venerdì 11 luglio 2014

Moviola Bianconera 2013-2014 prima parte (Girone di Andata)

Il Campionato di Serie A 2013-2014 è stato dominato in modo schiacciante dalla Juventus e agli avversari non resta neanche l'alibi della moviola, infatti i nostri inseguitori sarebbero arrivati lontani anni luce dalla Juve se non fossero stati aiutati da innumerevoli sviste ed errori arbitrali in loro favore. Napoli e Roma sono state aiutate in modo vergognoso, solo persone anti sportive possono negare questo, però quelli che lo fanno sono gli stessi che chiamano ladra la Juve.

Già nella gara di Supercoppa Italiana non solo c'era stata la beffa dei campi inadeguati della Borghesiana, ma parecchie decisioni arbitrali durante la partita erano state sfavorevoli alla Juventus che avrebbe inoltre dovuto da regolamento giocare in casa e non a Roma. Per fortuna un Lichsteiner straordinario sbriciolò in quell'occasione la sua ex squadra e la Lazio fu travolta 4-0. Rigore solare negato a Vidal a pochi secondi dallo scadere e sul fallo in area fischiata la fine.

Prima giornata
Nella ripresa Costa affossa Pogba in piena area ma per l’arbitro è tutto regolare. L’episodio è già evidentemente di suo falloso, figuriamoci tenendo conto delle ultime disposizioni che parlano di tolleranza zero con falli simili. Il risultato era ancora in bilico.

Seconda giornata
Tevez entra in area e viene affrontato da Cana che si disinteressa della palla mettendo le braccia sul petto dell’avversario, atterrandolo. Tagliavento, sbagliando, lascia proseguire.

Terza giornata
Gara che ha visto l'aggressione subita da un  tifoso bianconero isolato da parte di decine di ultras nerazzurri dopo il gol del pareggio di Vidal e un finale Juventino che sapeva di assedio alla porta dell'Inter. Al 18′ Vidal viene braccato da Taider, fallo netto da rigore, ma il cileno aveva precedentemente toccato di mano per controllare il pallone, come da lui stesso ammesso, e come giustamente segnalato dal collaboratore d’area Damato, dunque giusto far riprendere il gioco con una punizione per l’Inter. Lamentele nerazzurre per il mancato rosso a Lichtsteiner : già esagerato il primo giallo per un normale duello in fascia fra lo svizzero ed Alvarez concluso col fallo del bianconero, giusto non mostrare il secondo cartellino per un intervento dell’ex laziale su Taider al 32′. Ottimi voti in pagella per il direttore di gara e gli assistenti su tutti i quotidiani sportivi.

Quarta giornata
Non manca l’ennesimo spunto per confondere gli spettatori in merito alle nuove disposizioni relative al fuorigioco: nella ripresa, sul finire del match, Vucinic non supera un avversario al limite dell’area, il tocco del difensore fa rocambolare la palla sull’esterno verso Tevez, inizialmente davanti alla linea della difesa, e allora il guardalinee segnala l’off-side all’arbitro: è un’errata interpretazione considerando l’avvenuta giocata della difesa; nulla di grave, comunque, semplicemente una curiosità. In definitiva, ottima la prestazione di Bergonzi e dei suoi assistenti.

Quinta giornata
Vittoria fortunata per la Juventus. Dopo il pareggio della Juve i padroni di casa segnano il 2-1 : tiro di Bentivoglio, Buffon respinge male, Paloschi ribadisce in rete. L’arbitro annulla su segnalazione dell’assistente: segnalazione errata poiché ad essere al di là della linea dei difensori è Thereau e non l’ex rossoneroNel primo tempo ci poteva stare un penalty per la Juve per una spinta su Llorente non ravvisata dall’arbitro De Marco (lo stesso che non ha concesso il netto rigore al Milan contro il Napoli per il fallo di Zuniga su Poli), così come nella ripresa Tevez viene strattonato ripetutamente in area prima di andare giù. Intervento da “arancione”, infine, quello di Bentivoglio su Pirlo in mezzo al campo subito dopo la rete annullata al Chievo: l’arbitro opta solo per il giallo. Nulla da dire su un mani di Dramè: il rimpallo con Pogba è troppo ravvicinato per poter parlare di volontarietà.

Sesta giornata
Il derby è deciso da una rete di Pogba viziata dalla posizione irregolare di Tevez: corner per la Juve, spizzata di Bonucci, Tevez colpisce la traversa, palla a Pogba che di testa insacca. Al momento del tocco di Bonucci, però, Tevez, a stretto contatto con Masiello, è una manciata di centimetri al di là della linea difensiva granata. Posizione irregolare riscontrabile alla moviola. Ci sono due episodi che, però, non possono essere ugualmente trascurati. Il primo sullo 0-0, prima frazione di gioco: Pogba ruba palla a Immobile e serve Tevez, questi va via per circa 20 metri inseguito dallo stesso ex attaccante della Primavera bianconera che ad un certo punto decide di affondare il tackle a gamba testa, da dietro e senza nessuna possibilità di giocare la palla, finendo per colpire Tevez sulla caviglia. Intervento da rosso diretto, ma l’arbitro ammonisce solamente il granata. Nella ripresa, infine, Marchisio va via a Meggiorini, questi lo insegue e lo colpisce con un pugno evidentemente volontario sulla schiena. Mazzoleni non ravvisa neanche il fallo. In 9 contro 11 per i cugini sarebbero stati dolori.

Molti veleni arbitrali sul derby: la vetrina se la prende la rete irregolare di Pogba, ma anche la Juve può recriminare in primis per la mancata espulsione di Immobile (con Tevez a rischio per la Champions). E c’è anche spazio per una possibile prova tv ai danni di Meggiorini. Ma procediamo con ordine. ll gol della vittoria era da annullare: sull’angolo c’è lo stacco di Bonucci e a quel punto Tevez (che si è liberato dalla marcatura "tentacolare" di Masiello a rischio rigore) è davanti a tutti i difensori. L’assistente La Rocca non si accorge del fuorigioco: così Tevez spedisce la palla sulla traversa e Pogba la ribadisce in rete. Un errore non grave come quello di Verona, ma neppure "comprensibile". Anche il giudice di porta Orsato si gira verso l’assistente (sarà fermato per qualche settimana) avendo intuito il possibile fuorigioco. Sbaglia pure Mazzoleni quando nel primo tempo non mostra il rosso diretto a Immobile (ammonito) autore di un’entrataccia sulla caviglia di Tevez: da dietro e senza nessuna possibilità di prendere la palla. In questo inizio di stagione è forse il tallone d’Achille degli arbitri: troppo permissivi con il gioco duro, servono più rossi. Nella ripresa c’è anche un pugno dato da Meggiorini a Marchisio (sulla schiena): meritava il rosso. Se non è stato visto dalla cinquina arbitrale potrebbe scattare la prova tv. Qualche dubbio anche per la trattenuta subita da Bonucci in area granata. [Fonte: Gazzetta.it]

Settima giornata
La punizione da cui nasce il pareggio bianconero è decretata da Rocchi per una scivolata da dietro di De Jong su Tevez: non è chiaro se l’olandese tocchi l’argentino, ma a questo punto è necessario ricordare cosa dice il regolamento per casi del genere: “I falli e le scorrettezze devono essere punti come segue: calcio di punizione diretto se un calciatore (…) commette una delle infrazioni seguenti in un modo considerato dall’arbitro negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata: dà o tenta di dare un calcio ad un avversario; fa o tenta uno sgambetto ad un avversario; (…) colpisce o tenta di colpire un avversario; (…) effettua un tackle su un avversario (…)”. A questo punto si può dire senza possibilità alcuna di smentita che è stata presa la decisione corretta. Sul punteggio di 1-1, Tevez trova spazio sulla destra della difesa rossonera, entra in area e viene affrontato con la spalla da Constant: il contatto finale, però, avviene col braccio del difensore milanista. Era rigore. Sempre sull’1-1, corner per la Juve, Mexes stende in piena area Giorgio Chiellini con un pugno: sarebbe rigore ed espulsione per il francese, ma non per il direttore di gara che lascia correre. Il provvedimento disciplinare nei confronti del biondo ex Roma viene preso solamente al momento del fallo su Giovinco sulla punizione del 3-1: doppio giallo (il primo per fallo su Vidal nell’azione del 2-1) sacrosanto. Nel primo tempo, minuto 23, Bonucci va a muso duro su Robinho appoggiandogli la fronte in faccia: l’arbitro lo ammonisce, il rosso non sarebbe stato scandaloso, anche se la sceneggiata di Robinho è da Oscar. Pessima la gestione Muntari: all’ex Inter è stato concesso di tutto durante l’arco del match, compresi mancati provvedimenti disciplinari a seguito di falli da ammonizione ripetuti. Al 92′ invece, il giallo è arrivato: peccato che in quell’occasione non avesse commesso fallo su Giovinco. Manca un giallo a Robinho che, sceneggiata su Bonucci a parte, ferma un’azione della Juventus lanciando volontariamente in campo un secondo pallone (evidente gesto antisportivo), e costringendo dunque l’arbitro ad interrompere il gioco.

Ottava giornata
Al 37′ giusto concedere il rigore alla Juve per un calcio di Rodriguez su Tevez, e ci potrebbe stare anche il penalty concesso ai viola per fallo di Asamoah su Fernandez, anche se quest’ultimo episodio lascia perplessi considerando il metro di giudizio applicato dal direttore di gara nell’arco del match: una gestione totalmente sballata che trova il punto più alto nel mancato rosso ad Aquilani per un fallo a forbice da dietro su Bonucci. Qualche dubbio anche sul gol del 3-2: l’azione pare nascere da un tocco di mano di B.Valero che interrompe un passaggio di Vidal.

REAL MADRID-JUVENTUS
Nettamente insufficiente la prestazione dell’arbitro Grafe: innanzitutto il rigore concesso al Real, provvedimento che ci può stare nonostante in Italia non fischino mai falli del genere, ma di contatti di questo tipo se ne sono visti nel corso di tutto il match anche nell’area avversaria. Indiscutibilmente errato il provvedimento preso nei confronti di Chiellini ad inizio ripresa: il duello con Ronaldo sarebbe stato anche esagerato interromperlo per fallo, figuriamoci con annessa espulsione per intervento che interrompe una chiara occasione da gol. Alla Juve, inoltre, manca anche un rigore: Vidal viene toccato da dietro da Illarramendi (già ammonito), se in Italia non concedessero un rigore del genere al nostro avversario di turno apriti cielo !

Nona giornata
L’unica piccola sbavatura è il rigore che permette alla Juve di sbloccare il risultato che sembra non esserci: indiscutibile il fallo di Biondini su Asamoah, ma il contatto arriva un paio di centimetri al di qua della linea dell’area di rigore, in una gara dominata in lungo e in largo dalla Juventus con numerose incursioni in area.

Decima giornata
Sul punteggio di 1-0, Tevez entrava in area da sinistra, sfruttava la sovrapposizione di De Ceglie per accentrarsi, ma a quel punto veniva ostacolato irregolarmente da Gyomber con un’ancata che mandava a terra l’argentino. Per l' arbitro Guida tutto regolare. Giusta, invece, la decisione di decretare il fallo da cui nasce il 2-0 di Pirlo: Almiron tocca da dietro Tevez proprio un attimo prima che l’ex Manchester entri in area. Sacrosanta l’espulsione per doppia ammonizione di Guarente, qualche dubbio in più sul giallo per simulazione a Pirlo.

Undicesima giornata
Partita decisamente corretta dal punto di vista disciplinare (il primo fallo viene fischiato dopo quasi quattordici minuti...) e un solo episodio dubbio da rivedere. Al 44’ del primo tempo Giovinco riceve il pallone appena dentro l’area e lo controlla con l’esterno spostandolo, poi va giù per la carica da dietro da parte di Lucarelli: il difensore del Parma non tocca il pallone ed è un po’ troppo irruento, soprattutto considerando la differenza di stazza con il bianconero. Celi decide di non fischiare, ma a inizio ripresa assegna una punizione al limite dell’area per la Juve praticamente per lo stesso intervento e sempre di Lucarelli su Giovinco. Per il resto, l’arbitro di Bari è piuttosto severo nella distribuzione dei cartellini: un po’ esagerato, in particolare, il "giallo" a Llorente per una trattenuta molto lieve a centrocampo su Lucarelli, quando poco prima Cassano, per un intervento analogo, era stato richiamato solo verbalmente. [Fonte: Gazzetta.it]

Dodicesima giornata
Il grandissimo 3-0 della Signora sul Napoli dell'arrogante De Laurentis, con il miracolo di Pirlo e la bomba di Pogba é stato criticato perchè la prima rete sarebbe viziata di un fuorigioco di 21 cm (!!!!!!) di Llorente nei post-partita di Sky e Mediaset. Ma la realtà è un'altra. Llorente, al momento del tocco di tacco di Tevez, non era al di là della linea difensiva di 21 centimetri, distanza questa calcolata in base alla posizione di Behrami: le regie che hanno posto in essere la moviola del big-match hanno totalmente ignorato chi stava dietro all’attaccante spagnolo, cioè il difensore Fernandez (da una ripresa da differente angolazione lo si nota, con attenzione, anche a velocità normale, lì dove, fra l’altro, si nota anche una ripetuta trattenuta ai danni dell’ex Athletic Bilbao, e non una pacca come quella che secondo i tifosi napoletani avrebbe dovuto portare alla concessione di un penalty per intervento di Ogbonna su Higuain).
E' evidente come al di là dell'ultimo giocatore del Napoli ci sia solo il braccio di Llorente, e dunque non una parte del corpo utile a giocare la palla. (Al ritorno la prima rete del Napoli era più irregolare, ma noi non ci lamentiamo, come al solito per noi parla il campo, nella vittoria e nella sconfitta).

Tredicesima giornata
Nella ripresa gli episodi più significativi. L’arbitro mostra il giallo a Greco per una simulazione: in effetti la caduta non è motivata, ma il Livorno può recriminare perché un attimo prima c’è un fallo di Pirlo su Belingheri (spinto da dietro), manca la punizione dal limite ai toscani. Poco dopo Massa giudica involontario un mani di Ceccherini dopo un tocco di Llorente: il braccio è molto largo e anche il movimento è sospetto (pare cerchi il pallone). Più giusto dare il rigore, insomma. [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti]

Quattordicesima giornata
Braschi lo aveva detto: "Ho piena fiducia di Calvarese". L’arbitro di Teramo è uno dei migliori fischietti a sua disposizione e sembra aver metabolizzato l’errore di Firenze (non visto un rigore su Cuadrado, pure ammonito per simulazione). Ieri la fiducia del designatore è stata ripagata: Calvarese ha diretto con personalità sbagliando quasi nulla in una gara corretta. Nella ripresa timide proteste per un’entrata in area di Vidal su Badu, ma il cileno prende il pallone. A voler essere pignoli, manca un giallo per Silva. [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti]

Quindicesima giornata 
Bene la squadra arbitrale soprattutto nella valutazione del fuorigioco. A partire dal primo gol. Marchisio parte in posizione regolare sul lancio di Ogbonna (salva Garics), poi è oltre la linea sul cross di Peluso, ma la sua posizione è ininfluente perché il pallone è per Vidal, tenuto in gioco da Perez. Giusto invece annullare al 23’ del secondo tempo un gol di Asamoah, innescato da Quagliarella ma in fuorigioco. Al 35’ del primo tempo, forti proteste del Bologna per un tocco di mano di Vucinic in contrasto con Kone: il pallone è solo sfiorato e non cambia direzione, giusto lasciare correre. Secondo Cesari il fallo di mano è volontario, secondo Malagutti è dubbio; essendo tutt’altro che netto consideriamo corretta la decisione arbitrale. Al 21’ della ripresa rischia grosso Peluso che, già ammonito, va dritto sul piede di Diamanti: meritava il secondo giallo, Conte decide di toglierlo subito. Al 34’, su un calcio d’angolo di Tevez, Antonsson trattiene in area Ogbonna: dov’è l’attenzione su queste situazioni chiesta dai vertici arbitrali a inizio stagione? Trattenuta evidente e con forza. Manca anche l'ammonizione ad Antonnson. Metro arbitrale molto difforme nella gestione delle ammonizioni: giallo a Peluso e subito dopo graziato Kone su Vucinic per fallo identico, ammonito Chiellini per un intervento neanche falloso e graziato subito dopo Antonnson (che quindi avrebbe dovuto essere espulso) su Llorente e graziata anche la seconda ammonizione a Peluso. [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti]

Al 23′ (0-1) ammonito Peluso per un duro intervento falloso: nulla da eccepire . Pochi minuti dopo, al 30′ (0-1) Kone entra duramente su Vucinic che a seguito del colpo subito uscirà infortunato: il bolognese non solo viene incredibilmente graziato dall’ammonizione, ma Mazzoleni neanche fischia il fallo. 44′ (0-1) Ammonito Chiellini per fallo su Diamanti: lo juventino interviene scompostamente ma non tocca mai il bolognese; intervento assolutamente corretto, nonostante ciò si becca pure l’ammonizione. 56′ (0-1) Antonnson commette fallo su Peluso: graziato dal sacrosanto giallo. 65′ Peluso commette fallo su Diamanti: ci stava la seconda ammonizione e il giocatore sarebbe stato espulso. 79′ Corner di Tevez, Antonnson trattiene vistosamente Ogbonna: manca il rigore e l’ammonizione del giocatore bolognese, che a sua volta sarebbe stato espulso.Tutta questa sequenza di ammonizioni è stata citata ed analizzata da Cesari per un solo motivo: perché Conte ha sostituito Peluso appena “graziato”, per non rischiare di rimanere poi in 10 alla prima occasione. Questo fatto ha acceso i riflettori sulla vicenda, che altrimenti sarebbe passata del tutto inosservata. Antonnson, in questa medesima partita, avrebbe dovuto subire la stessa sorte di Peluso, ma nessuno se n’è accorto; in Verona-Atalanta, al 46′ del primo tempo, Carmona, già ammonito in precedenza, entra duro su Iturbe ed avrebbe meritato il secondo giallo. Graziato dall’arbitro De Marco, viene sostituito da Colantuono: subito dopo il fallo, l’allenatore dell’Atalanta fa scaldare prontamente il sostituto e Carmona resterà negli spogliatoi. Questo episodio viene citato dal solo Cesari e solo per paragonarlo a quello, del tutto simile, di Peluso; altrimenti, sarebbe rimasto nel dimenticatoio dei mille falli impuniti di ogni gara.

Prima, l'amichevole accoglienza riservata al pullman della Juve, con duecento persone che, dopo averlo circondato, lo hanno riempito di calci, pugni, insulti e sputi. Poi, i cori in favore del Galatasaray, e la promessa "Ci rivediamo a fine partita". Dopo di che, sugli spalti i civilissimi ultras bolognesi hanno esposto degli striscioni piuttosto eloquenti: "Per un caldo Natale... brucia un gobbo" e "Dopo anni di terroni e milanesi... vi servivano i bambini per portare in curva dei veri piemontesi". Per l'intransigente Tosel è tutta simpatica ed esuberante goliardia. Non sono mancati cori e striscioni su Pessotto. 

Galatasaray-Juventus
Una partita stregata per i bianconeri che vengono beffati da Sneijder abile a trovare il diagonale giusto che punisce Buffon e fa impazzire il pubblico sugli spalti. Disperazione incredibile per la squadra di Conte che nonostante il campo infame era riuscita a tenere con le unghie e con i denti (ma anche con grande personalità) lo 0-0 che valeva la qualificazione. Poi la rete dei turchi a 5' dalla fine che chiude una due giorni allucinante che relega la Juve in Europa League in maniera assolutamente immeritata. Tanti rimpianti e soprattutto il meteo inclemente che ancora una volta ci si è messo di mezzo impedendo alla Juve di portare avanti il suo sogno Champions. I "cugini" del Fenerbahce hanno ironizzato su una scelta quanto meno singolare nella cura dedicata al terreno di gioco. La televisione ufficiale del Fenerbahce inquadrava il campo del proprio stadio, il Sukru Saracoglu Stadium che, apparentemente, sembrava perfettamente agibile. "L'impianto di riscaldamento dello stadio Saracoglu non sembra aver subìto problemi dalla nevicata che ha colpito Istanbul".
Conte : «Sì abbiamo provato a farla rimandare. Con il delegato Uefa abbiamo provato a spiegare alcune cose, ma nessuno ha voluto sentire niente. Alla fine del primo tempo ci abbiamo provato di nuovo. Drogba diceva che era la stessa cosa per tutte e due le squadre, ma non è così perché se il campo era in buone condizioni non so se uscivamo. Di cosa parliamo? Abbiamo giocato in un pantano. Siamo stati penalizzati in maniera enorme e nella bagarre loro sono stati più bravi. Questo non è stato calcio.  Dove abbiamo sbagliato però è stato ridurci all'ultima partita con la qualificazione in ballo. Può capitarti l'impossibile e allora ne paghi le conseguenze. È una qualificazione non giusta ma un po' è anche colpa nostra anche se ho fatto i complimenti ai ragazzi per quanto dimostrato oggi sul campo. L'Europa League e la finale allo Stadium? Ma intanto tuffiamoci in campionato perché dobbiamo sfogare lì la nostra rabbia. Poi penseremo all'Europa League per fare del nostro meglio. Dispiace ma dobbiamo fare tesoro di queste esperienze».

Sedicesima giornata
La Juve mette in ghiaccio il risultato già nella prima frazione e rende facile il lavoro di Bergonzi. Il Sassuolo reclama due volte il rigore, ma ha torto: involontario il tocco col braccio di Barzagli, mentre nei limiti il contatto tra De Ceglie e Gazzola. Da annullare il gol di Peluso perché si aiuta trattenendo Antei per la maglia, anche se il giocatore del Sassuolo si aiuta a sua volta trattenendo Peluso per il colletto della maglia, la trattenuta di Peluso è più decisiva. Da annullare anche il gol del 4-0 perché al momento del passaggio di Isla, Tevez è in leggero fuorigioco. [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti]

Diciassettesima giornata
31' Evidente fallo di mano volontario di Moralez a centrocampo: Celi fischia il fallo ma incredibilmente non lo ammonisce. 77' Ci poteva stare un rigore per la Juventus sul punteggio di 3-1: Stendardo in marcatura su Llorente lo trattiene in modo evidente senza mai tentare l’anticipo sul pallone. [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti]

Diciottesima giornata
Nicola Rizzoli sfodera una prestazione da Mondiale: non esiste una gara perfetta, ma ieri sera l’arbitro bolognese c’è andato vicino. Complimenti a lui e anche agli assistenti Stefani e Faverani (che dovrebbero accompagnarlo in Brasile) per la gestione di tutti gli episodi. Nel primo tempo la gara si sblocca con Vidal: regolare la sua posizione, bravo Stefani a valutarla. In questa fase Rizzoli controlla la sfida con personalità: la dimostrazione è nei due cartellini gialli mostrati a Tevez e a Gervinho nel giro di pochi minuti. Entrambi i giocatori si lasciano andare a gesti inutili e plateali per contestare un fallo (che c’era) fischiato contro. Okay anche l’ammonizione per Chiellini e la scelta di giudicare involontario il tocco con il gomito di Dodò in area giallorossa: il difensore sul cross di Lichtsteiner porta il braccio al corpo e non fa nulla per aumentare il volume. Nella ripresa la Juventus trova il raddoppio con Bonucci: altra bella interpretazione di un assistente (questa volta Faverani) che non si fa distrarre da Tevez e Pogba in fuorigioco passivo, valutando bene il movimento di Bonucci. Al 29’ bruttissima entrata da dietro e a forbice di De Rossi (piede ad altezza ginocchio) su Chiellini: rosso diretto inevitabile. Sulla azione successiva Castan salva sulla linea con un pugno: giusti l’espulsione e il rigore. Nel finale giallo per Barzagli (ci stava): era diffidato, salterà Cagliari. [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti] Arbitraggio perfetto anche secondo Cesari.

Diciannovesima giornata
Non c’è fuorigioco sul terzo gol della Juve. 86' (1-4) Nel finale espulso Pinilla: inutili proteste dopo un fallo non fischiato a Ibarbo. Le immagini non mostrano nessun intervento falloso di Chiellini su Ibarbo: fa bene Guida a lasciar proseguire. A quel punto Pinilla insulta l'arbitro apostrofandolo con “figlio di...” (il labiale è inequivocabile): inevitabile l'espulsione. Al 55' (1-1) scivolata molto decisa di Vidal su Cossu, Guida non fischia il fallo ma sbaglia; a quel punto, Cossu interviene a tenaglia da dietro su Vidal per ritorsione. Il giallo a Cossu è giustificato solo dal metro molto tollerante che Guida ha tenuto per tutta la partita; in campo internazionale sarebbe stato da rosso. (In considerazione del metro di arbitraggio molto tollerante che Guida ha tenuto per tutta la partita consideriamo corretto il giallo). [Fonte: Gazzetta.it e La moviola è uguale per tutti].

Momenti di tensione al termine di Cagliari-Juventus. Una cinquantina di ultras rossoblu si sono piazzati all'esterno del settore ospiti dello stadio Sant'Elia, in attesa dell'uscita di quelli bianconeri. I cagliaritani hanno anche staccato alcuni pezzi di cemento, lanciandoli contro le forze dell'ordine che nel frattempo si erano frapposte per evitare contatti tra le tifoserie. Polizia, carabinieri e guardia di finanza, in tenuta antisommossa, sono stati costretti a lanciare alcuni lacrimogeni ed effettuare una carica di alleggerimento per far disperdere i facinorosi. Nessuno è rimasto ferito. Cinque persone sono state fermate per l'identificazione. 

Prima di ritorno
Partita ben diretta da Gervasoni e dalla sua squadra, che al 18’ del primo tempo, sull’1-0 per la Juventus, non si fa ingannare dalla velocità dell’azione: Pogba fa filtrare un pallone insaccato da Vidal solo davanti a Da Costa. Il cileno arriva da dietro ed è in posizione regolare perché Regini tarda a muoversi in avanti e lo tiene in gioco (salvo poi alzare la mano chiedendo il fuorigioco...). Al 41'(2-1) lo stesso Regini è responsabile del rigore che porta al 3-1: Vidal lo
sorpassa e il difensore della Sampdoria lo spinge leggermente e soprattutto lo sgambetta da dietro. Lo stesso Regini allarga le braccia in segno di resta (prendendosi anche la giusta ammonizione). Regolare anche il secondo gol della Sampdoria. Buffon si oppone al colpo di testa di Regini ma nulla può sul tap-in da due passi di Gabbiadini, che non è in fuorigioco perché c’è Ogbonna, indietreggiato verso la porta per controllare Eder. Solo quattro gli ammoniti, tra cui Chiellini, che stende Gabbiadini al limite: era diffidato. Al 79' non c’è invece la gomitata di Chiellini a Gabbiadini nella ripresa in un contrasto aereo.  [Fonte: Gazzetta.it ]

Coppa Italia Quarti di finale
Roma Juventus 1-0
Prima della gara due tifosi juventini accoltellati fuori dallo stadio.  La Juve delle seconde linee non ha sfigurato contro i titolarissimi della Roma, inoltre  il direttore di gara si è dimenticato di espellere Benatia dopo pochi minuti dall'inizio del primo tempo, non tanto per aver ritenuto non da ultimo uomo il fallo commesso dal romanista, ma per i successivi falli gravi e ripetuti sempre sullo scatenato Giovinco, e il suo assistente Manganelli ha annullato un gol regolarissimo a Peluso nella ripresa. Ovviamente a parti invertite ci sarebbero state le interrogazioni parlamentari e il pessimo corriere al pari della gazzetta avrebbe scassato le palle per giorni.

Da ricordare che il famoso gol di Turone non solo era fuorigioco (all'epoca, 80-81, anche essere in linea era considerato fuori gioco), ma i giornalisti romani si comportarono in modo sconsiderato taroccando la moviola.



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