lunedì 3 novembre 2014

Empoli - Juventus 0-2 + C.L.

Decima giornata di serie A

01.11
Napoli - Roma
2 - 0
15:00
01.11
Empoli - Juventus
0 - 2
18:00
01.11
Parma - Inter
2 - 0
20:45
02.11
Udinese - Genoa
2 - 4
15:00
02.11
Torino - Atalanta
0 - 0
15:00
02.11
Sampdoria - Fiorentina
3 - 1
15:00
02.11
Chievo - Sassuolo
0 - 0
15:00
02.11
Milan - Palermo
0 - 2
20:45
03.11
Cesena - Verona
1 - 1
19:00
03.11
Lazio - Cagliari
4 - 1
21:00

Juve, per il compleanno 2-0 e +3 sulla Roma
A Empoli 2-0 bianconero: i padroni di casa resistono un tempo poi una punizione di Pirlo e una stoccata di Morata regalano il nuovo +3 sulla Roma. Il 117° anniversario della nascita del club è quindi festeggiato con la vetta solitaria della Serie A. Nel 1° tempo la foga della Juventus spesso si arena sulla trequarti dove l’Empoli chiude qualsiasi spiraglio. Non corre rischi la Juventus, che controlla il pallone e la partita. Ma non ne fa correre neppure all’Empoli, perché non riesce a essere incisiva. L’unica vera emozione del primo tempo è l’infortunio di Ogbonna che ha un problema muscolare ma stringe i denti per venti minuti. A questo punto scatta l’allarme Olympiacos, con solo due centrali a disposizione. La ripresa inizia con Lichtsteiner schierato centrale al posto di Ogbonna e la difesa che rimane a tre. La Juventus all’11’ ha la prima vera occasione da gol e non arriva casualmente, perché coincide con la prima accelerazione convinta (di Asamoah sulla sinistra), che crea immediatamente i presupposti per mettere in crisi la muraglia empolese. Marchisio calcia da dentro l’area e sfiora il palo. La Juventus sembra prendere coraggio e aumenta leggermente il ritmo, ma per segnare il gol dell’1-0 serve una punizione di Andrea Pirlo, magistrale nella sua 44ª esecuzione in carriera (26ª in A, vede Mihajlovic a 28). E’ il 15’ e l’esecuzione del regista è con parabola morbida che finisce alla destra di Bassi. La reazione dell’Empoli è aggressiva e Buffon è chiamato alla paratona su Pucciarelli due minuti dopo il capolavoro di Pirlo. La Juventus sfiora il 2° gol con Marchisio e poi lo segna con Morata : splendida la rete dello spagnolo che aggancia in area e pennella un tiro a giro di sinistro imparabile. Nel finale ancora ottimo Buffon che compie un prodigio su Tavano.

L’Inter ha perso la partita con l'ultima in classifica in modo netto dopo averne vinte due per 1-0 su rigore. Ne ha presi due da un Parma che fino a oggi le aveva perse tutte tranne una. Doppietta di De Ceglie, che in quasi dieci anni di serie A ne ha fatti in tutto sei, ex Bianconero che già aveva segnato alla Roma , altra rivale storica della Signora e che è stato sostituito al 91° da Gobbi (sembra uno scherzo del destino), il Parma ha addirittura raddoppiato i punti in classifica. 

Se il Napoli non avesse fallito i 2 rigori nelle gare precedenti ora contenderebbe il 2° posto alla Roma : non ha subito torti arbitrali, i rigori li ha avuti e li ha falliti, deve prendersela solo con se stesso.

Napoli-Roma, Tagliavento
Gol di Higuain al 3' per il Napoli perfettamente regolare, sul tiro di Insigne deviato da Torosidis l'attaccante del Napoli è in posizione buona. Non c'è stato il tocco di Hamsik che l’ avrebbe messo in offside.
Empoli-Juve, Valeri
Valeri ha diretto molto bene. Quelli di CM.IT ovviamente gli hanno dato 5 su 10 e dicono che manca un rigore all’Empoli. L’unica cosa che gli concedo è il possibile mancato 2° giallo a Vidal. Su una punizione per l’Empoli, a gioco fermo c’è una trattenuta reciproca, giusto non fischiare nulla quindi, perché, ripeto, siamo a gioco fermo; invece dopo aver battuto la punizione è Bonucci a subire fallo nettamente, quindi è giustissimo fischiare punizione in favore della Juve. Capito CM.IT ?
Chievo-Sassuolo  Guida
Nel corso del primo tempo Magnanelli, su cross di Birsa, tocca la palla con un braccio in area di rigore ma non ci sono gli estremi per il penalty. Il giocatore neroverde, infatti, tiene il braccio attaccato al corpo senza commettere infrazione. Bene Guida anche sul contatto Antei-Paloschi con i padroni di casa che chiedono ancora la massima punizione. Le immagini mostrano come in verità sia l'attaccante clivense a lasciarsi cadere senza subire fallo.
Parma-Inter, Rizzoli
Rizzoli è stato perfetto. Gol del Parma del 2-0 : De Ceglie sul tiro di Cassano è in posizione regolare perché Vidic lo tiene in gioco.
Torino-Atalanta, Cervellera
Al 16' della ripresa, Biava e Moretti si contrastano in area. Il giocatore di Colantuono si disinteressa del pallone e spinge nettamente il difensore del Torino. Era rigore in favore dei Granata.
Sampdoria-Fiorentina, Giacomelli
Al 1' su angolo, Mesbah abbraccia Aquilani in area e lo trascina a terra: era calcio di rigore. Al 6' lancio in profondità per Okaka che anticipa Neto: il portiere della Fiorentina travolge poi l'attaccante della Sampdoria che cade. Era rigore e rosso per l'estremo difensore. Al 26' l'arbitro concede un rigore alla Sampdoria: Aquilani e Soriano stanno correndo incontro alla palla e la guardano: Aquilani colpisce con il piede destro la gamba dell'avversario : è un rigore non evidentissimo ma che a termini di regolamento ci può stare. Al 36' Giacomelli concede un penalty alla Fiorentina per un contrasto in area tra Babacar e Palombo, che si ostacolano a vicenda. Decisione esagerata, come esagerata l'ammonizione a Palombo. C'è poi da segnalare un contrasto tra Aquilani e Romero. Aquilani cerca di prendere il pallone al portiere, il quale poi reagisce con una 'manata'. Andavano ammoniti tutti e due.
Milan-Palermo, Gervasoni  
E' il minuto 42 quando Morganella sbaglia uno stop favorendo la presa con le mani del suo portiere Sorrentino. Giusto non fischiare fallo visto che il tocco di Morganella è del tutto involontario e quindi non si può parlare di retropassaggio. Molto bravo Gervasoni nella ripresa quando ammonisce per simulazione El Shaarawy il quale si lascia cadere in area senza essere toccato.
Lazio – Cagliari, Di Bello
Regolare la posizione di Mauri nell’azione del primo gol, così come quella di Sau quando tocca il pallone nel 3-1. Controversa l’espulsione di Ibarbo dopo la trattenuta di Lulic: l’arbitro ha punito la reazione. Nel finale Joao Pedro si lascia cadere in area di rigore.


SQUADRE
Pt
G
V
N
P
R
S
EF
EC
Juventus
25
10
8
1
1
18
4
2
7
AS Roma
22
10
7
1
2
16
6
7
4
Lazio
19
10
6
1
3
20
11
2
1
Sampdoria
19
10
5
4
1
12
6
2
1
Napoli
18
10
5
3
2
19
12
5
4
Genoa
18
10
5
3
2
14
10
1
4
AC Milan
16
10
4
4
2
18
14
4
0
Udinese
16
10
5
1
4
13
13
0
2
Inter
15
10
4
3
3
15
12
3
2
Fiorentina
13
10
3
4
3
10
9
2
1
Verona
13
10
3
4
3
11
16
1
1
Torino
12
10
3
3
4
7
9
2
3
Palermo
12
10
3
3
4
11
17
3
4
Sassuolo
11
10
2
5
3
10
15
2
1
Cagliari
9
10
2
3
5
16
16
3
2
Atalanta
9
10
2
3
5
4
11
1
3
Empoli
7
10
1
4
5
10
18
4
3
Cesena
7
10
1
4
5
7
16
4
4
Parma
6
10
2
0
8
14
21
3
4
Chievo
5
10
1
2
7
6
15
2
2

Champion's League : Juventus - Olympiacos 3-2
La partenza bianconera è veemente e costringe l’Olympiacos a presidiare a pieno organico la propria tre quarti. Pogba prova a impensierire Roberto con un destro da posizione defilata, poi è Claudio Marchisio con una botta da fuori area a chiamare all’intervento il portiere ospite, che alza il pallone oltre la traversa. La retroguardia ellenica fatica a contenere Pogba e il vantaggio bianconero scaturisce proprio da un’incursione del francesino, alla 100esima presenza in bianconero, che viene atterrato al limite dell’area. Della battuta si incarica naturalmente Pirlo, che al 21’ fulmina Roberto sul primo palo e festeggia degnamente la sua 100esima apparizione in UEFA Champions League. Nemmeno il tempo di festeggiare il vantaggio, che la Juve subisce il pareggio: corner di Alejandro Domínguez regalato da Buffon che scioccamente tocca un pallone destinato sul fondo, Botía brucia sul tempo Giorgio Chiellini e di testa segna. Álvaro Morata potrebbe rimettere a posto le cose alla mezz’ora, ma a tu per tu con Roberto apre troppo il piatto destro e spedisce il pallone a lato fallendo clamorosamente una rete ormai fatta. A imbeccare lo spagnolo era stato Carlos Tévez, che poco dopo prova senza fortuna la battuta dal limite, spedendo il pallone oltre la traversa. La Juve sfiora altre due volte il nuovo vantaggio in chiusura di tempo, ma prima Marchisio non inquadra la porta in acrobazia su cross dalla sinistra di Pogba, poi è lo stesso francese che difetta in precisione dal limite dell’area. Si va così al riposo sull’1-1, con i Bianconeri che a fronte delle molte chance create pagano a caro prezzo una sbavatura difensiva. Nella ripresa la sfida diventa più aperta. La Juve continua a premere e si rende subito pericolosa con un duetto fra Tévez e Vidal che non va a buon fine perchè Arturo spreca tutto, ma a trovare il gol al 61' è l'Olympiacos: Dominguez calcia una punizione dalla tre quarti, Giannis Maniatis rimette in mezzo dalla destra un pallone perso senza neanche guardare e Delvin N'Dinga di testa fredda Buffon sul primo palo. Troopa iella e occasioni fallite ed ecco che ci troviamo addirittura sotto. A quel punto la Juve potrebbe colare a picco, invece nel giro di due minuti ribalta la sfida. Il 2-2 arriva al 65' su autorete di Roberto, che devia il pallone nella propria porta dopo un colpo di testa sul palo del subentrato Fernando Llorente, quindi 60 secondi più tardi è Pogba a firmareil controsorpasso bianconero con un destro velenoso dal limite, dopo un tentativo di assist nel cuore dell'area intercettato, proprio lui, il predestinato. Il finale di gara è pirotecnico: Omar Elabdellaoui va vicino al pareggio per l'Olympiacos, mentre la Juve sfiora il poker a più riprese con Leonardo Bonucci, Tévez e Llorente. In pieno recupero l'argentino va giù in area, ma Roberto dagli 11 metri ipnotizza Vidal. L'errore del cileno, fortunatamente, è indolore per i Bianconeri, che incassano un successo tanto sudato quanto prezioso e  tornano in piena corsa per la qualificazione agli ottavi. Fossero stati play off Arturo avrebbe fallito inesorabilmente. Grande Paul, la classe superiore e la concretezza e la supremazia fatte persona. Tra A e R contro l'Olympiacos avremmo potuto realizzare 10 gol, ma alla storia resta un totale di 3-3. Vidal e Chiellini in Coppa (non solo quelle europee) sbagliano occasioni decisive, in attacco e in difesa, ma la stella del Francese per fortuna è qualcosa di pazzesco (nel ritorno contro il Benfica quell'assist alla Del Piero con pallone in  gol ma rete annullata non posso dimenticarlo) : è a Pogba che bisogna affidare la Juve, il suo destino è diventare una leggenda.

Possesso 61-39
Tiri totali 19-12
Falli 9-19
Passaggi r. 403-295

Al 32’ Vidal se ne va in modo simile a Ronaldo 1998, e subisce un muro : il direttore di gara non fischia nulla, ritiene sfondamento l’azione del Bianconero, come accadde a Lichsteiner pochi giorni fa, quindi per l’ennesima volta al diavolo Simoni e Pagliuca,  Moratti ecc. E’ il 1000 caso che porto, sempre fallo di attacco. La ragione era di Iuliano, per la millesima volta. Il fallo di rigore nettissimo e plateale l’aveva commesso casomai sia all’ Andata sia al Ritorno il nerazzurro West, su Inzaghi nel 1° caso, su Del Piero nel 2°.


Di Alessandro BRUNETTI
Missione compiuta. Ma che sofferenza. L’importante comunque era vincere, portare a casa i tre punti e agganciare l’Olympiacos nell’apertissima classifica del Gruppo A di Champions League. Fondamentale perché la Juventus arrivava da due sconfitte consecutive, e non vincere avrebbe potuto significare dover dire addio agli ottavi di finale con grande anticipo. La squadra di Allegri, in piena emergenza in difesa, sfrutta al massimo il fattore campo, e soprattutto il calore di un pubblico sempre vicino alla squadra anche nei momenti peggiori. Anche quando Botia pareggia l’ennesima magia su punizione di Pirlo, o peggio ancora quando N’Dinga infila di testa Buffon nella ripresa. La reazione bianconera è feroce, e travolge il fortino greco che nel giro di tre minuti crolla grazie allo sfortunato autogol di Roberto e al destro di Pogba. Peccato per quel rigore sbagliato da Vidal al 94’ che avrebbe consentito alla Vecchia Signora di portarsi avanti anche negli scontri diretti nei confronti della squadra greca agganciata comunque a quota sei punti in classifica (contro i 9 della capolista Atletico Madrid) e i 3 del Malmoe. Con due partite ancora da giocare, la corsa agli ottavi è sempre più aperta. Ma oggi fa meno paura.
LA CRONACA DELLA PARTITA
Infortuni a raffica e infermeria piena costringono Allegri a proporre una difesa a quattro, con Asamoah come terzino sinistro e Bonucci al fianco di Chiellini, mentre in attacco Morata vince il ballottaggio con Llorente per un posto al fianco di Tevez. L’avvio è tambureggiante, e solamente a tinte bianconere. La Vecchia Signora aggredisce famelicamente l’avversario: ritmi alti, pressing asfissiante e un buon giro palla anche se sono molti gli errori individuali figli forse anche di un terreno di gioco reso particolarmente scivoloso dalla tanta pioggia caduta fin dal mattino su Torino. Al 12’ Pogba scalda i guantoni di Roberto, che tre minuti dopo si deve superare sulla bordata dalla lunga distanza di Marchisio. La Juve prende le misure, soprattutto a sinistra dove la catena Asamoah-Pogba funziona alla perfezione. Sull’ennesima micidiale incursione del francese, la Vecchia Signora guadagna un calcio di punizione sulla mattonella personale di Andrea Pirlo: il metronomo bresciano, alla centesima presenza in Champions, non si fa pregare e disegna dopo quella di Empoli un’altra traiettoria perfetta. E vincente. Il vantaggio però è solo momentaneo, perché al primo vero affondo l’Olympiacos trova il pareggio. Sono passati solamente tre minuti dal gol di Pirlo quando Buffon sbaglia uscita e regala il corner su cui Botia anticipa Chiellini e firma l’1-1. E’ un cazzotto gelido che bianconeri faticano a digerire. AL 31’ Tevez manda in porta Morata che però a tu per tu con Roberto manda incredibilmente a lato (forse anche per colpa di un impercettibile tocco da dietro di Abidal), mentre al 44’ è Pogba a sparare a lato da ottima posizione sul prezioso assist di Asamoah.
La ripresa è una girandola di emozioni. Perché se è sempre la Juventus a fare la partita, ancora una volta alla prima vera occasione l’Olympiacos passa. Al 60’, infatti, N’Dinga raccoglie un perfetto cross di Maniatis e buca Buffon di testa. E’ il gelo dello Stadium che si scalda solamente quando Llorente (subentrato a un Morata deludente) pareggia i conti grazie all’autogol di Roberto (65’). La Vecchia Signora è una furia, e al 67’ trova addirittura il sorpasso col bel destro da fuori area di Pogba. Lo Stadium esplode, e scaccia in un colpo solo fantasmi e paure. Nel finale Vidal avrebbe anche l’occasione per fissare il tabellino sul 4-2 quando Tevez guadagna con astuzia un calcio di rigore in pieno recupero. Il cileno, stremato, si fa ipnotizzare da Roberto: palla sulla traversa e niente doppio vantaggio che avrebbe potuto significare sorpasso sui greci anche a livello di differenza gol.
IL MIGLIORE IN CAMPO
Paul Pogba: La serpentina che offre a Pirlo la punizione del vantaggio è da fuoriclasse assoluto. E finalmente arriva anche il primo gol in Champions League. Se continuerà a giocare così, ne vedremo tanti altri.
IL PEGGIORE IN CAMPO
Alvaro Morata: Deciso passo indietro rispetto alla prestazione di Empoli. Il ragazzo è generoso, ma contro l’Olympiacos sbaglia tutto: stop, passaggi, movimenti… E un gol tutto solo davanti al portiere

IL TABELLINO – Juventus vs Olympiacos 3-2
Juventus (4-3-1-2) - Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah (dall’83 Pereyra), Pirlo, Vidal, Pogba, Marchisio (dal 70’ Padoin), Morata (dal 57’ Llorente), Tevez. All. Allegri
Olympiacos (4-3-2-1) - Roberto; Elabdellaoui, Botia, Abidal, Masuaku; N'Dinga (dal 78’ Kasami), Milivojevic; Maniatis (dall’83’ Diamantakos), Dominguez (dal 71’ Fuster), Afellay; Mitroglou. All. Michel
Gol: Pirlo (21’), Botia (24’), N’Dinga (60’), aut Roberto (65’), Pogba (67’)
Ammoniti: Tevez (J), Botia (O)
Arbitro: Atkinson

Nessun commento:

Posta un commento