venerdì 31 ottobre 2014

Genoa - Juventus 1-0

Nona giornata

28.10
Sassuolo - Empoli
3 - 1
20:45
29.10
Torino - Parma
1 - 0
20:45
29.10
Roma - Cesena
2 - 0
20:45
29.10
Palermo - Chievo
1 - 0
20:45
29.10
Inter - Sampdoria
1 - 0
20:45
29.10
Genoa - Juventus
1 - 0
20:45
29.10
Fiorentina - Udinese
3 - 0
20:45
29.10
Cagliari - Milan
1 - 1
20:45
29.10
Atalanta - Napoli
1 - 1
20:45
30.10
Verona - Lazio
1 - 1
20:45

SQUADRE
Pt
G
V
N
P
R
S
EF
EC
Juventus
22
9
7
1
1
16
4
2
7
AS Roma
22
9
7
1
1
16
4
7
4
Lazio
16
9
5
1
3
16
9
1
1
AC Milan
16
9
4
4
1
18
12
4
0
Sampdoria
16
9
4
4
1
9
5
1
0
Udinese
16
9
5
1
3
11
9
0
2
Napoli
15
9
4
3
2
17
12
5
4
Inter
15
9
4
3
2
15
10
3
2
Genoa
15
9
4
3
2
10
8
1
4
Fiorentina
13
9
3
4
2
9
6
1
0
Verona
12
9
3
3
3
10
15
1
1
Torino
11
9
3
2
4
7
9
2
2
Sassuolo
10
9
2
4
3
10
15
2
1
Cagliari
9
9
2
3
4
14
12
3
1
Palermo
9
9
2
3
4
9
17
3
4
Atalanta
8
9
2
2
5
4
11
1
2
Empoli
7
9
1
4
4
10
16
4
3
Cesena
6
9
1
3
5
6
15
4
4
Chievo
4
9
1
1
7
6
15
2
2
Parma
3
9
1
0
8
12
21
2
3

Le azioni pericolose fioccano, ma le mischie non ci sono favorevoli. Anche nella finale del 96 di CL, 120' di dominio, quasi un assedio continuo, però solo con i rigori abbiamo avuto ragione dell'Ajax ! poi poche settimane dopo invece in amichevole gliene abbiamo fatti 6 con un super Padovano, un'umiliazione per gli Olandesi (qualche mese dopo 6 anche al PSG, poi 6 al Milan a Milano). Ricordo un Juve Lazio con altre 6 reti in nostro favore, nel 93-94, poi invece la stagione successiva, quella del 23° (25° includendo 1908 e 1909), nella gara di ritorno finì 0-3 in favore dei Laziali nonostante la Juve avesse surclassato e assediato gli avversari dall'inizio alla fine divorandosi più di dieci gol : è il caso ! La Juve era quella dei Rambo del primissimo Lippi sfanculato dalla tifoseria per settimane dopo anni di magra e poi diventato una leggenda. Spero che anche per Allegri accada la stessa cosa. Una sconfitta così non fa male per la sconfitta in se quanto per il fatto che i Genoani sono tra i peggiori nemici, non mi riferisco agli avversari in campo, ma proprio agli schizzati che lanciano sassi e augurano cose indicibili. Inoltre il Genoa è la prima squadra anti Juve della storia. I moviolisti sorvoleranno sugli episodi (assolutamente niente su Pogba e regolare la rete del Genoa). Curiosità : il Genoa è la squadra dei gol fantasma e anche del gol a gioco fermo assegnati contro di noi. L'ultimo caso che rientra nella prima categoria risale al 94-95 e quello della seconda invece nel 2009 con Rocchi che convalida. Già, proprio Rocchi.

Chi è convinto che la Juve sia colpevole di chissà cosa, ed è credente, legga attentamente queste mie parole e non dica che sono cose differenti : Supponiamo che Cristo sia esistito veramente e abbia subito straziante martirio perchè condannato. Il fatto che l'abbiano giudicato e trovato colpevole e condannato, implica necessariamente che fosse realmente colpevole ? Non credo. Credo invece che spesso i veri colpevoli sono proprio i calunniatori, che sono gli stessi che ti straziano e restano impuniti.

La Repubblica Sport  : Ma cosa sta succedendo alla Juve un po' opaca, certamente stanca, non fortunata e non più furiosa? Quale acqua ha leggermente spento il sacro fuoco? Allegri, il nuovo allenatore, s'adombra quando lo accostano a Conte, glorioso e fuggiasco predecessore. Ma il paragone è inevitabile perché chiama in causa la struttura non sono tecnica o tattica, ma agonistica delle due Juventus. E, per adesso, il conto non è a favore di Allegri.
Due sconfitte, una in Europa, l'altra in campionato, contro avversari rognosi ma non memorabili in una settimana. E un solo punto nelle ultime due trasferte italiane. La Juve mostra un'insolita fatica nello sviluppo del gioco, e se la deve prendere anche con pali, traverse e bravura dei portieri altrui. Ma che ci sia polvere negli ingranaggi è sicuro. Anche contro il Palermo, in una gara comunque vinta, si è notata lentezza. Forse sono malanni di stagione, ma il sospetto è che lo stress calcistico delle ultime tre stagioni si stia facendo sentire, e abbia un poco logorato campioni come Pirlo e Vidal, per nominare solo i due più clamorosi assenti. Il dubbio, legittimo, è che Conte abbia spremuto il limone Juventus fino all'ultima goccia e che Allegri lo sappia benissimo. Il suo calcio è ora più ragionato, meno frenetico ed elettrico, ma la differenza la fanno sempre i giocatori. E troppi bianconeri, in questo momento, si sono ingrigiti. Il buon Allegri s'arrabbia, se accostato a Conte, ma come si fa a non dire che se vincerà lo scudetto avrà appena copiato colui che l'ha preceduto? E che, se non arriverà almeno agli ottavi di Champions, la differenza tra i due si vedrà ancora meno? I risultati dicono che la Juve, oggi, ha qualche campione stanco se non stremato, qualche difficoltà di adattamento tattico, e ha perso il fuoco forsennato che la animava. Può vincere diventando altro da se', certamente. Però i tifosi bianconeri temono che lo stia diventando troppo. A loro, la Juve di prima (e del fuggiasco, furbissimo Conte) piaceva da morire.

TUTTOSPORT.COM: La Juve si ferma al palo. Matri e Antonini la castigano La settimana clou della Juventus comincia da Marassi contro il Genoa, con una clamorosa sconfitta nel recupero. Una partita adrenalinica, dove è vietato non metterci la gamba. Alla fine, lo zampino vincente è di Antonini dopo azione inventata da Matri. I due nuovi entrati cambiano il volto al match per l'impresa dei rossoblù. E' la prima sconfitta dei bianconeri in campionato. Llorente e Ogbonna si fermano al palo, poi l'ex scappa e collabora alla grande vittoria della squadra di Gasperini. Per il tripudio di Marassi. E la Roma riaggancia i rivali scudetto in vetta. Sabato per i campioni d'Italia trasferta a Empoli, martedì l'Olympiacos allo Stadium. Eh sì, saranno giorni decisivi per la Vecchia Signora.   

CORRIEREDELLOSPORT.IT: Genoa-Juventus 1-0: decide Antonini al 94' Un gol al 94' di Antonini (su assist dell'ex Matri) condanna la Juventus alla prima sconfitta stagionale e rovina la festa a Buffon, alla 500ª partita in maglia bianconera. Una sconfitta incredibile, arrivata al termine di una partita che la Juve ha dominato senza peraltro brillare. Merito anche di un Genoa coraggioso e mai domo, capace di stringere i denti nel finale grazie ad un Perin eccezionale e ad approfittare dell'unica vera palla gol avuta in tutta la gara.   

GAZZETTA.IT: Genoa-Juventus 1-0: decide Antonini al 94', traversa di Ogbonna La prima sconfitta in campionato della Juventus arriva nella maniera peggiore: un gol nei minuti di recupero, per di più segnato da Luca Antonini, vecchia conoscenza di Allegri. I due al Milan non avevano un grande rapporto e la moglie fece un tweet di giubilo quando Max venne esonerato. La Juve, nonostante i due pali, torna a casa a mani vuote e raggiunta dalla Roma in testa alla classifica.   

SPORTMEDIASET.IT: Genoa-Juventus 1-0: Antonini segna al 94' Prima o poi doveva succedere. Non accadeva dal 30 marzo (2-0 al San Paolo). La Juve si ferma in campionato e arresta la corsa. Dopo le ultime prestazioni incerte degli uomini di Allegri, del resto, gli indizi c'erano tutti. Ma è il modo in cui è arrivata la prima sconfitta dei bianconeri in campionato a stupire. Il colpo del ko arriva nel recupero, proprio quando lo 0-0 sembrava ormai inevitabile e quando le big, di solito, piazzano la zampata vincente. Questione di concentrazione, certo, ma non solo. Anche di carattere. Il Genoa ci crede fino alla fine e la caparbietà del tandem Matri-Antonini non dà scampo alla Vecchia Signora. Roba da far rizzare i capelli a Conte, che ora ha ben altro a cui pensare, ma il cui spettro alla prima sconfitta della Juve torna ad aleggiare su Allegri.   

SPORT.SKY.IT: Juve beffata al 94' La Juventus sbaglia troppo a Genoa e incassa al 94’ un gol di Antonini che permette alla Roma di raggiungerla in testa alla classifica. I bianconeri non possono non recriminare di fronte ad un Perin superstar, autore di almeno due interventi decisivi su Tevez, e a due pali colpiti da Llorente nel primo tempo, e Ogbonna nel secondo. Allegri ha provato a cambiare le sorti di un match stregato inserendo Morata per Llorente al 65’, non è stato fortunato. Poi la beffa finale di Antonini che regala al Genoa tre punti importantissimi.   

RAISPORT.RAI.IT: La Roma aggancia la Juventus La nona è della Roma. Il gol del genoano Antonini nel recupero si trasforma nella prima sconfitta in campionato della Juventus e regala il primato alla squadra di Garcia, vittoriosa 2-0 sul Cesena, e ora di nuovo alla pari con i rivali bianconeri a quota 22 punti. Il campionato è quindi più equilibrato che mai, grazie all'impresa del Genoa frutto anche delle parate di Perin (splendido l'intervento su conclusione di Morata) e gli errori sotto porta degli avanti juventini, e di un Bonucci che spesso si rende pericoloso quando si spinge in avanti.   

GOAL.COM: Genoa-Juventus 1-0: Antonini manda di traverso a Buffon la festa per le 500 gare in bianconero Al Ferraris, la Juventus è stata sconfitta per 1-0 dal Genoa. Un goal di Antonini al 94', dopo alcune grandi parate di Perin e due pali colpiti dai bianconeri, ha segnato la gara. La generosità viene premiata. Quella di un Genoa lottatore su ogni centimetro di campo e protetta da un Perin strepitoso. Ma anche quella di Antonini, poche settimane fa in azione a spalare il fango che soffocava la Superba dopo l'ultima alluvione e stasera autore della rete vincente nell'ultimo giro di lancetta. La Juventus, autrice di una prova comunque positiva per impegno profuso ma insufficiente finalizzatrice, cede quindi la partita ai padroni di casa ed è costretta a condividere la vetta con la Roma.   

ILSECOLOXIX.IT: Genoa-Juve 1-0, Antonini last minute e Perin Superman: la vittoria è rossoblù Il Genoa di Gasperini ferma la Juventus al Ferraris. Un gol all’ultimo minuto che porta il Grifone alla vittoria sulla corazzata bianconera:un’azione insistita di Matri sulla sinistra, palla toccata in mezzo dove Antonini appoggia in rete. E’ un finale pazzesco a Marassi con Antonini che condanna la Juve alla sconfitta al 49° del secondo tempo. I bianconeri hanno preso pure due legni ma in ogni caso si sono sempre visti respinere da un Perin in formato superman. Il Ferraris esplode, la gioia dei rossoblù è immensa e così quella dei suoi tifosi. Dopo tre risultati utili consecutivi il Genoa ha sfidato questa sera la Juventus che era imbattuta dopo otto gare giocate, la Juventus di Allegri.

43 Possesso palla (%) 57
1 Angoli 13
3/3 Tiri dentro/totali 5/15
466 Palle giocate 527
5':35" Supremazia territoriale 10':21"
22 Passaggi Lunghi (%) 14,7
54 Passaggi riusciti metà campo avversaria (%) 64
25 Cross riusciti (%) 25
2 ammonizioni 4

GENOA-JUVENTUS 1-0 - Mazzoleni
L’azione che porta al legno di Ogbonna non era fg, Angelo era in posizione regolare e hanno fatto bene arbitro e collaboratori a non interrompere il gioco. Sul fallo in area subito da Pogba e la rete in fg del Genoa dico che a maglie invertite  sarebbe stato uno scandalo, invece per noi va bene non aver ricevuto il rigore ed è regolare anche le rete genoana, o almeno è meno dubbia di quello che sembra. Curiosità : al 28’ Lichsteiner se ne va in stile Ronaldo e subisce un muro in stile Iuliano : è risultato sfondamento del Bianconero, CVD, per l’ennesima volta, quindi “cari” Nerazzurri finitela di lamentarvi, Simoni e Pagliuca e compagnia brutta.
INTER-SAMP 1-0 - Russo
Nel recupero la scelta "pesante" arriva per merito del giudice di porta Valeri: assegnato un rigore all'Inter per il contatto tra Romagnoli e Kuzmanovic. La Samp protesta, ma la moviola dà ragione al collaboratore di Russo (che aveva lasciato continuare): il difensore doriano è ingenuo perché affonda il tackle, rifilando un calcio all'avversario, per due volte in pochi attimi. Gli va bene alla prima occasione, ma alla seconda prende in pieno il piede dell'interista. Per il resto, c'erano state delle sbavature, ma nulla di particolare. Nel primo tempo Palacio si lamenta per una trattenuta di Gastaldello in area, ma giusto far proseguire. Dubbi su un fuorigioco fischiato a Icardi (lanciato a rete). Nel secondo tempo altro fuorigioco, questa volta segnalato a Kovacic: sì, ha ragione l'assistente. Occasione di Palacio che alla fine è murato da un difensore, ma la partenza è viziata da un fuorigioco. Sul corner seguente duello tra Vidic Romagnoli: non ci sono gli estremi per un rigore. Al 41' c'è un fallo fuori area di Palombo su Palacio che però prosegue l'azione e poi si lascia cadere due metri dopo "salvando" l'avversario da un cartellino sicuro (sarebbe stato il secondo).
ATALANTA-NAPOLI 1-1 - Damato 
Gara dura fin dall'inizio. Ne fa le spese Benalouane: al secondo fallo di fila è punito (al 9' da dietro su Ghoulam). Non c'è gomitata di Migliaccio su David Lopez al 19', ha ragione Damato. Ok i due fuorigioco fischiati a Denis nel finale di tempo. C'è anche il giallo per Ghoulam al 45': trattiene Denis prima che entri in area. Nella ripresa: al 5' manca un giallo a Moralez che allontana il pallone dopo un suo fallo su Ghoulam. Ok i gialli a Cigarini (proteste) e Raimondi (gomitata a David Lopez). Qualche dubbio sulla simulazione (e giallo) fischiata a Mertens: il belga accentua la caduta, ma una leggera trattenuta di Stendardo c'è. Secondo giallo Cigarini: ingenuo fallo di mano su Insigne. Ok la posizione di Higuain sul passaggio di Insigne per l'1-1 del Napoli. Al 45' Sportiello respinge sulla linea il tiro di Mertens: la palla non è entrata. Giusto il rigore per il Napoli: fallo su Zapata affossato da Stendardo (ammonito). 
CAGLIARI-MILAN 1-1 - Doveri 
Avelar già ammonito rischia al 10' fermando una ripartenza del Milan. Al 36' Ceppitelli stende El Shaarawy: sul vantaggio tira fuori Muntari, ma manca il giallo per il centrale rossoblù. 
FIORENTINA-UDINESE 3-0 - Massa
Gara tranquilla, sono regolari i gol segnati da Babacar. Al 15' grandi proteste viola per un presunto fallo di mano da parte di Danilo: effettivamente il tocco c'è, ma è involontario e bene fa Massa a non fischiare il rigore. Pochi minuti dopo, nuove proteste gigliate, questa volta per una presunta scorrettezza in area da parte di Heurtaux ai danni di Babacar, ma anche in questo caso è corretta la decisione del direttore di gara di far proseguire. L'unico errore, comunque non influente ai fini del risultato, avviene nel finale di gara quando Cuadrado viene atterrato in area da Danilo: in questo caso c'erano gli estremi per concedere il penalty.
PALERMO-CHIEVO 1-0 - Peruzzo di Schio 
E' su questo campo che avviene l'errore più clamoroso di giornata. Al 67' Bardi esce a seguito di un calcio d'angolo deviando il pallone nella propria porta per un clamoroso autogol. L'arbitro lo grazia ingiustamente fischiandogli punizione a favore per un fallo che in realtà non esiste.
ROMA-CESENA 2-0 - Tommasi 
Regolare il gol di Destro al 9': quando gli passa la palla, Gervinho è in posizione regolare. Al 28' annullato giustamente un gol a Destro, che era in fuorigioco su lancio di Pjanic: bravo l'assistente Merchiori. La Roma reclama un paio di rigori: il più evidente è per un fallo su Destro, mentre ci sta considerare involontario il tocco con il braccio di Magnusson. Timide proteste del Cesena sul gol di De Rossi, ma quando Yanga-Mbiwa crossa di testa la palla sembra proprio sulla linea. 
TORINO-PARMA 1-0 - Rocchi 
Gara non semplice per Rocchi, al ritorno dopo lo stop seguito a Juve-Roma. La decisione più difficile nella ripresa: annullato il gol del pari a Coda. Protesta molto il Parma, ma l'attaccante dopo lo stop di petto addomestica il pallone con un braccio. Espulso Cordaz dalla panchina per proteste. 
SASSUOLO-EMPOLI 3-1
 - Orsato
Nell'anticipo di martedì direzione di Orsato praticamente perfetta. Al 20' del primo tempo annullato giustamente un gol al Sassuolo: Taider segna in fuorigioco. Sul rigore (13' s.t.) poi sbagliato da Berardi è netto (e ingenuo) il fallo di Hysaj su Sansone.
VERONA-LAZIO 1-1 - Irrati
22', gol annullato a Toni. Lancio di Halfredsson per Toni che è in leggero fuorigioco. 
26' st, calcio di rigore per il Verona. Trattenuta di Cavanda a Gomez che viene sbilanciato e cade a terra. Il rigore è giusto come la seconda ammonizione per il difensore biancoceleste". 

Un ricordo per i grifoni che si lagnano sempre :

2009 : Genoa - Juve 3-2: l'arbitro ne combina di tutti i colori, decide Palladino
Non è stata una bella partita perché il match del Ferraris prometteva molto di più alla vigilia, a partire da un arbitraggio decente che pure il signor Rocchi pareva garantire e invece sbaglia l’incredibile rendendo il presunto spettacolo di Genova uno teatrino dell’assurdo: ma tant’è, in fondo meritatamente vince il Genoa per 3-2, trovando il gol da tre punti a pochi minuti dalla fine con Palladino. Prima del gol dell’ex, Iaquinta aveva pareggiato i conti nonostante la Juve fosse in 10, nel primo tempo invece gli altri tre gol, due di Thiago Motta e uno di Del Piero, su calcio di rigore: ma tante polemiche sia sul primo gol del brasiliano che sul tiro dagli 11 metri di Del Piero, oltre che per una espulsione diretta a Camoranesi quanto meno di difficile comprensione. Annullato un gol regolare a Iaquinta sullo 0-0.
La partita sulle prime è bella, veloce, frizzante, il vantaggio potrebbe essere juventino se Iaquinta non fosse fermato in fuorigioco a tu per tu con Rubinho, off-side che i replay hanno poi rivelato non esserci. La gara scivola via piacevolmente, dubbio per una spallata Bocchetti-Nedved su un testa a testa verso l’area genoana. Il gol del vantaggio del Grifone è infatti qualcosa di mai visto: Mesto semina il panico, salta un paio di uomini e al limite dell’area viene steso; l’arbitro fischia ma raccoglie palla Motta che segna e incredibilmente Rocchi convalida il gol. A gioco fermo !!! A GIOCO FERMO !!! ROCCHI !!!!!!
Di lì in poi la gara si inasprisce, il direttore di gara pare frastornato, regala un penalty agli ospiti: netto l’intervento sulla palla di Ferrari, Del Piero neanche protesta ma Rocchi, ancora diabolicamente lui, è inamovibile. Batte il capitano ed è 1-1. Subito dopo Camoranesi viene steso in area da Ferrari: netto questo, di rigore, ovviamente l’arbitro sorvola. E all’ultimo dei tre minuti di un pazzesco primo tempo il Genoa si riporta in vantaggio: ancora il brasiliano Thiago Motta, questa volta di testa sugli sviluppi di un corner, Buffon immobile per la quinta volta consecutiva sugli ultimi cinque tiri subiti in 140 minuti. Così si va negli spogliatoi. Al rientro delle squadre in campo, l’agonismo rimane alto. Gli ospiti (la Juve) immeritatamente subiscono l’espulsione di Camoranesi poco dopo l’ora di gioco: entrata al massimo da giallo per l’oriundo su Sculli, Rocchi è freddo e sicuro e espelle lo juventino che nemmeno protesta. C’è da dire, comunque, che i bianconeri non demordono: Iaquinta impegna Rubinho, Nedved costringe Biava all’estremo salvataggio a un centimetro dal gol, ancora il ceco spara alto.
Il Genoa palleggia bene, Ranieri osa una difesa a 3 per sopperire all’assenza forzata di Camoranesi, ma l’emergenza mette in luce un esperimento mai fatto e, pertanto, attuato in maniera disastrosa. Nonostante questo, però, all’82° arriva il pareggio: buono lo slalom di Grygera, palla al limite dell’area per Nedved che in qualche modo serve Iaquinta, freddo a battere Rubinho in uscita. La Juve vuole vincere, s’impegna per farlo, ma concede metri al Genoa un po’ come contro il Chelsea, in inferiorità numerica e alla disperata ricerca del gol: così arriva il terzo gol genoano, con Marco Rossi che scatta sul filo del fuorigioco e serve Palladino il quale a porta vuota deve solo appoggiare il pallone in rete.

1994: Juve, il gol fantasma costa due punti

GIALLO FINALE AL DELLE ALPI: IL PALLONE NON ENTRA IN PORTA PERO' L' ARBITRO DA' LA RETE AI ROSSOBLU' Juve, il gol fantasma costa due punti. Segna Ravanelli, poi il pari carambola del Genoa scatena la rabbia bianconera . La Signora fa Natale un punto dietro il Parma (ma deve sempre recuperare il derby), eppure sembrava che nell' ultima domenica pallonara del ' 94 tutto congiurasse perche' i bianconeri portassero a casa la settima vittoria consecutiva di un bimestre travolgente. Invece, a tre minuti dalla fine, e' arrivata la beffa di un gol fantasma, che toglie il gusto del primato e alimenta infinite polemiche. Stava andando tutto benino, perche' la Juve, disordinata ma tonica, non si arrendeva all' idea dello 0 0, mentre il Genoa perdeva metri e uomini (Bortolazzi espulso al 28' per somma di ammonizioni). I rossoblu' , in inferiorita' numerica, non resistevano piu' di due minuti alla Juve, che al 30' della ripresa, trovava il vantaggio: angolo di Del Piero, cross di Tacchinardi, testata vincente di Ravanelli. Tirava aria di festa solenne, perche' il Genoa faticava a riorganizzarsi. La Juve dava invece segni di vigore, insisteva negli attacchi, magari sbagliava qualcosa, ma la squadra correva ancora ed era in salute, al punto che Signorini rischiava persino l' autogol su un' incursione di Vialli. Eppure il vento stava cambiando e il primo segnale arrivava da Bari, dove il Parma trovava il gol della vittoria con Crippa. E poi al 42' , ecco il colpo che lasciava impietriti i bianconeri: apertura di Van' t Schip, cross dalla destra di Ruotolo, testa di Galante, pallone sulla mano di Peruzzi e poi pronto a rimbalzare sul palo, con un giro di valzer che l' arbitro Rodomonti, commerciante di materiale fotografico, convincente fino a quel momento, vedeva oltre la linea di porta. Un gol che nemmeno la tv ha confermato e che ha fatto esplodere l' ira bianconera, alimentando chilometriche discussioni. Sebbene raccolto in maniera rocambolesca, il Genoa non ha affatto rubato il punto di Torino, perche' la squadra di Marchioro, per tutto il primo tempo, e' stata piu' pericolosa della Juve e sarebbe probabilmente andata in gol se l' attacco non fosse composto dalla sciagurata coppia Skuhravy Miura. Il giapponese sara' anche un bell' investimento, ma ha buttato in gradinata un ottimo pallone (34' ); il ceko si e' distinto nell' inedito ruolo di miglior difensore juventino, perdendo sistematicamente il controllo del pallone. L' occasione piu' clamorosa toccava a Skuhravy al 19' della ripresa, peccato per il Genoa che l' attaccante, dopo aver beffato Ferrara, si facesse rimontare da altri due bianconeri. Della Juve, per tutto il primo tempo, si avevano contraddittori segnali: Lippi, costretto a rinunciare a Kohler, recuperava Di Livio, proponeva Tacchinardi nel ruolo di libero, con Marocchi a centrocampo e in attacco il tridente Ravanelli Del Piero Vialli. Era una Juve con addosso una gran voglia di vincere, ma senza la lucidita' di altre occasioni. Vialli cercava il pallonetto (5' ), Ravanelli trovava Micillo sulla conclusione (15' ), Marocchi segnava (31' ), ma l' arbitro aveva gia' fischiato una spinta di Vialli su Caricola; Del Piero perdeva l' attimo buono per concludere e Micillo, un ex, gli rubava la palla (44' ). Il Genoa approfittava degli inattesi sbandamenti juventini, organizzando nella propria meta' campo un pressing sempre piu' spietato. Con Caricola, Torrente e Galante in marcatura sul tridente, anche Signorini si batteva con grande cuore e per la Juve era difficile trovare spazio. Il Genoa, trascinato da Ruotolo, un martello che demoliva la timida opposizione di Orlando, si faceva pericoloso in almeno tre occasioni: con Bortolazzi su punizione (11' ) e con Ruotolo (37' e 42' ), ma Peruzzi non si lasciava sorprendere. Sembrava che la ripresa dovesse segnare il risveglio bianconero, perche' gia' dopo 40 secondi Del Piero, lanciato da Ravanelli, entrava in area e cercava l' angolo, ma il pallone andava a sbattere sul palo e tornava fra le braccia di Micillo. Era il momento di maggiore pressione bianconera, il Genoa si richiudeva nella propria area. La Juve era piu' cattiva, al punto che Lipppi decideva di aggiungere una quarta punta, Grabbi. Idea non felicissima. Era Ravanelli a illudere la Juve, era Galante a farla esplodere di rabbia. Pretendere dai bianconeri, in un giorno cosi' , un gol negli ultimi tre minuti sarebbe stato troppo. Lippi ordina silenzio ma parlano tutti "E' brutto, ci sentiamo presi in giro" Il gol del Genoa, e non solo quello, rende infuocato lo spogliatoio. Marcello Lippi lascia a Bettega la protesta ufficiale, e critica la propria squadra: "Abbiamo avuto una giornata storta, siamo stati leziosi e abbiamo ecceduto nei dribbling. Non ci siamo fatti condizionare dal primato, ma dobbiamo imparare a stanare le squadre chiuse". In realta' , Marchioro non ha affatto visto il Genoa rintanato. Tutt' altro: "Abbiamo dato lezione di calcio alla Juve, nel primo tempo siamo riusciti a creare almeno sette occasioni". Anche Marchioro ha voglia di protestare: "L' espulsione di Bortolazzi e' ingiusta, e' stato Sousa a commettere fallo d' ostruzione". Anche Bortolazzi contesta: "L' arbitro e' stato ingannato dall' urlo di Sousa". Umberto Agnelli ha lasciato lo stadio sull' 1 0, e non era comunque soddisfatto: "Abbiamo avuto diverse occasioni e le abbiamo fallite. Forse c' e' stata un po' di... autocompiacenza, che non dovrebbe esserci". Marcello Lippi annuncia un silenzio stampa bianconero sul gol genoano. In realta' , c' e' chi protesta violentemente. Paulo Sousa, ad esempio: "Ho ribattuto la palla e non era entrata. E triste che qualcuno si diverta con il lavoro serio delle altre persone. E c' era anche un rigore netto su Ravanelli". Vialli e' piu' comprensivo: "Anche stavolta avevamo segnato un gol in piu' degli avversari. Comunque dobbiamo rispettare l' arbitro, altrimenti perche' ripetiamo sempre che deve decidere in una frazione di secondo?". I ribaltoni, almeno nel calcio, avvengono. Anzi, continuano, in un gioco di opposizioni e di contrapposizioni che sprigionano scintille non soltanto tecniche. E dunque il campionato approda alla lunga vacanza di Natale e Capodanno denunciando scoperti malumori che avvelenano l' atmosfera dell' attico scudetto. Domenica scorsa la Juventus, sconfiggendo all' Olimpico la Lazio, aveva superato il Parma insediandosi al vertice della classifica. Ieri era ormai convinta di prendere commiato dall' anno morente confermandosi nella posizione di comando. Perche' stava battendo il Genoa e alla fine della partita mancavano pochi minuti. Ma qui, giusto all' 87' , ecco appunto il ribaltone di giornata: mentre il Parma si trovava in definitivo vantaggio a Bari, al Delle Alpi l' arbitro Rodomonti di Teramo ha assegnato il pareggio alla squadra del Grifone, avendo evidentemente visto con chiarezza un gol di Galante sfuggito ai piu' : il classico "gol fantasma". E allora, via libera a un Parma che ridiventava la lepre. E via libera, dopo una opportuna, certamente irritata pausa di meditazione negli spogliatoi, alle "voci grosse" bianconere. Non era il caso di reintrodurre la campagna "fischietti puliti", che e' un motivo ricorrente delle calde stagioni del football. Ma Roberto Bettega, il vicepresidente operativo, ha comunque assunto il ruolo del pubblico ministero: paludato e tuttavia gelido nella esposizione di chiarissime accuse. Ha avviato la sua requisitoria con una osservazione volutamente elegante tesa a sottolineare che "la Juventus, al di la' del risultato, non ha giocato troppo bene, e questo va detto". Poi, pero' , e' entrato in polemica diretta, pur senza farne il nome, con il signor Rodomonti. "Di solito noi siamo attenti e riguardosi nel commentare i fatti delle partite. Ma ora, e non e' la prima volta che capita, e' successo qualcosa che non puo' lasciarci indifferenti". Ricordate Foggia? Gia' , quel gol fumosissimo convalidato a Bresciani... "Ecco, contro il Genoa abbiamo subito un nuovo episodio penalizzante, che non c' entra nulla con la nostra prestazione incolore. Noi abbiamo la convinzione che quello di Galante non fosse gol. Peraltro l' arbitro, che non era in posizione ideale per giudicare, non ha neppure ritenuto giusto consultare il guardalinee. Noi crediamo che se in campo ci sono tre arbitri, sarebbe bene si instaurasse fra loro una utile collaborazione. E invece andiamo assistendo a comportamenti assolutistici che non possiamo condividere: c' erano in palio tre punti importanti". Bettega ha concluso tirando una somma formale. "E' bello fare gli educati e ricevere i complimenti per uno stile che s' accompagna ai significati sportivi di un intero movimento. Pero' tutti i vasi si colmano, per il nostro e' arrivata l' ultima goccia. E quindi ora la Juventus, rivedendo la serie dei casi nei quali si e' trovata coinvolta, esprime una posizione di ufficiale protesta. Perche' un po' di riguardo lo merita anche la Juventus. Se poi qualcuno si scusera' , sara' troppo comodo e troppo tardi. Non ci pesa il fatto di chiudere l' anno rinunciando al primo posto. Ci pesa avere subito quanto abbiamo subito". Il vicepresidente ha voluto pubblicizzare e sintetizzare le voci di un coro scandalizzato. Ma il portiere Peruzzi, che al presunto gol di Galante si era inutilmente precipitato dal guardalinee Sala, ha aggiunto un colpo di frusta personale. "Proveremo a conquistare lo scudetto, ma mi domando se ce lo faranno vincere. A cominciare da Foggia ci hanno gia' portato via tre punti".