La Stampa Sportiva - gennaio 1920
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Crediti : La Stampa Sportiva - A.19 (1920) n.01, gennaio | Byterfly
E sarà proprio l'Inter, 10 anni dopo, nel 1930 (primo Campionato di Serie A), a tarpare definitivamente le ali al Genoa che da lì in avanti non avrebbe più conquistato il massimo Campionato. Sul 3-3 a Milano, nello scontro diretto del girone di ritorno, Levratto del Genoa si rifiuterà di battere il calcio di rigore assegnato perchè minacciato dai tifosi interisti assiepati attorno al campo a causa di un incidente (dal Secolo XIX : Sotto il carico eccessivo della folla , un tratto della parte più alta della tribuna e precisamente una campata della gradinata di legno che stava tra il parapetto superiore schiantato e il muricciolo di cemento, rovinava sui suoi sostegni travolti e trascinava con sè altre due campate che le erano strettamente collegate) e al suo posto lo batte Banchero che volutamente sbaglia. Da lì in poi il Genoa non sarà più grande.
La folla interista condizionò anche gli esiti della Serie A 37-38 in favore dei propri beniamini, che spinsero affinchè un incontro decisivo fra Milan e Juventus non vedesse prevalere la squadra torinese, e nel 54 ... non solo con il gol fantasma bergamasco, nello stesso giorno del celebre gol di Giampiero B. in rovesciata ... Poi vennero i Moratti e "il mago" dei caffè corretti ... per arrivare alle vicende di farsopoli ... intanto che la Juve era stata assolta nel caso del presunto uso dei farmaci illeciti, che fosse una delle pochissime squadre a non aver usufruito dello spalmadebiti, che non avesse commeso irregolarità nei campionati che le sono stati sottratti ecc ecc passa in silenzio, l'importante è infangarla, perchè Ziliani e vesuviani e simili sanno che la calunnia fa breccia nel sentimento popolare e persino chi subisce ingiustizie giudiziarie si lascia persuadere dal fatto che "se tutti ti accusano forse colpevole lo sei veramente" .... Solo la coppa maledetta del 1985 a Bruxelles è un nostro vero peccato e il mancato rinvio dell'ultima di Serie A nel 73 richiesto dal Milan ... E già che ci sono, ci sarebbe tantissimo da obiettare su quello che dice l'Albo d'Oro ufficiale riguardo anche i titoli assegnati nel 1903, 1908 e 1909 e sorvolo sulla Novese di cento anni fa o su quello che subì il Pisa dalla Pro l'anno prima, nel 21 ...
Il campionato di Serie A 1945-46 era il primo del dopoguerra e fu giocato con 2 gironi, alta Italia e centro-sud. Furono 4 le stracittadine fra Juve e Toro con un bilancio di 2 vittorie per parte. All'ultima giornata il Torino che giocava in casa contro la Pro Livorno vinse 9-1. Era in testa alla classifica con 2 punti in più dei bianconeri che dovevano giocare a Napoli (la gara d’andata era stata un massacro calcistico, quindi nessuno avrebbe avuto nulla da ridire in caso di vittoria bianconera). Prima di questa partita, un noto nazionale, allora del Napoli e amico di vari giocatori juventini, si presento' all'albergo che ospitava la Juve a Sorrento, e dopo aver descritta la precaria situazione economica sua e dei suoi compagni offri' la vittoria per una cifra assai modesta anche per quei tempi: 200.000 lire. I dirigenti accompagnatori della Juventus, d'accordo con allenatore e giocatori, rifiutarono e l'incontro termino' 1-1 sancendo la vittoria del Torino. Nel 1947-48 invece l’Inter accettò perché voleva uscire fuori dalla zona pericolosa e benché il Napoli avesse vinto 3-0 l’andata e battuto persino la Juve a Torino 1-3, si lasciò battere dall’Inter alla terzultima giornata 1-0. Il Napoli terminò quartultimo e retrocesse, ma fu condannato all’ultimo posto per illecito sportivo.
Da https://storiedicalcio.altervista.org/blog/1947-48-napoli-condannato-ma-senza-pena.html) :
La
vicenda-Napoli si colloca sul finire del campionato, esattamente il 6 giugno
1948. Quel giorno il Napoli, in pessime acque di classifica, gioca a Bologna e
vince all’ultimo minuto: 1-0, rete di Krieziu. Cinque giorni dopo, l’11 giugno,
parte una denuncia di corruzione da parte del Bologna. Si tratta, in pratica,
del primo caso di illecito sportivo del dopoguerra. In realtà, per lo meno in
quel momento, i casi erano (o sarebbero stati) diversi. Si sapeva, infatti, che
gli organi inquirenti avevano raccolto voci su almeno sei o sette partite,
forse anche di più, di cui almeno cinque di Serie A.
Nel 1962 la Juventus fu la prima squadra a violare lo stadio del grande Real pareggiando la sconfitta di Torino e si rese necessaria una terza partita .
Da http://www.storiedisport.it/?p=5949 :
Fu
Omar Sívori a segnare il gol della vittoria, un successo che andava ben oltre
il risultato del campo. Al triplice fischio del francese Maurice Guigue si
sbriciolò per sempre l’imbattibilità interna del Real a livello internazionale.
Finiva il mito dell’inespugnabile Chamartìn, lo stadio inaugurato nel 1947 e
dedicato otto anni dopo a Santiago Bernabéu, indimenticabile presidente che
fece grande il Real. Alcuni lo
consideravano una fortezza capace con la sua imponenza di intimidire ogni
avversario. Altri invece lo paragonavano ad un tempio per la sacralità del rito
che veniva ripetuto ad ogni partita: le merengues battevano puntualmente con
irriverenza e superiorità ogni squadra che ne valicava la soglia.
Prima della bella, il
massaggiatore di Helenio Herrera, Vanono, allora al Real, volle parlare in segreto con
Parola, mito bianconero e allenatore della Juventus. Carlo portò con sé Emoli
come testimone. Vanono in cambio di un’ auto e 5 milioni di lire era pronto a
vendersi l’incontro. Parola non sapeva quello che aveva in mente quest'uomo, cosa
intendesse - secondo me qualcosa di simile alla finale mondiale del 1954 – ma
sdegnato declinò l'offerta e riferì tutto ad Umberto Agnelli che reagì come ci si aspettava :
rifiutò. Fummo presi a calci in campo, Charles ne fece le spese, ma restammo fedeli al nostro stile, a ciò che ha fatto innamorare della nostra maglia tifosi di ogni parte d'Italia persino in anni privi di successi, quando a vincere erano sempre le altre, Pro Vercelli e Genoa su tutte.
L’Inter di Helenio
Herrera, quella dei “caffè corretti”, della sudditanza psicologica,
delle cento partite senza rigori contro, invece accettò e in Europa si ritrovò
in finale di Coppa dei Campioni persino in superiorità numerica contro il Real,
comprò diversi arbitri uno dei quali reo confesso, ma vogliono farsi passare
per immacolati …
Ovviamente non odio “a morte“ tutti i tifosi interisti o il club, la mia compagna è interista, ho diversi amici interisti, semplicemente non accetto che proprio i più livorosi esponenti di quella tifoseria pretendano dare lezioni di etica sportiva a noi, tipo Ziliani, Pistocchi o i vesuviani Alvino, Del Genio e soci ...
PS : Umberto Malvano in un’intervista rilasciata a Vladimiro Caminiti : «Deve sapere che per molti anni, fino al 1915, sono stato vice presidente della Federazione e ci fu molto lavoro. Il presidente era l’avvocato Bozzino della Pro Vercelli. I vice presidenti eravamo io e l’ingegner Francesco Mauro… Si lavorava tutta la settimana, certe volte si andava a letto alle quattro del mattino, lavorammo per uno scandalo, si erano fatti pagare…». «C’erano anche allora degli sportmen che si facevano corrompere… Io fui incaricato di condurre l’inchiesta e andai fino in fondo… Confessarono e furono squalificati… Il presidente del Genoa Davidson, un vecchio grassone, era furibondo… Non sapeva niente… Ma non potevo transigere…» ...
Il Milan nelle amichevoli non chiedeva vittoria a tavolino contro il Genoa, ma i genoani gliela concessero in Campionato nel 1906 … noi non la pretendemmo contro il Milan in Campionato … sempre il Genoa per soffiarci un grande calciatore che avrebbe reso leggendaria la Juventus negli anni 30 del 1900, gli fece firmare un contratto alla fine degli anni 20 dopo che già aveva firmato per noi ed era diretto a Torino …
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