martedì 12 maggio 2020

1919-1920


Cercando su Wikipedia notizie relative al Campionato di calcio di Prima Divisione 1919-1920, ho notato che nel corso degli anni sono state apportate alcune notifiche faziose inserite  per ovvi motivi : screditare il club bianconero lasciando intendere come al solito che i successi della Juventus siano sporchi, utilizzando come prova le lamentele furiose dell’avversaria di turno, mentre eventuali aiuti a qualche altro club sono omessi, perché getterebbero ombre sulla loro squadra del cuore. Il metodo è sempre lo stesso : se c’è un minimo indizio che possa far credere che la Juve sia stata aiutata, lo si sottolinea in diversi modi, mentre le ingiustizie subite dal club torinese o vengono celate o minimizzate e viceversa si ridicolizza l’ipotesi che le avversarie della Juve possano aver goduto di benefici e si enfatizza ogni presunto torto subito giocando contro la squadra bianconera. Dal 1903 la Juventus ha subito innumerevoli piccole e grandi ingiustizie sportive, svariati linciaggi mediatici, viene additata come il male assoluto persino da chi nella propria vita ha accumulato un gran numero di nefandezze reali.

<<Nei tre gironi di cui si componeva il campionato, nel primo i neo-insigniti campioni genoani diedero vere e proprie lezioni di football agli avversari, tra cui spiccavano i sempre carismatici leoni della Pro, e candidandosi con la massima autorevolezza per la riconferma del titolo. Piuttosto regolare anche il cammino dell'Inter nel proprio raggruppamento, con solo nel finale una minima concessione alle speranze del già accennato astro nascente del pallone tricolore, il Bologna. Ben più complicata invece la qualificazione della Juve nel terzo girone dove, anzi, cadendo alla terz'ultima giornata sul campo dell'U.S. Milanese, diede a molti l'impressione di non potercela fare e di lasciare proprio agli "scacchi" milanesi la qualificazione alla finale. Non fu così, e la Juve si ritrovò a giocarsi il titolo con nerazzurri e rossoblù. A questo punto però la Federazione prese decisioni assai opinabili che generarono feroci polemiche. Dato il protrarsi del campionato, infatti, la finale fu stabilita in un rapido triangolare da disputarsi con gare secche in campo neutro sul campo della squadra riposante. La prima gara fu Juve-Genoa da svolgersi a Milano il 16 maggio. Ad arbitrarla fu designato il signor Varisco, che era anche un importante membro dell'Associazione Italiana Arbitri ma soprattutto un dirigente dell'US Milanese. Varisco si rese protagonista di una conduzione di gara a dir poco discutibile, che portò i bianconeri alla vittoria e fece gridare i liguri al complotto. >>

Perché è stata scritta questa frase smentita in realtà da tutte le cronache dell’epoca – eccezion fatta per quelle di sponda genoana – quando in realtà a sbagliare furono i giocatori e i tifosi del Genoa ? La furia dei tifosi genovesi derivava dal fatto che fra di essi molti avevano scommesso pesante sul successo finale della propria squadra che aveva brillantemente superato i propri gironi, salvo poi incappare in una partita sbagliata nell’atto conclusivo, come spesse volte è capitato a noi in Europa.

<<La settimana seguente (23 maggio) Juventus-Inter venne giocata, secondo un'inopportuna decisione federale, proprio a Genova, dove i bianconeri vennero accolti da un clima decisamente ostile, anche per le necessità di classifica genoane, e persero. Inoltre, mentre tutti si aspettavano che l'ultima sfida del 30 maggio, Inter – Genoa,  si disputasse a Torino (come in effetti era stato stabilito secondo il calendario originario), con un altro colpo di scena la FIGC la collocò invece a Modena, rinviandola di una settimana, per motivi di ordine pubblico. Ne uscì un pareggio e l'incoronazione dei nerazzurri a campioni del Nord.>>

La finale nazionale fu giocata in gara unica, per gli stessi motivi che avevano portato a rifiutare l’andata – ritorno nel girone nord finale a tre. A contendere il titolo all’Inter fu il Livorno, squadra che nel 1931 pretenderà dalla Juventus - fresca vincitrice dello Scudetto - di avere il risultato regalato e che dinanzi al rifiuto bianconero si lascerà andare ad episodi di violenza e che, nel 1943, con il Torino di Novo che cerca disperatamente di conquistare il titolo ma rischia di essere superato proprio dalla squadra toscana, verrà sconfitto 3-0 sia all’andata sia al ritorno dalla Juventus che giungerà terza ma permetterà ai cugini granata di ottenere l’agognato Scudetto per un punto di differenza.

Tale fu il giudizio del quotidiano torinese La Stampa sulla partita: «L'Internazionale F.C. ha arrischiato di farsi mettere in iscacco dall'[...] audace squadra dell'U.S. Livorno, campioni di football dell'Italia centro-meridionale. L'U.S. Livorno dev'essere tornata piena di orgoglio ai propri lari. Cedere di misura ad una squadra come quella dei nero azzurri, per due goals contro tre, dopo di aver giuocato due terzi della partita con dieci uomini, può essere considerato dai livornesi come una mezza vittoria. Essi dovettero il brillante risultato alla loro resistenza e ad una grande tenacia di tutti i loro elementi, sorretti da un meraviglioso entusiasmo».

La cronaca della Stampa prosegue notando un calo di forma dell'Inter, a causa della lunghezza spossante del campionato. I meneghini, nondimeno, chiusero il primo tempo in vantaggio per 3-0 con doppietta di Agradi al 12' e al 34' e gol di Aebi al 44', complice anche l'infortunio al 7' del terzino avversario Innocenti I: il difensore infatti, dopo aver tentato di proseguire l'incontro, fu costretto a uscire definitivamente dal campo al 29', obbligando il Livorno a giocare il resto della partita in 10. 
Secondo la cronaca del quotidiano livornese Il Telegrafo, comunque, i labronici non meritavano tale passivo, dato che avevano creato ma non concretizzato numerose occasioni da gol (tra cui un rigore fallito sullo 0-0). Il giornale, inoltre, sostenne che il gol del 3-0 nerazzurro fu siglato «in evidente posizione di off-side»: questa circostanza, tuttavia, non è confermata dalla Stampa.

Quindi le lamentele dei genoani sono ritenute verità degne di credito perché rivolte contro la Juve, mentre i dettagli  che potrebbero danneggiare l’Inter o quantomeno mettere in dubbio la legittimità dei suoi “successi” vengono eliminati e siccome La Stampa non cita la probabile o presunta irregolarità del terzo gol bisogna presumere che fosse regolare. Eppure La Stampa non è considerato affidabile quando invece elogia la Juventus o quando Vittorio Pozzo scrive che la squadra bianconera sia stata svantaggiata in questo o quell’incontro.

Nella ripresa, invece, sempre secondo la cronaca della Stampa, i milanesi, ormai esausti, «devono subire una superiorità effettiva da parte di coloro i quali sono stati fino allora dominati». A riequilibrare la situazione influì anche l'infortunio del giocatore nerazzurro Viganò all'8º minuto, che ne penalizzò il rendimento, malgrado fosse riuscito a rientrare in campo. I gol livornesi arrivarono nel finale: al 38º minuto, dopo una palla gol del Livorno sventata in corner da Francesconi, sul successivo calcio d'angolo, battuto da Corte, Magnozzi insaccò di testa, accorciando le distanze; quattro minuti dopo, lo stesso Magnozzi, approfittando di una mischia in area neroazzurra, provocò l'autorete del portiere neroazzurro Piero Campelli, portando il risultato sul 3-2 (alcune fonti attribuiscono proprio a Magnozzi il gol). A quel punto, il Livorno sfiorò, secondo Il Telegrafo, la rete del pareggio con Jacoponi ma non riuscì nell'intento: l'Inter vinse così, anche se con più fatica del previsto, il suo secondo campionato.[1][2]

Il quotidiano napoletano Il Mezzogiorno criticò il sistema del "girone semplice" (partite di sola andata) con cui si svolsero le fasi finali del campionato, definendolo «antisportivo» in quanto non rendeva giustizia a quelle squadre che, dopo aver dominato le fasi iniziali del campionato, per una giornata storta nelle finali se lo vedevano irrimediabilmente compromesso. Ad esempio il favorito Genoa, che nelle semifinali aveva eliminato squadre del calibro del Milan, del Legnano e della Pro Vercelli, per una rocambolesca sconfitta contro la Juventus dovuta anche all'arbitraggio contestato di Varisco, vide irrimediabilmente compromesso il campionato, mentre avrebbe potuto ancora recuperare nel caso le finali si fossero disputate con il "girone doppio" (con partite di andata e ritorno). Allo stesso modo il Livorno vinse di misura la finale centro-sud contro una Fortitudo in cattiva giornata e scesa in campo incompleta, e non è da escludere che l'esito avrebbe potuto essere diverso se si fosse giocata anche la partita di ritorno.[3] Tuttavia l'eccessiva durata del campionato rendeva necessaria l'adozione del girone semplice, per quanto potesse portare ad esiti rocamboleschi e inaspettati sulla carta (come la vittoria dell'Inter contro i pronostici della vigilia che davano per vincente il favorito Genoa).[4]


Note :

1 L'Internazionale F.C. di Milano batte faticosamente l'U.S. Livorno., La Stampa, 21 giugno 1920, p. 4. U

2 Il telegrafo, 21 giugno 1920.

3 Cfr. Il Mezzogiorno del 17-18 giugno 1920.

4 Il Mezzogiorno del 17-18 giugno 1920 commentò: «Ma ove avessimo avuto il sistema del girone doppio avrebbe potuto l'Internazionale raggiungere la vittoria? Non crediamo, che anzi è nota a tutti i competenti l'effettiva inferiorità dei nero-blu milanesi di fronte ai campioni della Superba».


Il cammino della Juventus fu eccellente: su 20 partite totali fra girone eliminatorio e di semifinale vinse 14 incontri e fu sconfitta solo 1 volta :

Classifica girone A  Piemonte



Squadra
Pt
G
V
N
P
GF
GS
DR
 Pro Vercelli
16
10
7
2
1
29
7
22
Juventus
16
10
6
4
0
25
5
20
Torino
15
10
6
3
1
27
10
17
Biellese
5
10
2
1
7
12
34
-22
Amatori Torino
4
10
1
2
7
12
32
-20
Alessandrina
4
10
1
2
7
7
24
-17





Girone B Semifinale Nazionale



Squadra
Pt
G
V
N
P
GF
GS
DR
Juventus
17
10
8
1
1
21
4
17
US Milanese
15
10
7
1
2
14
10
4
Modena
9
10
4
1
5
17
13
4
Casale
8
10
2
4
4
7
8
-1
Brescia
6
10
2
2
6
4
14
-10
Padova
5
10
2
1
7
10
24
-14





Fase finale

Juventus
3-2
Genoa
Milano, 16 maggio 1920
Inter
1-0
Juventus
Genova, 23 maggio 1920
Genoa
1-1
Inter
Modena, 6 giugno 1920

Classifica



Squadra
Pt
G
V
N
P
GF
GS
DR
Inter
3
2
1
1
0
2
1
+1
Juventus
2
2
1
0
1
3
3
0
Genoa
1
2
0
1
1
3
4
-1



Finalissima



Inter
3-2
Livorno
Bologna, 20 giugno 1920




Secondo titolo per l’Inter (il 1° era stato “conquistato” contro i bambini  undicenni della Pro Vercelli dieci anni prima, il terzo minacciando Banchero del Genoa sul dischetto quando il risultato era 3-3 e tutti gli spettatoti a Milano erano attorno al rettangolo di gioco in seguito a un incidente nello stadio e  grazie all’amnistiato Allemandi 10 anni dopo, il 4° con i tifosi interisti  che nel 38 “consigliarono” l’arbitro mentre cercava di dirigere Milan – Juventus nelle battute conclusive di un  Campionato in cui la Juve fu beffata nel finale e poi ancora nel 54 il 5° con i bianconeri danneggiati in alcune gravi circostanze dalle decisioni arbitrali e l’Inter fortunata con le sviste a favore, poi vennero i caffè di Herrera ecc ecc).

In sintesi : Vittoriosa 3-2 nella finale di Bologna contro il Livorno, l’Inter conquista il suo secondo campionato italiano di calcio. Gli amaranto, in dieci dal 7’ per l’infortunio di Innocenti I, hanno fallito con Magnozzi un calcio di rigore (sullo 0-0), poi i nerazzurri sono andati a segno con Conti (22’), Aebi (36’), Cevenini III (40’), chiudendo il primo tempo sul 3-0. Nella ripresa lo stesso Magnozzi ha accorciato le distanze con una doppietta (57’, 67’), ma i toscani non son riusciti a completare la rimonta.


07.09.1919 Inaugurazione stadio
Valenzana-Juventus 0-1
14.09.1919 Amichevole
Juventus-Alessandrina U.S. 2-0
21.09.1919 Amichevole
Juventus-Selez. Torino-Pastore 2-3
28.09.1919 Amichevole
Novara-Juventus 4-3
12.10.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Juventus-Alessandrina U.S. 3-0
19.10.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Pro Vercelli-Juventus 0-0
26.10.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Juventus-Biellese 4-0
02.11.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Amatori Giuoco Calcio-Juventus 1-5
09.11.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Torino-Juventus 1-1
11.11.1919 Amichevole
Juventus-Novarese U.S. 3-0
23.11.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Alessandrina U.S.-Juventus 0-4
30.11.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Juventus-Pro Vercelli 1-1
07.12.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Biellese-Juventus 0-3
14.12.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Juventus-Amatori Giuoco Calcio 3-1
21.12.1919 Campionato 1a Cat. Eliminatorie Piemontesi Juventus-Torino 1-1
28.12.1919 Amichevole
Juventus-Genoa 1-2 Vedi nota sotto
31.12.1919 Amichevole
Juventus-Servette 0-2
18.01.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Juventus-Casale 1-0 Vedi nota sotto
01.02.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Modena-Juventus 0-1
08.02.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Brescia-Juventus 0-0
15.02.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Padova-Juventus 1-3
29.02.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Juventus-Milanese U.S. 3-0
07.03.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Casale-Juventus 0-1
14.03.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Juventus-Padova 6-1
21.03.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Milanese U.S.-Juventus 2-1
28.03.1920 Amichevole
Parma-Juventus 0-2
04.04.1920 Amichevole
Juventus-Aarau 2-4
11.04.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Juventus-Modena 3-0
18.04.1920 Campionato 1a Cat. Semifinali Interregionali Juventus-Brescia 2-0 Vedi nota sotto
25.04.1920 Amichevole
Juventus-Selez. Juve-Torino-Torinese U.S. 4-2
16.05.1920 Campionato 1a Cat.
Juventus-Genoa 3-2 Vedi nota sotto
23.05.1920 Campionato 1a Cat.
Inter-Juventus 1-0


28 dicembre 1919, amichevole Juventus – Genoa 1-2
Dalle cronache dell’epoca :  “Per un equivoco spiacevole, in seguito all’antisportiva minaccia della squadra  genoana di abbandonare il  campo, l’arbitro juventino accondiscese, con forse eccessivo spirito di cavalleria sportiva, a rinunciare a un goal che regolarmente, perché regolarmente segnato, aveva già concesso alla Juventus”. E si trattava di un’amichevole !!!

18 gennaio 1920 : la gara Juventus – Casale prevista per il 4 gennaio 1920, era stata rinviata per impraticabilità del campo e così pure tutti gli incontri della Juventus furono rinviati di due settimane.


18 aprile 1920 : Il Brescia non si presentò e nemmeno l’arbitro e la Juventus fece constatare l’assenza degli avversari. La partita doveva essere allora giocata il 25 aprile, ma anche in quell’occasione il Brescia non si presentò. Al posto della gara di campionato quindi, il 25 aprile, fu disputata un’amichevole tra la Juventus e una formazione mista Juventus, Torino e US Torinese terminata 4-2. 

16 maggio 1920 :
Al 18° il genoano Santamaria esce dal campo per infortunio, rientra poco dopo ma al 25° deve abbandonare la partita perché non in grado di continuare. All’80° l’arbitro Varisco espelle il giocatore del Genoa Della Casa che si rifiuta di uscire e che viene spalleggiato dai compagni che minacciano il direttore di gara costretto a fuggire. Il pubblico invade il campo e Varisco si rifugia negli spogliatoi protetto da alcuni spettatori e dalle forze dell’ordine. Negli spogliatoi però è tutto un pugni e calci, sputi, schiaffi, offese pesanti, ingiurie. Qualcuno sale su una sedia e con un discorso tenta di calmare gli agitati e a poco a poco le guardie regie e alcune persone di buona volontà riescono a sedare gli animi inferociti. Assicurata l’incolumità di Varisco dopo 20 minuti, ritorna in campo e fa proseguire la partita.

La Stampa Sportiva - A.19 (1920) n.21, maggio

http://www.byterfly.eu/islandora/object/libria:54373#page/6/mode/2up


La Stampa Sportiva - A.19 (1920) n.22, maggio




Questa è la versione più leggera di una pubblicazione che ho dedicato alla stagione 19-20 della Juventus qualche settimana fa, decurtata degli splendidi articoli originali degli "Hurrà" fra le altre cose.

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