martedì 27 dicembre 2022

A proprosito di Goodley e della maglia bianconera

 Da Harry Goodley: il pioniere dimenticato del calcio italiano - Gli Eroi del Calcio:

 “Nel 1903, all’età di 25 anni, accetta un lavoro per l’imprenditore tessile svizzero Alfred Dick a Torino. Con una conoscenza limitata della lingua e della cultura italiana, fu una decisione coraggiosa, anche se non priva di precedenti. La città natale di Goodley, Nottingham, e Torino avevano stretto forti legami come conseguenza della loro comune esperienza nella produzione tessile. Un decennio prima, Herbert Kilpin, l’uomo che fondò il Milan, aveva percorso la stessa strada. La casa d’infanzia di Kilpin in Mansfield Road era a un chilometro e mezzo da Gawthorne Street e, sebbene non contemporanei, erano membri dello stesso circolo professionale e avevano giocato a calcio sullo stesso terreno Forest Recreation Ground. Mentre Goodley faceva le valigie per affrontare il suo viaggio in Italia, ricevette una richiesta inaspettata da Torino. Un altro nativo di Nottingham facente parte anche lui del mondo del tessile, Tom Gordon Savage, era in procinto di acquistare un nuovo set di magliette da calcio per sostituire i capi rosa e neri sbiaditi indossati dalla sua squadra, Il F. C.  Juventus. Savage era stato un calciatore affermato, che aveva avuto successo con il Torino FCC, l’Internazionale Torino e infine con il F. C. Juventus, per il quale divenne il primo giocatore straniero nel Campionato Italiano nel 1901. Savage ormai impegnato con la Juventus, si avvalse dei suoi contatti professionali a Nottingham per procurarsi un kit di ricambio. La leggenda vuole che abbia cercato delle maglie rosse, ma si sia accontentato dell’unica alternativa disponibile: le strisce bianche e nere del Notts County. Il nuovo capo di Goodley, Alfred Dick, non era solo un industriale di successo, ma anche un manager della Juventus. Era noto per intrecciare gli affari con il piacere, come dimostra il flusso costante di uomini dal suo stabilimento al campo di calcio. A Goodley, in viaggio da Nottingham a Torino, gli fu chiesto di trasportare il nuovo kit in Italia, il primo kit bianco e nero della Juventus, e così facendo legò il suo nome alla nascita dei bianconeri.”

Credo invece che Savage abbia contattato Goodley nel 1901 e che grazie al fatto che fosse una sua conoscenza Dick ne abbia approfittato per conoscerlo per fare affari con lui. Siamo bianconeri dal 1901, non dal 1903 ... probabilmente grazie a Savage, quello che possiamo considerare il primo straniero del F. C. Juventus. E probabilmente incise il fatto che nelle precedenti squadre torinesi in cui aveva militato, fra le primissime a sorgere in Italia, la maglia fosse a righe verticali bianche e nere ... 

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