli, Camoranesi; Tacchinardi, Davids, Nedved; Del Piero, Di Vaio (69’ Zalayeta) – All. Lippi
MILAN: Abbiati, Simic, Nesta; Maldini, Kaladze (46’ Costacurta), Ambrosini; Pirlo (60’ Serginho), Seedorf, Rui Costa (74’ Shevchenko); Rivaldo, Inzaghi - All. Ancelotti
ARBITRO: Paparesta di Bari
CLASSIFICA: Inter p. 22; Juventus p. 21; Milan p. 19; Chievo, Lazio p. 18; Bologna, Modena, Roma p. 15; Empoli, Parma p. 13; Perugia, Udinese p. 11; Brescia, Piacenza p. 8; Torino p. 6; Reggina p. 5; Atalanta, Como p. 4
Camoranesi travolgente, umilia gli assi rossoneri

DINAMO KIEV - JUVENTUS 1-2
Kiev (Ucraina), Stadio Dinamo Lobanovskij, 13.11.2002 - Champions League – 1ª Fase – Girone Eliminatorio - 6ª Giornata
RETI: 50’ Shatskikh (D); 52’ Salas (J); 60’ Zalayeta (J)
DINAMO KIEV: Reva, Ghione, Bodnar; Nesmachnyi, Gavrancic, Khatskevich (58’ Leko); Dmitrulin, Belkevic, Husin; Rincon (67’ Cernat), Shatskikh - All. Mikhailichenko
JUVENTUS: Chimenti, Birindelli, Fresi; Iuliano, Pessotto, Zambrotta; Conte (72’ Paro), Baiocco, Olivera (76’ Davids); Salas (89’ Cassani), Zalayeta – All. Lippi
ARBITRO: Bo Larsen (Danimarca)
CLASSIFICA: Juventus p. 13; Newcastle p. 9; Dinamo Kiev p. 7; Feyenoord p. 5

TORINO - JUVENTUS 0-4
Torino, Stadio delle Alpi, 17.11.2002 - 10ª Giornata di Campionato
RETI: 6’ Del Piero (J); 33’ Di Vaio (J); 52’ Nedved (J); 89’ Davids (J)
TORINO: Bucci, Garzya, Fattori; Mezzano, De Ascentis (86’ Balzaretti), Conticchio; Vergassola, Castellini, Magallanes (60’ Maspero); Lucarelli (60’ Osmanovski), Ferrante - All. Ulivieri
JUVENTUS: Buffon, Thuram (90’ Pessotto), Ferrara; Montero, Birindelli, Camoranesi; Tacchinardi, Davids, Nedved (90’ Baiocco); Del Piero, Di Vaio (75’ Zalayeta) – All. Lippi
ARBITRO: De Santis di Tivoli
CLASSIFICA: Juventus p. 24; Inter p. 23; Milan p. 22; Lazio p. 21; Bologna, Chievo, Modena p. 18; Empoli, Roma p. 16; Udinese p. 14; Parma p. 13; Perugia p. 11; Brescia, Piacenza p. 8; Atalanta p. 7; Torino p. 6; Reggina p. 5; Como p. 4

ROMA - JUVENTUS 2-2
Roma, Stadio Olimpico, 01.12.2002 - 12ª Giornata di Campionato
RETI: 12’ Totti (R); 44’ Cassano (R); 47’ p.t. Del Piero (J); 85’ Nedved (J)
ROMA: Antonioli, Zebina, Samuel; Panucci, Cafù, Sartor (84’ Guigou); Emerson, Lima, Candela; Totti, Cassano (58’ Batistuta) - All. Capello
JUVENTUSs: Buffon, Thuram, Ferrara (67’ Zambrotta); Montero, Birindelli, Camoranesi (56’ Zalayeta); Tacchinardi, Davids, Nedved; Del Piero, Di Vaio (75’ Salas) – All. Lippi
ARBITRO: Bertini di Arezzo
CLASSIFICA: Lazio p. 27; Inter, Juventus, Milan p. 26; Bologna, Chievo p. 22; Parma p. 19; Modena p. 18; Empoli, Perugia, Roma p. 17; Udinese p. 15; Piacenza p. 11; Brescia p. 9; Atalanta p. 8; Reggina p. 7; Torino p. 6; Como p. 4

JUVENTUS – BASILEA 4-0
Torino, Stadio delle Alpi, 11.12.2002 - Champions League – 2ª Fase – Girone Eliminatorio - 2ª Giornata
RETI: 3’ Trezeguet (J); 34’ Montero (J); 43’ Tacchinardi (J); 50’ Del Piero rig. (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram (59’ Ferrara), Iuliano; Montero, Birindelli, Zambrotta; Tacchinardi, Davids, Nedved; Trezeguet (65’ Zalayeta), Del Piero (71’ Conte) – All. Lippi
BASILEA: Zuberbuhler, Barberis, M. Yakin; Zwyssig, Atouba, Esposito; Cantaluppi, Chipperfield (65’ Duruz), H. Yakin (77’ Tum); Rossi, Gimenez (46’ Varela) - All. Gross
ARBITRO: Cardoso (Portogallo)

JUVENTUS – REGGINA 5-0
Torino, Stadio delle Alpi, 12.01.2003 - 16ª Giornata di Campionato
RETI: 21’ Conte (J); 34’ Trezeguet (J); 64’ Cozza aut. (J); 71’ Del Piero rig. (J); 83’ Di Vaio (J)
JUVENTUS: Buffon, Birindelli, Thuram; Ferrara, Zambrotta, Camoranesi (76’ Pessotto); Conte, Davids (79’ Fresi), Nedved (74’ Di Vaio); Del Piero, Trezeguet – All. Lippi
REGGINA: Belardi, Cirillo, Pierini; Franceschini, Falsini, Leon (46’ Mesto); Cozza, Mamede, Nakamura (86’ Veron); Rastelli (53’ Savoldi), Di Michele - All. De Canio
ARBITRO: Trefoloni di Siena
CLASSIFICA: Inter, Milan p. 36; Lazio p. 33; Chievo, Juventus p. 32; Bologna p. 27; Udinese p. 26; Parma, Roma p. 23; Empoli p. 22; Modena, Perugia p. 19; Brescia p. 17; Piacenza p. 13; Atalanta p. 11; Reggina p. 10; Torino p. 9; Como p. 6


PERUGIA - JUVENTUS 2-0
Perugia, Stadio Renato Curi, 23.01.2003 - Coppa Italia – Quarti di Finale – Ritorno
RETI: 84’ Miccoli (P); 95’ Ze Maria rig. (P)
PERUGIA: Kalac, Di Loreto, Viali; Milanese, Zè Maria, Tedesco; Blasi, Fusani (61’ Pagliuca), Grosso; Miccoli (89’ Berrettoni), Vryzas (87’ Caracciolo) - All. Cosmi
JUVENTUS: Chimenti, Birindelli, Fresi; Iuliano (67’ Zambrotta), Pessotto, Zenoni (57’ Zalayeta); Tudor, Tacchinardi, Baiocco; Salas, Di Vaio (67’ Nedved) – All. Lippi
ARBITRO: Paparesta di Bari
NOTE: Ultima partita alla guida della Juventus di Giovanni Agnelli, morto a Torino il 24 gennaio 2003

JUVENTUS – PIACENZA 2-0
Torino, Stadio delle Alpi, 26.01.2003 - 18ª Giornata di Campionato
RETI: 10’ Del Piero (J); 43’ Nedved (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero, Zambrotta, Camoranesi (86’ Pessotto); Conte, Davids (63’ Tacchinardi), Nedved; Del Piero (76’ Di Vaio), Trezeguet – All. Lippi
PIACENZA: Orlandoni, Cristante, Lamacchi; Boselli, Rinaldi, Gurenko; Maresca (89’ Miceli), Di Francesco (52’ Riccio), Tosto; De Cesare (52’ Ferrarese), Hubner - All. Agostinelli
ARBITRO: Bolognino di Milano
CLASSIFICA: Inter, Milan p. 39; Juventus p. 38; Lazio p. 36; Chievo p. 32; Udinese p. 29; Bologna p. 28; Parma p. 27; Perugia p. 25; Roma p. 23; Empoli p. 22; Modena p. 20; Brescia p. 19; Atalanta p. 17; Reggina p. 16; Piacenza p. 13; Torino p. 11; Como p. 10

JUVENTUS – INTER 3-0
Torino, Stadio delle Alpi, 02.03.2003 - 23ª Giornata di Campionato
RETI: 4’ Guglielminpietro aut. (J); 34’ Nedved (J); 83’ Camoranesi (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara (46’ Iuliano);  Montero, Zambrotta, Tacchinardi; Davids, Camoranesi (86’ Tudor), Nedved; Di Vaio (79’ Pessotto), Trezeguet – All. Lippi
INTER: Toldo, Zanetti, Cannavaro; Materazzi, Cordoba, Guglielminpietro (46’ Okan); Zanetti C., Emre, Recoba; Vieri, Batistuta - All. Cuper
ARBITRO: Paparesta di Bari
CLASSIFICA: Juventus p. 51; Inter p. 48; Milan p. 47; Lazio p. 41; Chievo p. 40; Udinese p. 36; Parma p. 35; Bologna p. 32; Roma p. 31; Perugia p. 30; Brescia p. 28; Modena p. 26; Reggina p. 25; Atalanta, Empoli p. 24; Piacenza p. 16; Como p. 15; Torino p. 13
Monumentale Pavel Nedved, un giocatore leggendario.

JUVENTUS – DEPORTIVO LA CORUNA 3-2
Torino, Stadio delle Alpi, 12.03.2003 - Champions League – 2ª Fase – Girone Eliminatorio - 5ª Giornata
RETI: 12’ Ferrara (J); 34’ Tristan (D); 51’ Makaay (D); 63’ Trezeguet (J); 93’ Tudor (J)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero, Zambrotta, Tacchinardi (77’ Tudor); Davids, Camoranesi (46’ Pessotto), Nedved; Di Vaio (46’ Zalayeta), Trezeguet – All. Lippi
DEPORTINO LA CORUNA: Juanmi, Hector, Cesar (71’ Andrade); Naybet, Romero, Scaloni; Duscher, Mauro Silva, Fran (46’ Capdevila); Tristan (66’ Valeron), Makaay - All. Irureta
ARBITRO: Frisk (Svezia)

JUVENTUS – MODENA 3-0
Torino, Stadio delle Alpi, 15.03.2003 - 25ª Giornata di Campionato
RETI: 54’ Nedved (J); 83’ Nedved (J); 85’ Trezeguet (J)
JUVENTUS: Buffon, Birindelli, Ferrara; Iuliano, Pessotto (71’ Thuram), Zambrotta; Tudor (56’ Tacchinardi), Davids, Nedved; Zalayeta (59’ Camoranesi), Trezeguet – All. Lippi
MODENA: Ballotta, Mayer, Cevoli; Ungari, Ponzo, Marasco; Milanetto, Balestri, Colucci (67’ Sculli); Kamara (75’ Fabbrini), Vignaroli - All. De Biasi
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno
CLASSIFICA: Juventus p. 57; Inter p. 54; Milan p. 49; Lazio p. 45; Chievo p. 41; Parma p. 39; Udinese p. 36; Bologna p. 35; Perugia p. 34; Brescia, Roma p. 32; Empoli, Modena p. 27; Reggina p. 26; Atalanta p. 25; Piacenza p. 19; Como, Torino p. 16

JUVENTUS – TORINO 2-0
Torino, Stadio delle Alpi, 05.04.2003 - 27ª Giornata di Campionato
RETI: 6’ Comotto aut. (J); 88’ Tacchinardi (J)
JUVENTUS: Buffon, Ferrara, Tudor; Iuliano, Zambrotta, Camoranesi; Tacchinardi, Davids, Nedved (20’ Pessotto); Trezeguet (33’ Zalayeta), Del Piero (73’ Conte) – All. Lippi
TORINO: Bucci, Galante (70’ Sommese), Fattori; Mezzano, Comotto (32’ Lucarelli), De Ascentis; Vergassola, Donati (65’ Conticchio), Castellini; Marinelli, Ferrante - All. Zaccarelli
ARBITRO: De Santis di Tivoli
CLASSIFICA: Juventus p. 60; Inter p. 55; Milan p. 52; Lazio p. 48; Parma p. 45; Chievo p. 44; Udinese p. 39; Bologna, Brescia, Roma p. 36; Perugia p. 35; Modena p. 31; Reggina p. 29; Atalanta, Empoli p. 28; Piacenza p. 20; Como, Torino p. 19

JUVENTUS – BARCELLONA 1-1
Torino, Stadio delle Alpi, 09.04.2003 - Champions League – Quarti di Finale – Andata
RETI: 16’ Montero (J); 78’ Saviola (B)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero, Zambrotta (67’ Zalayeta), Camoranesi; Tacchinardi, Tudor (61’ Birindelli), Davids; Nedved, Del Piero (82’ Di Vaio) – All. Lippi
BARCELLONA: Bonano, Gabri, Puyol; De Boer, Reiziger, Overmars (83’ Luis Enrique); Xavi (74’ Gerard), Motta, Riquelme (63’ Mendieta); Saviola, Kluivert - All. Antic
ARBITRO: Michel (Slovacchia)

JUVENTUS – ROMA 2-1
Torino, Stadio delle Alpi, 19.04.2003 - 29ª Giornata di Campionato
RETI: 30’ Del Piero rig. (J); 39’ Del Piero (J); 44’ Montella (R)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Tudor, Birindelli, Camoranesi (86’ Conte); Tacchinardi, Davids, Nedved (75’ Pessotto); Di Vaio (79’ Olivera), Del Piero – All. Lippi
ROMA: Pelizzoli, Panucci, Zebina; Aldair (85’ Dellas), Cufrè (70’ Cassano), Tommasi; Dacourt, Emerson, Lima; Totti, Montella - All. Capello
ARBITRO: Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto
CLASSIFICA: Juventus p. 64; Inter p. 58; Milan p. 55; Lazio p. 52; Parma p. 48; Chievo p. 47; Udinese p. 43; Perugia, Roma p. 39; Bologna, Brescia p. 37; Modena p. 35; Empoli p. 34; Reggina p. 30; Atalanta p. 29; Piacenza p. 23; Como p. 20; Torino p. 19

BARCELLONA - JUVENTUS 1-2 dts
Barcellona (Spagna), Stadio Camp Nou, 22.04.2003 - Champions League – Quarti di Finale – Ritorno
RETI: 53’ Nedved (J); 66’ Xavi (B); 114’ Zalayeta (J)
BARCELLONA: Bonano, Puyol, Andersson (61’ Mendieta); De Boer, Reiziger (91’ Gerard), Overmars (86’ Riquelme); Xavi, Motta, Luis Enrique; Saviola, Kluivert – All. Antic
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Montero, Zambrotta, Camoranesi (46’ Birindelli); Tacchinardi, Davids, Nedved; Del Piero (84’ Tudor), Di Vaio (46’ Zalayeta) – All. Lippi
ARBITRO: Poll (Inghilterra)
CRONACA: Una Juventus eroica espugna ai tempi supplementari il Camp Nou e mette in cassaforte la qualificazione alle semifinali di Champions League. Tre uomini su tutti gli artefici della vittoria, Nedved, Buffon e Zalayeta. Il primo è il solito robot d'acciaio, mai domo e capace di trascinare la squadra; il secondo conserva quanto costruito dai suoi compagni; il terzo realizza il 2-1 al 114', il gol più importante della sua vita. La Juventus inizia la partita cercando di mettere pressione al Barcellona. I bianconeri fanno girare palla molto velocemente, esprimono un buon calcio e costruiscono le azioni piu' pericolose nella parte centrale del primo tempo. L'occasione migliore arriva sul destro di Del Piero che, lanciato da Nedved, si fa respingere il tiro in diagonale con i piedi da Bonano. I padroni di casa si erano fatti notare per una conclusione di testa di Saviola, alta sopra la traversa. Il gioco ruminato del Barcellona innervosisce la Juventus ed in particolare Montero, Zambrotta e Davids, ammoniti in 33 minuti di gioco. Al 34', Thuram tocca in area con la mano il pallone giocato da Kluivert. Poll fa proseguire. Il tempo si conclude con un'occasione per parte: al 37' Davids entra in area dalla sinistra e impegna per due volte Bonano che respinge a fatica. Al 42', il Barcellona costruisce l'azione piu' bella della partita. Reizinger salta tre uomini sulla sinistra, centra per Kluivert che appoggia per Xavi al centro dell'area. Il centrocampista è anticipato, la palla schizza verso Luis Enrique che dal limite dell'area serve di nuovo Kluivert. L'olandese conclude fuori. La ripresa si apre con Lippi che richiama in panchina Camoranesi e Di Vaio per dare spazio a Birindelli e Zalayeta. Zambrotta torna nel suo ruolo naturale e Birindelli va sulle tracce del brillante Overmars. Luis Enrique sbaglia il più facile dei gol al 47'. Giunto davanti a Buffon, piazza la palla fuori sul palo lontano dopo uno slalom irresistibile ai danni di Montero. La Juventus riprende in mano le redini del gioco e passa in vantaggio al 53' con Nedved autore di una rete tanto spettacolare quanto potente. Parte dalla sinistra, si accentra e appena entrato in area fredda Bonano sul suo palo. La Juve cerca di sfruttare il buon momento e il solito Nedved impegna da lontano Bonano che va a togliere il pallone dall'incrocio dei pali. Antic tenta al 61' la carta Mendieta togliendo dal campo Andersson. Cinque minuti più tardi, Xavi trova lo spiraglio giusto dal limite riprendendo una respinta corta di Thuram. Al 79', Poll punisce con l'espulsione l'ennesimo fallo di Davids. Lippi corre ai ripari e inserisce Tudor per Del Piero. Riquelme, che aveva sostituito Overmars, impegna Buffon da lontano all'87'. E' l'ultima azione della partita. Si va ai supplementari con la Juve in inferiorita' numerica. Ridotta in dieci, la Juventus, nel primo tempo supplementare, assiste senza colpo ferire al forcing del Barcellona che non crea pericoli, ma gioca costantemente nella meta' campo dei bianconeri. Unico sussulto al 103' quando Zambrotta ferma in area Mendieta con una scivolata che fa gridare al rigore. Poll non interviene. Non cambia la partita nel secondo tempo supplementare. Barcellona proiettato in avanti, Juventus in difesa ad aspettare i rigori. Al 112' Buffon si esalta per due volte su Kluivert: prima stoppa una girata dell'olandese, subito dopo lo anticipa di testa. Nell'unica azione di contropiede, al 114' Zalayeta, servito da Birindelli, mette in rete sotto misura il pallone della qualificazione. – da www.raisport.rai.it
Barcellona che in casa le aveva vinte tutte, tutte, tutte, ma avevano fatto i conti senza la fenice Bianconera.

JUVENTUS – BRESCIA 2-1
Torino, Stadio delle Alpi, 27.04.2003 - 30ª Giornata di Campionato
RETI: 9’ Del Piero (J); 83’ Appiah (B); 86’ Del Piero (J)
JUVENTUS: Buffon, Tudor, Iuliano; Montero, Pessotto, Conte; Davids, Zambrotta (65’ Zenoni), Nedved (72’ Tacchinardi); Trezeguet (56’ Zalayeta), Del Piero – All. Lippi
BRESCIA: Sereni, Petruzzi, Dainelli; Martinez (80’ Tare), Schopp, Filippini A.; Guardiola, Appiah, Pisano; Baggio R., Toni - All. Mazzone
ARBITRO: Trefoloni di Siena
CLASSIFICA: Juventus p. 67; Inter p. 59; Milan p. 55; Lazio p. 53; Parma p. 49; Chievo p. 48; Udinese p. 44; Roma p. 42; Perugia p. 39; Bologna p. 38; Brescia p. 37; Modena p. 36; Empoli p. 35; Reggina p. 31; Atalanta p. 30; Piacenza p. 26; Como p. 21; Torino p. 20

LAZIO - JUVENTUS 0-0
Roma, Stadio Olimpico, 03.05.2003 - 31ª Giornata di Campionato
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Stam; Mihajlovic, Favalli, Castroman (88’ Inzaghi S.); Liverani (79’ Giannichedda), Stankovic, Cesar; Corradi (66’ Fiore), Claudio Lopez - All. Mancini
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Iuliano (79’ Tudor); Montero, Zambrotta, Camoranesi (56’ Birindelli); Tacchinardi, Davids, Nedved; Del Piero, Trezeguet (60’ Di Vaio) – All. Lippi
ARBITRO: Collina di Viareggio
CLASSIFICA: Juventus p. 68; Inter p. 60; Milan p. 58; Lazio p. 54; Chievo p. 51; Parma p. 49; Udinese p. 47; Roma p. 45; Bologna p. 41; Perugia p. 40; Brescia p. 38; Modena p. 37; Empoli p. 36; Atalanta, Reggina p. 31; Piacenza p. 26; Como p. 21; Torino p. 20

REAL MADRID - JUVENTUS 2-1
Madrid (Spagna), Stadio Santiago Bernabeu, 06.05.2003 - Champions League – Semifinale – Andata
RETI: 23’ Ronaldo (R); 45’ Trezeguet (J); 73’ Roberto Carlos (R)
REAL MADRID: Casillas, Salgado, Hierro; Helguera, Roberto Carlos, Makelele; Guti, Figo, Zidane; Morientes (80’ Solari), Ronaldo (50’ Portillo) - All. Del Bosque
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Iuliano (46’ Pessotto), Birindelli, Zambrotta; Tudor (80’ Camoranesi), Conte, Nedved (82’ Di Vaio); Trezeguet, Del Piero – All. Lippi
ARBITRO: Hauge (Norvegia)

JUVENTUS – PERUGIA 2-2
Torino, Stadio delle Alpi, 10.05.2003 - 32ª Giornata di Campionato
RETI: 25’ Trezeguet rig. (J); 36’ Miccoli (P); 47’ Di Vaio (J); 90’ Grosso (P)
JUVENTUS: Buffon (80’ Chimenti), Birindelli (39’ Montero), Ferrara; Iuliano, Camoranesi, Tacchinardi; Conte, Davids, Pessotto; Di Vaio, Trezeguet (56’ Nedved) – All. Lippi
PERUGIA: Kalac, Sogliano, Di Loreto; Milanese, Ze Maria, Tedesco Gio.; Blasi, Obodo (51’ Pagliuca), Grosso; Miccoli (63’ Berrettoni), Vryzas (65’ Crocetti) - All. Cosmi
ARBITRO: Bertini di Arezzo
CLASSIFICA: Juventus p. 69; Inter p. 61; Milan p. 58; Lazio p. 57; Chievo p. 54; Parma, Udinese p. 50; Roma p. 48; Bologna, Brescia, Perugia p. 41; Empoli, Modena p. 37; Atalanta, Reggina p. 32; Piacenza p. 27; Como p. 21; Torino p. 20

JUVENTUS – REAL MADRID 3-1
Torino, Stadio delle Alpi, 14.05.2003 - Champions League – Semifinale – Ritorno
RETI: 12’ Trezeguet (J); 43’ Del Piero (J); 73’ Nedved (J); 89’ Zidane (R)
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Tudor; Montero, Birindelli (60’ Pessotto), Zambrotta; Tacchinardi, Davids (90’ Conte), Nedved; Trezeguet (76’ Camoranesi), Del Piero – All. Lippi
REAL MADRID: Casillas, Salgado, Hierro; Helguera, Roberto Carlos, Flavio Conceicao (52’ Ronaldo); Guti, Cambiasso (76’ McManaman), Figo; Zidane, Raul - All. Del Bosque
ARBITRO: Meier (Svizzera)
CRONACA: Torino, stadio Delle Alpi, 14 maggio ore 20.45: la Juventus butta giù dal trono d'Europa il Real Madrid e vola, insieme al Milan a Manchester dove verrà scritta una pagina indelebile del calcio con una finale di Champions League tutta italiana. E' la prima volta che accade. Quella contro il Real è stata per la Juventus la decima semifinale di Coppa dei Campioni / Champions League, la prima contro un club spagnolo. Il bilancio dei bianconeri è ora di 7 qualificazioni e 3 eliminazioni. Il risultato non ammette repliche: 3-1 per la Juve che ha dato spettacolo, a dispetto di chi non ha avuto parole d'elogio per il calcio italiano e che adesso dovrà ricredersi. L'Italia sale sul tetto d'Europa e con merito. Basta guardare a quanto ha saputo fare la Juventus al Real Madrid delle grandi firme. Ha dominato la formazione di Marcello Lippi, con tutto il collettivo, riuscendo a capitalizzare quanto costruito con i suoi uomini chiave: Trezeguet, Del Piero e Nedved nell'ordine. In mezzo la prodezza di Buffon che ha neutralizzato il rigore a Figo tarpando le ali ad un Real mai realmente all'altezza di una grande Juventus. La squadra di Del Bosque è stata praticamente annichilita dai bianconeri, abili nel gioco d'assieme quando sono andati alla ricerca dei varchi e attenti nelle chiusure. Del resto cosa poteva opporre la Signora alle celebratissime merengues se non la propria determinazione, il cuore, la grande presenza di spirito. Peccato solo che Nedved, l'uomo simbolo di questa squadra, dovrà saltare la finale tutta italiana per un fallo veniale, ingenuo: alla fine anche lui se n'è reso conto ed ha lasciato il campo in lacrime. Nei primi 45' la squadra di Lippi impartisce una vera e propria lezione ad un Real che forse, autocelebrandosi, aveva dimenticato che la Juve ha al suo arco frecce molto pericolose, appuntite e letali: Nedved, Trezeguet e Del Piero. E non a caso sono loro a costruire e concludere le azioni che portano la formazione juventina sul 2- 0 nei primi 45'. Apre il francese, al 12', con un tocco sottomisura, replica il capitano, al 43', con un tiro scoccato dopo aver incantato Hierro e Salgado. Di fronte un Real Madrid timido, in soggezione di fronte all'avversario come non mai. Nemmeno di fronte al Manchester avevano fatto così male le merengues tradite dalle sue stelle: Zidane si vede solo a tratti, e senza la sua luce la squadra non si accende, Figo patisce un Birindelli che si riscatta della partita di andata, e Raul palesa problemi dovuti ai postumi dell'operazione. Il tutto mentre Ronaldo guarda l'evolversi della partita dalla panchina. Quarantacinque minuti di dominio assoluto di una Juventus che, sempre sul terreno del Delle Alpi, era stata sì straripante contro il Milan e l'Inter, ma mai così imponente. Neanche quando il Real si presenta con tutto il proprio potenziale la Juve si lascia intimidire. Forse commette l'errore di aspettare troppo l'avversario, ma lo fa nell'intento di far sbilanciare un avversario che non riesce a cambiare passo. A trovare il bandolo della matassa. L'opportunità di rientrare in gioco il Real ce l'ha al 67' quando Ronaldo scatta in area sul filo del fuorigioco e si ritrova a terra per un intervento di Montero. Lo scoramento cala sul Delle Alpi ma Buffon ridà coraggio e vigore neutralizzando il tiro dagli undici metri di Figo. Ed è apoteosi quando Nedved va a segnare, in contropiede, il gol più importante della stagione, quello che porta la Juve a Manchester, a giocarsi una storica finale tutta italiana. Peccato che il ceco non ci sarà: una ingenuità (un fallo su McManaman) gli farà saltare l'ultimo atto di una stagione esaltante. Un episodio che fa andare nel pallone la Juventus che subisce la rete del Real, firmata da Zidane, che costringe il popolo bianconero ad un finale al cardiopalma che finisce dopo 5' di recupero. E adesso sotto con le critiche: chissà chi avrà il coraggio di puntare il dito contro il calcio italiano. – da www.repubblica.it

JUVENTUS – MILAN 2-3 dcr
Manchester (Inghilterra), Stadio Old Trafford, 28.05.2003 - Champions League – Finale
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Ferrara; Tudor (42’ Birindelli), Montero, Camoranesi (46’ Conte); Tacchinardi, Davids (66’ Zalayeta), Zambrotta; Trezeguet, Del Piero – All. Lippi
MILAN: Dida, Costacurta (65’ Roque Junior), Nesta; Maldini, Kaladze, Gattuso; Pirlo (71’ Serginho), Seedorf, Rui Costa (87’ Ambrosini); Shevchenko, Inzaghi -All. Ancelotti
ARBITRO: Merk (Germania)
NOTE: Ultima partita alla guida della Juventus del presidente Vittorio Caissotti di Chiusano, morto a Torino il 31 luglio 2003
CRONACA: Ha vinto il Milan ai rigori grazie alle parate di Dida e al "vitello" dei tiratori bianconeri. Sbagliano, nell'ordine: Trezeguet (inguardabile per tutta la gara), Zalayeta e Montero. Buffon (parate su Seedorf e Kaladze) tiene a galla la barca bianconera, ma Shevchenko lo batte nell'angolino basso alla sua sinistra e consegna la Champions League (la sesta della storia del Milan) nelle mani di capitan Paolo Maldini, al sorriso che diventerà indelebile di Carletto Ancelotti, alla gioia di Berlusconi che resta impietrito in tribuna, ma deve aver passato una serata di grandi emozioni. Dall'altra parte le solite scene di delusione. Gli uomini di Lippi, che pure, senza Nedved, hanno messo insieme una partita sufficiente, ma devono solo rimproverare se stessi: negli ultimi 25 minuti dei supplementari hanno avuto di fronte solo dieci milanisti perché Roque Junior (stiramento) era in campo per onor di firma: Ancelotti che aveva già fatto tutti i cambi a sua disposizione gli ha detto di stringere i denti e ha pregato. Nesta, Maldini, Gattuso e gli altri hanno fatto la loro parte, ma Del Piero e compagni in quasi mezz'ora non sono riusciti a mettere insieme una vera e propria palla gol. Così, va a finire che il Milan, tutto sommato, questa coppa se la merita. Ha giocato bene (quasi benissimo) all'inizio, ha tenuto quando la Juventus (metà del primo e prima parte del secondo tempo) si è rilanciata. Poi, ha saputo condurre in porto la partita sul pareggio che, a quel punto, era il miglior risultato possibile dati gli acciacchi e la terribile stanchezza. Grande la coreografia all'Old Trafford e grande (va detto) la correttezza del pubblico italiano di entrambe le squadre. Grande l'emozione in campo. Non è stata una partita bella. Giocavano due squadre sfibrate dalle fatiche di un'annata durissima e, senza Nedved la Juventus non è esattamente la stessa compagine che ha spezzato Barcellona e Real Madrid. Si parte con i rossoneri che vengono avanti da tutte le parti. I bianconeri faticano a capirci. Solo Zambrotta e Davids riescono a dare respiro alla difesa con folate sulla sinistra. E il Milan fa anche un bel gol con Shevchenko dopo nove minuti. L'ucraino infila un passaggio all'indietro di Inzaghi. Ma davanti a Buffon (in posizione non “neutra”) c'è Rui Costa e Merk annulla giustamente. Con Seedorf, Rui Costa e Pirlo a ispirare, Nesta e Maldini impeccabili nelle chiusure e nel far salire la squadra, il Milan continua a far gioco almeno fino alla mezz'ora. Inzaghi, con un colpo di testa, impegna Buffon in una parata fenomenale, un vero miracolo in tuffo sul suo palo sinistro a togliere un pallone che era già in porta. Poi, però, si sveglia la Juventus. Del Piero tira alto su imbeccata di un ottimo Zambrotta e poi si esibisce in una bella rovesciata su azione di Camoranesi. Ma Trezeguet non c'è e l'apporto di Camoranesi è minimo. Così Lippi fa entrare Birindelli per l'ala e la Juve chiude in avanti con un'azione tambureggiante. Si fa male Tudor e, nell'intervallo, lo sostituisce Conte. E' proprio lui quasi subito, colpisce di testa forte e preciso: traversa piena vicino all'incrocio di destra della porta di Dida che era lì, ma non l'avrebbe presa. Per venti minuti, almeno, sembra che i bianconeri possano passare. Attaccano, ma le occasioni non vengono e anche l'innesto di Zalayeta non cambia granché. Ancelotti manda dentro Ambrosini, Roque Junior e Serginho, si rafforza sulle fasce e a centrocampo e si prepara ai supplementari. In trenta minuti di prolungamenti, le occasioni sono poche e, come si diceva, il Milan ne gioca 25 con Roque Junior che si trascina dolorante per il campo. La Juve fa solo qualche tentativo di approfittarne, ma manca la convinzione, manca Trezeguet, manca un po' anche del Piero e, soprattutto, non c'è Nedved. Così si finisce ai rigori. Dove i due portieri si dimostrano grandi. La parata più bella la fa Buffon sul rigore di Seedorf, ma Dida ne prende tre. E Paolo Maldini (come fece suo padre tanti anni fa) può alzare la grande coppa con i manici che sembrano orecchie. Coriandoli rossi e neri coprono la gioia dei giocatori sul palchetto della vittoria. Ancelotti è superfelice: da questa sera non è più un perdente; anzi, è un tantino fortunato. Berlusconi, che "non poteva perdere" ha vinto senza stravincere e sembra contento così. Galliani non sta più nella pelle e finisce a litigare in tv con chi gli chiede se questa, senza la coppa, poteva diventare una “stagione fallimentare”. Le altre sono le solite scene: di goia e di profonda tristezza. Questa volta, a realizzarle c'erano due squadre e due tifoserie italiane. E questo resta il dato più positivo. – da www.repubblica.it

JUVENTUS – MILAN 5-3 dcr
New York (Stati Uniti), Giants Stadium, 03.08.2003 - Supercoppa Italiana – Finale

CRONACA: Juventus-Milan è veramente la sfida infinita. Non solo si incontrano di continuo, ma non riescono a battersi. La partita non finisce in 90' , non si esaurisce neanche nel primo tempo supplementare, la cui conclusione è rocambolesca: rigore al 17' per fallo di Tacchinardi su Ambrosini, il «cucchiaio» di Pirlo sembra chiudere la partita, ma neanche un minuto dopo Trezeguet spinge in rete il pareggio. Non si risolve al golden gol. Niente da fare, da Manchester al New Jersey, Juve e Milan regolano i conti ai rigori: questa volta la spunta la Juve sfruttando l' errore di Brocchi e la classe del vecchio Ciro Ferrara. Alla fine, malgrado il caldo umido del New Jersey, per fortuna, la sfida è stata sopportabile. Juve e Milan offrono agli spettatori meno presenze di quelle che hanno occupato il Giants Stadium per Juve-Manchester United: 54.128, per 120 minuti uno spettacolo più che apprezzabile. Marcello Lippi si affida a una squadra con tutte le new entry: Appiah, Legrottaglie e Miccoli. Ancelotti ha solo il volto nuovo Cafu. Ma la vera sorpresa, a parte le presenze illustri di Dustin Hoffman, Donald Trump e Walter Veltroni, è che le due squadre onorano la Supercoppa con un gioco piacevole e una solerte applicazione, soprattutto offensiva. Magari si potrebbe eccepire sulla capacità di bloccare le iniziative dell' avversario con il pressing sul portatore di palla, sempre lasciato libero di agire, o sulle marcature, molto tolleranti, ma forse i socceristi di qua vogliono vedere fuochi d' artificio. Dalla parte del Milan, che conferma la sua superiorità nel palleggio stretto, si segnalano: un colpo di testa di Inzaghi (cross Cafu) fuori; Rui Costa dal limite, parata di Buffon; Inzaghi di testa, alto, su cross di Shevchenko; Pirlo su punizione, respinta di Buffon. Da parte della Juve, che si affida di più alla velocità della ripartente: Del Piero destro flaccido dal limite; Miccoli punizione di poco a lato; due combinazioni simili con cross di Birindelli per Trezeguet che anticipa Nesta ma trova i riflessi di Abbiati. Insomma, una partita ricca di occasioni, di spazi, con rare botte e discreto impegno. La Juve potrebbe sfruttare di più il contropiede, ma Alex Del Piero, che si fa notare per un intervento da rigore su Inzaghi, è avvolto da vaghezze, mentre nel Milan Seedorf e Rui Costa ritardano spesso il tiro o il passaggio. Il Milan, in generale, gioca meglio e si porta avanti nel hit-parade delle opportunità con Inzaghi (destro su invito di Sheva respinto da Buffon) e con un' altra combinazione dei due attaccanti, risolta da un provvidenziale intervento di Legrottaglie, in un momento su di una partita altalenante come il grafico di un titolo azionario.Con il passare del tempo e l' aumentare dell' umidità, gli interventi più fallosi e le azioni meno nitide, ma tra le due contendenti la più imbambolata è la Juve che viene salvata prima da Buffon (Rui Costa, finalmente un tiro deciso) e dalla traversa che annichilisce la voglia di gol di Pippo Inzaghi. Entra Camoranesi e non se ne accorge nessuno, esce Del Piero e ci si accorge che aveva cominciato da titolare. Meglio il Milan. Però Lippi, con Di Vaio, trova un buon incursore, capace creare qualche apprensione alla retroguardia milanista (per tutto il secondo tempo in vacanza) e di avviare la più bella azione di Nedved che angola troppo il sinistro. Però, prima dei supplementari, è ancora il Milan ad avvicinarsi alla rete: lo strepitoso Buffon inibisce Brocchi poi Inzaghi, servito da Pirlo su schema da punizione, sbaglia mira da due passi. Non c' è niente da fare, a Juve e Milan una vita non basta. Come a James Bond. – da www.corriere.it