giovedì 8 dicembre 2022

Altro che ladri ... Orgoglioso di essere Juventino

 La Stampa Sportiva - gennaio 1920

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Crediti : La Stampa Sportiva - A.19 (1920) n.01, gennaio | Byterfly

Pochi mesi dopo, giocatori e tifosi genoani non risponderanno con altrettanta sportività ... proprio come accadrà nel 1998 tra Inter e Juventus fra andata e ritorno in Serie A ed è buffo che a trarne beneficio sia stata proprio l'Inter nel 1920, che alla fine, proprio come 10 anni prima (nel 1910 contro i ragazzini della Pro Vercelli, titolo che valeva esclusivamente per il Campionato Federale e non assoluto nonostante quello che molti erroneamente credono, in quanto al campionato Italiano la squadra milanese non poteva partecipare essendo composta anche da stranieri), vincerà in modo discutibile il titolo di Campione d'Italia, battendo 1-0 la Juventus agevolata dal clima terribilmente ostile ai bianconeri, che influenzò l'arbitro e in finale con il Livorno che viene penalizzato sia dalla sfortuna (rigore fallito, inferiorità numerica dal primo tempo a causa di un infortunio) sia da alcune scelte arbitrali (inoltre era stato assegnato il titolo all'Inter prima ancora della finalissima con la squadra toscana finita poi 3-2, credendo che a prescindere una squadra al di fuori della cerchia ligure lombarda piemontese non potesse ottenerlo)

E sarà proprio l'Inter, 10 anni dopo, nel 1930 (primo Campionato di Serie A), a tarpare definitivamente le ali al Genoa che da lì in avanti non avrebbe più conquistato il massimo Campionato. Sul 3-3 a Milano, nello scontro diretto del girone di ritorno, Levratto del Genoa si rifiuterà di battere il calcio di rigore assegnato perchè minacciato dai tifosi interisti assiepati attorno al campo a causa di un incidente (dal Secolo XIX : Sotto il carico eccessivo della folla , un tratto della parte più alta della tribuna e precisamente una campata della gradinata di legno che stava tra il parapetto superiore schiantato e il muricciolo di cemento, rovinava sui suoi sostegni travolti e trascinava con sè altre due campate che le erano strettamente collegate) e al suo posto lo batte Banchero che volutamente sbaglia. Da lì in poi il Genoa non sarà più grande. 

La folla interista condizionò anche gli esiti della Serie A 37-38 in favore dei propri beniamini, che spinsero affinchè un incontro decisivo fra Milan e Juventus non vedesse prevalere la squadra torinese, e nel 54 ... non solo con il gol fantasma bergamasco, nello stesso giorno del celebre gol di Giampiero B. in rovesciata ... Poi vennero i Moratti e "il mago" dei caffè corretti ... per arrivare alle vicende di farsopoli ... intanto che la Juve era stata assolta nel caso del presunto uso dei farmaci illeciti, che fosse una delle pochissime squadre a non aver usufruito dello spalmadebiti, che non avesse commeso irregolarità nei campionati che le sono stati sottratti ecc ecc passa in silenzio, l'importante è infangarla, perchè Ziliani e vesuviani e simili sanno che la calunnia fa breccia nel sentimento popolare e persino chi subisce ingiustizie giudiziarie si lascia persuadere dal fatto che "se tutti ti accusano forse colpevole lo sei veramente" .... Solo la coppa maledetta del 1985 a Bruxelles è un nostro vero peccato e il mancato rinvio dell'ultima di Serie A nel 73 richiesto dal Milan ... E già che ci sono, ci sarebbe tantissimo da obiettare su quello che dice l'Albo d'Oro ufficiale riguardo anche i titoli assegnati nel 1903, 1908 e 1909 e sorvolo sulla Novese di cento anni fa o su quello che subì il Pisa dalla Pro l'anno prima, nel 21 ...


Che poi De Vecchi, il capitano genoano sleale, fra le altre cose fu anche il primo vero professionista della storia del calcio italiano, ben 10 anni prima di Rosetta : nato calcisticamente nel Milan, in cui esordì a quindici anni nel 1909, fu acquistato dal Genoa nel 1913, che gli offrì la cifra mostruosa per l'epoca di 24.000 lire. Vinse con la maglia del Genoa il campionato del 1914-15 che non andava assegnato per le ragioni che diverse volte in passato ho elencato, poi nel 22-23 e infine nel 23-24, il primo vero scudetto, anche quello in modo non meritato, perchè fu defraudata la Juventus del primo posto per il caso Rosetta con tre sconfitte a tavolino fra le quali lo scontro diretto, incontri tutti vinti sul campo dai bianconeri. Sarebbe stata la Juve ad affrontare il grande Bologna di quegli anni nella finale nord. 

La Stampa Sportiva - n.22, maggio 1920


Da notare che episodi del genere erano già accaduti ai primi del 900, sia a Genova sia a Milano, sia in incontri ufficiali sia in amichevole, e a farne le spese era stata sempre la squadra torinese oppure i suoi sostenitori. Non è mai esistito il calcio romantico, sono invece sempre esistiti gli anti Juve, persone la cui mentalità è identica a coloro che si autodefiniscono oggi "neoborbonici", idioti al punto tale da definire uno come Garibaldi stupratore, schiavista, razzista ecc ecc ...



PS : a parte la lealtà dimostrata verso il Torino nel 43 e nel 46 e in svariate altre occasioni, addirittura poi con Borel II che contribuì in modo decisivo alla nascita del modulo che rese grandi i Granata, ecco un'altra dimostrazione di correttezza dell'allora giovanissima ma già grande Juventus :
Nel 1901 nella semifinale del Campionato dovevano incontrarsi Juventus e Cricket and Football Club di Milano, con la vincitrice che avrebbe sfidato il Genoa che attendeva comoda nella finalissima. Il Milan chiese il rinvio dell'incontro e la Juve accolse la richiesta senza pretendere la vittoria per forfait. Si affrontarono infine e prevalse il Milan 3-2 in quella che fu la prima sfida di campionato fra le due più gloriose società italiane di calcio. L'incontro fu memorabile. Il Milan in finale detronizzò il Genoa con una sonora batosta : 3-0 a Genova.
Ma nel 1906 Genoa e Milan non furono altrettanto leali con la Juventus ...

PPS : Esiste una grande differenza fra noi e chi ci calunnia accusandoci di quello di cui in realtà sono colpevoli loro. Ecco due esempi  veloci :

Il campionato di Serie A 1945-46 era il primo del dopoguerra e fu giocato con 2 gironi, alta Italia e centro-sud. Furono 4 le stracittadine fra Juve e Toro con un bilancio di 2 vittorie per parte. All'ultima giornata il Torino che giocava in casa contro la Pro Livorno vinse 9-1. Era in testa alla classifica con 2 punti in più dei bianconeri che dovevano giocare a Napoli (la gara d’andata era stata un massacro calcistico, quindi nessuno avrebbe avuto nulla da ridire in caso di vittoria bianconera). Prima di questa partita, un noto nazionale, allora del Napoli e amico di vari giocatori juventini, si presento' all'albergo che ospitava la Juve a Sorrento, e dopo aver descritta la precaria situazione economica sua e dei suoi compagni offri' la vittoria per una cifra assai modesta anche per quei tempi: 200.000 lire. I dirigenti accompagnatori della Juventus, d'accordo con allenatore e giocatori, rifiutarono e l'incontro termino' 1-1 sancendo la vittoria del Torino. Nel 1947-48 invece l’Inter accettò perché voleva uscire fuori dalla zona pericolosa e benché il Napoli avesse vinto 3-0 l’andata e battuto persino la Juve a Torino 1-3, si lasciò battere dall’Inter alla terzultima giornata 1-0. Il Napoli terminò quartultimo e retrocesse, ma fu condannato all’ultimo posto per illecito sportivo. 

Da https://storiedicalcio.altervista.org/blog/1947-48-napoli-condannato-ma-senza-pena.html) :

La vicenda-Napoli si colloca sul finire del campionato, esattamente il 6 giugno 1948. Quel giorno il Napoli, in pessime acque di classifica, gioca a Bologna e vince all’ultimo minuto: 1-0, rete di Krieziu. Cinque giorni dopo, l’11 giugno, parte una denuncia di corruzione da parte del Bologna. Si tratta, in pratica, del primo caso di illecito sportivo del dopoguerra. In realtà, per lo meno in quel momento, i casi erano (o sarebbero stati) diversi. Si sapeva, infatti, che gli organi inquirenti avevano raccolto voci su almeno sei o sette partite, forse anche di più, di cui almeno cinque di Serie A.

Nel 1962 la Juventus fu la prima squadra a violare lo stadio del grande Real pareggiando la sconfitta di Torino e si rese necessaria una terza partita .

Da http://www.storiedisport.it/?p=5949 :

Fu Omar Sívori a segnare il gol della vittoria, un successo che andava ben oltre il risultato del campo. Al triplice fischio del francese Maurice Guigue si sbriciolò per sempre l’imbattibilità interna del Real a livello internazionale. Finiva il mito dell’inespugnabile Chamartìn, lo stadio inaugurato nel 1947 e dedicato otto anni dopo a Santiago Bernabéu, indimenticabile presidente che fece grande  il Real. Alcuni lo consideravano una fortezza capace con la sua imponenza di intimidire ogni avversario. Altri invece lo paragonavano ad un tempio per la sacralità del rito che veniva ripetuto ad ogni partita: le merengues battevano puntualmente con irriverenza e superiorità ogni squadra che ne valicava la soglia.

Prima della bella, il massaggiatore di Helenio Herrera, Vanono, allora al Real, volle parlare in segreto con Parola, mito bianconero e allenatore della Juventus. Carlo portò con sé Emoli come testimone. Vanono in cambio di un’ auto e 5 milioni di lire era pronto a vendersi l’incontro. Parola non sapeva quello che aveva in mente quest'uomo, cosa intendesse - secondo me qualcosa di simile alla finale mondiale del 1954 – ma sdegnato declinò l'offerta e riferì tutto ad Umberto Agnelli che reagì come ci si aspettava : rifiutò. Fummo presi a calci in campo, Charles ne fece le spese, ma restammo fedeli al nostro stile, a ciò che ha fatto innamorare della nostra maglia tifosi di ogni parte d'Italia persino in anni privi di successi, quando a vincere erano sempre le altre, Pro Vercelli e Genoa su tutte.

L’Inter di Helenio Herrera, quella dei “caffè corretti”, della sudditanza psicologica, delle cento partite senza rigori contro, invece accettò e in Europa si ritrovò in finale di Coppa dei Campioni persino in superiorità numerica contro il Real, comprò diversi arbitri uno dei quali reo confesso, ma vogliono farsi passare per immacolati …

Ovviamente non odio “a morte“ tutti i tifosi interisti o il club, la mia compagna è interista, ho diversi amici interisti, semplicemente non accetto che proprio i più livorosi esponenti di quella tifoseria pretendano dare lezioni di etica sportiva a noi, tipo Ziliani, Pistocchi o i vesuviani Alvino, Del Genio e soci ...

PS :    Umberto Malvano in un’intervista rilasciata a Vladimiro Caminiti : «Deve sapere che per molti anni, fino al 1915, sono stato vice presidente della Federazione e ci fu molto lavoro. Il presidente era l’avvocato Bozzino della Pro Vercelli. I vice presidenti eravamo io e l’ingegner Francesco Mauro… Si lavorava tutta la settimana, certe volte si andava a letto alle quattro del mattino, lavorammo per uno scandalo, si erano fatti pagare…». «C’erano anche allora degli sportmen che si facevano corrompere… Io fui incaricato di condurre l’inchiesta e andai fino in fondo… Confessarono e furono squalificati… Il presidente del Genoa Davidson, un vecchio grassone, era furibondo… Non sapeva niente… Ma non potevo transigere…» ...

Il Milan nelle amichevoli non chiedeva vittoria a tavolino contro il Genoa, ma i genoani gliela concessero in Campionato nel 1906 … noi non la pretendemmo contro il Milan in Campionato … sempre il Genoa per soffiarci un grande calciatore che avrebbe reso leggendaria la Juventus negli anni 30 del 1900, gli fece firmare un contratto alla fine degli anni 20 dopo che già aveva firmato per noi ed era diretto a Torino …

                                                                                                                                

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