sabato 30 novembre 2019

Un gesto da galantuomo rende grande il Milan degli anni cinquanta


Il 30 novembre 1947, esattamente 72 anni fa, allo Stadio Comunale di Torino fu disputato un incontro amichevole fra la Juventus e il Norrkoeping o IFK Norrköping (club fondato il 29 maggio 1897 da due ragazzi, Gunnar Nisbeth e John Uggla), in occasione del cinquantesimo anniversario della Juventus, coetanea della squadra svedese. La partita terminò 2-0 in favore degli ospiti, il marcatore di entrambe le reti fu Gunnar Nordahl.

La formazione era la seguente :
Lindberg, Nordhal K, Holmqvist O. , Rosengren, Sleen, Malem, Persson, Liedholm, Nordhal G, Holmqvist E, Ericson. Allenatore Czeizler.

Cinque anni prima era iniziato un periodo d’oro per il club svedese, che guidato dal tecnico ungherese Lajos Czeizler fu capace di conquistare cinque campionati e due coppe nazionali in sei stagioni e proprio Nordhal fu capocannoniere per tre volte, nel 45, nel 46 e nel 48.  Il 5 agosto 1948, durante un incontro del torneo olimpico di Londra tra l'Italia e la Danimarca, "un certo" Hansen firma 4 dei 5 gol con cui gli scandinavi sconfiggono per 5-3 i ragazzi di Vittorio Pozzo. Con 7 reti Hansen è capocannoniere del torneo, pari merito con lo svedese Gunnar Nordahl.

La Juventus acquista quindi il danese John (Angelo Valdemar Ostergaard ) Hansen il 18 novembre 1948, dal Frem, anticipando il Torino e punta anche lo svedese Nordhal. Accadde però che il Milan, vicinissima alla firma del danese Ploeger, venisse beffata dal club bianconero, a causa di alcuni dirigenti che all’insaputa del presidente Giani Agnelli, il celebre “Avvocato”, fecero firmare un contratto al giocatore soffiandolo alla squadra milanese.  Quando il presidente della Juventus venne a sapere di questa furbata che per nulla si addiceva allo stile Juventus, si adirò molto e per scusarsi dell’affronto non solo facilitò tramite la filiale Fiat di Stoccolma l'acquisto di Gunnar Nordahl da parte della società rossonera, ma addirittura pagò la prima rata del debito al Norrköping.
Lo svedese arrivò alla stazione Centrale di Milano il 14 gennaio 1949. Sarà proprio lui poi a consigliare l’acquisto degli altri due calciatori con i quali avrebbe formato il leggendario Gre-No-Li e che sotto la guida di Czeizler cucirà il primo vero scudetto (dal 24 in poi) sulle maglie del Milan.

Nella stagione del dopo Superga fu la Juventus a vincere il campionato nonostante la batosta subita in casa proprio contro il Milan, un mortificante 1-7 che fece perdere le staffe persino a un signore come Parola. Ma l’eccessiva foga offensiva rossonera causa scarso equilibrio di squadra (basta ricordare il famoso 6-5 subito contro l’Inter quando i rossoneri conducevano 4-1 !) e la maggiore regolarità della Juventus permette alla squadra bianconera di chiudere al primo posto con 28 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, 100 reti all’attivo e 48 subite. L’anno dopo saranno 103 le reti a favore e 44 quelle subite, ma sarà il Milan a trionfare dopo 44 anni di digiuno, 44 come i soci dissidenti che nel 1908 avevano fondato l’Inter tra i quali il Muggiani, che per primo ebbe l’idea di uscire dal Milan.  La maledizione lanciata contro la squadra di Kilpin che non avrebbe più vinto un campionato fino a che fosse vissuto uno dei fondatori dell’Inter, fu sconfitta dunque grazie alla signorilità dell’Avvocato. O forse era scritto che accadesse questo, infatti si era da poco spento colui che aveva lanciato l’anatema malefico.


Dal 50 al 59 Il Milan vinse 4 campionati, nel 51, 55, 57, 59 e 2 Coppa Latina, 51 e 56, arrivando 3 volte secondo e 2 volte terzo in Serie A. Cioè dopo quattro decenni tornò di prepotenza alla ribalta.  Senza questi successi difficilmente sarebbero venuti i trionfi successivi europei.  

PS : Le prime gare amichevoli in assoluto fra “cugini” si risolsero in favore del Milan, sia come prima squadra sia come squadra riserve, in cui si mette in mostra Renzo de Vecchi, primo vero “professionista” della storia del calcio italiano, molto prima del nostro Rosetta ingiustamente accusato e con lui il presidente Edoardo.

PPS : da notare che quando nel corso degli anni 20, 30 e 40, era stata beffata la Juventus con l’inganno, dal Genoa (Sernagiotto) e dal Torino (doppia : Loik e Mazzola) tra le altre, nessuno si comportò da galantuomo con la Signora, anzi sia nel 24 sia nel 27 subì diverse ingiustizie, che favorirono il grifone prima, con Rosetta, e l’Inter invece con Allemandi. E  riguardo questo secondo caso, prima dello scontro diretto nella gara di ritorno, nel 30, dopo aver fregato proprio il Genoa con un beffardo e irregolare 3-3, l’Inter batterà la Juve conquistando il primo titolo di Serie A anche grazie ad un regolamento strano (come accadrà poi nel 2001) che privò la Juventus di uno dei suoi uomini chiave, similmente a quanto accaduto a Bettega nel 1981 prima dello scontro diretto con la Roma, con una “giustizia” ad orologeria …
E per quanto riguarda la signorilità,  negli anni 40 il Torino fu testimone della lealtà bianconera, nel 43 e nel 46, al punto che persino nel ritrovamento dei resti della tragedia di Superga, nei portafogli dei calciatori granata c’erano foto degli stimati colleghi bianconeri.  

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