Nona giornata
28.10
|
Sassuolo - Empoli
|
3 - 1
|
20:45
|
29.10
|
Torino - Parma
|
1 - 0
|
20:45
|
29.10
|
Roma - Cesena
|
2 - 0
|
20:45
|
29.10
|
Palermo - Chievo
|
1 - 0
|
20:45
|
29.10
|
Inter - Sampdoria
|
1 - 0
|
20:45
|
29.10
|
Genoa - Juventus
|
1 - 0
|
20:45
|
29.10
|
Fiorentina - Udinese
|
3 - 0
|
20:45
|
29.10
|
Cagliari - Milan
|
1 - 1
|
20:45
|
29.10
|
Atalanta - Napoli
|
1 - 1
|
20:45
|
30.10
|
Verona - Lazio
|
1 - 1
|
20:45
|
SQUADRE
|
Pt
|
G
|
V
|
N
|
P
|
R
|
S
|
EF
|
EC
|
Juventus
|
22
|
9
|
7
|
1
|
1
|
16
|
4
|
2
|
7
|
AS Roma
|
22
|
9
|
7
|
1
|
1
|
16
|
4
|
7
|
4
|
Lazio
|
16
|
9
|
5
|
1
|
3
|
16
|
9
|
1
|
1
|
AC Milan
|
16
|
9
|
4
|
4
|
1
|
18
|
12
|
4
|
0
|
Sampdoria
|
16
|
9
|
4
|
4
|
1
|
9
|
5
|
1
|
0
|
Udinese
|
16
|
9
|
5
|
1
|
3
|
11
|
9
|
0
|
2
|
Napoli
|
15
|
9
|
4
|
3
|
2
|
17
|
12
|
5
|
4
|
Inter
|
15
|
9
|
4
|
3
|
2
|
15
|
10
|
3
|
2
|
Genoa
|
15
|
9
|
4
|
3
|
2
|
10
|
8
|
1
|
4
|
Fiorentina
|
13
|
9
|
3
|
4
|
2
|
9
|
6
|
1
|
0
|
Verona
|
12
|
9
|
3
|
3
|
3
|
10
|
15
|
1
|
1
|
Torino
|
11
|
9
|
3
|
2
|
4
|
7
|
9
|
2
|
2
|
Sassuolo
|
10
|
9
|
2
|
4
|
3
|
10
|
15
|
2
|
1
|
Cagliari
|
9
|
9
|
2
|
3
|
4
|
14
|
12
|
3
|
1
|
Palermo
|
9
|
9
|
2
|
3
|
4
|
9
|
17
|
3
|
4
|
Atalanta
|
8
|
9
|
2
|
2
|
5
|
4
|
11
|
1
|
2
|
Empoli
|
7
|
9
|
1
|
4
|
4
|
10
|
16
|
4
|
3
|
Cesena
|
6
|
9
|
1
|
3
|
5
|
6
|
15
|
4
|
4
|
Chievo
|
4
|
9
|
1
|
1
|
7
|
6
|
15
|
2
|
2
|
Parma
|
3
|
9
|
1
|
0
|
8
|
12
|
21
|
2
|
3
|
Le azioni pericolose fioccano, ma le mischie
non ci sono favorevoli. Anche nella finale del 96 di CL, 120' di dominio, quasi
un assedio continuo, però solo con i rigori abbiamo avuto ragione dell'Ajax !
poi poche settimane dopo invece in amichevole gliene abbiamo fatti 6 con un super Padovano, un'umiliazione per gli Olandesi (qualche
mese dopo 6 anche al PSG, poi 6 al Milan a Milano). Ricordo un Juve Lazio con
altre 6 reti in nostro favore, nel 93-94, poi invece la stagione successiva, quella
del 23° (25° includendo 1908 e 1909), nella gara di ritorno finì 0-3 in favore
dei Laziali nonostante la Juve avesse surclassato e assediato gli avversari
dall'inizio alla fine divorandosi più di dieci gol : è il caso ! La Juve era
quella dei Rambo del primissimo Lippi sfanculato dalla tifoseria per settimane
dopo anni di magra e poi diventato una leggenda. Spero che anche per Allegri
accada la stessa cosa. Una sconfitta così non fa male per la sconfitta in se
quanto per il fatto che i Genoani sono tra i peggiori nemici, non mi riferisco
agli avversari in campo, ma proprio agli schizzati che lanciano sassi e augurano cose indicibili. Inoltre il
Genoa è la prima squadra anti Juve della storia. I moviolisti sorvoleranno
sugli episodi (assolutamente niente su Pogba e regolare la rete del Genoa).
Curiosità : il Genoa è la squadra dei gol fantasma e anche del gol a gioco
fermo assegnati contro di noi. L'ultimo caso che rientra nella prima categoria risale al 94-95 e quello
della seconda invece nel 2009 con Rocchi che convalida. Già, proprio Rocchi.
Chi è convinto che la Juve sia colpevole di chissà cosa, ed è credente, legga attentamente queste mie parole e non dica che sono cose differenti : Supponiamo che Cristo sia esistito veramente e abbia subito straziante martirio perchè condannato. Il fatto che l'abbiano giudicato e trovato colpevole e condannato, implica necessariamente che fosse realmente colpevole ? Non credo. Credo invece che spesso i veri colpevoli sono proprio i calunniatori, che sono gli stessi che ti straziano e restano impuniti.
La Repubblica Sport :
Ma cosa sta succedendo alla Juve un po' opaca, certamente stanca, non fortunata
e non più furiosa? Quale acqua ha leggermente spento il sacro
fuoco? Allegri, il nuovo allenatore, s'adombra quando lo accostano a
Conte, glorioso e fuggiasco predecessore. Ma il paragone è inevitabile perché
chiama in causa la struttura non sono tecnica o tattica, ma agonistica delle
due Juventus. E, per adesso, il conto non è a favore di Allegri.
Due sconfitte, una in Europa, l'altra in campionato, contro avversari rognosi ma non memorabili in una settimana. E un solo punto nelle ultime due trasferte italiane. La Juve mostra un'insolita fatica nello sviluppo del gioco, e se la deve prendere anche con pali, traverse e bravura dei portieri altrui. Ma che ci sia polvere negli ingranaggi è sicuro. Anche contro il Palermo, in una gara comunque vinta, si è notata lentezza. Forse sono malanni di stagione, ma il sospetto è che lo stress calcistico delle ultime tre stagioni si stia facendo sentire, e abbia un poco logorato campioni come Pirlo e Vidal, per nominare solo i due più clamorosi assenti. Il dubbio, legittimo, è che Conte abbia spremuto il limone Juventus fino all'ultima goccia e che Allegri lo sappia benissimo. Il suo calcio è ora più ragionato, meno frenetico ed elettrico, ma la differenza la fanno sempre i giocatori. E troppi bianconeri, in questo momento, si sono ingrigiti. Il buon Allegri s'arrabbia, se accostato a Conte, ma come si fa a non dire che se vincerà lo scudetto avrà appena copiato colui che l'ha preceduto? E che, se non arriverà almeno agli ottavi di Champions, la differenza tra i due si vedrà ancora meno? I risultati dicono che la Juve, oggi, ha qualche campione stanco se non stremato, qualche difficoltà di adattamento tattico, e ha perso il fuoco forsennato che la animava. Può vincere diventando altro da se', certamente. Però i tifosi bianconeri temono che lo stia diventando troppo. A loro, la Juve di prima (e del fuggiasco, furbissimo Conte) piaceva da morire.
Due sconfitte, una in Europa, l'altra in campionato, contro avversari rognosi ma non memorabili in una settimana. E un solo punto nelle ultime due trasferte italiane. La Juve mostra un'insolita fatica nello sviluppo del gioco, e se la deve prendere anche con pali, traverse e bravura dei portieri altrui. Ma che ci sia polvere negli ingranaggi è sicuro. Anche contro il Palermo, in una gara comunque vinta, si è notata lentezza. Forse sono malanni di stagione, ma il sospetto è che lo stress calcistico delle ultime tre stagioni si stia facendo sentire, e abbia un poco logorato campioni come Pirlo e Vidal, per nominare solo i due più clamorosi assenti. Il dubbio, legittimo, è che Conte abbia spremuto il limone Juventus fino all'ultima goccia e che Allegri lo sappia benissimo. Il suo calcio è ora più ragionato, meno frenetico ed elettrico, ma la differenza la fanno sempre i giocatori. E troppi bianconeri, in questo momento, si sono ingrigiti. Il buon Allegri s'arrabbia, se accostato a Conte, ma come si fa a non dire che se vincerà lo scudetto avrà appena copiato colui che l'ha preceduto? E che, se non arriverà almeno agli ottavi di Champions, la differenza tra i due si vedrà ancora meno? I risultati dicono che la Juve, oggi, ha qualche campione stanco se non stremato, qualche difficoltà di adattamento tattico, e ha perso il fuoco forsennato che la animava. Può vincere diventando altro da se', certamente. Però i tifosi bianconeri temono che lo stia diventando troppo. A loro, la Juve di prima (e del fuggiasco, furbissimo Conte) piaceva da morire.
TUTTOSPORT.COM: La Juve si ferma al palo. Matri e Antonini la
castigano La settimana clou della Juventus comincia da Marassi contro il Genoa,
con una clamorosa sconfitta nel recupero. Una partita adrenalinica, dove è
vietato non metterci la gamba. Alla fine, lo zampino vincente è di Antonini
dopo azione inventata da Matri. I due nuovi entrati cambiano il volto al match
per l'impresa dei rossoblù. E' la prima sconfitta dei bianconeri in campionato.
Llorente e Ogbonna si fermano al palo, poi l'ex scappa e collabora alla grande
vittoria della squadra di Gasperini. Per il tripudio di Marassi. E la Roma
riaggancia i rivali scudetto in vetta. Sabato per i campioni d'Italia trasferta
a Empoli, martedì l'Olympiacos allo Stadium. Eh sì, saranno giorni decisivi per
la Vecchia Signora.
CORRIEREDELLOSPORT.IT: Genoa-Juventus 1-0: decide Antonini al 94' Un gol al 94' di
Antonini (su assist dell'ex Matri) condanna la Juventus alla prima sconfitta
stagionale e rovina la festa a Buffon, alla 500ª partita in maglia bianconera.
Una sconfitta incredibile, arrivata al termine di una partita che la Juve ha
dominato senza peraltro brillare. Merito anche di un Genoa coraggioso e mai
domo, capace di stringere i denti nel finale grazie ad un Perin eccezionale e
ad approfittare dell'unica vera palla gol avuta in tutta la gara.
GAZZETTA.IT: Genoa-Juventus 1-0: decide Antonini al 94', traversa di
Ogbonna La prima sconfitta in campionato della Juventus arriva nella maniera
peggiore: un gol nei minuti di recupero, per di più segnato da Luca Antonini,
vecchia conoscenza di Allegri. I due al Milan non avevano un grande rapporto e
la moglie fece un tweet di giubilo quando Max venne esonerato. La Juve,
nonostante i due pali, torna a casa a mani vuote e raggiunta dalla Roma in
testa alla classifica.
SPORTMEDIASET.IT: Genoa-Juventus 1-0: Antonini segna al 94' Prima o poi doveva
succedere. Non accadeva dal 30 marzo (2-0 al San Paolo). La Juve si ferma in
campionato e arresta la corsa. Dopo le ultime prestazioni incerte degli uomini
di Allegri, del resto, gli indizi c'erano tutti. Ma è il modo in cui è arrivata
la prima sconfitta dei bianconeri in campionato a stupire. Il colpo del ko
arriva nel recupero, proprio quando lo 0-0 sembrava ormai inevitabile e quando
le big, di solito, piazzano la zampata vincente. Questione di concentrazione,
certo, ma non solo. Anche di carattere. Il Genoa ci crede fino alla fine e la
caparbietà del tandem Matri-Antonini non dà scampo alla Vecchia Signora. Roba
da far rizzare i capelli a Conte, che ora ha ben altro a cui pensare, ma il cui
spettro alla prima sconfitta della Juve torna ad aleggiare su Allegri.
SPORT.SKY.IT: Juve beffata al 94' La Juventus sbaglia troppo a Genoa e
incassa al 94’ un gol di Antonini che permette alla Roma di raggiungerla in
testa alla classifica. I bianconeri non possono non recriminare di fronte ad un
Perin superstar, autore di almeno due interventi decisivi su Tevez, e a due
pali colpiti da Llorente nel primo tempo, e Ogbonna nel secondo. Allegri ha
provato a cambiare le sorti di un match stregato inserendo Morata per Llorente
al 65’, non è stato fortunato. Poi la beffa finale di Antonini che regala al
Genoa tre punti importantissimi.
RAISPORT.RAI.IT: La Roma aggancia la Juventus La nona è della
Roma. Il gol del genoano Antonini nel recupero si trasforma nella prima
sconfitta in campionato della Juventus e regala il primato alla squadra di
Garcia, vittoriosa 2-0 sul Cesena, e ora di nuovo alla pari con i rivali
bianconeri a quota 22 punti. Il campionato è quindi più equilibrato che mai,
grazie all'impresa del Genoa frutto anche delle parate di Perin (splendido
l'intervento su conclusione di Morata) e gli errori sotto porta degli avanti
juventini, e di un Bonucci che spesso si rende pericoloso quando si spinge in
avanti.
GOAL.COM: Genoa-Juventus 1-0: Antonini manda di traverso a Buffon la
festa per le 500 gare in bianconero Al Ferraris, la Juventus è stata sconfitta per 1-0 dal Genoa. Un goal
di Antonini al 94', dopo alcune grandi parate di Perin e due pali colpiti dai
bianconeri, ha segnato la gara. La generosità viene premiata. Quella di un
Genoa lottatore su ogni centimetro di campo e protetta da un Perin strepitoso.
Ma anche quella di Antonini, poche settimane fa in azione a spalare il fango
che soffocava la Superba dopo l'ultima alluvione e stasera autore della rete
vincente nell'ultimo giro di lancetta. La Juventus, autrice di una prova
comunque positiva per impegno profuso ma insufficiente finalizzatrice, cede
quindi la partita ai padroni di casa ed è costretta a condividere la vetta con
la Roma.
ILSECOLOXIX.IT: Genoa-Juve 1-0, Antonini last minute e Perin Superman:
la vittoria è rossoblù Il Genoa di Gasperini ferma la Juventus al Ferraris. Un gol
all’ultimo minuto che porta il Grifone alla vittoria sulla corazzata
bianconera:un’azione insistita di Matri sulla sinistra, palla toccata in mezzo
dove Antonini appoggia in rete. E’ un finale pazzesco a Marassi con Antonini
che condanna la Juve alla sconfitta al 49° del secondo tempo. I bianconeri
hanno preso pure due legni ma in ogni caso si sono sempre visti respinere da un
Perin in formato superman. Il Ferraris esplode, la gioia dei rossoblù è immensa
e così quella dei suoi tifosi. Dopo tre risultati utili consecutivi il Genoa ha
sfidato questa sera la Juventus che era imbattuta dopo otto gare giocate, la
Juventus di Allegri.
43 Possesso palla (%) 57
1 Angoli 13
3/3 Tiri dentro/totali 5/15
466 Palle giocate 527
5':35" Supremazia territoriale 10':21"
22 Passaggi Lunghi (%) 14,7
54 Passaggi riusciti metà campo avversaria (%) 64
25 Cross riusciti (%) 25
2 ammonizioni 4
GENOA-JUVENTUS 1-0 -
Mazzoleni
L’azione che porta al legno di Ogbonna non era fg, Angelo era in posizione
regolare e hanno fatto bene arbitro e collaboratori a non interrompere il
gioco. Sul fallo in area subito da Pogba e la rete in fg del Genoa dico che a
maglie invertite sarebbe stato uno scandalo, invece per noi va bene non
aver ricevuto il rigore ed è regolare anche le rete genoana, o almeno è meno
dubbia di quello che sembra. Curiosità : al 28’ Lichsteiner se ne va in stile
Ronaldo e subisce un muro in stile Iuliano : è risultato sfondamento del
Bianconero, CVD, per l’ennesima volta, quindi “cari” Nerazzurri finitela di
lamentarvi, Simoni e Pagliuca e compagnia brutta.
INTER-SAMP 1-0 - Russo
Nel recupero la scelta "pesante" arriva per
merito del giudice di porta Valeri: assegnato un rigore all'Inter per il
contatto tra Romagnoli e Kuzmanovic. La Samp protesta, ma la moviola dà ragione
al collaboratore di Russo (che aveva lasciato continuare): il difensore doriano
è ingenuo perché affonda il tackle, rifilando un calcio all'avversario, per due
volte in pochi attimi. Gli va bene alla prima occasione, ma alla seconda prende
in pieno il piede dell'interista. Per il resto, c'erano state delle sbavature,
ma nulla di particolare. Nel primo tempo Palacio si lamenta per una trattenuta
di Gastaldello in area, ma giusto far proseguire. Dubbi su un fuorigioco
fischiato a Icardi (lanciato a rete). Nel secondo tempo altro fuorigioco,
questa volta segnalato a Kovacic: sì, ha ragione l'assistente. Occasione di
Palacio che alla fine è murato da un difensore, ma la partenza è viziata da un
fuorigioco. Sul corner seguente duello tra Vidic Romagnoli: non ci sono gli
estremi per un rigore. Al 41' c'è un fallo fuori area di Palombo su Palacio che
però prosegue l'azione e poi si lascia cadere due metri dopo
"salvando" l'avversario da un cartellino sicuro (sarebbe stato il
secondo).
ATALANTA-NAPOLI 1-1 -
Damato
Gara dura fin dall'inizio. Ne fa le spese Benalouane:
al secondo fallo di fila è punito (al 9' da dietro su Ghoulam). Non c'è
gomitata di Migliaccio su David Lopez al 19', ha ragione Damato. Ok i due fuorigioco
fischiati a Denis nel finale di tempo. C'è anche il giallo per Ghoulam al 45':
trattiene Denis prima che entri in area. Nella ripresa: al 5' manca un giallo a
Moralez che allontana il pallone dopo un suo fallo su Ghoulam. Ok i gialli a
Cigarini (proteste) e Raimondi (gomitata a David Lopez). Qualche dubbio sulla
simulazione (e giallo) fischiata a Mertens: il belga accentua la caduta, ma una
leggera trattenuta di Stendardo c'è. Secondo giallo Cigarini: ingenuo fallo di
mano su Insigne. Ok la posizione di Higuain sul passaggio di Insigne per l'1-1
del Napoli. Al 45' Sportiello respinge sulla linea il tiro di Mertens: la palla
non è entrata. Giusto il rigore per il Napoli: fallo su Zapata affossato da
Stendardo (ammonito).
CAGLIARI-MILAN 1-1 - Doveri
Avelar già ammonito rischia al 10' fermando una
ripartenza del Milan. Al 36' Ceppitelli stende El Shaarawy: sul vantaggio tira
fuori Muntari, ma manca il giallo per il centrale rossoblù.
FIORENTINA-UDINESE 3-0 - Massa
Gara tranquilla, sono regolari i gol segnati da
Babacar. Al 15' grandi proteste viola per un presunto fallo di mano da parte di
Danilo: effettivamente il tocco c'è, ma è involontario e bene fa Massa a non
fischiare il rigore. Pochi minuti dopo, nuove proteste gigliate, questa volta per una presunta scorrettezza in area da parte di
Heurtaux ai danni di Babacar, ma anche in questo caso è corretta la decisione
del direttore di gara di far proseguire. L'unico errore, comunque non influente
ai fini del risultato, avviene nel finale di gara quando Cuadrado viene
atterrato in area da Danilo: in questo caso c'erano gli estremi per concedere
il penalty.
PALERMO-CHIEVO 1-0 -
Peruzzo di Schio
E' su questo campo che avviene l'errore più clamoroso
di giornata. Al 67' Bardi esce a seguito di un calcio d'angolo deviando il
pallone nella propria porta per un clamoroso autogol. L'arbitro lo grazia
ingiustamente fischiandogli punizione a favore per un fallo che in realtà non
esiste.
ROMA-CESENA 2-0 -
Tommasi
Regolare il gol di Destro al 9': quando gli
passa la palla, Gervinho è in posizione regolare. Al 28' annullato giustamente
un gol a Destro, che era in fuorigioco su lancio di Pjanic: bravo l'assistente
Merchiori. La Roma reclama un paio di rigori: il più evidente è per un fallo su
Destro, mentre ci sta considerare involontario il tocco con il braccio di
Magnusson. Timide proteste del Cesena sul gol di De Rossi, ma quando
Yanga-Mbiwa crossa di testa la palla sembra proprio sulla linea.
TORINO-PARMA 1-0 -
Rocchi
Gara non semplice per Rocchi, al ritorno dopo lo stop
seguito a Juve-Roma. La decisione più difficile nella ripresa: annullato il gol
del pari a Coda. Protesta molto il Parma, ma l'attaccante dopo lo stop di petto
addomestica il pallone con un braccio. Espulso Cordaz dalla panchina per
proteste.
SASSUOLO-EMPOLI 3-1 - Orsato
SASSUOLO-EMPOLI 3-1 - Orsato
Nell'anticipo di martedì direzione di Orsato
praticamente perfetta. Al 20' del primo tempo annullato giustamente un gol al
Sassuolo: Taider segna in fuorigioco. Sul rigore (13' s.t.) poi sbagliato da
Berardi è netto (e ingenuo) il fallo di Hysaj su Sansone.
VERONA-LAZIO 1-1 - Irrati
22', gol annullato a Toni. Lancio di
Halfredsson per Toni che è in leggero fuorigioco.
26' st, calcio di
rigore per il Verona. Trattenuta di Cavanda a Gomez che viene sbilanciato e
cade a terra. Il rigore è giusto come la seconda ammonizione per il difensore
biancoceleste".
Un ricordo per i grifoni che si lagnano sempre :
2009 : Genoa - Juve 3-2: l'arbitro ne combina di tutti i colori, decide
Palladino
Non è stata una bella partita perché il match del Ferraris prometteva molto
di più alla vigilia, a partire da un arbitraggio decente che pure il
signor Rocchi pareva garantire e invece sbaglia l’incredibile
rendendo il presunto spettacolo di Genova uno teatrino dell’assurdo: ma tant’è,
in fondo meritatamente vince il Genoa per 3-2, trovando il gol da tre
punti a pochi minuti dalla fine con Palladino. Prima del gol
dell’ex, Iaquinta aveva pareggiato i conti nonostante
la Juve fosse in 10, nel primo tempo invece gli altri tre gol, due
di Thiago Motta e uno di Del Piero, su calcio di rigore: ma
tante polemiche sia sul primo gol del brasiliano che sul tiro dagli 11 metri di
Del Piero, oltre che per una espulsione diretta a Camoranesi quanto meno
di difficile comprensione. Annullato un gol regolare a Iaquinta sullo
0-0.
La partita sulle prime è bella, veloce, frizzante, il vantaggio potrebbe
essere juventino se Iaquinta non fosse fermato in fuorigioco a tu per
tu con Rubinho, off-side che i replay hanno poi rivelato non esserci. La
gara scivola via piacevolmente, dubbio per una spallata Bocchetti-Nedved
su un testa a testa verso l’area genoana. Il gol del vantaggio del Grifone è
infatti qualcosa di mai visto: Mesto semina il panico, salta un paio
di uomini e al limite dell’area viene steso; l’arbitro fischia ma
raccoglie palla Motta che segna e incredibilmente Rocchi convalida il
gol. A gioco fermo !!! A GIOCO FERMO !!! ROCCHI !!!!!!
Di lì in poi la gara si inasprisce, il direttore di gara pare frastornato,
regala un penalty agli ospiti: netto l’intervento sulla palla
di Ferrari, Del Piero neanche protesta ma Rocchi, ancora
diabolicamente lui, è inamovibile. Batte il capitano ed è 1-1. Subito dopo
Camoranesi viene steso in area da Ferrari: netto questo, di rigore,
ovviamente l’arbitro sorvola. E all’ultimo dei tre minuti di un pazzesco primo
tempo il Genoa si riporta in vantaggio: ancora il brasiliano Thiago Motta,
questa volta di testa sugli sviluppi di un corner, Buffon immobile per la
quinta volta consecutiva sugli ultimi cinque tiri subiti in 140 minuti. Così si
va negli spogliatoi. Al rientro delle squadre in campo, l’agonismo rimane alto.
Gli ospiti (la Juve) immeritatamente subiscono l’espulsione di Camoranesi
poco dopo l’ora di gioco: entrata al massimo da giallo per l’oriundo su Sculli,
Rocchi è freddo e sicuro e espelle lo juventino che nemmeno protesta. C’è da
dire, comunque, che i bianconeri non demordono: Iaquinta impegna
Rubinho, Nedved costringe Biava all’estremo salvataggio a un
centimetro dal gol, ancora il ceco spara alto.
Il Genoa palleggia bene, Ranieri osa una difesa a 3 per sopperire
all’assenza forzata di Camoranesi, ma l’emergenza mette in luce un esperimento
mai fatto e, pertanto, attuato in maniera disastrosa. Nonostante questo, però,
all’82° arriva il pareggio: buono lo slalom di Grygera, palla al limite
dell’area per Nedved che in qualche modo serve Iaquinta, freddo a battere
Rubinho in uscita. La Juve vuole vincere, s’impegna per farlo, ma concede metri
al Genoa un po’ come contro il Chelsea, in inferiorità numerica e alla
disperata ricerca del gol: così arriva il terzo gol genoano, con Marco Rossi
che scatta sul filo del fuorigioco e serve Palladino il quale a porta
vuota deve solo appoggiare il pallone in rete.
1994: Juve, il gol fantasma costa due punti
GIALLO FINALE AL DELLE ALPI: IL PALLONE NON ENTRA IN PORTA PERO' L' ARBITRO
DA' LA RETE AI ROSSOBLU' Juve, il gol fantasma costa due punti. Segna
Ravanelli, poi il pari carambola del Genoa scatena la rabbia bianconera . La
Signora fa Natale un punto dietro il Parma (ma deve sempre recuperare il
derby), eppure sembrava che nell' ultima domenica pallonara del ' 94 tutto
congiurasse perche' i bianconeri portassero a casa la settima vittoria
consecutiva di un bimestre travolgente. Invece, a tre minuti dalla fine, e'
arrivata la beffa di un gol fantasma, che toglie il gusto del primato e
alimenta infinite polemiche. Stava andando tutto benino, perche' la Juve,
disordinata ma tonica, non si arrendeva all' idea dello 0 0, mentre il Genoa
perdeva metri e uomini (Bortolazzi espulso al 28' per somma di ammonizioni). I
rossoblu' , in inferiorita' numerica, non resistevano piu' di due minuti alla
Juve, che al 30' della ripresa, trovava il vantaggio: angolo di Del Piero,
cross di Tacchinardi, testata vincente di Ravanelli. Tirava aria di festa
solenne, perche' il Genoa faticava a riorganizzarsi. La Juve dava invece segni
di vigore, insisteva negli attacchi, magari sbagliava qualcosa, ma la squadra
correva ancora ed era in salute, al punto che Signorini rischiava persino l'
autogol su un' incursione di Vialli. Eppure il vento stava cambiando e il primo
segnale arrivava da Bari, dove il Parma trovava il gol della vittoria con
Crippa. E poi al 42' , ecco il colpo che lasciava impietriti i bianconeri:
apertura di Van' t Schip, cross dalla destra di Ruotolo, testa di Galante, pallone
sulla mano di Peruzzi e poi pronto a rimbalzare sul palo, con un giro di valzer
che l' arbitro Rodomonti, commerciante di materiale fotografico, convincente
fino a quel momento, vedeva oltre la linea di porta. Un gol che nemmeno la tv
ha confermato e che ha fatto esplodere l' ira bianconera, alimentando
chilometriche discussioni. Sebbene raccolto in maniera rocambolesca, il Genoa
non ha affatto rubato il punto di Torino, perche' la squadra di Marchioro, per
tutto il primo tempo, e' stata piu' pericolosa della Juve e sarebbe
probabilmente andata in gol se l' attacco non fosse composto dalla sciagurata
coppia Skuhravy Miura. Il giapponese sara' anche un bell' investimento, ma ha
buttato in gradinata un ottimo pallone (34' ); il ceko si e' distinto nell' inedito
ruolo di miglior difensore juventino, perdendo sistematicamente il controllo
del pallone. L' occasione piu' clamorosa toccava a Skuhravy al 19' della
ripresa, peccato per il Genoa che l' attaccante, dopo aver beffato Ferrara, si
facesse rimontare da altri due bianconeri. Della Juve, per tutto il primo
tempo, si avevano contraddittori segnali: Lippi, costretto a rinunciare a
Kohler, recuperava Di Livio, proponeva Tacchinardi nel ruolo di libero, con
Marocchi a centrocampo e in attacco il tridente Ravanelli Del Piero Vialli. Era
una Juve con addosso una gran voglia di vincere, ma senza la lucidita' di altre
occasioni. Vialli cercava il pallonetto (5' ), Ravanelli trovava Micillo sulla
conclusione (15' ), Marocchi segnava (31' ), ma l' arbitro aveva gia' fischiato
una spinta di Vialli su Caricola; Del Piero perdeva l' attimo buono per
concludere e Micillo, un ex, gli rubava la palla (44' ). Il Genoa approfittava
degli inattesi sbandamenti juventini, organizzando nella propria meta' campo un
pressing sempre piu' spietato. Con Caricola, Torrente e Galante in marcatura
sul tridente, anche Signorini si batteva con grande cuore e per la Juve era
difficile trovare spazio. Il Genoa, trascinato da Ruotolo, un martello che
demoliva la timida opposizione di Orlando, si faceva pericoloso in almeno tre
occasioni: con Bortolazzi su punizione (11' ) e con Ruotolo (37' e 42' ), ma
Peruzzi non si lasciava sorprendere. Sembrava che la ripresa dovesse segnare il
risveglio bianconero, perche' gia' dopo 40 secondi Del Piero, lanciato da
Ravanelli, entrava in area e cercava l' angolo, ma il pallone andava a sbattere
sul palo e tornava fra le braccia di Micillo. Era il momento di maggiore
pressione bianconera, il Genoa si richiudeva nella propria area. La Juve era
piu' cattiva, al punto che Lipppi decideva di aggiungere una quarta punta,
Grabbi. Idea non felicissima. Era Ravanelli a illudere la Juve, era Galante a
farla esplodere di rabbia. Pretendere dai bianconeri, in un giorno cosi' , un
gol negli ultimi tre minuti sarebbe stato troppo. Lippi ordina silenzio ma
parlano tutti "E' brutto, ci sentiamo presi in giro" Il gol del
Genoa, e non solo quello, rende infuocato lo spogliatoio. Marcello Lippi lascia
a Bettega la protesta ufficiale, e critica la propria squadra: "Abbiamo
avuto una giornata storta, siamo stati leziosi e abbiamo ecceduto nei
dribbling. Non ci siamo fatti condizionare dal primato, ma dobbiamo imparare a
stanare le squadre chiuse". In realta' , Marchioro non ha affatto visto il
Genoa rintanato. Tutt' altro: "Abbiamo dato lezione di calcio alla Juve,
nel primo tempo siamo riusciti a creare almeno sette occasioni". Anche
Marchioro ha voglia di protestare: "L' espulsione di Bortolazzi e'
ingiusta, e' stato Sousa a commettere fallo d' ostruzione". Anche Bortolazzi
contesta: "L' arbitro e' stato ingannato dall' urlo di Sousa".
Umberto Agnelli ha lasciato lo stadio sull' 1 0, e non era comunque
soddisfatto: "Abbiamo avuto diverse occasioni e le abbiamo fallite. Forse
c' e' stata un po' di... autocompiacenza, che non dovrebbe esserci".
Marcello Lippi annuncia un silenzio stampa bianconero sul gol genoano. In
realta' , c' e' chi protesta violentemente. Paulo Sousa, ad esempio: "Ho
ribattuto la palla e non era entrata. E triste che qualcuno si diverta con il
lavoro serio delle altre persone. E c' era anche un rigore netto su
Ravanelli". Vialli e' piu' comprensivo: "Anche stavolta avevamo
segnato un gol in piu' degli avversari. Comunque dobbiamo rispettare l'
arbitro, altrimenti perche' ripetiamo sempre che deve decidere in una frazione
di secondo?". I ribaltoni, almeno nel calcio, avvengono. Anzi, continuano,
in un gioco di opposizioni e di contrapposizioni che sprigionano scintille non
soltanto tecniche. E dunque il campionato approda alla lunga vacanza di Natale
e Capodanno denunciando scoperti malumori che avvelenano l' atmosfera dell'
attico scudetto. Domenica scorsa la Juventus, sconfiggendo all' Olimpico la
Lazio, aveva superato il Parma insediandosi al vertice della classifica. Ieri
era ormai convinta di prendere commiato dall' anno morente confermandosi nella
posizione di comando. Perche' stava battendo il Genoa e alla fine della partita
mancavano pochi minuti. Ma qui, giusto all' 87' , ecco appunto il ribaltone di
giornata: mentre il Parma si trovava in definitivo vantaggio a Bari, al Delle
Alpi l' arbitro Rodomonti di Teramo ha assegnato il pareggio alla squadra del
Grifone, avendo evidentemente visto con chiarezza un gol di Galante sfuggito ai
piu' : il classico "gol fantasma". E allora, via libera a un Parma che
ridiventava la lepre. E via libera, dopo una opportuna, certamente irritata
pausa di meditazione negli spogliatoi, alle "voci grosse" bianconere.
Non era il caso di reintrodurre la campagna "fischietti puliti", che
e' un motivo ricorrente delle calde stagioni del football. Ma Roberto Bettega,
il vicepresidente operativo, ha comunque assunto il ruolo del pubblico
ministero: paludato e tuttavia gelido nella esposizione di chiarissime accuse.
Ha avviato la sua requisitoria con una osservazione volutamente elegante tesa a
sottolineare che "la Juventus, al di la' del risultato, non ha giocato
troppo bene, e questo va detto". Poi, pero' , e' entrato in polemica
diretta, pur senza farne il nome, con il signor Rodomonti. "Di solito noi
siamo attenti e riguardosi nel commentare i fatti delle partite. Ma ora, e non
e' la prima volta che capita, e' successo qualcosa che non puo' lasciarci
indifferenti". Ricordate Foggia? Gia' , quel gol fumosissimo convalidato a
Bresciani... "Ecco, contro il Genoa abbiamo subito un nuovo episodio
penalizzante, che non c' entra nulla con la nostra prestazione incolore. Noi
abbiamo la convinzione che quello di Galante non fosse gol. Peraltro l'
arbitro, che non era in posizione ideale per giudicare, non ha neppure ritenuto
giusto consultare il guardalinee. Noi crediamo che se in campo ci sono tre
arbitri, sarebbe bene si instaurasse fra loro una utile collaborazione. E
invece andiamo assistendo a comportamenti assolutistici che non possiamo
condividere: c' erano in palio tre punti importanti". Bettega ha concluso
tirando una somma formale. "E' bello fare gli educati e ricevere i
complimenti per uno stile che s' accompagna ai significati sportivi di un
intero movimento. Pero' tutti i vasi si colmano, per il nostro e' arrivata l'
ultima goccia. E quindi ora la Juventus, rivedendo la serie dei casi nei quali
si e' trovata coinvolta, esprime una posizione di ufficiale protesta. Perche'
un po' di riguardo lo merita anche la Juventus. Se poi qualcuno si scusera' ,
sara' troppo comodo e troppo tardi. Non ci pesa il fatto di chiudere l' anno
rinunciando al primo posto. Ci pesa avere subito quanto abbiamo subito".
Il vicepresidente ha voluto pubblicizzare e sintetizzare le voci di un coro
scandalizzato. Ma il portiere Peruzzi, che al presunto gol di Galante si era
inutilmente precipitato dal guardalinee Sala, ha aggiunto un colpo di frusta
personale. "Proveremo a conquistare lo scudetto, ma mi domando se ce lo
faranno vincere. A cominciare da Foggia ci hanno gia' portato via tre
punti".
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