Tredicesima giornata di Serie A
29.11
|
Sassuolo - Verona
|
2 - 1
|
18:00
|
29.11
|
Chievo - Lazio
|
0 - 0
|
20:45
|
30.11
|
Palermo - Parma
|
2 - 1
|
15:00
|
30.11
|
Milan - Udinese
|
2 - 0
|
15:00
|
30.11
|
Empoli - Atalanta
|
0 - 0
|
15:00
|
30.11
|
Cesena - Genoa
|
0 - 3
|
15:00
|
30.11
|
Cagliari - Fiorentina
|
0 - 4
|
15:00
|
30.11
|
Juventus - Torino
|
2 - 1
|
18:00
|
30.11
|
Roma - Inter
|
4 - 2
|
20:45
|
01.12
|
Sampdoria - Napoli
|
1 - 1
|
21:0
|
Da SPORTMEDIASET
: Juve-Toro 2-1: Pirlo, incredibile prodezza a tre secondi dalla fine
Segna
Vidal su rigore, risponde Bruno Peres con un gol da leggenda. Espulso
Lichtsteiner, ma la vera leggenda è Pirlo : gol-partita al 47'56''
Juventus-Torino
2-1. Decide una incredibile, pazzesca prodezza di Andrea Pirlo a 4
secondi dalla fine, e con la Juve in 10 (espulso Lichtsteiner al 33' st). Prima
il gol di Vidal su rigore al 15', e il pareggio di Bruno
Peres, 24enne brasiliano, al 23' con una strepitosa cavalcata di 80 metri.
Finisce così il derby. Il Toro ha tenuto testa alla Juve: ma i campioni
bianconeri sono campioni veri.
Da TUTTOSPORT
: Serie A, Pazzesco derby: Pirlo al 93'. Il Toro beffato, delirio Juve
Un
gol del centrocampista in pieno recupero consente ai bianconeri di vincere il
derby 2-1. Nel primo tempo la rete di Vidal su rigore e l'eurogol di Bruno
Peres
TORINO –
Pazzesco derby. La Juventus fa il Torino, il Torino fa la Juventus. Nel senso
che di solito era il Toro a giocare così così, ma a ribaltare la partita
all'ultimo secondo. Finisce 2-1 con il tiro meraviglioso di Andrea Pirlo che fa
il pari in bellezza con il capolavoro calcistico di Bruno Peres e consente alla
squadra di Allegri di continuare la striscia positiva, mettendo pressione alla
Roma, domani contro l'Inter all'Olimpico.
PIU'
TORO - Eppure, fin lì il Toro aveva perfino meritato di vincere, creando
almeno due nitide occasioni da gol nella ripresa, giocata meglio e con maggiore
lucidità tattica. Ma alla fine ha prevalso la classe e il maggiore tasso
tecnico, che per novanta minuti si era infranto contro la linea difensiva
perfettamente organizzata da Ventura.
PRONTI
VIA - La Juventus era partita bene, sciolta e padrona del campo. Ed era
passata in vantaggio con il rigore trasformato da Vidal e concesso per un fallo
di mano di Maksimovic su una punizione di Pirlo al 13'. Del rigore si può
discutere per secoli, perché tanto è ineccepibile il tocco con il braccio di
Maksimovic, tanto si può contestare che lo alza a difesa del volto. Resta il
fatto, tuttavia, che l'arbitro Orsato proprio un secondo prima del tiro di
Pirlo, ricorda alla barriera granata che non tollera colpi di gomito o braccio
e questo toglie molti alibi ai granata, perché il direttore di gara si limita a
un'applicazione chirurgica del regolamento.
DISCESA
LIBERA - Il Toro pareggia con una meraviglia di Bruno Peres che affonda
come una lama nel burro contro lo spaesato Evra. L'esterno destro granata si fa
78 metri di corsa e quando arriva a 13 metri da Storari (in campo per un
problema alla spalla di Buffon) scaglia un siluro a 97 chilometri all'ora. Dopo
il pareggio del Torino, la Juventus pare rallentare il ritmo e chiude il primo
tempo con pochissimi sussulti, mentre gli avversari galvanizzati tengono il
campo meglio rispetto alla prima mezz'ora di patimento. E nella ripresa il Toro
prende coraggio, mentre la Juventus si impantana nella densità difensiva creata
da Ventura a protezione della porta. Una soluzione che stoppa il fraseggio dei
centrocampisti e delle punte bianconere.
JUVE
OPACA - Tevez sbaglia più di quanto abbia sbagliato nella prima parte
della stagione. Vidal azzeca il tiro dal dischetto (anzi i tiri, visto che il
penalty viene fatto ripetere dall'attento Orsato) e poco altro, risultando per
altro fra gli imputati del processo per il gol di Peres. Llorente è, come
spesso è capitato in questa stagione, un po' statico e non sempre aggressivo.
In questa situazione di poca incisività offensiva, Marchisio e Pogba si barcamenano,
tappando i buchi e provando ad aprire falle nella difesa granata.
PERLA
PIRLO - La disposizione in campo della Juventus non è perfetta, al
contrario di un Torino tatticamente molto efficace sia nel difendersi che nel
provare le sortite offensive, quasi sempre legate alle iniziative di Peres e di
un brillante Amauri in versione contropiedista. Tant'è che l'occasione per
segnare ce l'ha il Toro, quando Quagliarella sfiora il palo su assist di
Amauri. L'ingresso in campo di Morata e Pereyra aumenta leggermente la
brillantezza della manovra bianconera che, però, continua ad andare a sbattere
contro il muro granata. E quando riesce ad aggirarlo con una veloce manovra
Tevez-Pereyra-Vidal l'arbitro annulla la rete per fuorigioco. Viene espulso
Lichtsteiner che, come spesso gli accade, protesta troppo vivacemente dopo un
giallo che forse non meritava. Ma la cosa non sembra cambiare la partita, il
Toro controlla e parte in contropiede, la Juventus ci prova in tutti i modi, ma
non tira neppure troppe volte in porta. Ne basta uno, al 93', di Pirlo per
cambiare il destino alla partita e far passare alla storia un altro derby.
davide69 alle 20:22:53 del 30/11/2014
Ragazzi,
finalmente un bel derby. Onore al Torino che ha giocato al massimo delle sue possibilità. Ad un certo punto, in 10, dopo un paio di pericolosi contropiede del Torino, ho pensato che l'1-1 andava bene perché si poteva anche perdere. Poi è arrivata la magia di Pirlo.
Alcune considerazioni:
1) Vidal come trequartista non va.
finalmente un bel derby. Onore al Torino che ha giocato al massimo delle sue possibilità. Ad un certo punto, in 10, dopo un paio di pericolosi contropiede del Torino, ho pensato che l'1-1 andava bene perché si poteva anche perdere. Poi è arrivata la magia di Pirlo.
Alcune considerazioni:
1) Vidal come trequartista non va.
2) Complimenti alla squadra che in 10 contro 11 ha continuato ad attaccare
per vincere. Grande carattere.
3) Come dico da tempo non abbiamo esterni difensivi qualitativamente all'altezza. Non è possibile che in una partita giocata nella metà campo avversaria Lichsteiner ed Evrà saranno andati sul fondo a crossare una volta. Se non hai esterni che vanno sul fondo con efficacia sei obbligato ad imbottigliarti in mezzo e diventi prevedibile. I due esterni del Torino sono meglio dei nostri...
4) Lichtsteiner si deve dare una calmata. Il secondo giallo non c'era assolutamente ma lui deve capire che se protesta sempre l'arbitro lo prende di punta e lo sbatte fuori alla prima occasione come stasera.
3) Come dico da tempo non abbiamo esterni difensivi qualitativamente all'altezza. Non è possibile che in una partita giocata nella metà campo avversaria Lichsteiner ed Evrà saranno andati sul fondo a crossare una volta. Se non hai esterni che vanno sul fondo con efficacia sei obbligato ad imbottigliarti in mezzo e diventi prevedibile. I due esterni del Torino sono meglio dei nostri...
4) Lichtsteiner si deve dare una calmata. Il secondo giallo non c'era assolutamente ma lui deve capire che se protesta sempre l'arbitro lo prende di punta e lo sbatte fuori alla prima occasione come stasera.
Claudio Valente alle 20:22:20 del 30/11/2014
Il Torino ha giocato una delle migliori partite delle ultime stagioni,
meritava il pareggio, se vinceva non mi sarei scandalizzato, ma da Juventino
ringrazio Ventura, 2 cambi tattici da evitare ma lui si accontentava del
pareggio, l'ultimo dei 2 cambi tattaci era a 80 secondi dalla fine, il Toro non
si e' ricompattato e la Juve approfittandosene, ha vinto. Quello che manca al
Toro e' una mentalita' vincente, noi l'abbiamo !
Da
La Gazzetta dell’Inter
Juventus-Torino
2-1: Vidal su rigore e il capolavoro di Peres. Poi decide Pirlo
Il
bianconero decide al 93' un derby intenso e spettacolare. Juve in vantaggio con
Vidal, poi una rete capolavoro di Peres ristabilisce la parità. Nel secondo
tempo, Lichtsteiner lascia la squadra in dieci. All'ultimo respiro arriva però
la vittoria
E
al 93’, quando ci si comincia a chiedere se l’1-1 per la Juve sia un punto
guadagnato o due persi, arriva Andrea Pirlo e mette d’accordo tutti. Rasoiata a
fil di palo coi bianconeri in dieci da un quarto d’ora, Gillet non c’arriva e
lo Juve Stadium esplode. L’assalto della Roma è respinto prima ancora di
cominciare: ben che le vada, resterà a -3. Per il Toro, che non vince il derby
dal ’95 e non porta via punti dal 2008, è l’ennesimo incubo. Immeritato, per
l’impegno e la buona prova offerta oggi. Dove non riuscì nessuno per 12 anni,
neppure gli azzurri Cerci e Immobile, poté il giorno di ordinaria follia di
Bruno Peres, che cancella Cauet dalla
voce “ultimo marcatore granata in un derby”. Ma non basta per uscire indenni
dalla casa dei rivali cittadini.
78 METRI DI
GLORIA — Che possa essere una
domenica particolare lo si annusa nell’aria a meno di due ore dall’inizio della
partita, quando arriva la notizia dell’assenza di Buffon: spalla destra
dolorante, tra i pali va il 37enne Storari. E la sensazione si rafforza a metà
del primo tempo, quando Peres inventa un gol da far invidia a Maicon o Cafu:
prende palla al limite dell’area granata, saluta Evra, semina un Vidal che
getta misteriosamente la spugna nell’inseguimento e scarica un destraccio in
diagonale dopo 78 metri di galoppata. E’ l’1-1, perché nel frattempo la Juve
era andata in vantaggio con un rigore battuto due volte da Vidal e ottenuto per
un braccio alto di El Kaddouri, su punizione di Pirlo. Anche qui torna alla mente Maicon (Juve-Roma del mese
scorso), ma stavolta il penalty è netto.
SPAZI —
Fino all’intervallo, comunque, il Toro rende fiero lo spicchio di tifosi che
l’ha seguito allo Stadium. Oltre alla buona reazione dopo lo svantaggio,
resiste alle accelerazioni bianconere e si propone sulle fasce, anche con
Darmian. Il rombo di Allegri, in effetti, lo concede. Non tanto a destra, dove
l’asse Lichtsteiner-Marchisio garantisce la necessaria applicazione, quanto sul
lato opposto, quello francese: Evra trova cross pericolosi, ma in copertura è
spesso lasciato solo da un Pogba in versione minimalista.
ROSSO
ROSSOCROCIATO — La ripresa inizia con un tentativo di testa di Vidal e
soprattutto con il quasi-gol di Quagliarella, servito dalla prima cosa buona
dell’altro ex Amauri: palla che sfila accanto al palo. Poi Bonucci chiama al
tuffo Gillet dalla distanza. Dentro Morata per Llorente, dopo che Vives aveva
lasciato il posto a Benassi. E quando Marchisio cede il posto a Pereyra, è il
“Tucumano” a servire a Vidal la palla della doppietta, ma il cileno è in
fuorigioco. Un istante più tardi, la gara svolta: Lichtsteiner, nervoso come e
più del solito, rimedia il secondo giallo in pochi minuti e si fa cacciare.
Sembra sempre più una domenica strana.
MUSICA,
MAESTRO — La Juve sbanda, sopravvive a un contropiede mal gestito dai
granata, a un tiro di Benassi rimpallato e a un colpo di testa di Gazzi.
Allegri corre ai ripari, mette Ogbonna per Tevez e passa alla difesa a tre.
Mossa intelligente, che ridà equilibrio alla squadra e le consente di arrivare
al tiro due volte, sempre con Pirlo: la prima non va, la seconda è l’ennesimo
capolavoro di un maestro di calcio come ne sono nati pochi e come pochi ne
nasceranno. Per lui no, non esistono domeniche normali.
L'ammazzaToro è Andrea Pirlo. Il Maestro colpisce nel recupero,
quando i granata pregustano comunque un pari importante. Invece, ci pensa lui
con una stoccata imparabile. Pirlo come Bonucci contro la Roma. All'ultimo
respiro. «Ho seguito l’azione, è stato bravo Vidal a vedermi all’ultimo e poi,
proprio al tiro della disperazione, è andata bene e siamo felicissimi. E'
bellissimo vincere un derby all'ultimo secondo, in dieci. Lo regaliamo ai
tifosi, lo condividiamo con Buffon, con tutti. Con questa vittoria diamo continuità
ai risultati. Se poi arrivano come stasera, meglio ancora».
PERES: PIRLO CHE MAGIA Il migliore del Toro è Bruno Peres che ha
segnato un gol magnifico dopo una cavalcata di 78 metri. «A un certo punto ero
morto... Abbiamo cercato la vittoria ma Pirlo ha pescato una magia. Ora
guardiamo avanti e battiamo il Palermo»
Da
Calciomercato.com
Che derby! Lo decide Pirlo al 93'
30 novembre alle 20:00
Juventus-Torino 2-1 nel derby della Mole
numero 189 in gare ufficiali: segnano Arturo Vidal su rigore e Bruno Peres al
termine di una eccezionale azione personale. Poi, al 93', Pirlo decide
con un destro rasoterra da fuori area. Con questo successo, la Juve
prosegue la serie record di vittorie interne consecutive, serie che arriva a
quota 25. Prosegue anche il filotto di vittorie consecutive della Juve nel
derby: con questo, sono sette i successi di fila.
NON GIOCA BUFFON - Notizia
dell'ultima ora in casa Juventus: il capitano Gianluigi Buffon non
gioca il derby, a causa di un problema alla spalla insorto dopo il match di
Malmoe. In campo Storari
PRIMO TEMPO - Parte bene la Juventus, che schiaccia il Torino nella sua metà campo e al 15' passa in vantaggio. Su punizione di Pirlo, netto fallo di mani di El Kaddouri: l'arbitro Orsato assegna il rigore, che Vidal trasforma. La Juve sembra avere il controllo del match, ma improvviso, al 22', arriva il pareggio del Torino. Bruno Peres prende palla nella sua area di rigore e inizia una cavalcata incredibile: supera di forza Pogba e in velocità Evra, Vidal sembra recuperare ma poi inspiegabilmente desiste, fino a quando l'esterno granata, appena entrato nell'area bianconera, scaglia un potente destro che si insacca toccando il palo più lontano della porta difesa da Storari. Nei minuti successivi la squadra di Allegri subisce il colpo e quella di Ventura prende coraggio. Poi, nel finale di tempo, sterile forcing dei bianconeri.
PRIMO TEMPO - Parte bene la Juventus, che schiaccia il Torino nella sua metà campo e al 15' passa in vantaggio. Su punizione di Pirlo, netto fallo di mani di El Kaddouri: l'arbitro Orsato assegna il rigore, che Vidal trasforma. La Juve sembra avere il controllo del match, ma improvviso, al 22', arriva il pareggio del Torino. Bruno Peres prende palla nella sua area di rigore e inizia una cavalcata incredibile: supera di forza Pogba e in velocità Evra, Vidal sembra recuperare ma poi inspiegabilmente desiste, fino a quando l'esterno granata, appena entrato nell'area bianconera, scaglia un potente destro che si insacca toccando il palo più lontano della porta difesa da Storari. Nei minuti successivi la squadra di Allegri subisce il colpo e quella di Ventura prende coraggio. Poi, nel finale di tempo, sterile forcing dei bianconeri.
SECONDO TEMPO - Nei primi minuti
della ripresa, dopo un colpo di testa di Vidal terminato di
poco alto, l'occasione più pericolosa è per il Torino: dopo un'azione di
contropiede, la palla arriva a Quagliarella, che da due passi in
scivolata manda la palla a lambire il palo alla destra di Storari. Al 76'
gol annullato alla Juventus per un netto fuorigioco di Vidal, che aveva
trafitto Gillet con un tocco ravvicinato. Poco dopo, a causa di fallo dubbio su
El Kaddouri, secondo giallo ed espulsione per Lichtsteiner. In
superiorità numerica, il Toro non concretizza un'occasione in contropiede con
Larrondo, prima che El Kaddouri si renda pericoloso in area e, sul conseguente
angolo, Glik mandi di poco alto di testa. Infine, a due
secondi dal termine dei 3 minuti di recupero concessi da Orsato, Pirlo decide
il derby.
eppeb1 alle 20:47:15 del 30/11/2014
Trovatemi voi un'altro derby altrettanto bello per i gol.
Grandissimo quello del Torino (roba da università del contropiede
!!!!!!) Favoloso poi, specialmente per un tifoso Juventino quello di
Pirlo. Per quanto riguarda il mio giudizio estivo, iniziale su Allegri,ho
già cominciato a mangiarmi la falda del cappello. Sempre viva la Vecchia
!!!!!!!!!
CdS lady30alle 20:07:04 del 30/11/2014
siamo onesti......lo meritano il primato.....riescono a vincere
anche con l'uomo in meno.........certo...non saranno mai simpatici a noi "altri".....ma
sai quanto gliene frega ai loro tifosi...loro sono gli unici tifosi soddisfatti
in Italia......e noi "altri" di questo passo hai voglia...a rosicare...
complimenti
a Lady 30, l’unica persona sportiva in mezzo a commentatori anti Juve patetici
e calunniatori.
Da
Repubblica Sport :
Juventus-Torino 2-1, Pirlo mette in ginocchio i granata
Una
prodezza al 93' del fuoriclasse bianconero impedisce agli uomini di Ventura di
interrompere la striscia di sconfitte nel derby.
TORINO - All'ultimo secondo, la
Juve conferma la sua bella tradizione nel derby e tiene a distanza la Roma
nella corsa scudetto. C'è voluta la solita invenzione di Pirlo al 93' per
riuscire a schiodare una sfida che sembrava ormai destinata a interrompere la
lunghissima striscia di vittorie allo Stadium. Una sconfitta pesantissima, la
7/a di fila, per il Toro che si è visto sfuggire all'ultimo istante un punto
atteso da 6 anni che, stavolta, avrebbe ampiamente meritato.
UNA JUVE MICIDIALE - Anche se non nella loro giornata
migliore, i bianconeri hanno confermato di essere una straordinaria macchina da
guerra. In difficoltà nel far gioco per tutta la ripresa e ridotti in 10 negli
ultimi minuti per l'espulsione di Lichtsteiner non si sono mai rassegnati e,
con la difesa a tre varata in corsa da Allegri nel finale, hanno trovato la
forza per andarsi a prendere in extremis tre punti pesantissimi.
TORO, POCO DA RIMPROVERARSI - Il Toro ha davvero poco da
rimproverarsi al di là dell'atteggiamento iniziale, eccessivamente remissivo.
Dopo il gol, storico, di Peres che ha interrotto un digiuno che durava da ben
932' spalmati in 12 anni, ha preso fiducia e ha tenuto testa per i restanti 70'
ai più blasonati avversari con grande autorevolezza. Ha chiuso ogni varco ai
bianconeri sfiorando almeno in tre circostanze nelle ripresa il colpaccio. Il
destro telecomandato di Pirlo lo ha messo al tappeto e rischia ora di pesare
tantissimo sul morale della squadra, sempre più impelagata nella zona
retrocessione.
VENTURA
SCHIERA LE DUE PUNTE -
Oltre allo squalificato Padoin, Allegri all'ultimo minuto ha dovuto rinunciare,
per un infortunio alla spalla, anche a Buffon e allora ha spedito in porta
Storari, rilanciando a sinistra Evra. Per il resto ha restituito una maglia da
titolare a Vidal e Llorente, preferendoli a Pereyra e Morata. Sul fronte
opposto Ventura ha cambiato una sola pedine nella squadra sconfitta dal
Sassuolo, mettendo una punta di ruolo, Amauri, accanto a Quagliarella, con la
chiara intenzione di voler provare a giocarsela senza troppa paura.
GRANATA
SPAVENTATI, VIDAL LI PUNISCE - Una volontà non recepita dalla squadra che ha giocato i primi
minuti impaurita e dopo essere stata schiacciata dalla Juve per un quarto d'ora
nella propria trequarti è, inevitabilmente, capitolata. Su una punizione dal
limite di Pirlo, El Kaddouri ha alzato ingenuamente il braccio intercettando il
pallone. Rigore netto che Vidal, dopo una prima ripetizione, ha freddamente
trasformato.
PERES RUNNING
BACK, IL TORO PAREGGIA - Il
Toro si è innervosito (ennesima ammonizione in un derby di Glik) ma a
rianimarlo, al 22', ha pensato Bruno Peres con un'azione degna del miglior
running back di football americano ha percorso 78 mt palla al piede e dopo aver
saltato in velocità nell'ordine Pogba, Evra e Vidal ha scagliato un gran destro
in diagonale da 23 mt che ha battuto l'esterrefatto Storari.
VIDAL MANCA IL
2-1 - Il
Toro ha preso coraggio alzando il baricentro e la Juve ha faticato a riprendere
il bandolo della matassa. Per rivedere i bianconeri in avanti si è dovuta
attendere la fine del tempo quando prima Tevez, con un destro al volo, e poi
Vidal, con un sinistro da 10 mt, non hanno saputo sfruttare nel migliore dei
modi due centri dalla sinistra di un ispirato Evra.
JUVE PERICOLOSA SOLO DA FUORI - Nella ripresa la Juve ha provato a ripartire forte ma, dopo aver sfiorato il bersaglio con un colpo di testa di Vidal, ha iniziato a sbattere contro l'attento schieramento granata che non gli ha consentito più di sviluppare la sua manovra, per la verità eccessivamente lenta. Così ai bianconeri non è rimasto che rendersi pericolosi con alcune conclusioni da fuori, di Bonucci e Tevez, che però non hanno superato Gillet.
QUAGLIARELLA SFIORA IL GOL DELL'EX - Il Toro ha controllato e, di rimessa, ha sfiorato l'1-2 col grande ex della serata, Quagliarella che su un cross dalla sinistra di Amuri ha anticipato in scivolata Storari e ha mandato il pallone a lambire il palo alla destra del portiere. I granata si sono esaltati e per altre tre volte, con un sinistro di Peres e con due colpi di testa di Gazzi e del subentrato Larrondo hanno continuato a tenere in allerta il vice-di Buffon.
JUVE PERICOLOSA SOLO DA FUORI - Nella ripresa la Juve ha provato a ripartire forte ma, dopo aver sfiorato il bersaglio con un colpo di testa di Vidal, ha iniziato a sbattere contro l'attento schieramento granata che non gli ha consentito più di sviluppare la sua manovra, per la verità eccessivamente lenta. Così ai bianconeri non è rimasto che rendersi pericolosi con alcune conclusioni da fuori, di Bonucci e Tevez, che però non hanno superato Gillet.
QUAGLIARELLA SFIORA IL GOL DELL'EX - Il Toro ha controllato e, di rimessa, ha sfiorato l'1-2 col grande ex della serata, Quagliarella che su un cross dalla sinistra di Amuri ha anticipato in scivolata Storari e ha mandato il pallone a lambire il palo alla destra del portiere. I granata si sono esaltati e per altre tre volte, con un sinistro di Peres e con due colpi di testa di Gazzi e del subentrato Larrondo hanno continuato a tenere in allerta il vice-di Buffon.
PIRLO, MAGIA
ALL'ULTIMO SECONDO - Allegri
ha provato a cambiare le cose inserendo Morata al posto di uno spento Llorente
e poi Pereyra in sostituzione di Marchisio ma la svolta, paradossalmente, è
arrivata quando Lichtsteiner ha lasciato i suoi in 10 rimediando due gialli nel
giro di 6'. Il tecnico bianconero ha ordinato la difesa a tre con Pereyra
esterno destro e Vidal seconda punta e la Juve ha trovato il gol vittoria al
93'. Morata e Vidal hanno scambiato al limite liberando al tiro Pirlo che con
un destro da 25 mt ha infilato l'angolino alla destra di Gillet. E così al Toro
non resta che ingoiare l'ennesimo boccone amaro.
Juventus,
Allegri: ''Non volevo Pirlo? Mica sono matto...''
Il
tecnico bianconero si toglie un sassolino dalla scarpa dopo la vittoria nel
derby: ''Mai dubitato delle qualità di Andrea malgrado quello che ho letto in
giro... La vittoria? Era più giusto il pari ma la fortuna ci ha restituito
quello che ci aveva tolto a Genova. Peccato solo aver subito un gol da polli''
Lasciando da parte la sfida di San Siro tra
Milan e Udinese, la tredicesima giornata di Serie A non ha visto grossi
errori arbitrali. La Gazzetta
dello Sport nel
corso della sua Moviola promuove gran parte dei direttori di
gara, fatta eccezione per qualcheduno reo di aver commesso qualche piccolo
errore.
Promossi a pieni voti gli arbitri Irrati, Peruzzo e Russo chiamati a dirigere rispettivamente Palermo-Parma, Empoli-Atalanta e Cesena-Genoa, bravo anchel’arbitro
Orsato di Schio che
ha diretto Juventus-Torino con grande maestria. Al quarto d’ora
di gioco viene giustamente assegnato alla Juventus un rigore, trasformato in
rete da Vidal. Il fallo di El Kaddouri era evidente e il penalty la diretta
conseguenza. Corretto anche il gol annullato a Vidal per fuorigioco, così come
l’interruzione di gioco per fallo di Amauri su Chiellini durante l’azione che
avrebbe portato al gol del Torino con El Kaddouri. Orsato non sbaglia nemmeno
nell’estrarre per ben due volte il giallo ai danni di Lichtsteiner che al 33′
del secondo tempo ha dovuto abbandonare il terreno di gioco. Regolare il gol di
Pirlo sul finire del match: i granata avevano lamentato un fallo di Bonucci su
Benassi, ma in realtà era stato il giocatore del Torino ad aver perso palla.
Giuste le sanzioni con cartellino giallo a Glik, Moretti, Gazzi, Amauri e
Pogba.
In Cagliari-Fiorentina, conclusosi con la vittoria dei vola
per 0-4, l’arbitro
Calvaresecommette qualche errore. Nel primo gol dei gigliati,
Fernandes era in offside, la rete andava dunque annullata. Meritava il rigore,
invece, il Cagliari nel secondo tempo quando Neto travolge Pisano: l’arbitro
però ha preferito concedere la norma del vantaggio a Farias che, però, sbaglia.
Non impeccabile l’arbitrato di Mazzoleni inRoma-Inter 4-2. Corretta la decisione di lasciar proseguire
il gioco a seguito del contatto a centrocampo tra Guarin e Holebas, ma
successivamente l’arbitro di Bergamo evita di concedere due rigori.
L’intervento di Campagnaro con Gervinho era scorretto e sanzionabile con il
penalty così come quello di Ljajic su Dodò. Corretta la decisione che ha
portato all’annullamento del gol di Gervinho, il giallorosso era in fuorigioco.
Rimandato l’arbitro Valeri di Roma che in Milan-Udinese 2-0 ha
commesso non pochi errori. Innanzitutto il gol annullato a Rami poteva dirsi
regolare e in questo caso la tecnologia avrebbe aiutato parecchio il direttore
di gara. Poteva esser fischiato il rigore in favore dell’Udinese per fallo di
Armero, non c’era il rigore del Milan perché durante la stessa azione e prima
del fallo di Domizzi, poi espulso, Honda aveva corretto col braccio la
traiettoria della sfera.
CdS : Ecco tutti i casi da moviola della tredicesima
giornata di serie A
ROMA - Ecco i principali casi da moviola della tredicesima
giornata di serie A.
Calvarese
(CAGLIARI-FIORENTINA 0-4)
Neto su Pisano: era rigore
C’è soprattutto un episodio che vede protagonista l’arbitro di Teramo (gol della Fiorentina a parte, non potrà mai esserci chiarezza con queste interpretazioni). Sullo 0-1, rigore non concesso al Cagliari: Pisano mette al centro il pallone, anticipando Neto che va a vuoto e travolge il rossoblù. Vero, l’azione prosegue, Farias ha la possibilità di battere a rete con solo Savic (che salverà) fra lui e la porta, ma come è noto non può esserci vantaggio (ed infatti Calvarese non fa gesti in questo senso) sul rigore, anche se in casi come questo il rischio è alto (pensate: l’arbitro fischia il rigore mentre il pallone entra in rete.....). Il primo gol della Fiorentina: al momento della punizione di Mati Fernandez, infatti, Gonzalo Rodriguez sembra oltre tutti i rossoblù, va verso il pallone e davanti a Cragno fa per colpirlo con la testa, senza toccarlo. Con la nuova interpretazione dell’off side, ognuno ormai può serenamente dire la sua. Ma se non è “interferenza” un avversario che mostra la volontà di giocare il pallone e lo liscia solo per pochi millimetri, tanto che va per colpirlo... (a proposito: Crispo e Musolino, gli assistenti, hanno fatto a gara a chi sbagliava di più...). Gli altri episodi: è in gioco Mario Gomez sul lancio di Joaquin (ne sana la posizione Ceppitelli) sull’azione del gol dello 0-3, un dubbio sullo 0-4 (Cuadrado in fuorigioco?).
RUSSO
(Cesena-Genoa 0-3)
Manca un penalty su Volta
Due rigori dati, ed uno non c’era. Uno e mezzo non concessi. Non una gran domenica per Russo, al quale forse manca l’aiuto decisivo degli additional, in particolare Di Bello. Regolare il gol dello 0-1: quando viene servito da Bertolacci, Matri è tenuto in gioco da Giorgi (forse è pure in linea con Lucchini). Tiro di Bertolacci, tocco con avambraccio-mano di Lucchini, Russo attende una frazione di secondo poi assegna il penalty, forse su suggerimento di Di Bello. Chiunque sia ad aver preso questa decisione, ha confuso il braccio sinistro largo con il destro che invece impatta il pallone ma è vicino allo stomaco. Manca un rigore al Cesena: c’è la trattenuta di maglia (che si allunga) di Izzo su Volta. Corretto, invece, assegnarlo per la spinta (leggera, ma su avversario in salto) di Burdisso su Rodriguez (che di suo non fa moltissimo per rimanere in piedi). E assai sospetto il contatto fra Rosi e Tabanelli sempre in area genoana.
PERUZZO
(EMPOLI-ATALANTA 0-0)
Raimondi su Rui: da giallo
Gara molto semplice per Peruzzo, che pure non convince appieno sui provvedimenti disciplinari. Una per tutte: ammonisce Croce per un fallo su Raimondi, ma subito dopo un fallo identico (braccio un po’ alto) dello stesso Raimondi su Mario Rui non viene sanzionato. Ma siamo davvero al pelo nell’uovo.... Andasse sempre così....
VALERI
(MILAN-UDINESE 2-0)
Essien, corretta l’espulsione
E’ davvero una partita stregata, per tutti. Eppure era filata liscia fino al 9’ della ripresa, l’internazionale Valeri (in annata e momento positivi) e la sua squadra avevano azzecato, anche con un po’ di fortuna, praticamente tutto. Ed invece.... Cominciamo dall’inizio: c’è un contatto (cercato) di Menez con Heurtaux, è il francese che si allarga, è molto bravo Valeri a non caderci. Colpo di testa di rami, strepitoso intervento di Karnezis, pallone tutto dentro o no? In mancanza di tecnologia, ci affidiamo alle riprese e alle ricostruzioni televisive: un minima parte del pallone (meglio, una proiezione del pallone) sembrerebbe, infatti, pizzicare ancora la linea di porta, anche dal fermo immagine lato-porta (Massa non può aver visto nulla, visto che l’episodio avviene dalla parte opposta alla sua) resterebbe qualche dubbio. Ma non sembra gol. Tutto bene? In otto minuti si capovolge il mondo. Perché Armero interviene su Badu, il contatto del piede destro sul collo del piede destro dell’avversario c’è, l’arbitro mima che ha preso il pallone, non è così: era rigore per l’Udinese. E se il contatto non è comunque clamoroso, lo è di meno quello fra Domizzi su Honda, che fa un passo e mezzo e poi si lascia un po’ andare. Non solo, ma è il giapponese a toccare il pallone con il braccio sinistro (quasi aggiustandoselo), pallone sul braccio di Domizzi e poi il contatto minimo. Fra l’altro, la posizione del pallone (lontano da Honda) farebbe nascere dei dubbi sulla chiara occasione da gol che ha portato al rosso per il bianconero. Giusta, invece, l’espulsione di Essien: il secondo giallo arriva perché mette una mano sulla nuca di Allan e lo spinge, qui (almeno) non possono sorgere dubbi.
IRRATI
(PALERMO-PARMA 2-1)
Gonzalez da prova tv?
A Irrati sfugge solo una semi-gomitata di Gonzalez su Ristovski nell’azione del gol dell’!-1 del Chievo, ma pure qui siamo alle solite: la Procura lo avrà visto? Lo segnalerà? E l’arbitro dirà che non lo ha ritenuto meritevole di provvedimento disciplinare (siamo vicini al rosso)? Corrette le due espulsioni, quella di Felipe (nel caso furbissimo Dybala a ributtarsi in campo) e di Barreto. ORSATO
ORSATO
(JUVENTUS-TORINO 2-1)
Braccio di El Kaddouri, il rigore c'è
Risultati alla mano, al momento Orsato è sicuramente il miglior arbitro italiano. Ha portato in acque sicure il derby della Mole, Juventus-Torino, sbagliando solo la mancata ammonizione per El Kaddouri in occasione del rigore assegnato ai bianconeri. Autoritario (forse anche troppo, ma è la sua forza, oltre alla sua croce), deciso, ha azzeccato tutte le decisioni, importanti e non. In una parola: bravo.
Primo tempo
Subito il primo episodio: fallo di Glik su Pogba, prima della punizione (è una procedura consolidata pure in campo internazionale) Orsato mostra alla barriera del Torino come si può e non si può posizionare il braccio “a protezione”. Il risultato è che El Kaddouri opta per la posizione sbagliata, alza il braccio destro verso il pallone, rigore senza alcun dubbio. Manca, nell’occasione, il cartellino giallo. Che invece trova Glik, quando fa fallo su Vidal.
Secondo tempo
Pogba trattiene Maksimovic: arriva l’ammonizione. Stesso provvedimento per Amauri (una manata per Bonucci) e Lichtsteiner (proteste dopo che l’assistente numero due, Costanzo, aveva segnalato un tocco col braccio dello svizzero). Annullato un gol a Vidal: corretta la chiamata sempre di Costanzo, è oltre i difensori granata sul cross di Pereyra. Forse un po’ eccessivo il secondo cartellino giallo a Lichtsteiner, non tanto per il tipo di intervento (una scivolata è sempre rischiosa), ma perché El Kaddouri non fa nulla per evitare l’intervento è lascia un po’ giù la gamba. Contatto Evra-El Kaddouri: prima il pallone. Rischia il secondo cartellino giallo Amauri, quando ostacola la ripresa veloce del gioco da parete di Storari. E’ ok l’azione del 2-1 di Pirlo, che nasce da un intervento chirurgico sul pallone di Bonucci su Benassi.
(CAGLIARI-FIORENTINA 0-4)
Neto su Pisano: era rigore
C’è soprattutto un episodio che vede protagonista l’arbitro di Teramo (gol della Fiorentina a parte, non potrà mai esserci chiarezza con queste interpretazioni). Sullo 0-1, rigore non concesso al Cagliari: Pisano mette al centro il pallone, anticipando Neto che va a vuoto e travolge il rossoblù. Vero, l’azione prosegue, Farias ha la possibilità di battere a rete con solo Savic (che salverà) fra lui e la porta, ma come è noto non può esserci vantaggio (ed infatti Calvarese non fa gesti in questo senso) sul rigore, anche se in casi come questo il rischio è alto (pensate: l’arbitro fischia il rigore mentre il pallone entra in rete.....). Il primo gol della Fiorentina: al momento della punizione di Mati Fernandez, infatti, Gonzalo Rodriguez sembra oltre tutti i rossoblù, va verso il pallone e davanti a Cragno fa per colpirlo con la testa, senza toccarlo. Con la nuova interpretazione dell’off side, ognuno ormai può serenamente dire la sua. Ma se non è “interferenza” un avversario che mostra la volontà di giocare il pallone e lo liscia solo per pochi millimetri, tanto che va per colpirlo... (a proposito: Crispo e Musolino, gli assistenti, hanno fatto a gara a chi sbagliava di più...). Gli altri episodi: è in gioco Mario Gomez sul lancio di Joaquin (ne sana la posizione Ceppitelli) sull’azione del gol dello 0-3, un dubbio sullo 0-4 (Cuadrado in fuorigioco?).
RUSSO
(Cesena-Genoa 0-3)
Manca un penalty su Volta
Due rigori dati, ed uno non c’era. Uno e mezzo non concessi. Non una gran domenica per Russo, al quale forse manca l’aiuto decisivo degli additional, in particolare Di Bello. Regolare il gol dello 0-1: quando viene servito da Bertolacci, Matri è tenuto in gioco da Giorgi (forse è pure in linea con Lucchini). Tiro di Bertolacci, tocco con avambraccio-mano di Lucchini, Russo attende una frazione di secondo poi assegna il penalty, forse su suggerimento di Di Bello. Chiunque sia ad aver preso questa decisione, ha confuso il braccio sinistro largo con il destro che invece impatta il pallone ma è vicino allo stomaco. Manca un rigore al Cesena: c’è la trattenuta di maglia (che si allunga) di Izzo su Volta. Corretto, invece, assegnarlo per la spinta (leggera, ma su avversario in salto) di Burdisso su Rodriguez (che di suo non fa moltissimo per rimanere in piedi). E assai sospetto il contatto fra Rosi e Tabanelli sempre in area genoana.
PERUZZO
(EMPOLI-ATALANTA 0-0)
Raimondi su Rui: da giallo
Gara molto semplice per Peruzzo, che pure non convince appieno sui provvedimenti disciplinari. Una per tutte: ammonisce Croce per un fallo su Raimondi, ma subito dopo un fallo identico (braccio un po’ alto) dello stesso Raimondi su Mario Rui non viene sanzionato. Ma siamo davvero al pelo nell’uovo.... Andasse sempre così....
VALERI
(MILAN-UDINESE 2-0)
Essien, corretta l’espulsione
E’ davvero una partita stregata, per tutti. Eppure era filata liscia fino al 9’ della ripresa, l’internazionale Valeri (in annata e momento positivi) e la sua squadra avevano azzecato, anche con un po’ di fortuna, praticamente tutto. Ed invece.... Cominciamo dall’inizio: c’è un contatto (cercato) di Menez con Heurtaux, è il francese che si allarga, è molto bravo Valeri a non caderci. Colpo di testa di rami, strepitoso intervento di Karnezis, pallone tutto dentro o no? In mancanza di tecnologia, ci affidiamo alle riprese e alle ricostruzioni televisive: un minima parte del pallone (meglio, una proiezione del pallone) sembrerebbe, infatti, pizzicare ancora la linea di porta, anche dal fermo immagine lato-porta (Massa non può aver visto nulla, visto che l’episodio avviene dalla parte opposta alla sua) resterebbe qualche dubbio. Ma non sembra gol. Tutto bene? In otto minuti si capovolge il mondo. Perché Armero interviene su Badu, il contatto del piede destro sul collo del piede destro dell’avversario c’è, l’arbitro mima che ha preso il pallone, non è così: era rigore per l’Udinese. E se il contatto non è comunque clamoroso, lo è di meno quello fra Domizzi su Honda, che fa un passo e mezzo e poi si lascia un po’ andare. Non solo, ma è il giapponese a toccare il pallone con il braccio sinistro (quasi aggiustandoselo), pallone sul braccio di Domizzi e poi il contatto minimo. Fra l’altro, la posizione del pallone (lontano da Honda) farebbe nascere dei dubbi sulla chiara occasione da gol che ha portato al rosso per il bianconero. Giusta, invece, l’espulsione di Essien: il secondo giallo arriva perché mette una mano sulla nuca di Allan e lo spinge, qui (almeno) non possono sorgere dubbi.
IRRATI
(PALERMO-PARMA 2-1)
Gonzalez da prova tv?
A Irrati sfugge solo una semi-gomitata di Gonzalez su Ristovski nell’azione del gol dell’!-1 del Chievo, ma pure qui siamo alle solite: la Procura lo avrà visto? Lo segnalerà? E l’arbitro dirà che non lo ha ritenuto meritevole di provvedimento disciplinare (siamo vicini al rosso)? Corrette le due espulsioni, quella di Felipe (nel caso furbissimo Dybala a ributtarsi in campo) e di Barreto. ORSATO
ORSATO
(JUVENTUS-TORINO 2-1)
Braccio di El Kaddouri, il rigore c'è
Risultati alla mano, al momento Orsato è sicuramente il miglior arbitro italiano. Ha portato in acque sicure il derby della Mole, Juventus-Torino, sbagliando solo la mancata ammonizione per El Kaddouri in occasione del rigore assegnato ai bianconeri. Autoritario (forse anche troppo, ma è la sua forza, oltre alla sua croce), deciso, ha azzeccato tutte le decisioni, importanti e non. In una parola: bravo.
Primo tempo
Subito il primo episodio: fallo di Glik su Pogba, prima della punizione (è una procedura consolidata pure in campo internazionale) Orsato mostra alla barriera del Torino come si può e non si può posizionare il braccio “a protezione”. Il risultato è che El Kaddouri opta per la posizione sbagliata, alza il braccio destro verso il pallone, rigore senza alcun dubbio. Manca, nell’occasione, il cartellino giallo. Che invece trova Glik, quando fa fallo su Vidal.
Secondo tempo
Pogba trattiene Maksimovic: arriva l’ammonizione. Stesso provvedimento per Amauri (una manata per Bonucci) e Lichtsteiner (proteste dopo che l’assistente numero due, Costanzo, aveva segnalato un tocco col braccio dello svizzero). Annullato un gol a Vidal: corretta la chiamata sempre di Costanzo, è oltre i difensori granata sul cross di Pereyra. Forse un po’ eccessivo il secondo cartellino giallo a Lichtsteiner, non tanto per il tipo di intervento (una scivolata è sempre rischiosa), ma perché El Kaddouri non fa nulla per evitare l’intervento è lascia un po’ giù la gamba. Contatto Evra-El Kaddouri: prima il pallone. Rischia il secondo cartellino giallo Amauri, quando ostacola la ripresa veloce del gioco da parete di Storari. E’ ok l’azione del 2-1 di Pirlo, che nasce da un intervento chirurgico sul pallone di Bonucci su Benassi.
CM.IT
: MOVIOLA EL KADDOURI HONDA TREDICESIMA GIORNATA SERIE A / MILANO - Nella
settimana di Juventus-Torino e Roma-Inter, si
sono rivelate più che soddisfacenti le prove di Orsato allo 'Stadium' e di Mazzoleni allo stadio 'Olimpico'. Il
primo impegnato in un match particolarmente delicato, ha arbitrato con
personalità prendendo anche decisioni importanti come nel caso del rigore
concesso ai bianconeri ad inizio partita. Lo stesso si può dire di Mazzoleni
che nel bel confronto tra giallorossi e nerazzurri si è sempre mostrato
all'altezza della situazione. Giudizio di segno opposto invece per Valeri, impegnato
in Milan-Udinese:
la sua direzione è la nota dolente di giornata con molti episodi discussi che
vanno dal gol fantasma di Rami al rigore generoso concesso ai
rossoneri con tanto di espulsione per Domizzi.
SASSUOLO-VERONA
2-1,
arbitro Doveri 5 - Nella ripresa il direttore di gara
sorvola su un'entrata maldestra di Marquez su Berardi: il fallo c'era e dunque
manca un calcio di rigore in favore dei padroni di casa.
CHIEVO-LAZIO
0-0,
arbitro Banti 5,5 - Gara che non riserva grosse
difficoltà all'arbitro, che lascia a desiderare solo in occasione del
calcione che Meggiorini rifila a Basta nel corso del primo tempo. Un intervento
falloso che probabilmente meritava il giallo. Banti troppo permissivo anche su
un contatto tra Cesar a Djordjevic.
CESENA-GENOA
0-3,
arbitro Russo 5 - Per il fischietto di Nola non
una delle migliori uscite. Entrambi i rigori concessi nel corso della gara
lasciano molti dubbi. Il primo viene concesso al Genoa per un presunto mani di
Lucchini su un tiro di Bertolacci, il secondo al Cesena per il contatto
Burdisso-Rodriguez: in entrambi i casi il fallo non è così evidente. Nel finale
l'arbitro sorvola su un intervento in area rossoblu ai danni di Tabanelli che
poteva essere sanzionato con la massima punizione.
MILAN-UDINESE
2-0,
arbitro Valeri 4 - Brutto pomeriggio per il fischietto
di Roma, il cui operato lascia a desiderare in più di un episodio. Dopo 6
minuti di gioco proteste rossonere per il contatto Herteaux-Menez, ma
l'attaccante rossonero si lascia cadere senza subire fallo. É il 18' quando
Rami va a colpire di testa con Karnezis che interviene quando probabilmente la
palla aveva già superato la linea di porta: Valeri decide di non concedere il
gol e sembra sbagliare. Ad inizio ripresa Armero in area rossonera sgambetta
Badu: l'arbitro lascia correre ma il penalty poteva starci. Svista evidente in
occasione del rigore concesso al Milan per l'intervento di Domizzi su Honda:
l'attaccante giapponese prima controlla con un braccio poi si lascia cadere. Il
rigore non c'è e pure l'espulsione ai danni del giocatore friulano per chiara
occasione da gol sembra una decisione esagerata. Molto severo, (forse troppo),
il rosso ad Essien a pochi minuti di distanza dal rigore che ha permesso ai
rossoneri di sbloccare il risultato.
CAGLIARI-FIORENTINA
0-4,
arbitro Calvarese 5 - Nonostante il risultato netto la
gara è stata tutt'altro che agevole per Calvarese, il quale non ha offerto una
prestazione impeccabile. Manca all'appello qualche cartellino come nel caso di
Rossettini, che nel primo tempo mette giù Cuadrado nei pressi dell'area di
rigore. Dubbi anche nell'azione in cui Farias si divora letteralmente il gol
del pari con Neto che frana su Balzano. Da rivedere il quarto gol viola con
Cuadrado che probabilmente scatta da posizione di offside.
EMPOLI-ATALANTA
0-0,
arbitro Peruzzo 6 - Sufficiente la prova del fischietto
di Schio in un match privo di episodi contestati o di difficile
interpretazione.
PALERMO-PARMA
2-1,
arbitro Irrati 6,5 - Regolare la posizione di Palladino
sul gol del momentaneo 1-1. Giuste le espulsioni di Felipe e Barreto entrambe
per doppia ammonizione.
JUVENTUS-TORINO
2-1,
arbitro Orsato 7 - Ottima la sua direzione in un
match combattuto e tirato fino allo scadere. La prima decisione importante
arriva al 14' quando, su una punizione calciata da Pirlo, El Kaddouri
intercetta il pallone con il braccio alto. Per Orsato nessun dubbio, fallo e
rigore per i bianconeri. Bravo l'arbitro anche nel far ripetere il primo
penalty trasformato da Vidal per i troppi giocatori presenti in area al momento
del tiro. Nella ripresa rete annullata alla Juventus per un fuorigioco netto di
Vidal che insacca da pochi passi. Nulla da dire sui due gialli che portano
all'espulsione di Lichtsteiner. Infine tutto regolare nell'azione che
vale il gol vittoria di Pirlo in pieno recupero: Benassi nel perdere palla non
subisce alcun fallo da parte di
Bonucci.
ROMA-INTER
4-2,
arbitro Mazzoleni 6,5 - Nel corso del primo tempo corretta
la decisione di annullare il 2-0 della Roma firmato da Gervinho: sull'invito di
Ljajic l'ivoriano scatta in posizione di offside. Vivaci proteste da parte
dell'Inter per un possibile fallo di Holebas su Guarin nell'azione che porta al
3-2 firmato Pjanic: per Mazzoleni nessun dubbio, è tutto regolare. Nel corso
del minuto 75 viene fermato Gervinho lanciato in contropiede per un fuorigioco
inesistente. Giusta la punizione concessa alla Roma nel finale dalla quale è
nato il 4-2 definitivo di Pjanic.
Libero.it
: Moviola, Orsato perfetto nel derby. Inter,
manca un rigore su Dodò
Firenze,
1 dicembre 2014 - Tralasciando le polemiche sull’utilizzo della tecnologia
nel mondo del calcio dovute agli episodi di
Milan-Udinese,
qualche spunto di analisi arriva anche da Juventus-Torino dove l’arbitro Orsato si è
confermato il miglior fischietto italiano in circolazione insieme a
Rizzoli. Il direttore di gara ha interpretato bene tutte le situazioni di gioco
facendo correre (quasi all’inglese), e quando ha fischiato lo ha fatto
correttamente.
Giusto
assegnare il rigore alla Juventus con El Kaddouri che
alza troppo il braccio in barriera e respinge la palla calciata da Pirlo: non
si può parlare di protezione del volto. E pensare che prima della punizione è
chiaro il gesto di Orsato che si rivolge ai giocatori in barriera invitandoli a
non sollevare troppo le mani. Nell’occasione del rigore si verifica forse
l’unicia sbavatura, ma è più una finezza: Orsato decide di far
ripetere il primo tiro di Vidal perchè troppi giocatori sono
presenti all’interno dell’area. Giusto. Ma poi in occasione della ripetizione
convalida quando (ancora una volta) l’area è parecchio affollata. Qui bisogna
decidere: o si fa sempre ripetere, su tutti i campi e in tutte le occasioni, o la regola va cambiata se non annullata. Poi nella ripresa è giusto annullare
il gol di Vidal per fuorigioco, così come interrompere l’azione d’attacco del
Toro che va a segno a gioco fermo dopo un fallo di Amauri su Chiellini.
Ineccepibile anche il rosso a Lichtsteiner per doppia ammonizione: il secondo
fallo è già da solo da arancione.
Nell’altro
big match di giornata, Roma-Inter, nessun
dubbio sul gol annullato a Gervinho al 34’ sul punteggio di 1-1. Qualche dubbio poco prima invece quando
Dodò si allunga
il pallone nell’area giallorossa e viene toccato da Ljaijc in scivolata. La
palla è ormai fuori dalla portata del nerazzurro, ma il contatto sembra esserci e il rigore
anche. Mazzoleni
sorvola.
Tuttocalcio
: La Moviola di Juventus-Torino: Eccellenti
Orsato e i suoi collaboratori.
Calcissimo.com : Sampdoria – Napoli (arbitro Rocchi)
16' FISCHIATO FUORIGIOCO
DUBBIO a Higuain lanciato a rete. Le immagini sembrano
però suggerire che Mesbah, alzatosi in ritardo rispetto alla linea doriana,
tenga in gioco il Pipita.
21' ANNULLATO GOL ALLA
SAMP: intervento
in scivolata di Soriano al limite dell'area che pesca Eder che, a tu per tu con
Rafael, insacca ed esulta. Ma l'arbitro ferma tutto perchè il brasiliano è in
evidente posizione di fuorigioco.
22' LA SAMP CHIEDE UN RIGORE: Soriano cerca di risolvere un mischione in area calciando verso la rete ma -a suo dire- viene ostacolato in maniera irregolare da Inler. Dalle immagini emerge una situazione confusa, che non sembra evidenziare nessun irregolarità palese. Soriano si infuria e viene ammonito per proteste.
85' ESPULSIONE DI KOULIBALY che, già ammonito nel primo tempo, stende lo scatenato Eder sulla fascia. Decisione inevitabile per Rocchi, che più volte aveva graziato il francese nel corso della gara.
88' IL NAPOLI CHIEDE UN RIGORE: De Silvestri aggancia con il braccio il collo di David Lopez in piena area e gli impedisce di saltare e dirigersi sul pallone. Possiamo parlare di rigore negato agli azzurri.
22' LA SAMP CHIEDE UN RIGORE: Soriano cerca di risolvere un mischione in area calciando verso la rete ma -a suo dire- viene ostacolato in maniera irregolare da Inler. Dalle immagini emerge una situazione confusa, che non sembra evidenziare nessun irregolarità palese. Soriano si infuria e viene ammonito per proteste.
85' ESPULSIONE DI KOULIBALY che, già ammonito nel primo tempo, stende lo scatenato Eder sulla fascia. Decisione inevitabile per Rocchi, che più volte aveva graziato il francese nel corso della gara.
88' IL NAPOLI CHIEDE UN RIGORE: De Silvestri aggancia con il braccio il collo di David Lopez in piena area e gli impedisce di saltare e dirigersi sul pallone. Possiamo parlare di rigore negato agli azzurri.
Gara dopo gara gli allenatori avversari si lamentano degli aiuti concessi alla Roma. Ma chi se ne ricorderà ? Proprio come nel 98, ci si ricorda solo delle calunnie degli interisti piangi e fotti.
Pt
|
G
|
V
|
N
|
P
|
R
|
S
|
EF
|
EC
|
|
Juventus
|
34
|
13
|
11
|
1
|
1
|
30
|
5
|
2
|
7
|
AS Roma
|
31
|
13
|
10
|
1
|
2
|
25
|
9
|
8
|
4
|
Genoa
|
23
|
13
|
6
|
5
|
2
|
19
|
12
|
3
|
6
|
Napoli
|
23
|
13
|
6
|
5
|
2
|
24
|
16
|
5
|
5
|
Sampdoria
|
22
|
13
|
5
|
7
|
1
|
16
|
10
|
3
|
2
|
AC Milan
|
21
|
13
|
5
|
6
|
2
|
23
|
17
|
6
|
1
|
Lazio
|
20
|
13
|
6
|
2
|
5
|
21
|
16
|
2
|
1
|
Fiorentina
|
19
|
13
|
5
|
4
|
4
|
16
|
11
|
4
|
2
|
Udinese
|
18
|
13
|
5
|
3
|
5
|
15
|
17
|
1
|
4
|
Sassuolo
|
18
|
13
|
4
|
6
|
3
|
13
|
16
|
2
|
3
|
Inter
|
17
|
13
|
4
|
5
|
4
|
20
|
19
|
3
|
3
|
Palermo
|
17
|
13
|
4
|
5
|
4
|
15
|
20
|
4
|
5
|
Empoli
|
14
|
13
|
3
|
5
|
5
|
14
|
19
|
4
|
3
|
Verona
|
14
|
13
|
3
|
5
|
5
|
15
|
22
|
2
|
2
|
Torino
|
12
|
13
|
3
|
3
|
7
|
8
|
15
|
2
|
3
|
Cagliari
|
11
|
13
|
2
|
5
|
6
|
20
|
24
|
3
|
4
|
Atalanta
|
11
|
13
|
2
|
5
|
6
|
5
|
13
|
2
|
3
|
Chievo
|
10
|
13
|
2
|
4
|
7
|
9
|
17
|
2
|
2
|
Cesena
|
8
|
13
|
1
|
5
|
7
|
9
|
22
|
5
|
6
|
Parma
|
6
|
13
|
2
|
0
|
11
|
15
|
32
|
3
|
4
|
Tuttosport (V.Oreggia):
All’ultimo
istante del terzo minuto di recupero, quando tutto sembrava affogato sotto un
acquazzone instancabile, quando i tifosi della Juventus si erano rassegnati al
pareggio e quelli del Torino masticavano il sapore amaro del rimpianto per una
vittoria storica che era stata a portata di mano, quando stava capitando tutto
questo, è entrato in scena Andrea Pirlo. Lo stesso che aveva propiziato il
rigore del temporaneo 1-0 all’inizio della gara. Pirlo, dicevamo, ha fatto ciò
che sanno fare solo i campioni: ha colto l’attimo e con un tiraccio carico di
effetto ha freddato Gillet dal limite dell’area. L’attimo del trionfo, la
stoccata del cecchino di periferia, una sorta di liberazione per i campioni
d’Italia dopo un secondo tempo giocato faccia a faccia con la squadra di
Ventura e per un pezzo persino in inferiorità numerica (l’espulsione di
Lichtsteiner), dopo aver corso il serissimo rischio di andare sotto
(l’occasione di Quagliarella, il salvataggio di Vidal su Benassi, la capocciata
alta di Glik, un altro contropiede sciupato), dopo aver capito che non era
proprio una serata baciata dalla grazia. Pirlo ha risolto un derby che mai come
in questa occasione la Juventus avrebbe potuto perdere, perché Ventura era
stato bravissimo a incartare la partita, a creare densità a centrocampo e nella
propria trequarti dove andavano a infrangersi regolarmente le manovre offensive
bianconere, ad affidarsi alla corsie esterne per infastidire l’avversario. La
differenza, stavolta, l’ha fatta un singolo, un fuoriclasse, non il gruppo. E a
Pirlo bisogna mostrare il cappello: il gol e la vittoria di ieri incideranno
parecchio nella lotta scudetto, sono certe gare sbilenche che vengono
raddrizzate per grazia ricevuta a diventare deriva nella lotta scudetto.
D’accordo, c’è stata la complicità involontaria dell’acerbo Benassi, che ha
perso palla nei pressi dell’area, e la tigna di Bonucci che quella palla
gliel’ha soffiata, ma su tutto e sopra tutto rimane la zampata del ragazzo con
la barba e il ciuffo che scivola sugli occhi.
ARTE VARIA - Comunque, se sui singoli si vuole rimanere, altrettanto bravo è stato Bruno Peres, un brasiliano giovane e forte, che al minuto 22 del primo tempo ha sfoderato uno strepitoso pezzo di arte varia, un coast to coast che ha lasciato a bocca aperta e stordito la Juventus per un bel pezzo. Nessuno immaginava che il ragazzino si sciroppasse 80 metri di corsa, gabbasse Evra, stroncasse la resistenza di Vidal e battesse Storari in quel modo lì. Anche in questo caso bisogna esibire il cappello e fare l’inchino: un gesto tecnico di valore altissimo, un capolavoro di potenza e di precisione. E pure qui esiste un’accezione critica: i nove anni di differenza tra Evra e Bruno Peres si sono visti in quella corsa a perdifiato, il francese per adesso è un acquisto sbagliato, un ex carico di lustrini e medagliette, però non in linea con le esigenze bianconere e con il campionato italiano. A causa sua, Pogba è stato a lungo costretto a inventarsi terzino, insomma a surrogare l’ex compagno di Nazionale, per (provare ad) arginare la furia del Bruno.
MIEDO ESCENICO - Sembrava tutto facile, troppo facile, per la Juventus. Che ha cominciato ventre a terra e che dopo un quarto d’ora era già in vantaggio, conseguenza del rigore fischiato dall’arbitro per un gomito galeotto del “barrierista” El Kaddouri su una punizione calciata da Pirlo, rigore segnato per due volte da Vidal. Sembrava tutto facile perché il Torino pareva essere vittima del “miedo escenico”, della paura di affrontare i campioni d’Italia nel loro stadio. E poi perché la palla circolava bene, nonostante la pioggia battente, tra i piedi dei bianconeri, abbandonati all’improvviso da Buffon (malanno a una spalla), rimpiazzato da Storari. E poi ancora perché né Amauri né Quagliarella erano in grado di impensierire Bonucci e Chiellini, in un curioso intreccio di ex. Ma nessuno poteva immaginare che Bruno Peres (22’) si inventasse un capolavoro e nessuno poteva pensare che lo shock stordisse i bianconeri al punto da riequilibrare in tutto e per tutto il match.
IL CUORE - Non a caso la ripresa si è rivelata una contesa alla pari, né Tevez, né Llorente, né Morata - quando è entrato al posto del suo connazionale - sono stati all’altezza della situazione, Marchisio ha dato la sensazione di essere stanco, Vidal - al quale è stata annullata giustamente una rete per fuorgioco - è stato più a suo agio sulla linea mediana (con Pereyra dietro le punte) che non da trequartista. Il rammarico del Torino sta in un paio di ripartenze micidiali, in superiorità numerica, che dovevano essere sfruttate meglio e che non hanno avuto esito. L’occasione di Quagliarella grida vendetta: a quel punto, con la Juventus non proprio in palla, il 2-1 avrebbe messo una pietra tombale sul derby, invece si è andato avanti e la squadra di Allegri ha esibito ciò che per tradizione appartiene ai granata: il cuore. Il cuore ha spinto Bonucci a pressare anche sull’ultimo pallone dell’ultima azione, da cui è scaturito l’errore di Benassi e il gol di Pirlo. Il cuore.
BRUTTO GESTO - Il nervo, al contrario, ha tradito Ventura appena l’arbitro Orsato - oh, non ha combinato guasti: una notiziona - ha fischiato la fine. La lite con un contestatore granata è sfociata in un brutto gesto: da vergognarsi, come ha ammesso lo stesso allenatore quando si è rivisto in televisione. Tanto deprecabile la reazione di pancia quanto ammirevoli le scuse. Pure questo produce una stracittadina persa all’ultimo istante del terzo minuto di recupero...
ARTE VARIA - Comunque, se sui singoli si vuole rimanere, altrettanto bravo è stato Bruno Peres, un brasiliano giovane e forte, che al minuto 22 del primo tempo ha sfoderato uno strepitoso pezzo di arte varia, un coast to coast che ha lasciato a bocca aperta e stordito la Juventus per un bel pezzo. Nessuno immaginava che il ragazzino si sciroppasse 80 metri di corsa, gabbasse Evra, stroncasse la resistenza di Vidal e battesse Storari in quel modo lì. Anche in questo caso bisogna esibire il cappello e fare l’inchino: un gesto tecnico di valore altissimo, un capolavoro di potenza e di precisione. E pure qui esiste un’accezione critica: i nove anni di differenza tra Evra e Bruno Peres si sono visti in quella corsa a perdifiato, il francese per adesso è un acquisto sbagliato, un ex carico di lustrini e medagliette, però non in linea con le esigenze bianconere e con il campionato italiano. A causa sua, Pogba è stato a lungo costretto a inventarsi terzino, insomma a surrogare l’ex compagno di Nazionale, per (provare ad) arginare la furia del Bruno.
MIEDO ESCENICO - Sembrava tutto facile, troppo facile, per la Juventus. Che ha cominciato ventre a terra e che dopo un quarto d’ora era già in vantaggio, conseguenza del rigore fischiato dall’arbitro per un gomito galeotto del “barrierista” El Kaddouri su una punizione calciata da Pirlo, rigore segnato per due volte da Vidal. Sembrava tutto facile perché il Torino pareva essere vittima del “miedo escenico”, della paura di affrontare i campioni d’Italia nel loro stadio. E poi perché la palla circolava bene, nonostante la pioggia battente, tra i piedi dei bianconeri, abbandonati all’improvviso da Buffon (malanno a una spalla), rimpiazzato da Storari. E poi ancora perché né Amauri né Quagliarella erano in grado di impensierire Bonucci e Chiellini, in un curioso intreccio di ex. Ma nessuno poteva immaginare che Bruno Peres (22’) si inventasse un capolavoro e nessuno poteva pensare che lo shock stordisse i bianconeri al punto da riequilibrare in tutto e per tutto il match.
IL CUORE - Non a caso la ripresa si è rivelata una contesa alla pari, né Tevez, né Llorente, né Morata - quando è entrato al posto del suo connazionale - sono stati all’altezza della situazione, Marchisio ha dato la sensazione di essere stanco, Vidal - al quale è stata annullata giustamente una rete per fuorgioco - è stato più a suo agio sulla linea mediana (con Pereyra dietro le punte) che non da trequartista. Il rammarico del Torino sta in un paio di ripartenze micidiali, in superiorità numerica, che dovevano essere sfruttate meglio e che non hanno avuto esito. L’occasione di Quagliarella grida vendetta: a quel punto, con la Juventus non proprio in palla, il 2-1 avrebbe messo una pietra tombale sul derby, invece si è andato avanti e la squadra di Allegri ha esibito ciò che per tradizione appartiene ai granata: il cuore. Il cuore ha spinto Bonucci a pressare anche sull’ultimo pallone dell’ultima azione, da cui è scaturito l’errore di Benassi e il gol di Pirlo. Il cuore.
BRUTTO GESTO - Il nervo, al contrario, ha tradito Ventura appena l’arbitro Orsato - oh, non ha combinato guasti: una notiziona - ha fischiato la fine. La lite con un contestatore granata è sfociata in un brutto gesto: da vergognarsi, come ha ammesso lo stesso allenatore quando si è rivisto in televisione. Tanto deprecabile la reazione di pancia quanto ammirevoli le scuse. Pure questo produce una stracittadina persa all’ultimo istante del terzo minuto di recupero...
Da JCMELEGNANO
(http://www.jcmelegnano.net/news.php)
(non ho corretto gli
errori grammaticali e ho lasciato la versione originale, spero non sia troppo
offensiva)
Juventus - torino =
2-1, delirio da "macello"...
Scritta da Max il: lunedì 01
dicembre 2014 - 08:43
Le belle storie iniziano con
un "c'era una volta" ma le storie da delirio iniziano dalla fine e
per la prima volta da quando è nato il nostro sito, partiamo dalla fine. Non
proprio la fine decretata dai tre fischi dell'arbitro ma dai due secondi
precedenti, quelli che hanno dato il via ad una festa che non ha eguali. E'
vero che per noi Juventini non di Torino, il derby è una partita come le altre,
anzi è una seccatura, per il fatto che il match contro il toro spesso diventa
una sfida difficile ed impegnativa, mentre per le nostre rivali è poco più di
una passeggiata, a volte per l'inconsistenza della squadra granata, altre volte
perchè l'arrendevolezza dei bovini è sospetta come qualche settimana fa a roma
contro i giallorossi, dove il rinomato cuore toro pareva aver trasformato i
giocatori in tanti pseudo atleti senza fegato. Ma lasciamo perdere sti discorsi
da osteria di trastevere e riavvolgiamo la pellicola di un film bellissimo.
Tocchettino di Vidal, Pirlo arriva a grandi falcate, il che non lascia
presagire una gran coordinazione e quindi un tiro pericoloso e poi l'impatto
col pallone. Tutto all'interno dello Stadium pare rallentare. Anche le gocce di
pioggia rallentano la loro corsa verso il suolo. Il viso imbronciato dei tifosi
della Juve per i due punti buttati cambia espressione, mentre l'espressione
gioiosa per una pareggio dei poco fortunati tifosi granata fa ritornare sui
loro visi i segni di una frustrazione cronica che li perseguita da una vita
calcisticamente pietosa. Il pallone, lascia il piede destro di Pirlo, viaggia a
velocità sostenuta ad un palmo dall'erba dello Stadium, passa alla destra di
gillet e si insacca a fil di palo. Quando il pallone si deposita in rete
esplode il delirio da macello, solo dal settore ospite si possono udire
terribili muggiti di pinto e disperazione. Pirlo compie una corsa a compasso a
salutare esultante il pubblico festante, Torino è ancora una volta Bianconera e
a oltre 600 km di distanza il popolo di coatti già pronti a canticchiare le
litanie de "nino el rugantin" ritnrona a guardare lassù in cima alla
classifica le nostre tre stelle.
Ma come è andata la partita? Vista in "diretta", non mi era parsa una grande Juve e il toro pareva aver giocato decentemente, poi rivista con la tranquillità e la calma derivante dalla giogia della vittoria, si è notata una Juve che ha dominato il primo quarto d'ora di gioco, un dominio sfociato nella rete di Vidal su rigore, dopo la punizione di Pirlo calciata con la solita maestria e fermata solamente con un braccio da un giocatore del toro. Il doppio rigore di Vidal faceva sembrare fin troppo facile la partita e la Juve allenatava leggermente la sua pressione anche se la presenza costante nella metà campo granata segnava l'andamento della partita. Al 22° minuto, bruno peres mediocre giocatore granata, anticipa nella sua area Pogba, lo salta in velociatà e poi cerca di tenere in campo il pallone, il controllo lo porta a saltare in controtempo l'ancora pessimo Evra e poi si accorge della prateria che ha di fronte, Vidal cerca di affiancarlo in corsa ma si accorge che la velocità del granata è troppa e allora taglia verso il centro, Chiellini in versione Ludo (il suo sosia) si assopisce a centro area senza accennare il minimo contrasto e peres, giunto in area calcia forte sul secondo palo e fa goal. Esplode il settore ospite, molti dei tifosi del toro presenti non avevano mai vissuto una situazione del genere, ovvero la loro squadra che fa goal alla Juventus, espolde la curva sud a roma. Poi la Juve prova a riportarsi in vantaggio, Prima Pogba serve Evra in area ma il cross del francese non trova la deviazione, poi Vidal da ottima posizione spedisce il pallone quasi al secondo livello della curva sud bianconera, Tevez, un po' sottotono cerca lo spazio per il tiro in due occasioni ma non riesce a trovare il pertugio, Marchisio tenta la conclusione da lontano ma viene rimpallato in corner. Nel secondo tempo la Juve preme ancora di più ma non riesce a sfondare la maginot granata e il toro ne approfitta pure per mettere il naso fuori dalla propria metà campo, lo fa con l'ex Quagliarella che anticipa Storari ma spedisce sul fondo, una palla goal paragonabile a quella di Vidal nel primo tempo, poi in due/tre occasioni i granata sprecano le occasioni che gli concede la Juve aprendosi al contropiede. Il disastroso orsato, incapace direttore di gara che si avvia finalmente alla conclusione di una carriera costellata da orrori, espelle Lichsteiner per un presunto fallo che poi si vedrà non esserci, la Juve rimane in 10 ma questo stuzzica il carattere degli uomini di Allegri che attaccano con più decisione. Il tempo scorre e dopo che orsato ha deciso per soli tre minuti di recupero, mentre il cronometro segna 47.58, ovvero mancano soli due secondi alla fine del match, ecco la magia di Pirlo, quella che abbiamo descritto all'inizio di questo articolo. 2-1 per la Juve e grarchie ristabilite. Non è stata una grande Juve rispetto alle ultime prestazioni ma è stata una delle più grandi vittorie e un'immensa soddisfazione di questa stagione che vede la Vecchia Signora in testa alla classifica.
Muuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ma come è andata la partita? Vista in "diretta", non mi era parsa una grande Juve e il toro pareva aver giocato decentemente, poi rivista con la tranquillità e la calma derivante dalla giogia della vittoria, si è notata una Juve che ha dominato il primo quarto d'ora di gioco, un dominio sfociato nella rete di Vidal su rigore, dopo la punizione di Pirlo calciata con la solita maestria e fermata solamente con un braccio da un giocatore del toro. Il doppio rigore di Vidal faceva sembrare fin troppo facile la partita e la Juve allenatava leggermente la sua pressione anche se la presenza costante nella metà campo granata segnava l'andamento della partita. Al 22° minuto, bruno peres mediocre giocatore granata, anticipa nella sua area Pogba, lo salta in velociatà e poi cerca di tenere in campo il pallone, il controllo lo porta a saltare in controtempo l'ancora pessimo Evra e poi si accorge della prateria che ha di fronte, Vidal cerca di affiancarlo in corsa ma si accorge che la velocità del granata è troppa e allora taglia verso il centro, Chiellini in versione Ludo (il suo sosia) si assopisce a centro area senza accennare il minimo contrasto e peres, giunto in area calcia forte sul secondo palo e fa goal. Esplode il settore ospite, molti dei tifosi del toro presenti non avevano mai vissuto una situazione del genere, ovvero la loro squadra che fa goal alla Juventus, espolde la curva sud a roma. Poi la Juve prova a riportarsi in vantaggio, Prima Pogba serve Evra in area ma il cross del francese non trova la deviazione, poi Vidal da ottima posizione spedisce il pallone quasi al secondo livello della curva sud bianconera, Tevez, un po' sottotono cerca lo spazio per il tiro in due occasioni ma non riesce a trovare il pertugio, Marchisio tenta la conclusione da lontano ma viene rimpallato in corner. Nel secondo tempo la Juve preme ancora di più ma non riesce a sfondare la maginot granata e il toro ne approfitta pure per mettere il naso fuori dalla propria metà campo, lo fa con l'ex Quagliarella che anticipa Storari ma spedisce sul fondo, una palla goal paragonabile a quella di Vidal nel primo tempo, poi in due/tre occasioni i granata sprecano le occasioni che gli concede la Juve aprendosi al contropiede. Il disastroso orsato, incapace direttore di gara che si avvia finalmente alla conclusione di una carriera costellata da orrori, espelle Lichsteiner per un presunto fallo che poi si vedrà non esserci, la Juve rimane in 10 ma questo stuzzica il carattere degli uomini di Allegri che attaccano con più decisione. Il tempo scorre e dopo che orsato ha deciso per soli tre minuti di recupero, mentre il cronometro segna 47.58, ovvero mancano soli due secondi alla fine del match, ecco la magia di Pirlo, quella che abbiamo descritto all'inizio di questo articolo. 2-1 per la Juve e grarchie ristabilite. Non è stata una grande Juve rispetto alle ultime prestazioni ma è stata una delle più grandi vittorie e un'immensa soddisfazione di questa stagione che vede la Vecchia Signora in testa alla classifica.
Muuuuuuuuuuuuuuuuuu
Da La Stampa :
La
Juve si prende il derby all’ultimo secondo. Decide un capolavoro di Pirlo, Toro
beffato
Tiro vincente del regista alla fine del recupero, con i bianconeri
in 10. Finisce 2-1
MASSIMILIANO NEROZZI
Quando già si gridava al miracolo, o al
disastro, dipende dalla contrada di appartenenza, Andrea Pirlo ha fatto
Superenalotto a sei secondi dalla fine del recupero, con il secondo tiro
juventino nello specchio della porta. Perché fin lì, Gillet, portiere Toro,
aveva dovuto parare solo un tiraccio di Bonucci, da trenta metri. Mentre il gol
del vantaggio, nel primo tempo, era arrivato da palla fermissima, un rigore di
Vidal. Poi era venuto il pareggio di Bruno Peres, con fuga di ottanta metri,
che aveva pareggiato il conto e sotterrato l’animo bianconero: da lì in avanti,
la Juve sarà orribile.
Finisce così che Pirlo salva l’onore
cittadino e la cementificazione del primato in classifica, perché con un
pareggio la Roma avrebbe potuto avvicinarsi. Senza quel colpo da ko, ai punti
avrebbe vinto il Toro: più lucido e pratico e, incredibile a dirsi alla
vigilia, anche più pericoloso. Soprattutto nella ripresa, quando l’espulsione
di Lichtsteiner (due gialli in un amen) ha spalancato le praterie del
contropiede. Semmai l’unico peccato granata è stato non colpire lì. In una
serata umidissima, stavano pesando le fatiche di coppa: il Toro ne cambia sei
rispetto a giovedì, Allegri appena uno (Evra per Padoin), e con l’andar dei
minuti si vede. La squadra di Ventura non pressa, resta bella chiusa, ma sempre
con ordine.
Nonostante la Juve sia partita bene,
con l’istinto del killer: squadra altissima, tanto che spesso Bonucci e
Chiellini sono gli unici due bianconeri nella propria metà campo. Tutti a
caccia del pallone: però, il Toro non va mai nel panico. Tranne El Kaddouri,
disgraziato, che sulla punizione Pirlo alza il gomito, proprio come Orsato, un
attimo prima, gli ha mimato di non fare. Rigore, che Vidal batte due volte, e
segna (15’ pt). Otto minuti e Bruno Peres s’invola per 78 metri, seminando
Evra, Pogba e Vidal, che chissà perchè all’ultimo momento, quando gli era a
fianco, lo lascia andare. I granata troncano un digiuno dal gol nei derby lungo
823 minuti (e 12 anni). Juve ko: nell’anima ancor più che sul tabellone.
Ripresa: ci sarà la scossa, pensi. E
invece no. Addirittura, Toro a pochi millimetri dal gol: Amauri per
Quagliarella, che in scivolata bacia il palo (7’ st). Ecco il primo tiro
bianconero a bersaglio, dopo che Tevez, più che hombre, ombra del partido, e
Vidal avevano tirato alle stelle. Spara dritto Bonucci, ma da trenta metri non
si fa gol. Intasate le vie del centro, la Juve trova qualche vicolo a sinistra
con Evra (tra i migliori), non a destra: Lichtsteiner, che già aveva regalato
palloni, dona pure due cartellini gialli. Dieci contro undici, e sorge la paura
di perdere: dentro Ogbonna per Tevez, anche per imbastire la difesa a tre.
Minuto 37: Vidal salva su Benassi, dopo un contropiede sprecato dal Toro. Tre
minuti di recupero e già si scrutano le statistiche per trovare l’ultimo
pareggio casalingo della Juve: 1-1 con il Cagliari, 11 maggio 2013. Dopo, 24
vittorie filate. Impresa Toro. Anzi, no, più delle statistiche potè il
calendario: è il 30 novembre, Sant’Andrea. Pirlo.
EUROSPORT.IT: Pirlo al 93': il derby di Torino è ancora della Juventus La sensazione finale è amara per chi tifa granata: se il Torino non riesce a vincere derby giocati in questo modo, difficilmente riuscirà a sfatare la maledizione che lo punisce sempre nel confronto con la Juventus (ultima vittoria granata nel 1995). Il 2-1 finale premia i bianconeri, messi in seria difficoltà da un Toro vorace, affamato, ordinato, determinato. La classe di quell’eterno ragazzo chiamato Andrea Pirlo, però, al minuto 93 ha deciso che non è ancora il momento di invertire la tendenza: la Juve fa suo anche questo derby, giocato in 10 uomini nel finale (espulso Lichtsteiner), reso vivace dalla voglia della squadra di Ventura, impreziosito dalla prodezza assoluta di Peres, autore di uno dei gol più belli di sempre in una stracittadina. Ma al Torino non è bastato, non è servito giocare una delle più belle gare della stagione. La Juve di Allegri, pur non brillando, vince ancora e porta a casa l’ennesima vittoria allo Stadium. Capolista, fortunata e vincente, che in Italia non crolla mai. Nota di merito per Orsato, autore di un arbitraggio perfetto.
EUROSPORT.IT: Pirlo al 93': il derby di Torino è ancora della Juventus La sensazione finale è amara per chi tifa granata: se il Torino non riesce a vincere derby giocati in questo modo, difficilmente riuscirà a sfatare la maledizione che lo punisce sempre nel confronto con la Juventus (ultima vittoria granata nel 1995). Il 2-1 finale premia i bianconeri, messi in seria difficoltà da un Toro vorace, affamato, ordinato, determinato. La classe di quell’eterno ragazzo chiamato Andrea Pirlo, però, al minuto 93 ha deciso che non è ancora il momento di invertire la tendenza: la Juve fa suo anche questo derby, giocato in 10 uomini nel finale (espulso Lichtsteiner), reso vivace dalla voglia della squadra di Ventura, impreziosito dalla prodezza assoluta di Peres, autore di uno dei gol più belli di sempre in una stracittadina. Ma al Torino non è bastato, non è servito giocare una delle più belle gare della stagione. La Juve di Allegri, pur non brillando, vince ancora e porta a casa l’ennesima vittoria allo Stadium. Capolista, fortunata e vincente, che in Italia non crolla mai. Nota di merito per Orsato, autore di un arbitraggio perfetto.
2 espulsi in 2 gare consecutive, sempre gli esterni di difesa, e già noi in difesa siamo tutti in infermeria.
Grazie ragazzi, anche in piena emergenza e in inferiorità numerica e all'ultimo assalto siete riusciti a regalarci una gioia grandissima contro un Toro finalmente all'altezza della stracittadina e autore di una rete da antologia. Partita intensa, combattuta, si poteva anche perdere a un certo punto, ma quello che abbiamo perso a Genoa ce lo siamo ripreso oggi, e nessuno potrà lamentarsi dell'arbitro, che è stato bravissimo e coerente anche nell'annullarci la rete e nel farci ripetere il rigore e nell'espellerci il mio pupillo Lichsteiner. Si vince e si perde sul campo, e il destino o il caso ha voluto che a farlo fossimo noi, e non si potrà rimproverare nulla al Torino in quanto a impegno, perché ha fatto una grande partita, anche grazie alla giornata sottotono di alcuni nostri elementi. Vincere è sempre bello, farlo all'ultimo secondo contro i rivali di una vita che giocano alla morte e senza che possano attaccarsi alle decisioni arbitrali è ancora meglio.
Nessun commento:
Posta un commento